Questa settimana vogliamo portare l’attenzione dei nostri lettori OPPP! su una pubblicità diffusa all’inizio dell’emergenza sanitaria da Mulino Bianco, il marchio del gruppo Barilla. Questo messaggio poggia sull’assunto – facilmente condivisibile – che la pandemia di SarsCov-19 metta a dura prova la felicità degli italiani (e di tutti i cittadini del mondo). L’enunciato utilizzato per questo spot è evidentemente molto sintetico, ma fortemente incisivo. Infatti, apre con un cosiddetto verbo di cambiamento di stato, “smettere”, che presuppone che i lettori stiano cercando quello che li rende felici, nel tentativo di esorcizzare la paura indotta dall’emergenza sanitaria. Questo contenuto, per quanto potenzialmente vero, sarebbe apparso senza dubbio più discutibile se veicolato più esplicitamente come “tu stai cercando qualcosa che ti rende felice. Non smettere di farlo!” E anche che esista qualcosa che renda gli italiani felici, certamente verosimile, è presupposto dalla frase relativa restrittiva “quello che ti rende felice”. Tuttavia, la tendenziosità di questa pubblicità si rintraccia nel fatto che Mulino Bianco lascia del tutto vago che cosa, effettivamente, renderebbe felici gli italiani durante questo periodo critico. Entra qui in gioco un’implicatura conversazionale: l’intero slogan lascia infatti intendere, in maniera implicita, che sia proprio nei prodotti Mulino Bianco che gli italiani possono trovare la felicità che stanno cercando.