Intervento di Giorgia Meloni
Camera dei Deputati – 27 giugno 2018
Puoi vedere il video del discorso qui.
- Presidente Conte,
- quella che vi trovate di fronte, che lei si trova di fronte al Consiglio Europeo di domani e
- dopodomani, è oggettivamente una grande responsabilità: trovare una soluzione a
- un’emergenza che investe ormai l’Italia da sei anni, un’emergenza migratoria – l’Italia e non
- solo l’Italia – oppure sancire definitivamente la morte dell’Unione Europea[impl]. Insomma, è un
- momento storico. Lei si trova domani di fronte a un momento storico, e ha la mia
- solidarietà, perché, insomma, trovarsi nel pieno della tempesta a poche settimane dal suo
- primo incarico istituzionale non dev’essere cosa facile, però la tranquillizzo[ppp]. In questi
- pochi giorni avete già fatto meglio di quelli che vi hanno preceduto[impl+vag], dei
- governi fantoccio che sono stati lì a eseguire pedissequamente quello che diceva
- l’Unione Europea[ppp+vag]. Il fatto stesso che l’Italia si presenti domani con una sua
- proposta, per noi è una novità. E quindi, per questo, la ringraziamo. La musica è
- cambiata, lo sanno tutti, l’Europa se n’è resa conto. Il tema della chiusura dei porti ha fatto
- molto discutere. Insomma, l’atteggiamento è giusto. Con la stessa franchezza, però,
- Presidente, io le devo dire che trovo la proposta italiana troppo timida, la trovo insufficiente.
- In alcuni tratti non ne condivido, e Fratelli d’Italia non ne condivide, i presupposti, e tenterò
- di spiegarle perché, con lo stesso spirito costruttivo che abbiamo avuto in tutta questa
- fase di rapporto con questo governo[ppp]. Abbiamo letto la proposta del Governo con
- attenzione, i vostri dieci punti. Ci sono tante questioni che condividiamo. Bene intensificare
- i rapporti con gli Stati di transito dei migranti, come la Libia o il Niger. Bene il
- contrasto alla tratta di esseri umani a livello europeo. Bene la volontà di
- rafforzare le frontiere esterne dell’Unione Europea. Così bene che penso siano
- d’accordo tutti. Nessuno potrebbe dire di non essere d’accordo con quello che c’è scritto in
- buona parte del vostro documento. Una dichiarazione di buon senso. Quello su cui, poi,
- però, non siamo d’accordo è quali debbano essere gli strumenti con cui raggiungere questi
- obiettivi e questi risultati, perché, di grazia, Presidente Conte, che cosa significa rafforzare
- le frontiere esterne dell’Unione Europea o dell’Italia per una nazione che sta affrontando la
- crisi migratoria, che ha visto arrivare in cinque anni 600.000 immigrati clandestini, se non
- andare in Europa e trattare una missione europea che produca un blocco navale al
- largo delle coste della Libia per impedire che i barconi partano[impl]? Questa è l’unica
- cosa sensata da fare! Questa! Bene la chiusura dei porti, bene dire – ho sentito dire al
- Ministro Salvini “è una proposta storica di Fratelli d’Italia” e sono contenta che ci abbia
- ascoltato[ppp+top] – bene dire “le navi delle organizzazioni non governative che decidono
- di portare i migranti, che entrino in porto, vengano sequestrate, gli equipaggi vengano
- denunciati per la tratta di esseri umani e per favoreggiamento all’immigrazione clandestina”.
