Il confronto mostra che l’indice di tendenziosità per Salvini supera di un solo punto quello di Di Maio.
La tendenziosità in Di Maio si avvale soprattutto dell’impatto di presupposizioni e implicature che, nel discorso dell’allora vicepresidente della Camera dei deputati, codificano principalmente contenuti di auto-elogio e critica. Contenuti di critica o attacco sono altresì espressi da strategie di topicalizzazione e dall’uso di espressioni vaghe.
Il contributo maggiore alla tendenziosità di Salvini è invece rappresentato dall’impatto di presupposizioni e topicalizzazioni. Ad entrambi i generi è riservata la codifica di contenuti di attacco, di auto-elogio e di esortazione. Più lieve è l’impatto di implicature e di espressioni vaghe, impiegate quasi esclusivamente per la codifica di contenuti di critica.
Discorso di Luigi di Maio
Quarta edizione di Italia 5 Stelle a Rimini il 23 settembre 2017
Puoi vedere il video del discorso qui.
- Grazie, grazie mille.
- Io vorrei chiedervi di fare una cosa: di immaginare questo Paese, negli ultimi cinque anni, senza il
- Movimento Cinque Stelle. Oggi, probabilmente, non esisterebbero politici che si tagliano lo
- stipendio[impl]. Voi non avreste nessuna speranza di poter immaginare un politico che si taglia gli
- stipendi. Come, allo stesso tempo, probabilmente, avrebbero stuprato la Costituzione due volte[vag];
- e invece noi l’abbiamo salvata due volte, dall’articolo 138 […], dall’articolo 138 e dalla riforma
- Boschi-Renzi-Verdini che abbiamo visto qualche mese fa[impl], e che abbiamo fermato con il
- referendum. Probabilmente, oggi, non esisterebbe il reddito di cittadinanza a Livorno[impl].
- L’Assemblea Capitolina di Roma costerebbe ancora il 90% in più di quello che costa a noi oggi[ppp]
- grazie ai tagli fatti dalla giunta Raggi e dal Presidente Marcello de Vito, dell’Assemblea
- Capitolina[ppp]. Oggi, non si starebbero avviando dei progetti di mobilità sostenibili, con bus
- elettrici a Torino[impl]. Oggi non ci sarebbero, non esisterebbero politici che rinunciano al
- vitalizio[impl], come Giancarlo Cancelleri e come tutti noi che siamo qui, che abbiamo rinunciato a
- quella indecenza[ppp]. Gli ultimi cinque anni senza Movimento Cinque Stelle, probabilmente una
- buona parte di voi starebbe all’estero[impl] e un’altra parte si starebbe astenendo dal voto[impl]. Noi
- siamo stati un argine, prima di tutto, all’astensione. Siamo stati un argine, prima di tutto, a coloro
- che magari non volevano più partecipare[ppp]. Gli abbiamo dato un’occasione di partecipare.
- Abbiamo coinvolto le persone e le energie in un bel progetto[vag], un progetto che non è né di
- Destra né di Sinistra ma mette al centro le buone idee per questo Paese[vag], le idee di buon
- senso[vag]. Non dimentichiamocelo mai perché è alla base di tutto quello che abbiamo
- creato[ppp+vag]. Noi non siamo né di Destra e né di Sinistra. Noi portiamo avanti le buone
- idee[vag], che in questo Paese non si sono realizzate negli ultimi trent’anni, e sono chiuse nei
- cassetti dei Ministeri, delle Regioni, delle Province e dei Comuni. Allora, io sono uno di quelli che fa
- parte di questo Movimento dal 2007. L’8 settembre 2007, dieci anni fa, sono entrato in questa realtà,
- che non si chiamava ancora Movimento, come tanti di voi. Abbiamo raccolto le firme, le abbiamo
- portate in Parlamento, al Senato della Repubblica. Chiedevamo delle cose ben precise[vag], e ci
- hanno[vag] sempre ignorato. Io sono ben cosciente, ben cosciente di quello e del compito che mi
- avete affidato. Ne sono ben cosciente, e voglio dirvi una cosa: questo ruolo del candidato premier io
- non lo intendo come un compito, un ruolo che serve a cambiare il Movimento Cinque Stelle. Noi
- non siamo chiamati a cambiare una forza politica, noi siamo chiamati a cambiare l’Italia, il
- Paese[ppp]! Io penso che tutti quanti noi qui dobbiamo essere coscienti di questa cosa. Questo non è
- un compito che spetta a me. A me, come a tutti quanti noi qui spetta un altro compito, che è quello di
- portare un programma votato da voi al Governo dell’Italia e cambiare veramente le
- cose[ppp+impl.cnvn]. Questo è il ruolo e il compito che ci è stato affidato e che mi è stato affidato, e
- nient’altro. Allora, molti[vag] in questi anni si sono chiesti: ma perché lo stanno facendo?
