Intervento di Giorgia Meloni
Camera dei Deputati – 6 giugno 2018
Puoi vedere il video dell’intervento qui.
- Presidente Conte,
- a nome del gruppo di Fratelli d’Italia, auguro buon lavoro a lei e ai suoi ministri.
- Lo dico con sincerità, lo dico con speranza e lo dico con rammarico, perché noi non abbiamo fatto, non abbiamo fatto
- mistero di sperare in un epilogo diverso da questo[vag]. Non abbiamo fatto mistero di sperare che, all’indomani delle elezioni del
- 4 marzo, il Presidente della Repubblica, pur in presenza di un risultato imperfetto, figlio di una legge elettorale infame,
- rispettasse comunque la volontà popolare e decidesse di dare l’incarico per la formazione del nuovo governo a chi aveva
- vinto le elezioni. Per verificare se avesse o no i numeri, in aula, per formare un governo. Abbiamo sperato nell’epilogo felice
- di un governo finalmente scelto dai cittadini[impl], frutto di una maggioranza che già governa insieme in molte parti d’Italia,
- che è maggioritario nel sentimento degli italiani, e che un programma ce l’aveva già e non avrebbe dovuto riscriverlo.
- Un governo che certamente avrebbe saputo come difendere l’interesse nazionale italiano[impl], come sapeva difendere
- l’interesse nazionale italiano quel governo che per questo, nel 2011, fu rimosso da un colpo di stato per essere sostituito
- con una serie infinita di governi fantoccio che facessero gli interessi delle banche e dell’Europa[impl+vag].
- Per questo, non ci ha mai appassionato l’ipotesi di un governo grillo-leghista, non ci ha appassionato, non ci entusiasma.
- Un altro governo nato nel palazzo e non nelle urne, con un tecnico non eletto a ricoprire l’incarico di Presidenza del Consiglio, e
- altri importanti tecnici in Ministeri chiave. E ci preoccupa. Lo abbiamo detto, non lo abbiamo nascosto. La preminenza del
- Movimento Cinque Stelle nella maggioranza che compone questo governo, perché è una forza che, con le sue idee mondialiste, relativiste,
- a volte marxiste, sicuramente non sovraniste[ppp+top] – populiste non lo sappiamo – secondo noi, non è esattamente quello che serve
- per apportare una rivoluzione in Italia[impl]. Eppure, se questo governo oggi è qui, Presidente Conte, lo si deve anche e, forse, soprattutto a Fratelli d’Italia.
- Perché, quando tutto stava per precipitare[ppp+top], quando, dopo il veto inspiegabile del Presidente Mattarella sulla nomina di Paolo Savona,
- lo scenario a cui andava incontro l’Italia oscillava tra un improbabile voto a luglio e un altro governo tecnico che avrebbe preso zero voti
- in aula, e gli avvoltoi della finanza speculativa già volavano sopra le nostre teste[ppp+top], e dall’Europa e dalla Germania ci minacciavano in modo mafioso
- con l’arma dello spread[vag], quando i principali protagonisti di questa vicenda avevano un po’ gettato la spugna[ppp+top], noi abbiamo
- mosso, abbiamo dato la nostra disponibilità, contribuendo a far riaprire il dialogo[ppp], che oggi vi porta qui.
- Lo abbiamo fatto perché, tra le ipotesi in campo, quella di un governo politico era comunque la migliore.
- Lo abbiamo fatto con amore, con senso di responsabilità, con senso del dovere. Lo abbiamo fatto
- soprattutto in modo disinteressato. Non abbiamo chiesto niente in cambio; e ci hanno[vag] criticato per questo, ed
- è normale. E’ normale che in una nazione nella quale c’è gente che per un posto da Ministro è disposta a vendere
- l’anima al diavolo[vag], qualcuno che decide di muovere non nell’interesse di partito, ma nell’interesse della nazione[impl+vag]
- viene guardato un po’ come viene guardato un marziano in pizzeria. E’ normale, però è la nostra cifra.
- Noi ci chiamiamo Fratelli d’Italia per questo, perché siamo dei patrioti, e vede, noi non solo non ci vergogniamo di usare la parola
- “patria”, noi usiamo la parola “patria”, Presidente Conte. Perché, la differenza tra la parola “patria” e la parola “Paese” è che
- patria significa terra dei padri, e invece Paese viene dalla parola “villaggio”, e l’Italia non è un villaggio. L’Italia è molto
- di più per noi. Quando l’Italia chiama, noi rispondiamo. L’Italia era in difficoltà, era sotto attacco, noi l’abbiamo difesa.