- Bene! Però, non risolve! Bene, perché vediamo quante navi si riesce a comprare Soros[ppp], però,
- non risolve. Perché, infatti, nei giorni in cui noi discutevamo della nave Acquarius – segnale
- importante – in Italia sono arrivati due immigrati portati dalla marina militare. È come
- svuotare l’oceano con un cucchiaino. A meno che non impediamo la partenza dei barconi, a
- meno che a monte non affrontiamo la questione[impl]. Purtroppo, il tema del blocco navale non
- c’è nella sua relazione, non c’era nel contratto del governo Grillo-Leghista, non c’era nel
- suo intervento di insediamento. Mi pare di capire che non sia la vostra proposta. Ho sentito
- invece alcuni Ministri dire qualcosa sul blocco navale. Ho sentito il Ministro Trenta dire che
- il blocco navale non si può fare perché è un atto di guerra contro la Libia. Consentitemelo:
- per queste sciocchezze[ppp+top], non serviva il governo del cambiamento. Ci tenevamo
- Renzi, Gentiloni, Alfano e forse pure la Presidente Boldrini[impl]. Il blocco navale si
- può fare eccome. Basta volerlo. E guardate, si può farlo senza essere considerati dei
- mostri[impl]. Sapete chi è l’ultimo ad aver applicato un blocco navale? Un signore che si
- chiama Romano Prodi, 1997. Decise di usare le navi della marina militare italiana per
- impedire ai barconi di partire dall’Albania. Chiedete a lui come si fa. Lo dico alle anime
- belle della Sinistra[ppp+vag]. Secondo tema: il blocco navale è un atto di ostilità.
- Certo…se non si fa in accordo con i governi libici. Ma non è un altrettanto atto di ostilità
- cercare di invaderci, lasciando che partano dalla Libia in cinque anni 600.000
- immigrati clandestini?[impl] Perché, in teoria, in via del tutto teorica, il blocco navale
- potrebbe essere anche una risposta a un atto di ostilità, ma non è quello che noi proponiamo.
- Quello che noi proponiamo è un accordo navale con i governi libici. E si può fare, signori.
- L’Europa ha tutte le argomentazioni diplomatiche e militari per convincere le autorità
- libiche a collaborare per un blocco navale concordato. Si potrebbe per esempio fare quello
- che l’Europa ha deciso di fare con la Turchia di Erdogan per fermare gli immigrati che
- arrivavano dalla rotta balcanica. 6 miliardi di euro in quattro anni. Sa, Presidente Conte, che
- l’Italia, abbandonata da sola a governare i flussi migratori che arrivano dal Mediterraneo[top], ha
- dovuto pure cacciare 224 milioni di euro per pagare la Turchia di Erdogan perché così la
- Turchia di Erdogan fermava gli immigrati che partivano dall’Est, perché gli immigrati che
- partivano dall’Est davano fastidio a sua eccellenza Angela Merkel[ppp], e quindi l’Unione
- Europea ha pensato bene di spendere 6 miliardi di euro, mentre di quelli che arrivano dal
- Sud non frega niente[vag] perché tanto arrivano in Italia? Si può chiedere in Europa lo
- stesso trattamento che ha avuto la Germania, che hanno avuto le nazioni che erano
- preoccupate dalla rotta balcanica?[impl] Io penso che si debba andare a chiedere questo.
- Penso che si debba chiedere pari opportunità e pari risposte[impl]. In Libia ci sono due
- governi, lo sappiamo tutti. Quello della Tripolitania – il governo ufficiale di Serrai – e
- quello della Cirenaica, del generale Haftar. Ecco, io penso che il discorso sia abbastanza
- semplice. Miliardi di euro europei e sostegno per chi collabora, ostilità diplomatica e
- militare per chi non intende farlo. Volete farci credere che, davanti a questa alternativa,
- una delle fazioni in campo vorrà dichiarare guerra all’Italia, all’Unione Europea o alla
- NATO?[impl] Consegnando, tra l’altro, la vittoria sul campo alle fazioni nemiche che
- si saranno dimostrate più dialoganti con l’Europa?[impl] Ecco, insomma, io credo che
- questo non accadrebbe. Allora, blocco navale è l’unica soluzione. Tutto il resto, mi dispiace,
- è importante ma continuerà a metterci di fronte l’emergenza immigratoria.
