Giovanni Leone (1977) e Carlo Azeglio Ciampi (2003): i messaggi di fine anno dei Presidenti della Repubblica

Un confronto tra le informazioni discutibili trasmesse in modo implicito

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Continuiamo il nostro viaggio nella storia dei messaggi di fine anno del Presidente della Repubblica con un salto indietro nel tempo. Il confronto di oggi è infatti dedicato al discorso del 1977 di Giovanni Leone e a quello del 2003 di Carlo Azeglio Ciampi.

Come i discorsi di Pertini e Cossiga che abbiamo analizzato precedentemente, anche quelli di Leone e Ciampi non sono molto ricchi di impliciti.

Il discorso di Leone assume in alcuni passaggi il tono piccato di un rimprovero ai cittadini, rei di sterili ed ipocrite critiche alla classe politica: nelle parole del Presidente, di una “compiaciuta indicazione del peggio”. In un passaggio, Leone ricorre alla domanda retorica, una tipica strategia per evocare una implicatura.

“E quando voi chiedete alla classe politica di darvi questa fiducia, ritenete di poter dire che ciascuno di voi la ritrova innanzi tutto in se stesso? Rispetto ai problemi insoluti è pensabile porsi in una situazione di fatalistica attesa, e non verificare piuttosto se fino in fondo si compie il proprio dovere?”, chiede Leone, sottintendendo che la risposta è no. No, i cittadini non ritrovano in se stessi la fiducia che vorrebbero vedere accordata dalle istituzioni e no, non verificano di compiere fino in fondo il proprio dovere. In questo modo, viene implicato che le loro proteste nei confronti della classe politica sono eccessive e ingiustificate.

Molto più pacato e di circostanza, il discorso di Ciampi contiene un interessante esempio di presupposizione da predicato di cambiamento di stato. Dicendo “è realtà diffusa in tutta Italia il risveglio dell’amor di patria”, Ciampi presuppone che l’amor di patria si fosse assopito: un fatto su cui non tutti sarebbero d’accordo.

Nel prossimo articolo analizzeremo l’attesissimo discorso di domani sera del Presidente Mattarella, confrontandolo con un altro messaggio del passato. Nel frattempo, OPPP! augura un felice anno nuovo a tutti i lettori!

Alcuni giorni fa , nel rievocare il trentennale della Costituzione , nello storico Palazzo Giustiniani , dove essa fu promulgata , ho detto , e lo ripeto questa sera a voi , diretti destinatari di quel messaggio , che la nostra carta costituzionale non è qualcosa di astratto , ma , resa più viva da trent'anni di lotte , di sacrifici e di lavoro , definisce una società libera e civile , che è quella in cui siamo e vogliamo rimanere .

Una società più ricca di solidarietà , che è quella in cui vogliamo vivere .

Eppure dobbiamo riconoscere e valutare con molto realismo , il malessere profondo che si avverte nel paese .

Pesano su di noi , infatti , molti problemi non risolti .

E non mi riferisco solo alla crisi della nostra economia , che presenta gravi fenomeni di disoccupazione , e un Mezzogiorno drammaticamente bisognoso di sviluppo .

Mi riferisco ad un elemento più preoccupante , che si incunea nella coscienza popolare , e rende tutto più difficile .

La sensazione o la consapevolezza , che non sempre ad ogni diritto riconosciuto ha corrisposto e corrisponde la possibilità di un suo effettivo esercizio , di qui pesanti delusioni , e quindi , di riflesso un affievolimento generale del senso del dovere .

Il diritto alla scuola ad esempio .

Davanti a questa grande conquista , voluta da tutti , quanto di non graduata previsione vi è stato , sia pure per una esaltante volontà di rinnovamento , che ha determinato non solo carenze nelle strutture , ma soprattutto impossibilità di predisporre quel collegamento tra scuola e mondo produttivo , tra insegnamento e sbocchi professionali , che oggi rappresenta uno dei più drammatici nodi da sciogliere .