- E allora le auguriamo buon lavoro. E del resto dovrebbe essere abbstanza facile fare meglio dei suoi predecessori[vag],
- Presidente Conte. Quei governi di Sinistra che ci hanno portato a essere la nazione che in Europa cresce di meno.
- Glielo dico perché ho sentito dire che lei in passato si è definito un uomo di Sinistra. Mi auguro che in questi
- anni sia rinsavito[impl]. Perché, l’unica cosa di cui l’Italia non ha bisogno è un altro governo di Sinistra: su questo, siamo
- d’accordo. Il rischio, delle volte, temo ci sia, il rischio, delle volte, temo ci sia, non solo perché il partito di cui
- lei fa parte – il Movimento Cinque Stelle – l’accordo che oggi ha stretto con la Lega aveva prima provato a stringerlo col PD,
- come a dire che, insomma, questo non era proprio il Matteo preferito, ma anche per i contenuti del contratto di governo.
- Voglio sfatare un mito: questo non è affatto il governo più a destra della storia della Repubblica, come è stato definito.
- Non lo dico io, lo dice lo studio Cattaneo, che ha fatto uno studio molto approfondito sul contratto di governo.
- Del resto, se questo fosse stato davvero un governo di Destra, la Destra italiana ne avrebbe fatto parte,
- e invece sappiamo come sono andate le cose. In pratica, il Presidente Fico può stare tranquillo. Può continuare ad andare
- alla parata del 2 giugno a fare il saluto col pugno chiuso, senza sentirsi in difficoltà per questo.
- Allora, un programma che dice un po’ tutto il contrario di tutto, senza priorità, senza scadenze.
- E, con un programma del genere, la priorità la fa lei, Presidente Conte. La differenza la faranno
- le sue priorità, le sue scelte, perché questo non è il governo Salvini e non è il governo Di Maio,
- è il governo Conte. Saranno le sue scelte che noi giudicheremo, senza pregiudizi. Valuteremo
- quali saranno le sue priorità, e se saranno provvedimenti fatti nell’interesse della nazione, per difendere
- la sicurezza dei cittadini, per difendere le forze dell’ordine, per aiutare la famiglia, per favorire
- il lavoro, per difendere i prodotti italiani, per far lavorare le imprese italiane[impl], noi li sosterremo.
- E, con la stessa serietà[ppp+top], osteggeremo provvedimenti che consideriamo, invece, lonntani da nomi dannosi[vag].
- L’idea di un assistenzialismo esasperato, che rischia di finire per rendere la gente schiava della politica.
- E quell’idea per la quale devi bloccare qualunque opera possibile e immaginabile che, come lei capisce,
- cozza un po’ con una civiltà che, sulla costruzione delle infrastrutture dei ponti, ha fatto impallidire
- il mondo intero per qualche millennio. Metteremo a disposizioni le oltre 108 proposte di legge che abbiamo
- depositato[ppp], già solo in questa legislatura, proposte di buon senso, come quella per tagliare le pensioni
- che eccedono i 5.000 euro netti per la parte non coperta dai contributi, che lei ha fatto sua, che è
- una proposta di Fratelli d’Italia e che purtroppo, nella scorsa legislatura, è stata appostata anche
- grazie al Movimento Cinque Stelle. O, come quella che ha portato in quest’aula della separazione
- tra banche commerciali e banche d’affari, che è un’altra nostra proposta, depositata già dalla scorsa
- legislatura e che non siamo riusciti a calendarizzare. Ci saremo per queste proposte. E ci saremo
- anche per quello che in questo programma, secondo noi, continua a mancare[ppp]. Manca la
- riforma più importante di tutte: l’elezione diretta del Capo dello Stato. La più grande innovazione che
- si possa portare in Italia. Se vuole entrare nella Terza Repubblica, il presidenzialismo è la risposta.
- Abbiamo già raccolto 120.000 firme dei cittadini italiani a sostegno di questa proposta; la porteremo
- in aula e vedremo chi ci sta. Manca, in tema di immigrazione, l’unica cosa che risolve il problema[ppp]:
- un blocco navale al largo delle coste della Libia. Mi preoccupa che lei non ne parli[ppp+top], Presidente.