- Purtroppo non c’è, come dicevo, nella vostra proposta, nel vostro documento. C’è nella
- risoluzione che ha presentato Fratelli d’Italia; quindi magari può essere questa
- un’occasione per ripensarci e a provare una risoluzione che vuole essere collaborativa con
- il governo[impl] e a risolvere definitivamente la questione e cambiare davvero le
- cose[impl]. Purtroppo, Presidente Conte, questo del blocco navale non è l’unico elemento di
- continuità che io vedo con i precedenti governi. Nella proposta italiana non si fa alcun
- accenno ai rimpatri. I rimpatri sono una delle questioni sulle quali mi pareva che fossimo in
- molti d’accordo. Che cosa abbiamo deciso di fare con i 600.000 immigrati clandestini che
- sono arrivati in questi anni, ce li teniamo? Che cosa intendiamo fare con quelli che
- arriveranno se non fate il blocco navale, ce li teniamo? Non sono d’accordo. Certo, lei mi
- potrebbe rispondere: “La questione dei rimpatri è questione di politica interna”. Ma io lo
- pongo qui e noi lo abbiamo messo nella risoluzione proprio perché invece riteniamo che la
- questione dei rimpatri sia una competenza dell’Unione Europea e che debba essere l’Unione
- Europea a stanziare un apposito fondo per consentirci di rimpatriare gli immigrati
- clandestini. C’è anche questo nella nostra proposta di risoluzione. E la terza questione che
- mi preoccupa, le devo dire sinceramente, Presidente Conte, è il tema del superamento –
- come voi lo chiamate – degli accordi di Dublino. Sono contenta che lei abbia cambiato
- idea rispetto a quello che ci è venuto a dire, rispetto al suo discorso di
- insediamento[ppp], cioè che il problema dell’immigrazione clandestina si risolveva rivedendo gli
- accordi di Dublino. Le dovetti spiegare in quest’aula che gli accordi di Dublino
- riguardavano solamente i rifugiati, cioè circa l’8% di quelli che arrivano da noi[ppp]. Sono
- contenta di sentirglielo dire oggi perché vuol dire che l’ho convinta la volta scorsa, però,
- mi consenta, la soluzione che voi prospettate mi pare un po’ paradossale. Visto che
- Dublino riguarda solo i rifugiati e da noi arrivano immigrati clandestini, cioè i migranti
- economici, allora lo modifichiamo nel senso di pretendere che l’Europa sia disposta a
- distribuire i migranti economici. Scusate, ma come pensate mai che l’Europa possa
- accogliere una proposta del genere?[impl] Rischiate di trovarvi assolutamente e
- completamente isolati. Tra le nazioni dell’Est Europa, gruppo Visegrad, che i confini
- esterni dell’Unione Europea li governano, e chiedono a noi di fare altrettanto[impl] e che non
- sono disposti a prendersi i nostri immigrati clandestini che noi facciamo entrare perché non
- siamo in grado di governare i nostri confini mentre gli altri governano i loro; e la Francia e
- la Germania diranno: “No, devono arrivare tutti ma devono stare in Italia”, così diventiamo
- il loro campo profughi, che è il grande sogno della Merkel e di Macron[ppp]. E mi
- faccia dire una frase su Macron e chiudo. Presidente, una frase su Macron e chiudo. Noi
- abbiamo dovuto sopportare ogni genere di insulto dalla Francia, in questi giorni[vag]. Ci hanno
- detto che eravamo cinici, irresponsabili, vomitevoli. Pretendo che l’Italia vada al Consiglio
- Europeo e che risponda a Macron su queste accuse, chiedendo conto del comportamento di
- una Francia che, in quanto a irresponsabilità, è la prima responsabile dell’emergenza
- migratoria[ppp] grazie ai suoi bombardamenti del 2011 della Libia[ppp], che
- bombardò per meri interessi di carattere economico. E pretendo che lei chieda conto alla
- Francia anche sull’accusa di essere cinici perché non c’è nazione più cinica di quella che
- ancora oggi stampa la moneta per intere nazioni africane e applica l’usura a quelle
- nazioni[ppp+impl], come se il colonialismo e i danni fatti dal colonialismo non fossero
- sufficienti. Non accettiamo lezioni da gente che sgombera con le ruspe i propri campi di
- immigrati[impl]. Quindi, Macron deve fare silenzio e io pretendo che lei glielo vada a
- dire, perché l’Italia ha solamente da dare lezioni a questa gente cinica e
- irresponsabile[impl]. Grazie. [n. caratteri 9.429]
Intervento di Giuseppe Conte (allora Presidente del Consiglio)
Camera dei Deputati – 27 giugno 2018
Puoi vedere il video del discorso qui.
