L’implicito della settimana: “Conoscete i rischi delle traversate?”

Foto La Presse

“Conoscete i rischi delle traversate?”

Tutti i giornali riportano che la premier Meloni, durante un incontro con i superstiti del naufragio di Cutro, avrebbe chiesto ai migranti se fossero consapevoli dei rischi delle traversate. Non sappiamo quali siano state le esatte parole della premier, che ci giungono attraverso una nota di Palazzo Chigi, ma quel che è certo è che stanno provocando polemiche e sdegno. La domanda della premier è stata definita vergognosa, imbarazzante, umiliante, e la ragione di questi giudizi – come spesso vi mostriamo – è legata a quanto di implicito vi sta dietro.

La domanda “Conoscete i rischi delle traversate?” contiene una presupposizione: è dato per scontato e noto a tutti che le traversate in mare abbiano dei rischi. Questo avviene grazie alla presenza dell’articolo determinativo “i” e del verbo “conoscere”. Infatti, non si può conoscere qualcosa che non esiste: “Conosci il re di Francia?” sarebbe una domanda mal posta. Come potrebbe qualcuno conoscerlo, se non esiste?

È proprio il fatto che è basata su un contenuto presupposto a rendere tendenziosa la domanda di Giorgia Meloni. Dato che lo stesso confezionamento linguistico segnala che i rischi delle traversate sono scontati e noti a tutti, chiedere a qualcuno se li conosce risulta retorico. La domanda suggerisce già la risposta: sì, certo che i migranti conoscono i rischi.

L’indignazione è provocata da un ulteriore livello di implicitezza, legato a un fondamentale principio della comunicazione a cui tutti ci atteniamo: tutto ciò che viene detto viene detto per un motivo. Quindi, se qualcuno fa una domanda che contiene già la risposta, lo sta facendo per insinuare qualcos’altro. Se Meloni chiede ai migranti se conoscono i rischi delle traversate, presupponendo che tutti li conoscono, è perché vuole insinuare che, avendo fatto con consapevolezza una scelta rischiosa, quelle persone devono assumersi la responsabilità delle conseguenze.

In altre parole, ciò che fa indignare una fetta dell’opinione pubblica è la lettura esplicita della domanda di Meloni: “Le traversate in mare hanno dei rischi, questo lo sanno tutti e quindi non potevate certo non saperlo voi. Voi conoscevate questi rischi e avete comunque scelto di affrontare la traversata: il naufragio era una delle eventualità possibili. Non potete certo dare la colpa al governo italiano o ad altri”.

Questa polemica ci permette ancora una volta di mettere in evidenza il potere della comunicazione implicita: il messaggio che si vuole trasmettere viene trasmesso, ma chi l’ha prodotto ha il vantaggio di poterlo negare. Se messa di fronte ai contenuti impliciti della sua frase, Meloni potrebbe sempre rispondere: “Ma io ho fatto una semplice domanda…”

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Informazioni utili alla lettura

Ogni contenuto discutibile è evidenziato con un colore diverso che corrisponde al tipo di implicito linguistico usato dal parlante in quell’occasione. Il tipo di implicito è indicato nell’etichetta che compare al passaggio, e che ne esplicita anche la funzione comunicativa.

Ogni contenuto implicito serve a realizzare un certo obbiettivo nella comunicazione: cioè, è dotato di una Funzione comunicativa. Ad esempio: Autoelogio, Elogio di altri, Attacco, Difesa e Opinione personale. 

La Presupposizione è un contenuto presentato come se i destinatari ne fossero già al corrente: in questo modo non sono indotti a metterlo in discussione.

L’Implicatura è un contenuto che non è detto esplicitamente, ma è lasciato intuire. Poiché lo implica lui, il destinatario si accorge di meno che gli è stato trasmesso dall’emittente. 

Un’Espressione vaga è compatibile con molti diversi contenuti concreti, per cui è difficile accorgersi se essa sia falsa o esagerata.

Un Topic, per i linguisti, è un’informazione presentata come se se ne stesse già parlando, quindi come se fosse già abbastanza accettata nel discorso.