- E mi preoccupa ancora di più che, in tema di immigrazione, l’unica cosa che mi cita è la
- revisione dell’accordo di Dublino[ppp], che era la stessa proposta di Renzi e di Gentiloni, perché
- sembra che lei, come Renzi e Gentiloni, non sappia che gli accordi di Dublino riguardano chi è
- effettivamente rifugiato, cioè circa l’8% degli immigrati che arrivano da noi. Del rimanente 92%, che ci
- facciamo?[impl] Su questo, confido che Ministro Salvini abbia le idee più chiare. Manca il tanto decantato
- sovranismo[ppp]. Eh, perché, insomma, le sue parole sull’Europa sembrano francamente un po’ timide.
- Io avrei visto come un grande cambiamento quello di dichiarare che il nostro modello di Europa
- non sono i burocrati e i tecnocrati di Bruxelles[impl], ma il gruppo di Visegrad, la difesa dei confini,
- delle identità, delle radici cristiane d’Europa[ppp]. Manca una parola chiara sulla flat tax. Che poi,
- mi parlate di aliquote, insomma, io non sono un’economista di livello ma, mi pareva che la regola
- della flat tax – tassa piatta – ci fosse solo una aliquota, forse mi sono persa qualcosa.
- Ma, le voglio portare qui una nostra proposta di una tassa piatta al 15% sui redditi incrementali,
- quanto di più nell’anno precedente hai dichiarato. E’ una cosa che si può fare subito, a costo zero.
- Manca l’industria, mancano quei milioni di dimenticati[ppp+vag], partite IVA, lavoratori autonomi, piccoli
- professionisti, libero commercio. Abbandonati dalla Sinistra, non possono essere abbandonati
- anche stavolta. Sono stati esposti alla crisi economica e non hanno avuto risposte dai governi[vag].
- E’ tempo che ne abbiano.
Intervento di Graziano Delrio
Camera dei Deputati – 6 giugno 2018
Puoi vedere il video dell’intervento qui.
- Signor Presidente Fico, Signor Presidente del Consiglio, Signori Ministri,
- le premesse e il programma su cui si basa il suo programma, Signor Presidente del Consiglio,
- rendono impossibile il voto di fiducia dei democratici italiani. Lei avrà la nostra comprensione, la
- comprensione di chi sa quanto sia difficile governare. E la prego di credermi[vag]: non venga a parlare in
- quest’aula di cose che non conosce, sia umile[impl]. Lei ha parlato, lei ha parlato della presentazione di
- documenti una volta sola per gli imprenditori. Decreto 126 del 2016. Lei ha parlato della mappatura
- dei provvedimenti, decreto 222 del 2016. Lei ha parlato delle nomine non politiche dei direttori
- sanitari, decreto 126 del 2017. Studi! Abbia l’umiltà di studiare! Non venga qui a fare lezioni! Prima
- studi![impl] Lei non è qui per concederci il privilegio di vederla osservare la Costituzione[impl].
- Lei ha il dovere di osservare la Costituzione![impl] Non ci sta facendo una concessione[impl].
- Lei, no! Questa concessione non ce la fa. Anzi, ci faccia il piacere, ci faccia un piacere. Se vuole
- rispettare la Costituzione[impl], riprenda quel programma che ha sul tavolo e lo riscriva di suo pugno[impl],
- perché lei è il Presidente del Consiglio. Prenda la lista dei Ministri e la rifaccia di suo pugno, perché lei è il Presidente del Consiglio. E
- faccia un altro piacere. Prenda quel programma e lo metta da una parte, perché c’è scritto in
- Costituzione che i provvedimenti legislativi devono avere copertura di bilancio[impl]. Quindi, non venga
- qui a fare lezioni. Io ho apprezzato la sua umiltà, la sua umiltà nei primi approcci. Oggi sono rimasto
- sconcertato dall’atteggiamento che lei ha tenuto. Lei è espressione, oggi, di un governo che nasce
- sull’inganno[ppp], perché nasce – come ha detto bene la Deputata Gelmini – su una campagna elettorale
- che ha detto cose diverse agli elettori[ppp+vag]. Gli elettori avevano optato per una coalizione di Centro
- Destra. Salvini aveva già firmato un contratto – voglio dirglielo, Signor Presidente del Consiglio – era
- stato firmato un contratto da Salvini. È difficile pensare che si possano firmare due contratti
- nell’arco di poche settimane[impl]. Dopo tre mesi in cui avete tenuto in ostaggio il Paese[ppp+top],
- dopo tre mesi in cui avete attaccato violentemente la Presidenza della Repubblica, cercando di piegarla[ppp+top]
- – e noi dobbiamo dire grazie alla fermezza e alla saggezza del Presidente Mattarella[ppp]. Signor Presidente del
- Consiglio, si chiamava Piersanti, si chiamava! Piersanti! Noi non getteremo fango sulle istituzioni e
- vi rispetteremo. Non faremo quello che hanno fatto su di noi[impl+vag]. Non lo faremo perché noi non tifiamo
- per noi stessi, ma tifiamo per l’Italia[impl]. Lei, dunque, si faccia sentire. Il nostro augurio è che non faccia
- il pupazzo nelle mani dei partiti[impl]. Lei si presenta oggi, qui, dicendo che è l’avvocato degli italiani,
- come rappresentante del popolo contro le élite. Lei ha parlato orgogliosamente di essere populista.