- Qualcuno[vag] pensa che stiamo facendo tutto questo per soldi, eppure ci tagliamo gli stipendi.
- Molti[vag] non ci credono. Però, solo i parlamentari della Repubblica ormai sono arrivati – io
- lo ripeto sempre, magari qualcuno dice “sì, ma è una cosa detta e ridetta” – solo i parlamentari del
- Movimento Cinque Stelle di quelli in Parlamento, non sto parlando né degli europarlamentari, né dei
- consiglieri regionali, ormai siamo arrivati a 22 milioni di tagli di stipendio con cui abbiamo fatto
- partire 7.000 imprese che danno lavoro a 14.000 italiani. Non dico che abbiamo risolto i problemi
- del Paese, ma nessuno ci può venire a dire che lo stiamo facendo per soldi[impl]. Non lo stiamo
- facendo per potere perché, se volevamo gestire il potere[ppp+top], e allora facevamo gli accordi con
- gli altri, ci vendevamo magari a qualcuno e cominciavamo a gestire il potere, cominciavamo a
- mettere le mani nel potere, quello lì che gestiscono gli altri[ppp]. Io penso che tutto quello che
- abbiamo fatto in questi anni lo abbiamo fatto per amore del nostro Paese, perché siamo innamorati di
- questa nazione e la vogliamo aiutare a risorgere[ppp], dopo tutto quello che ha passato negli ultimi
- trent’anni di partitocrazia che conosciamo bene[ppp]. E quando, e quando sei innamorato, quando
- c’è amore, l’amore ti fa fare delle cose assurde, come fondare una forza politica, e poi
- pensare che possa diventare la prima forza politica del Paese, come il Movimento Cinque Stelle.
- Oppure, comincia anche a farti fare qualche errore. Perché l’amore, si sa, qualche errore te lo fa fare.
- Bene, io voglio dirvi una cosa: noi faremo tesoro di tutti gli errori che abbiamo fatto in questi
- anni[ppp], e ne faremo tesoro per essere ancora migliori nel governare questo Paese, nel governare
- questa Nazione[ppp]. Non dobbiamo assolutamente vergognarci del nostro percorso: siamo il
- Movimento Cinque Stelle, siamo la prima forza politica del Paese, nata dal nulla, senza soldi
- pubblici e senza grandi finanziamenti privati. E tuttora, dopo cinque anni, siamo la forza politica più
- forte che c’è in Italia. E non dobbiamo mai dimenticarlo. Solo che, siccome – e lo sanno bene le
- persone che vedete alle mie spalle, i miei colleghi parlamenti – siccome siamo la prima forza politica
- del Paese e non riescono proprio a farci del male[ppp+vag+top], adesso stanno scrivendo[vag] una
- legge elettorale in modo tale che la prima forza politica del Paese diventi l’ultima forza politica in
- Parlamento. Si chiama Rosatellum bis, e temetelo questo nome perché è una legge che vede, dalla
- Lega a Forza Italia al PD a tutte le forze politiche schierate nel fare questa legge per arginare il
- Movimento Cinque Stelle. Noi da martedì ci metteremo tutto quello che abbiamo per fermare questa
- legge antidemocratica[ppp], e quindi sicuramente sentirete parlare di noi nei prossimi giorni. Io
- penso che – l’ho detto anche prima – questo Paese, nei prossimi sei mesi, si gioca tanto, si gioca
- veramente tanto, perché deve scegliere se continuare a sopravvivere[ppp] o iniziare a vivere[ppp].