- Gentili Deputate e Deputati,
- il Consiglio Europeo fissato per domani e dopodomani costituisce un appuntamento significativo
- per il futuro dell’Unione Europea. L’agenda prevede temi fondamentali, come la immigrazione, la
- sicurezza e la difesa europea, l’innovazione digitale, il lavoro, la crescita, la competitività, l’unione
- bancaria e monetaria e il prossimo quadro finanziario pluriennale, settennale dell’Unione. Questo
- Consiglio Europeo, il primo di questo governo, arriva in un momento in cui è sempre più evidente
- l’urgenza di rispondere alle esigenze reali dei cittadini con proposte concrete[ppp+impl], con
- l’indicazione chiara di un percorso da seguire e di obiettivi da raggiungere, senza tentennamenti,
- senza ambiguità, senza paure. Mi riferisco a questo atteggiamento, a questa determinazione[ppp]
- quando parlo di quel cambiamento, nel metodo e nella sostanza, che ho annunciato dinanzi a
- queste camere e che, dal primo giorno di questo governo, mi sono impegnato a proporre in tutti i
- contesti, internazionali ed europei, con la forza e la consapevolezza di un governo che in Europa
- parla con una voce sola, ferma e risoluta[ppp]. L’Italia, con il suo apporto[ppp+top], specie in tema
- di immigrazione, può contribuire a rendere questo appuntamento, appunto il Consiglio Europeo,
- uno spartiacque, un punto di svolta e di cambiamento per l’Europa, in modo da contribuire a
- disegnare l’Europa che vogliamo e che intendiamo realizzare nel futuro venturo[ppp], prossimo
- venturo. Proprio in tema di immigrazione, abbiamo ben presenti alcuni obiettivi da raggiungere per
- i quali stiamo da tempo lavorando con la massima concentrazione, notte e giorno. Solo quando li
- avremo raggiunti, allora potremo rivendicarli e potremo dirci soddisfatti, non per noi, ma per ciò
- che essi produrranno di buono nella vita degli italiani e anche in quella dei tanti migranti che oggi si
- avventurano per mare e sfidano la sorte alla ricerca di un futuro migliore[ppp], e che invece
- rimediano morte, pericoli di vita, frustrazione, emarginazione. Come sapete, abbiamo elaborato
- una proposta. Domenica scorsa, l’ho presentata a Bruxelles, nel pre-vertice europeo, voluto proprio
- in vista dell’appuntamento di domani e dopodomani. È una proposta che mira a offrire una
- regolamentazione puntuale, a realizzare una gestione efficiente dei flussi migratori, anche dal
- punto di vista degli interessi del nostro Paese e dei nostri cittadini. Siamo riusciti a far accantonare
- una bozza di proposta circolata anticipatamente, che risultava chiaramente inadeguata a offrire
- un’efficace soluzione al problema dell’immigrazione. Era una bozza che andava contro gli interessi
- del nostro Paese. Per questa via, ottenendo il ritiro di questo testo, l’Italia ha avuto un
- riconoscimento e si è ritagliata un ruolo significativo. È un primo importante passo, un buon
- punto di partenza nel Consiglio Europeo che ci attende. La questione davvero importante per noi è
- risolvere più efficacemente il problema dei cosiddetti “primari”. Questo problema significa, in
- modo pressoché automatico, operare una drastica riduzione dei problemi detti secondari che,
- come avrete sentito, sta molto a cuore, molto preoccupa alcuni nostri partner europei. Ciò che