La disoccupazione dei giovani , con la coscienza di un titolo acquisito , crea drammi familiari e pesanti frustrazioni .

E ancora , quando è stato sancito per tutti i cittadini il diritto all' assistenza sanitaria , non si è riusciti a predisporre , nell' ansia di allargare questo diritto alle varie categorie , l' adeguato e necessario complesso di presidi sanitari od ospedalieri , determinando le disfunzioni e i disagi , che troppo spesso dobbiamo riscontrare .

Dunque , squilibri ve ne sono in questi , come in altri settori .

Ed è giusto chiedere che i diritti siano resi operanti con l' impegno e la decisione delle forze politiche .

Ma occorre da parte di tutti , realismo , solidarietà e fiducia .

E quando voi chiedete alla classe politica di darvi questa fiducia , ritenete di poter dire che ciascuno di voi la ritrova innanzi tutto in se stesso ?

Rispetto ai problemi insoluti è pensabile porsi in una posizione di fatalistica attesa , e non verificare piuttosto , se fino in fondo si compie il proprio dovere ?

E qui il discorso si deve fare ancora più incisivo e senza equivoci .

Spetterà proprio a quelli di noi , che hanno beneficiato in qualche misura del progresso degli anni trascorsi , quel progresso che la grave recessione ha interrotto specie dopo la drammatica crisi energetica , sopportare il peso dello sforzo necessario alla ripresa .

Saranno ancora tempi di rinunzie e di sacrifici , indispensabili perché i disoccupati , i giovani , i poveri , gli emarginati , possano trovare prospettive ragionevoli .

E perché queste prospettive non appaiono illusorie , cominciamo intanto col non disperdere quello che finora abbiamo conquistato .

Molti di voi , anche i più giovani , sanno che la società di oggi , è certamente più giusta e progredita di quella che ci siamo lasciati alle spalle anche solo venti o dieci anni fa .

Rispetto a questa realtà , non ci dovrebbe essere spazio per quella sorta di compiaciuta indicazione del peggio , che non aiuta nessuno , e che costituisce solo un modo assurdo di deformare persino le cose buone che riusciamo a fare , svilendo anche gli elementi di progresso .

Perciò fiducia in se stessi , spirito di solidarietà , disponibilità ai sacrifici , orgoglio di partecipare alla ripresa del paese .

È su questa base che alla classe politica si deve chiedere qualcosa di ben preciso : un programma che nasca dalla forza del consenso , e sia sorretto da un' autentica animazione democratica , diretto a predisporre un quadro organico per affrontare i problemi della crisi .

E in questa prospettiva desidero sottolineare alcuni punti che ritengo essenziali .

È necessario che lo stato abbia quadri nuovi e ben preparati , in grado di assicurare una maggiore efficienza amministrativa .

Che vi sia un sistema fiscale che nella sua progressività sia più equo , e non si appunti prevalentemente , come è accaduto specie in passato , sui redditi meno occultabili .

Che vi siano trattamenti retributivi , che a parità di lavoro e specializzazione , non presentino assurde divaricazioni , e qui l' azione dei sindacati , può rivelarsi essenziale .

Che si affermi l' esigenza di valorizzare la professionalità , e di lottare contro quelle forme di livellamento che spingono al disimpegno .

Che si crei , attraverso un imponente sforzo di previsione e di riorganizzazione , un collegamento sempre più funzionale tra la scuola e il mondo produttivo . E infine , che a sostegno di tutto l' ordinamento ed il vivere civile , vi sia una giustizia più pronta , in cui alle esigenze di garanzia della società , facciano riscontro il rinnovamento degli strumenti legislativi , ed una nuova ed efficiente organizzazione giudiziaria .

In rapporto a questi problemi da affrontare , alla grave situazione economica , e a questo stato d' animo che prevale nel paese , dobbiamo auspicare impegni solidali e concreti .