- La invito alla prudenza, Signor Presidente del Consiglio. In nome del popolo, in questo Paese, sono
- stati commessi omicidi orrendi, sono state fatte leggi razziali. In nome del popolo, nella nostra
- Europa, sono stati commessi genocidi, genocidi! Sto parlando della storia dell’Europa, non sto
- parlando di voi! È vero o no? Tutti i grandi dittatori lo fanno in nome del popolo, che siano
- sudamericani, europei o di qualsiasi altro Paese. Vede, Presidente, in quest’aula – anche se molti
- dei deputati che stanno rumoreggiando non lo sanno – per decine di anni, per decine di anni, in
- quest’aula, sia la maggioranza che l’opposizione hanno pensato una cosa e l’hanno scritta in
- Costituzione. Hanno pensato che a difendere il popolo, che a rappresentare il popolo, che a
- difendere dall’arbitrio dei forti, a difendere i deboli dall’arbitrio dei forti, a difendere il benessere
- del Paese dalla prepotenza dei partiti, hanno pensato che fosse l’equilibrio del poteri, che fossero le
- istituzioni, non le persone[impl]. Lei è il difensore del popolo per l’istituzione che rappresenta! È
- l’istituzione che difende il popolo. È la Corte Costituzionale che difende il popolo dalle esagerazioni
- dei bambini che non risiedono da almeno 15 anni in Veneto e che non possono usufruire dei servizi.
- In questi 70 anni di Costituzione noi abbiamo imparato questo: che l’equilibrio dei poteri, e il
- rispetto dell’equilibrio dei poteri, difende il popolo. Lei presiede un’alleanza che non è né politica –
- perché non ha un vero programma – né elettorale, ma un’alleanza di potere. Un’alleanza di potere
- e voi vi presentate come il Governo del cambiamento. Non dirò che sono in conflitto di interessi,
- però, non dirò che sono in conflitto di interessi. Diceva Manzoni che non tutto quello che viene
- dopo è progresso[impl]: il cambiamento può essere in meglio o in peggio. È vero che voi avete cambiato
- idea su tutto nell’arco di poche settimane[top] – appunto avete cambiato idea anche sull’Europa, pare; e
- questo ci rassicura, noi ne siamo molto felici. Siamo contenti di quello che lei ha detto in quest’aula,
- di quello che lei ha consegnato al Senato. Lei ha professato una fede profondamente europeista.
- Speriamo che lei riesca a vigilare sul suo Vice-Presidente[impl] perché il Vice-Presidente ha detto più
- volte, fuori dalle aule del Parlamento Europeo e dentro le aule parlamentari, che il suo obiettivo –
- se andava al Governo – era di uscire dall’Europa e dall’euro. Avete quindi cambiato, sì, cambiato
- idea molto rapidamente[impl]. Se cambiate idea in meglio, per noi è un vantaggio. Ma, soprattutto, per
- noi, il problema[ppp+top] è il suo programma di Governo, Signor Presidente. Il vostro programma di Governo
- è pieno di promesse che noi riteniamo irrealizzabili, le riteniamo un libro dei sogni. La nostra paura,
- il nostro timore è che diventino incubi, per le famiglie, per le imprese, per la credibilità del Paese.
- Vede, c’è un altro avvocato difensore che è stato descritto nella storia della letteratura italiana, da
- Ignazio Silone. Era l’avvocato Circostanza e si definiva il difensione del popolo. E in un conflitto tra
- cittadini e proprietari terrieri, sulla deviazione di un ruscello, l’avvocato Circostanza – che era
- appunto il grande difensore del popolo – trovò una soluzione perfetta: diede il 65% dell’acqua ai
- contadini e il 65% dell’acqua ai proprietari, ed era il difensore del popolo! Il popolo fu contento. Il
- popolo può anche essere ingannato dai programmi. Il popolo può anche essere ingannato dai
- programmi[impl]. Scegliete cosa fare, scegliete cosa fare. La priorità di questo Paese, lo ripetiamo, lo
- abbiamo detto mille volte, è il lavoro: bisogna non dare sussidi, bisogna dare lavoro. La Costituzione
- dice che questa è una Repubblica fondata sul lavoro. Per mio figlio, per i miei figli, voglio lavoro,
- non voglio uno stipendio. Voglio protezione sociale, ma non voglio uno stipendio. Voglio la
- possibilità, per i nostri figli, di creare lavoro. Il lavoro è senso, il lavoro è significato[vag]. E se lei ha
- veramente, come oggi ha detto, come oggi ha detto per la prima volta – perché ieri al Senato io
- queste parole non le ho sentire pronunciare – lei oggi, per la prima volta, ha detto che quello che
- c’è di buono lo terrà, quello che c’è di buono lo terrà; e questo è un grande fatto positivo.