- proponiamo è una European Multilevel Strategy for Migration: una proposta articolata e organica
- basata su un nuovo approccio, che consente all’Europa di uscire da una logica di gestione
- emergenziale e le consenta di confidare su una logica di gestione strutturale, da riconoscere
- definitivamente come priorità per la tenuta stessa dell’Unione Europea[ppp]. Abbiamo individuato dieci
- obiettivi. Li riassumo rapidamente. Primo obiettivo: intensificare i rapporti e gli accordi tra Unione
- Europea e Paesi terzi da cui partono e transitano i migranti, e investire in progetti di sviluppo,
- formazione, occupazione, che contribuiscono a ridurre all’origine il fenomeno dell’emigrazione,
- prevenendo i flussi e quindi riducendo anche i viaggi della morte. Penso, ad esempio, a una
- intensificazione dei rapporti con la Libia, con il Niger, col cui aiuto abbiamo già ridotto in modo
- significativo le partenze in quest’anno, del 2018. Abbiamo il dovere concreto di prevenire che la
- vita e l’incolumità delle persone siano messe a rischio, un rischio – attenzione – che inizia ben
- prima che i migranti si avventurino nel Mar Mediterraneo, o giungano alle frontiere terrestri
- europee. La solidarietà europea deve manifestarsi già in questa fase, in modo da tutelare più
- efficacemente i diritti dei migranti e nel contempo la sicurezza dei nostri cittadini. Secondo
- obiettivo: creare centri di protezione internazionale dei paesi di transito, per offrire assistenza,
- consulenza giuridica ai migranti, in modo da gestire in via anticipata e più rapida le richieste d’asilo
- e organizzare i rimpatri volontari assistiti verso i paesi d’origine. Per ottenere questi risultati
- ovviamente dobbiamo coinvolgere anche le organizzazioni internazionali, che peraltro si sono già
- dichiarate disponibili: alto commissariato dell’ONU per i rifugiati, organizzazioni internazionali per
- la migrazione. Occorre stanziare fondi più cospicui: l’abbiamo già anticipato e l’ho detto con
- forza a favore del trust fund a favore dell’Unione Europea per l’Africa. In particolar modo,
- dev’essere finanziata la finestra Nord Africa, alla quale contribuiamo in modo significativo noi e la
- Germania. Terzo obiettivo: rafforzare le frontiere esterne dell’Unione Europea, non solo con
- iniziative e operazioni sotto l’egida della stessa Unione Europea, ma anche con il supporto della
- guardia costiera libica. E anche dobbiamo favorire, incrementare, gli accordi con Paesi nordafricani
- e mediorientali, volti, se del caso, a esternalizzare i controlli di frontiera, integrandoli anche,
- semmai, con del personale dell’Unione Europea. L’Italia sta già sostenendo queste missioni e sta già
- supportando efficacemente la guardia costiera libica. Occorre, però, un ulteriore sforzo in questa
- direzione. Quarto obiettivo. Questo lo ritengo un obiettivo cruciale. Dobbiamo superare Dublino,
- un regolamento che non va riformato in qualche suo passaggio, ma va superato perché non ci sono
- più dubbi oggi sul fatto che sia del tutto inadeguato a gestire i flussi migratori[ppp]. E, vedete, lo
- dico anche sulla base del fatto che, come attestano i dati statistici, solo il sette per cento dei
- migranti sono rifugiati. L’attuale sistema comune europeo di asilo si fonda su un tragico paradosso.