Le forze sociali , sembrano optare al presente per posizioni di contrasto , o quanto meno di dura dialettica , ma appaiono consapevoli delle difficoltà e desiderose di contribuire ad affrontarle .

I partiti , che hanno stipulato un' intesa di programma , devono esprimere una solidale volontà di convergenza riformatrice .

Come ho già avuto occasione di dire , ogni forza politica deve conservare il suo patrimonio ideale , ma le intese raggiunte o da raggiungere , su specifiche proposte politiche , dovranno sempre avvenire sul terreno della fedeltà , ai valori della Costituzione .

Quindi , idee e proposte concrete .

Decisione e coraggio nel formularle e nell' attuarle .

Partecipazione più attiva dei cittadini alla determinazione del programma , che deve garantire la ripresa .

Né possiamo pensare a forme elusive , rispetto ai problemi nazionali .

Il 1978 potrebbe essere l' anno dell' Europa , con un parlamento eletto a suffragio universale .

Ma non è realistico credere che i problemi della nostra società nazionale si possano risolvere in tutto o in parte affogandoli in quelli più generali di una Comunità Europea .

All' opposto , occorre rendersi conto ed affermare con decisione che il vero problema , è quello di costruire la nostra società in funzione dell' Europa .

Tutto ciò comunque va visto non in forma egoistica , ma nella più ampia prospettiva di partecipazione a quel processo di civiltà e di pace che è in atto , e che anche per la nostra posizione nel Mediterraneo , dobbiamo sostenere col massimo impegno .

Questo , è il quadro della situazione .

Nessuno di noi si illude che la condizione presente possa trasformarsi d' incanto .

Siamo anzi indotti a ritenere che il prossimo , sarà certamente anch'esso un anno difficile .

Non meno difficile di quello che oggi abbiamo concluso .

Ma perché non sia privo di speranze , dovrà essere un anno ancor più impegnativo , se si vuole avviare quella ripresa , che realisticamente , riteniamo possibile .

Ripresa economica dunque , che tuttavia sarebbe di per sé inidonea , o in gran parte vanificata , se non fosse accompagnata da un recupero della sicurezza dei cittadini .

Il clima di paura e di violenza non può rimanere alla lunga l' immagine di un paese civile .

Bisogna riconoscere che vi sono stati in questi ultimi tempi , un più accentuato impegno , una grande sensibilità , ed anche l' adozione di strumenti nuovi , posti in essere per la lotta alla violenza , al terrorismo , al crimine , sulla base delle direttive del governo , sostenuto dal parlamento e dalle forze politiche e sociali , anche attraverso grandi mobilitazioni democratiche .

Troppo spesso però dimentichiamo , che il delitto si combatte soprattutto se viene isolato dalla coscienza civile , e mai coperto , o teoricamente giustificato .

Guardiamoci intorno .

Quanti sono i coraggiosi , quelli che fanno la loro parte fino in fondo ?

Quanti sono i magistrati , gli uomini dei servizi dell' ordine , i militari , i lavoratori nei vari settori , i dirigenti , e via via fino ai vertici dello stato , quanti sono quelli che ogni giorno , spesso in silenzio e con sacrificio , assolvono tutto intero il dovere che loro compete !

Ebbene noi dobbiamo essere con questi uomini .

Noi dobbiamo essere questi uomini .

Ciascuno nel ruolo che svolge nella società , deve accogliere questo invito ad adempiere fino in fondo il proprio dovere , e soprattutto coloro che sono investiti di funzioni pubbliche .

Così come io stesso cerco di compierlo , in adempimento di una responsabilità assunta sempre al servizio degli interessi generali , con umiltà e con rispetto profondo delle esigenze del paese .

Se questo appello alla responsabilità non divenisse operante , e non si tramutasse nell' impegno di tutti , il rischio per il sistema democratico sarebbe estremo .

