Un saluto ai nostri cari lettori OPPP!
Questa settimana vi proponiamo il commento a un recente tweet di Carlo Calenda, leader di Azione, con il quale rivolge uno sferzante attacco al Movimento Cinque Stelle e al Partito Democratico, il cui esponente più bersagliato è Dario Franceschini, Ministro della Cultura del governo Draghi. In occasione di una sua recente intervista nel programma L’Aria che Tira (trasmesso su La7), Franceschini si è espresso come segue:
“A parte il merito che va dato a Conte per aver guidato il Paese nella fase della pandemia, nella prima fase in cui eravamo i primi travolti dall’ondata. A parte questo merito nell’azione di governo, ma sicuramente sta portando i 5 Stelle verso un percorso riformista e di alleanza con Pd”
A questo intervento Calenda non ha lesinato critiche tendenziose, spesso veicolate mediante strategie implicite. Descriviamone alcune. In apertura la domanda con congiunzione disgiuntiva (Sono più vergognose le uscite dei 5Stelle o quelle del PD che fa finta di nulla?) presuppone, presentando come già noto, che le “uscite” dei due partiti siano vergognose. Detto altrimenti, il ricevente si trova nella condizione di dover accettare (tecnicamente “accomodare”) l’idea precostituita che uno dei due partiti abbia le uscite più vergognose. All’interno della stessa domanda è poi contenuta una frase relativa restrittiva (…del PD che fa finta di nulla), che veicola come presupposto che il PD faccia finta di nulla di fronte a determinate affermazioni che, secondo Calenda, andrebbero invece stigmatizzate. L’affermazione che segue, “Ardua sentenza”, rievoca ironicamente un’espressione poetica dell’ode manzoniana “Il cinque maggio”, implicando che sia difficile prendere una decisione tra queste due alternative, e che pertanto sia il PD che il Movimento Cinque Stelle siano da biasimare per quanto affermano sull’operato del governo Conte. In chiusura del messaggio, Calenda critica l’affermazione di Franceschini per la quale Conte starebbe portando i 5Stelle verso un percorso riformista, un argomento che, secondo Calenda, appare in realtà pretestuoso e demagogico. Infatti, con l’enunciato che segue (Se a Franceschini giovasse un’alleanza con FDI troverebbe il modo di definire anche loro progressisti), Calenda vuole implicare che Franceschini, pur di corroborare un’alleanza strategica, è capace di attribuire al partito alleato delle qualità che esso non possiede; e pertanto avrebbe, per convenienza, dato dei progressisti anche ai suoi noti oppositori politici di Fratelli d’Italia, se un’alleanza del PD con questi ultimi fosse stata determinante per accresce il potere del PD nell’esecutivo.