Un saluto ai nostri lettori OPPP! Questa settimana commentiamo un tweet del senatore della Lega Simone Pillon, che ironizza sulla recente sentenza della Corte Costituzionale dove si dichiara illegittima l’attribuzione automatica del cognome paterno ai figli. Il tweet consiste in una domanda retorica, di chiaro intento provocatorio: “Ma il cognome materno non è mica per caso il cognome del nonno o del bisnonno materno?”. Pillon non vuole davvero che si dia una risposta assolutamente ovvia a questa domanda, ma vuole trasmettere un altro contenuto in maniera implicita (attraverso una implicatura): “Il cognome materno è per un bambino il cognome del nonno materno, dunque di un padre, quindi la sentenza della Corte Costituzionale è una contraddizione in termini, perché finisce in ogni caso per perpetuare una linea maschile”. Se questo contenuto fosse stato asserito esplicitamente, sarebbe stato più evidente il fatto che contiene una grossolana fallacia logica: il cognome materno è quello del nonno materno proprio perché fino alla scorsa generazione non è stato possibile attribuire ai neonati il cognome della madre, attuale nonna. È solo a partire dalla prossima generazione, e solo in seguito a questa sentenza, che il cognome materno (ma anche quello paterno) potrà essere quello della nonna: il provvedimento dunque non è certo privo di effetti o addirittura maldestro come Pillon vorrebbe insinuare.