Cari lettori OPPP!, questa settimana non potevamo mancare di dedicarci all’evento politico del momento: la vittoria di Elly Schlein alle primarie del Partito Democratico. Abbiamo scelto di farlo analizzando un estratto del discorso che la nuova segretaria del PD ha tenuto subito dopo la notizia della vittoria. Ecco la trascrizione del testo che abbiamo analizzato (le parti in grassetto sono gli impliciti che saranno commentati):
Siete la mia e la nostra speranza e soprattutto saremo un bel problema per il governo di Giorgia Meloni, perché da oggi noi daremo un contributo a organizzare l’opposizione in Parlamento e in tutto il paese a difesa di quell’Italia che fa più fatica, a difesa di quei poveri che il governo colpisce e che non vuole vedere, di lavoratrici e lavoratori precari sfruttati, per alzare i salari e per alzare le loro tutele, la sicurezza sul lavoro.
Anche per difendere la scuola pubblica come primo grande strumento di emancipazione sociale nel momento in cui il governo tace su un’aggressione squadrista davanti ad una scuola. Noi saremo al fianco degli studenti e delle studentesse e non li faremo passare. Non li faremo passare.
E saremo qui a fare le barricate contro ogni taglio o privatizzazione della sanità pubblica universalistica. Perché stanno già tagliando. Perché quando una manovra non mette un euro in più sulla sanità a fronte di un’inflazione così alta, non è una scelta neutra. Stanno già tagliando i servizi alle persone.
Ecco, mi viene in mente che in questo viaggio a un certo punto sono stata a Siracusa e che quello stesso giorno, poco distante da lì, a Pachino, è morto un ragazzo della mia età, 38 anni, perché al pronto soccorso non c’erano sufficienti medici per curarlo.
Noi non possiamo essere quest’Italia. Lo dico proprio oggi, lo dico proprio oggi con un’altra strage nel mare davanti a Crotone. Che pesa sulle coscienze di chi solo qualche settimana fa ha voluto approvare un decreto che ha la sola finalità di ostacolare il salvataggio in mare quando invece ci vorrebbero vie legali e sicure per l’accesso a tutti i paesi europei. E ci vorrebbe una Mare Nostrum Europea, una missione umanitaria di ricerca e soccorso in mare.
Rivolgendosi alla platea di sostenitori, Schlein si pone in diretta opposizione al governo Meloni (saremo un bel problema per il governo di Giorgia Meloni). Dopo la pesante sconfitta della Sinistra alle ultime elezioni politiche, Schlein ha infatti più volte ribadito il suo intento di combattere questo governo e di porsi come un’alternativa politica valida per il Paese, soprattutto sulla questione dei diritti civili. In questo estratto dipinge l’operato della destra come dannoso per le classi disagiate, la scuola, la sanità e l’immigrazione. Quello che è interessante è che questa accusa è soprattutto mossa in modo implicito. Vediamo nel dettaglio quali sono le informazioni veicolate implicitamente.
Attraverso le presupposizioni che scaturiscono dal predicato difendere e dall’uso di una relativa restrittiva che espande un sintagma nominale definito (quei poveri che il governo colpisce e che non vuole vedere), Schlein dà per scontato che una parte della popolazione italiana, e in particolare degli indigenti “che il governo non vuole vedere”, sia sotto attacco (del governo, appunto). La stessa dinamica è descritta implicitamente per la scuola pubblica: Schlein muove al governo la pesante accusa di aver sottaciuto un episodio che definisce fascista. Sia l’accusa al governo sia la definizione degli autori del crimine sono richiamati implicitamente attraverso una presupposizione da subordinata (nel momento in cui il governo tace su un’aggressione squadrista davanti ad una scuola) e una presupposizione da descrizione indefinita (un’aggressione squadrista). Si noti anche che con l’espressione vaga non li faremo passare, arricchita da un’implicatura, Schlein suggerisce agli ascoltatori che gli avversari politici siano dei nemici che si comportano da invasori.
La stessa metafora degli invasori viene attivata da fare le barricate, contro la privatizzazione della sanità. La stoccata al governo sulla sanità è inoltre affidata ad un’implicatura conversazionale: dopo gli attacchi mossi lungo tutto il discorso, chi ascolta è pronto ad attribuire al governo la morte di un ragazzo di 38 anni, per la mancanza di medici (è morto un ragazzo della mia età, 38 anni, perché al pronto soccorso non c’erano sufficienti medici per curarlo). Infine, quando parla dei migranti morti nel naufragio a Crotone, Schlein definisce il decreto approvato dal governo come un decreto che ha la sola finalità di ostacolare il salvataggio in mare, dando per scontato, attraverso la presupposizione da descrizione indefinita che il decreto sia stato creato per questo fine.
L’estratto si chiude con un’ultima presa di posizione contro il governo Meloni, anch’essa implicita: noi non possiamo essere quest’Italia. Con questo enunciato, Schlein condensa tutti i tratti del governo Meloni, che ha veicolato implicitamente, in un’entità negativa di cui presuppone l’esistenza: quest’Italia. Inoltre, implica conversazionalmente che l’Italia a cui si riferisce corrisponda esattamente al governo Meloni: noi non possiamo essere quest’Italia, ma loro lo sono. Ancora una volta, poiché questo contenuto non è asserito, ma implicato può passare inosservato il fatto che “quest’Italia” è la descrizione che la Schlein fornisce implicitamente, quindi un suo modo personale di vedere le cose.
L’uso di queste strategie implicitanti in un discorso rivolto ai propri sostenitori non stupisce, poiché l’immagine costruita da Schlein del proprio diretto avversario politico è probabilmente condivisa dalla maggioranza degli astanti. Tuttavia, è noto che un discorso del genere sarà poi diffuso all’elettorato allargato attraverso i social. Analizzando questo estratto abbiamo quindi voluto segnalare i passaggi che potrebbero danneggiare la trasparenza di un dialogo con i cittadini, poiché sfruttano strategie linguistiche che distraggono dall’elaborazione critica dei contenuti trasmessi.