- Che cosa significa per me iniziare a vivere? Guardate che non è solo una questione di povertà e
- ricchezza, non è solo una questione di chi è coinvolto nelle difficoltà e chi invece è agiato. Anche
- chi, in questo Paese, se la passa bene, vive un perenne stato di guardia, sta sempre in guardia. E una
- volta è l’agenzia delle entrate, una volta è Equitalia, una volta è la scuola dei tuoi figli che può
- crollare sulla testa di tuo figlio, una volta la sanità, una volta le strade, i trasporti. Siamo sempre in
- guardia. Non siamo un popolo sereno, al di là della nostra condizione di reddito, al di là della nostra
- condizione economica. Vivere, vivere significa cominciare ad avere uno Stato che, invece di venirti
- contro, ti dà una mano a vivere sereno in uno Stato democratico, e ti riconosce i diritti che ti spettano
- secondo la Costituzione della Repubblica[ppp+impl]. E allora, il nostro primo programma, prima
- ancora del nostro programma elettorale, sono i diritti della Costituzione della Repubblica, perché
- questo Paese potrà avere dei cittadini che vivono serenamente la loro vita[top] se inizieremo a
- rispettare e a garantire i diritti che sono nella nostra carta costituzionale[ppp] che va applicata, non
- modificata, applicata, prima di tutto. Lo ricordiamo a tutti quelli che la volevano
- stravolgere[ppp+vag]. E, se invece di avere uno Stato lontano[impl+top], cominciamo ad avere uno
- Stato vicino[ppp+top], allora a quel punto lo Stato inizia a proteggerti[ppp], e se inizia a proteggerti
- può cominciare a creare una condizione di servizi differenti, e tu cominci ad avere più fiducia in
- quello Stato[ppp]. Ma, uno Stato che ti sta vicino non è solo uno Stato che fa buone leggi – magari
- dopo ne parliamo del fatto che si chiedano ai politici sempre nuove leggi[ppp], ne facciamo anche
- troppe. Lo Stato che sta vicino ai cittadini è prima di tutto uno Stato che dà l’esempio. Credetemi, io
- in questi anni – e credo che l’abbiamo realizzato tutti, in questi anni – abbiamo capito chiaramente
- che, prima ancora delle leggi, prima ancora delle delibere e dei provvedimenti, viene l’esempio degli
- uomini e delle donne che rappresentano le istituzioni. Prima si comincia a dare l’esempio dalle
- istituzioni, prima si agisce e si porta avanti il proprio mandato con disciplina e onore, e poi si
- cominciano a fare le buone leggi per il Paese ove servano. È fondamentale questo concetto perché, il
- fatto che in questi anni, noi abbiamo rinunciato a tanti privilegi, abbiamo portato a casa la legge sugli
- eco-reati, che manda in galera fino a 15 anni chi compie reati ambientali, il fatto che i nostri sindaci
- non abbiano aumentato di un solo euro il debito pubblico dei loro comuni, quando i geni al Governo
- ci hanno restituito 120 miliardi di euro di debiti in tre anni[ppp+top], il sol fatto che abbiamo portato
- avanti queste iniziative rappresentano un nuovo modo di fare politica[ppp]. Non basta, però è la
- credibilità[impl]. Posso farvi una domanda? Ma abbiamo un po’ di credibilità in più[ppp] rispetto a
- tutti gli altri[vag], alla luce dei risultati che vi ho citato? Possiamo avere il diritto, possiamo avere il
- diritto di dire “questa è una forza politica che ha fatto quello che diceva dall’opposizione[impl].
- Mandateci al Governo e faremo a tutti gli altri quello che abbiamo già applicato a noi sui costi della
- politica, sull’etica in politica, sulle iniziative da portare avanti per aiutare le persone. Perché,
- scusatemi, io – per esempio – penso ai pensionati di questo Paese. Che fiducia può avere un
- pensionato minimo che magari prende 300 euro di pensione[impl] quando vede che dall’altra parte,
- chi gli chiede sacrifici, prende 6.000 euro di pensione al mese[ppp]? Che genere di fiducia può
- avere nelle leggi e nelle istituzioni[impl]? Probabilmente, nessuna. E questo crea la sfiducia che poi
- ha portato in tutti questi anni ad allontanarci dalla politica[ppp]. E il significato più grande che c’è
- qui, in questa manifestazione stasera[ppp+top], ma anche in tutto il nostro percorso in questi anni, è
- proprio questo. Abbiamo ricreato un minimo di fiducia[ppp], tra le persone e i loro rappresentanti,
- tra i cittadini e i loro rappresentanti. E chi non si sentiva rappresentato[vag+ppp] aveva la
- possibilità di entrare direttamente nelle istituzioni con il Movimento Cinque Stelle. Allora, io penso
- una cosa, che dobbiamo soltanto raccontare quello che vogliamo fare, perché in tutto il tempo che
- ho vissuto in Parlamento in questi anni […]. Io penso una cosa, che ci hanno descritto[vag] per
- quello che non siamo. Siamo stati descritti in tutti questi anni come una forza politica – a volte ci
- hanno detto fascisti, populisti, ci hanno messo contro tanti cittadini. Nell’ultimo periodo siamo