A quelle anime fragili , che pensassero di poter barattare la propria libertà ritenuta insicura , con una futura condizione di sicurezza ritenuta possibile , noi diciamo che dove la libertà è morta , lì non vi è neppure sicurezza .

Ma dove c' è libertà , dove si sono consolidati valori di giustizia e di democrazia che nessuno può distruggere , lì vi saranno pure incertezze e momenti oscuri , ma lì c' è critica , lì c' è contrasto , lì c' è la vita .

Su queste basi , negli anni che ci attendono dobbiamo riproporre anche di fronte al mondo , la vera immagine dell' Italia , di un popolo che ha una sua integra tradizione di civiltà .

Che ha un forte impianto morale .

Che ha l' inventiva e la ricchezza spirituale della sua gente .

Che ha milioni di uomini e di donne che nei momenti più difficili della storia hanno saputo esprimere una grande forza e un eccezionale coraggio .

L' immagine di un paese tra i più liberi e democratici del mondo .

Non vi ho detto parole serene , come avrei voluto .

Anzi in esse , avrete trovato motivi di preoccupazione .

Ma anche quelle prospettive di speranza sulle quali orientare il nostro comune impegno per il nuovo anno .

Care italiane , cari italiani .

La notte di Capodanno è per tutti noi momento di speranze , di proponimenti , di riflessione .

Ho ancora nel cuore gli sguardi , le parole , la dignità , la compostezza dei familiari dei nostri caduti a Nassiriya .

A loro va il mio primo pensiero .

In loro ho visto l' immagine della famiglia , fondamento della società italiana , e l' espressione più alta dell' amor di Patria .

Tutta l' Italia si è unita nell' omaggio ai nostri compatrioti , che hanno dato la vita per favorire la rinascita di un altro popolo .

Tutti ci riconosciamo nello spirito di sacrificio con cui tanti ragazzi e ragazze , arruolati nelle Forze Armate della Repubblica , svolgono i compiti loro affidati dalla Nazione in varie parti del mondo .

Anche per contrastare l' oscuro disegno di destabilizzazione mondiale che i terroristi perseguono con lucida e organizzata follia .

Siamo orgogliosi di loro , per lo slancio che li anima , insieme ai civili e volontari che li affiancano con coraggio .

E mi riferisco in particolare alle donne e agli uomini della Croce Rossa Italiana .

Abbiamo fiducia in loro .

Come l' abbiamo nelle Forze dell' Ordine , che presidiano con impegno e dedizione l' ordinato svolgimento della nostra vita quotidiana .

Lo dimostrano i recenti positivi risultati investigativi nella lotta al terrorismo interno , purtroppo ancora pericoloso .

I pensieri che ho stasera nell' animo nascono come risposta ai tanti messaggi che mi giungono da voi , negli incontri o per iscritto .

Nell' insieme , essi esprimono un forte e crescente senso di comunità .

Grazie per la forza che mi trasmettete .

È realtà diffusa in tutta Italia il risveglio dell' amor di patria .

Ed è per me naturale dare voce a questo sentimento .

Il senso di identità nazionale , il nostro patriottismo , si sono arricchiti di stimoli nuovi , che vengono dai progressi compiuti sulla via dell' unificazione dell' Europa .

Progressi importanti .

Non lasciamoci ingannare dal mancato successo di una Conferenza : è già accaduto in passato .

Abbiamo superato molti ostacoli , e anche questa volta li supereremo .

Per superarli occorrono slancio ideale e volontà politica .

Noi abbiamo un sogno .

È nato nel nostro animo negli anni dell' ultima e feroce guerra civile europea , ed è oggi più vivo che mai .

Passo dopo passo , quel sogno si sta realizzando .

Portare a compimento il processo che darà una Costituzione a questa grande Unione Europea non sarà facile .

È di guida il progetto che la convenzione europea ha elaborato e il consiglio europeo ha nella sostanza approvato .

Unione Europea significa pace in Europa .

Questo gli Italiani lo sanno , lo sentono .

