In questo tweet Nicola Fratoianni commenta le (mancate) reazioni del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, rispetto a due casi di cronaca che negli ultimi giorni hanno portato in luce comportamenti discutibili di due politici della Lega (gruppo coinvolto nella compagine di governo). Nel suo tweet, Fratoianni ricorre a diverse implicature conversazionali, cioè enunciati che nascondono altri contenuti non visibili. Nelle prime frasi, tramite domande retoriche, cioè domande di cui chi parla già conosce la risposta, Fratoianni fa solo finta di voler sapere se qualcuno tra i suoi seguaci abbia sentito Draghi esprimersi sui casi in questione: quello che vuole dire, in realtà, è che Draghi avrebbe dovuto esprimersi e che sia inaccettabile che invece non l’abbia fatto, venendo meno al suo obbligo di condannare azioni (secondo Fratoianni) riprovevoli, solo perché coinvolgono un partito importante nella compagine di governo.
Nella parte finale del tweet, troviamo anche un’altra implicatura, nella frase: “Magari non se n’è accorto..:”. Questa espressione è palesemente ironica e paradossale: Fratoianni, infatti, non crede davvero che vi sia la possibilità che Draghi non si sia accorto di quanto accaduto, ma semplicemente vuole suggerirci in maniera implicita che il silenzio del Presidente del Consiglio sia intenzionale, e strategicamente volto al mantenimento di una stabilità di governo.
Nell’insieme, la scelta di comunicare tante opinioni “velenose” in maniera implicita anziché esplicita permette a Fratoianni di apparire meno aggressivo, e consente alle sue idee di non essere valutate fino in fondo dai destinatari, che se lo facessero si accorgerebbero del trattarsi di idee molto sbilanciate. Ad esempio alludendo, in un simile contesto, al girare con la pistola, Fratoianni implica che ciò sia incompatibile con il fare l’assessore o con l’appartenere alla compagine di governo; il che è tutto da dimostrare, e se venisse asserito apertamente susciterebbe giustificate perplessità.