- diventati il male dell’Italia, come se tutti i problemi di questo Paese fossero da addebitare al
- Movimento Cinque Stelle[impl]. Io conosco un solo metodo per riuscire a buttare giù questi
- pregiudizi nei nostri confronti[ppp]: andare a parlare con tutte le persone, parlargli negli occhi e
- raccontargli che cosa vogliamo fare per l’Italia, le nostre idee che vogliamo portare avanti e farlo
- con tutto il tempo che dobbiamo dedicare alle persone[ppp]. Non è la TV, non è un comunicato
- stampa, non è un video su facebook. Dobbiamo incontrare tutto il Paese, nei prossimi mesi, e
- raccontargli il nostro programma. E dobbiamo avere una visione a lungo termine del Paese, non
- una visione a breve termine del Paese. Quando noi oggi parliamo di sanità, quando noi parliamo di
- sanità in questo Paese non dobbiamo parlare di spesa sanitaria in termini di costi, dobbiamo
- cominciare a parlare, in questo Paese, di spesa sanitaria legata al fatto che non c’è un’educazione
- all’alimentazione, non c’è una seria, una seria prevenzione, di lotta all’inquinamento e quindi di
- tutela dell’ambiente[ppp]. Se vogliamo abbassare la spesa sanitaria[top], la sanità non va utilizzata
- come un bancomat per togliere soldi dagli ospedali, ridurre soldi dagli ospedali e metterli da
- un’altra parte[impl]. Dobbiamo cominciare ad abbassare la spesa sanitaria[ppp] evitando che la
- persona si rivolga alla sanità e per fare questo occorre agire su altri ambiti; e non vale solo per la
- sanità, vale per tanto altro. Quando parliamo del dissesto idrogeologico, del pericolo di valanghe, di
- frane, noi stiamo parlando di agricoltura. Questo territorio, o lo stiamo consumando col cemento, o
- lo abbiamo abbandonato perché nessuno coltiva più la terra e quindi nessuno cura più il nostro
- territorio, che vediamo alle minime piogge crollare e travolgere tutto e tutti. E allora, dissesto
- idrogeologico significa investire nell’agricoltura. Investire nell’innovazione[top+impl] che cosa
- significa oggi? Investire nell’innovazione oggi significa iniziare a mettere soldi in un’idea
- differente di lavoro[ppp]. Esiste il telelavoro ma esistono nuove strategie per cominciare a
- coinvolgere i professionisti nel lavoro delle aziende. Abbiamo tanto da fare, abbiamo 8 milioni di
- dispositivi connessi in Italia, e l’internet delle cose è quello che ci permetterà di lanciare una nuova
- economia nel nostro Paese[ppp]. Abbiamo da lanciare l’auto elettrica. Nel 2020 in Germania, le
- auto a benzina, eh…si farà un milione di auto elettriche. Nel 2030, l’India abbandonerà le auto a
- combustibili fossili. Noi che cosa abbiamo di meno da non poter ambire a questi risultati e creare
- posti di lavoro in questa filiera[impl]? È studiato che possiamo mettere 500 milioni di euro
- nell’auto elettrica e cominciare a sviluppare un nuovo modello di mobilità[ppp], non solo privata
- ma anche pubblica. E quando si citano esempi della Silicon Valley, degli Stati Uniti, come la Tesla
- o come tanto altro, ricordiamoci che nella Tesla gli Stati Uniti ci hanno messo 500 milioni di
- dollari di soldi pubblici per farla nascere. E allora io voglio uno Stato che comincia ad innovare
- investendo direttamente lui con una banca pubblica degli investimenti[ppp] che dà la possibilità di
- spostare la nostra economia in un’altra direzione, per creare lavoro ma soprattutto per creare
- sviluppo. E quando parliamo oggi di scuola, di pensionati, di giovani, queste cose sono tutte
- interconnesse. Tutti[vag] pensano che la legge Fornero sia un problema di chi deve andare in
- pensione. No, la legge Fornero è un problema di noi giovani, perché il giorno in cui è stata fatta la
- legge Fornero si è impedito a un milione di giovani di entrare nel mondo del lavoro. E allora,
- quando parliamo di politiche giovanili, stiamo parlando di abolire una legge che riguarda sì chi
- deve andare in pensione ma sta tagliando il futuro ai giovani. E quando io sento, in questo Paese, il
- Presidente del Consiglio dei Ministri dire che il prodotto industriale, la produzione industriale sta
- crescendo, che i dati stanno andando meglio,[ppp+top] io dico sempre una cosa, che quei signori a
- Roma[vag] dovrebbero fare un applauso ai nostri imprenditori che riescono a fare questi risultati
- nonostante la politica che loro hanno messo in atto questi anni[ppp], non GRAZIE alla politica che
- hanno messo in atto. Ricordiamoci sempre questa cosa! Ricordiamocelo perché oggi in questo
- Paese si sopravvive[top] proprio perché ci hanno fatti grandi nel mondo perché le nostre imprese, i
- nostri artigiani, i nostri professionisti, nonostante le centinaia di leggi che gli piovono addosso ogni
- giorno[ppp]. Io ho parlato, ne abbiamo parlato in questi mesi, di smart nation, Stato intelligente.