Insieme con le istituzioni , e ancor più in fretta , cresce il sentimento di identificazione con l' Europa nell' animo dei nostri giovani che viaggiano , e sono ormai moltitudini , da un Paese all' altro , che studiano qui o in altri Paesi europei continuando a sentirsi ovunque a casa loro .

Diventando più Europei non si sentono sicuramente meno Italiani .

Un' identità più complessa è anche un' identità più ricca e più forte .

Con questo spirito affrontiamo i pericoli di una fase storica tragicamente aperta .

Il primo anno del nuovo secolo dalla strage delle Torri Gemelle .

Che fare ?

L' uomo di religione reagisce pregando e predicando la pace .

E Sua Santità Giovanni Paolo il lo sta facendo con una lucida visione e una perseveranza davvero straordinarie .

A Lui invio il mio pensiero grato e augurale .

L' uomo di governo deve reagire mirando a realizzare una più forte coesione fra tutti coloro che sanno come si costruisce la pace .

Rafforzando le istituzioni che abbiamo creato in applicazione coerente dei nostri valori : la nostra Repubblica , l' Unione Europea , le Nazioni Unite .

Istituzioni garanti , con gli strumenti che i popoli loro affidano , della convivenza civile , del progresso e della dignità di tutti .

Il rispetto del diritto internazionale è presidio della pace nel mondo .

Questa è la via da seguire , tendendo la mano a tutte le civiltà , a tutti i popoli , per sradicare il terrorismo , per prevenire tragici scontri etnici o insensati conflitti religiosi , che stravolgono e rinnegano i principi più sacri .

Ci aiutino gli esponenti religiosi , di tutte le religioni , ad approfondire sempre più il valore della pace , educando ad essa i credenti .

Questo l' Italia chiede a tutti i suoi cittadini , come a tutti gli stranieri che vivono in mezzo a noi e condividono i nostri diritti e i nostri doveri .

La coesione più stretta e fattiva all' interno delle istituzioni , nazionali e internazionali , in tutti campi del loro operare , dà serenità e sicurezza ai cittadini , e nuovo vigore alle istituzioni stesse .

Si creano le condizioni per affrontare le difficoltà .

Le preoccupazioni certo non mancano .

Anche guardando all' Italia , al modello di società basato sulla libertà , sulla democrazia , sulla solidarietà , sulla diffusione del benessere , sullo spirito dell' intrapresa , che abbiamo costruito partendo dagli anni difficili del dopoguerra .

Avevamo allora ben più gravi problemi .

Ma avevamo riconquistato la libertà , per tutti gli Italiani .

Questo ci dava entusiasmo e fiducia .

Con lo stesso spirito dobbiamo affrontare i problemi del tempo presente .

Oggi , per il bene delle nuove generazioni , la nostra priorità è la formazione e lo sviluppo della persona .

L' istituto fondamentale per realizzare questo obiettivo è la scuola .

Poniamoci , a tal fine , degli obiettivi ben definiti .

Ad esempio , quello di dimezzare , entro un tempo determinato , il tasso di abbandono degli studi .

Eleveremo così il numero dei giovani con un livello d' istruzione superiore .

E non dimentichiamo che la scuola è per tutti educazione al rispetto dei diritti umani .

Per gli immigrati , in particolare per la seconda generazione , è anche lo strumento principale di integrazione .

Vengo ai problemi economici .

So bene che quest' anno molte famiglie hanno avuto difficoltà con il loro bilancio , hanno fatto fatica .

Il troppo lungo ristagno dell' economia , in Italia e in Europa , ha colpito soprattutto i più deboli .

Andiamo incontro al nuovo anno incoraggiati dai primi segni di ripresa economica .

Questi segni dobbiamo ora saperli sostenere con l' azione di tutti : imprenditori , lavoratori , istituzioni di governo , centrali e locali .

Non giovano alla ripresa economica taluni aspri contrasti .