- I diritti delle persone che intendono richiedere asilo vengono riconosciuti soltanto nel momento in
- cui gli interessati riescono a raggiungere le coste dell’Europa. Ecco, questo momento va anticipato
- anche al fine di tutelare i loro interessi e di garantire più sicurezza nel nostro Paese. Quinto
- obiettivo. Va superato il criterio del Paese di primo arrivo. Anche questo non è idoneo a gestire in
- modo adeguato i flussi migratori. Va affermato il principio che chi sbarca in Italia – ma lo stesso vale
- per la Grecia, per Malta, per la Spagna – sbarchi in Europa. Ripeterò questo principio sempre con
- forza, e l’ho già fatto nei vari incontri laterali. Sapete, sono stato a Parigi dal Presidente Macron, e a
- Berlino dalla Cancelliera Merkel. L’ho ripetuto anche al pre-vertice di domenica a Bruxelles. Le
- coste italiane sono coste europee. Se davvero esiste l’Europa, l’Europa di Schengen, fondata sul
- binomio responsabilità/solidarietà, come dicono tutti, diciamo tutti a parole, allora questo criterio
- del paese di primo arrivo va rivisto e superato. Sesto obiettivo. L’Unione Europea e gli Stati membri
- devono assumere una responsabilità comune, comune e europea sulle persone, sugli uomini e sulle
- donne salvate in mare. È impensabile, oltre che profondamente ingiusto, che la responsabilità e le
- richieste di asilo ricada esclusivamente sui paesi di primo arrivo[ppp+top]. Occorre superare il
- concetto di attraversamento illegale, per le persone che sono soccorse in acque internazionali e
- portate a riva in adempimento di obblighi internazionali e nazionali, ad esempio a seguito
- dell’attività di search and rescue. Bisogna, insomma, scindere il piano dell’individuazione del porto
- sicuro di sbarco dal piano dell’individuazione dello stato competente ad esaminare le richieste di
- asilo. L’obbligo di salvataggio che, come sapete, risponde alla legge del mare e risponde alle
- convenzioni internazionali, non può diventare obbligo di processare le domande per conto di tutti.
- L’Unione Europea deve contrastare con iniziative comuni, e non solo affidate ai singoli stati
- membri, la tratta di esseri umani[ppp] e combattere ben più efficacemente le organizzazioni
- criminali che alimentano i traffici e le false illusioni dei migranti. Ottavo obiettivo. Non
- possiamo portare tutti in Italia o in Spagna. Occorrono centri di accoglienza in più Paesi europei,
- per salvaguardare i diritti di chi arriva ed evitare problemi di ordine pubblico e di sovraffollamento.
- Occorre poi che, nel quadro di ripartizione delle responsabilità, vengano realmente portati a
- termine i ricollocamenti. Nono obiettivo. Occorre certo contrastare anche il fenomeno dei
- movimenti secondari. Certo. Ma attuando i principi sopra esposti, realizzando gli obiettivi
- sopra indicati, gli spostamenti italo-europei di rifugiati risulteranno marginali, potrebbero
- agevolmente diventare oggetto di efficaci intese tecniche tra i paesi maggiormente interessati.
- Decimo obiettivo. Ogni Stato stabilisce delle quote di ingresso dei migranti economici. È una facoltà
- che scaturisce direttamente dal funzionamento del trattato dell’Unione Europea: articolo 79,
- quinto comma. È un principio che secondo me dobbiamo rispettare, anche perché non sembra
- questo il tempo di proporre cessioni di sovranità in ordine alle politiche pubbliche sulla gestione
- dei flussi migratori. Questo principio, tuttavia, va controbilanciato con la previsione e il
- rafforzamento di adeguate misure finanziarie nei confronti degli Stati che non si offrono di
- accogliere rifugiati. Nei miei contatti di questi giorni e di queste settimane con i leader europei sto
- ripetendo un concetto semplice, che per noi è il cardine della strategia che abbiamo elaborato:
- per avere un’Europa più forte abbiamo bisogno di un’Europa più giusta e più
- equa. Sulla migrazione sono in gioco i valori dell’Europa unita e l’Italia – lo dico con orgoglio
- da Presidente del Consiglio – è un Paese, un grande Paese, fondatore dell’Unione Europea e
- continuerà a fare la sua parte perché l’Europa sia all’altezza del suo compito[ppp]. C’è in questo
- impegno una coerenza con l’azione che questo Paese sa sempre mettere in campo[ppp]. Penso, in
- particolare, a quel che è stato fatto e che continuano a fare le forze armate: in primis, la marina
- militare, il corpo della guardia costiera, anche i sindaci e i volontari. Insomma, un intero e
- complesso sistema tutto italiano che da anni salva l’onore dell’Europa nel Mediterraneo. A tutte
- queste persone, che non sempre godono degli onori della cronaca va il nostro, il mio e penso
- anche il vostro più sentito ringraziamento a nome di tutti gli italiani. [n. caratteri 9.347]