- Continuate a creare posti di lavoro. Noi ne abbiamo creati più di un milione. Sì, noi ne abbiamo
- creati più di un milione, Signor Presidente del Consiglio, noi abbiamo creato i posti di lavoro. Lei
- potrà vedere le statistiche e vedrà che cosa è successo in questo Paese. Lei vedrà che cosa è
- successo in questo Paese quando aprirà gli occhi[ppp+top], quando uscirà dalla propaganda elettorale[ppp+top],
- quando uscirete dal bullismo istituzionale[ppp+top+vag], dopo averci costretti a un bullismo elettorale[ppp+top+vag].
- In questo Paese c’è la possibilità di continuare a creare lavoro, di non disperdere i sacrifici degli italiani[ppp+vag]. Il
- lavoro lo creano le imprese, lo creano le famiglie, lo creano le condizioni che lei saprà creare in
- questo contesto. Noi non abbiamo sentito una parola, una, una, su quale sia la sua priorità sul
- lavoro. Se volete portare qui, in quest’aula, il salario minimo, il Partito Democratico è pronto a
- votarlo, subito! Cominciate a dimostrarci che le cose noi non siamo riusciti a fare – a volte per
- nostra incapacità, a volte perché il tempo ci mancava, a volte perché questo Paese lo abbiamo
- trovato in ginocchio. Lei ha parlato di diritto a Internet. Non c’era un piano per la banda ultra larga,
- sa, quando siamo arrivati noi. Voi potrete completarlo in breve tempo. I diritti, i diritti sociali, i
- diritti sociali sono stati completati con degli investimenti importanti. Ma, dicevo, lei non disperda[impl] il
- lavoro che hanno fatto le famiglie e le imprese italiane, soprattutto loro, i loro sacrifici[ppp+vag].
- Non cerchi avventure per un facile successo e per un facile applauso in quest’aula. Governare è difficile,
- governare è complicato, vuol dire saper dire dei no, vuol dire studiare i dossier, averne contezza[impl].
- Allora, noi pensiamo che, se voi metterete le priorità giuste, l’emergenza vera[impl], Signor Presidente,
- non è l’immigrato che chiede l’elemosina in questo Paese, l’emergenza vera non è indebolire
- l’ANAC[impl], l’emergenza vera[impl] non è indebolire l’ANAC, mi creda. L’emergenza vera[impl] – e mi fa piacere che
- lei lo abbia anche sottolineato – è combattere la corruzione, l’illegalità, le mafie, l’illegalità diffusa,
- l’evasione fiscale, non è l’immigrato la causa per cui i nostri giovani non trovano lavoro[impl]. Lei questo
- lo deve ricordare. Scelga delle priorità. Scelga di partire dal salario minimo. Scelga di partire dal
- completamento del sostegno e della lotta alla povertà, scelga di partire dall’aiuto alle famiglie con
- figli e lei ci troverà dalla sua parte. E adesso, io davvero credo che voi dobbiate dire da ultimo una
- verità sull’Europa[impl]; non c’è tempo per ricordare che l’Europa è, è stato il destino e la protezione di
- questo Paese[ppp]. Più di 5 milioni di nostri ragazzi girano per l’Erasmus, 200 miliardi di investimenti in
- Ricerca. La più grande democrazia del mondo. Questa è l’Europa. Allora, servite e amate questo
- Paese, fatelo meglio di quanto noi abbiamo saputo o potuto fare. Noi vi facciamo questo augurio.
- Noi abbiamo cercato di farlo al meglio. Adesso, però, adesso, però, smettete di preoccuparvi del
- PD e dell’Europa. Adesso, smettete di dar la colpa al PD e all’Europa. Adesso occupatevi degli
- italiani. Ne avete il diritto, ma ne avete soprattutto il dovere[ppp]. [8.620]