Indeboliscono la fiducia , di noi in noi stessi , degli altri in noi .

Insieme , si affrontano meglio anche le crisi di alcune grosse imprese , i cui effetti negativi vanno al di là delle pur gravi conseguenze aziendali .

Esse incidono sul prestigio , sulla credibilità dell' intero sistema economico e finanziario .

Minano il rapporto di fiducia dei risparmiatori con imprese e intermediari .

L' accertamento dei fatti e delle responsabilità è la premessa per ben definire correttivi opportuni .

La fiducia è tutto , è la forza che ci muove , che ci permette di costruire il futuro .

Oggi non cresciamo , in Italia e in Europa , soprattutto perché manca la fiducia .

E non mancano , invece , le ragioni di nutrire fiducia .

Nel corso dei miei viaggi nella provincia italiana constato quanto sia diffusa , in ogni parte d' Italia , una consuetudine di collaborazione tra istituzioni , anche se governate da forze politiche di diverso colore .

E incontro significativi esempi di iniziative economiche , di singoli come di intere categorie , che dimostrano di saper fare sistema .

È questa una realtà positiva , che esprime la volontà di concordia dei cittadini .

Di questa volontà le istituzioni debbono tener conto .

In anni in cui eravamo divisi da alti muri ideologici , che oggi sono caduti , riuscimmo a costruire le istituzioni della repubblica , a darci una Costituzione , patrimonio di tutti .

Così è sentita dai cittadini .

Mi incoraggia il fatto che sia in corso in Parlamento un dibattito aperto sui temi costituzionali .

Per mutamenti strutturali , che modifichino istituzioni fondamentali della repubblica , quale il Parlamento , serve uno spirito costituente , un largo incontro di volontà politiche .

Le istituzioni fondamentali non possono certo essere cambiate ad ogni mutare di maggioranza .

Il mio pensiero e il mio augurio conclusivo vanno anzitutto agli anziani .

Molti di loro sono soli , chiedono affetto , compagnia , assistenza .

Talvolta manca l' appoggio di una famiglia .

Occorre allora che altri si facciano avanti per riempire il vuoto .

Ciò accade , per fortuna , sempre più spesso , grazie alla generosa azione di volontari di ogni ceto ed età .

Ai giovani voglio ricordare l' importanza di guardare al volontariato e al servizio civile come a una scelta di crescita personale , non soltanto come a un' occasione per fare del bene .

Aiutando gli altri , aiutiamo noi stessi .

Ci arricchiamo di ideali , di esperienze che ci serviranno per tutta la vita .

Abbiamo una gioventù capace di entusiasmi .

Non priva di preoccupazioni e di incertezze , ma ricca di interessi , di speranze , di slanci quando guarda al proprio futuro , alle scelte da compiere , negli studi , nel lavoro .

Non è una gioventù indifferente .

È una gioventù impegnata , desiderosa di dar prova delle conoscenze , delle qualità , dei valori che ha acquisito nella scuola , in seno alla famiglia , nella società .

A voi giovani ancora un pensiero .

So quanto amate l' ambiente , quanto vi adoperate per salvaguardarlo .

Cercate di vivere in armonia con i ritmi della natura .

Fa bene .

Ci si sente più forti , si può dare il meglio di noi stessi .

Provate qualche volta - già molti di voi lo fanno - ad alzarvi all' alba , a vivere il miracolo quotidiano del risveglio della natura .

Italiane e italiani .

Lo scorrere delle ore verso la mezzanotte invita a stare in buona compagnia con familiari ed amici .

Arrivederci a presto , nel nuovo anno .

Penso anche agli Italiani che vivono lontano dalla patria , che fanno onore all' Italia nel mondo , che noi sentiamo vicini .

Che il 2004 possa essere sereno per tutti voi .

Insieme con mia moglie , questo è l' augurio che vi rivolgiamo , con tutto il cuore .

Felice anno nuovo .

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