- Che cosa significa? Uno Stato intelligente non è uno Stato che fa una legge ogni due giorni e
- mezzo come accade oggi[impl]. Io voglio dire ai professionisti, agli artigiani, agli imprenditori, a
- chi fa impresa, ai commercianti di questo Paese, il nostro Governo non vi farà nuove leggi, vi
- lascerà in pace e vi eliminerà un po’ di tutte quelle che oggi stanno creando migliaia di
- adempimenti, migliaia di burocrazia, di atti da burocrazia, burocratici, che stanno distruggendo le
- imprese[ppp+vag]. Perché è QUESTA la storia del nostro Paese. Ormai si fanno così tante
- leggi[top] che quando abbiamo un problema non sappiamo neanche più quale sia la legge di
- riferimento per quel problema, e quale sia l’ente che ci deve risolvere quel problema. Ed è frutto di
- un atteggiamento culturale della politica, che noi cambieremo. E queste cose, come tante altre, io,
- nei prossimi mesi, insieme a tutti quanti i parlamentari, gli europarlamentari, i consiglieri regionali,
- i sindaci, consiglieri regionali di attivisti, con cui stiamo lavorando al programma, le dobbiamo e le
- voglio andare a raccontare a tutti perché dobbiamo necessariamente rompere il muro della
- semplificazione, perché spiegare questi temi richiede tempo, richiede approfondimento e richiede
- anche tante competenze. Ed è sulle competenze che voglio dire qualche ultima cosa. Noi saremo
- chiamati nei prossimi mesi a formare una squadra di governo. Per me non esistono figure tecniche
- e figure politiche, esistono persone capaci, e noi dovremo formare una squadra di governo di
- persone capaci di cui essere orgogliosi. E la formeremo prima delle elezioni politiche, così che gli
- italiani non debbano votare a scatola chiusa[impl], così che gli italiani non debbano votare una
- persona e ritrovarsene un’altra al governo[impl], come è successo negli ultimi cinque anni in cui
- abbiamo avuto governi che non erano con i loro nomi da nessuna parte, e, come i temi, e come le
- leggi approvate, non erano in nessun programma elettorale[ppp]. Ditemi in quale programma
- elettorale c’era il Jobs Act[impl]. Ditemi in quale programma elettorale c’era la legge
- Fornero[impl]. In quale programma elettorale c’era la Buona Scuola[impl]? In nessun programma
- elettorale c’era ‘sta roba, però ci siamo ritrovati al Governo persone che poi le hanno portate avanti.
- Dovremo lavorare sul tema dell’ambiente, sul tema dell’energia. Abbiamo piani energetici al 2050
- che hanno elaborato i NOSTRI gruppi parlamentari. Entro il 2050 via dal petrolio, entro il 2020 via
- dal carbone. Che cosa significa? Significa che prendi 13
- miliardi di euro che oggi si spendono con le vostre tasse nei carbon fossili e li cominciamo a
- spostare sulle rinnovabili. Ogni miliardo di euro messo sulle rinnovabili crea 16.500 posti di lavoro
- in più del miliardo di euro sui carbon fossili. Ricordatevelo sempre quando vedete quei 13 miliardi
- di euro appostati lì, perché questi 13 miliardi di euro non stanno lì perché a Roma ci sono degli
- incompetenti. Stanno lì perché ci sono delle maggioranze parlamentari che non hanno la libertà di
- mettersi contro l’industria del carbone e del petrolio[ppp+vag], e cominciare a mettere i soldi in un
- nuovo modello di energia[ppp], che crea più lavoro ma soprattutto crea più sviluppo. Ed è su
- questo che voglio dirvi una cosa. Noi non possiamo illuderci di governare questo Paese solo con le
- persone che ci votano: è la più grande illusione che possiamo vivere in questo momento. Andiamo
- alle elezioni, vinciamo le elezioni, e poi pensiamo: io devo rispondere solo a quelli che mi hanno
- votato. Così hanno fatto tutti gli altri[vag], negli anni. Alla fine hanno sempre fallito. Il giorno dopo
- le elezioni noi abbiamo il dovere di andare a parlare con tutti quelli che non ci avranno votato e
- coinvolgerli in un progetto di Governo. Nel nostro Dna ci sono gli strumenti di democrazia
- partecipata, ed è con quelli che coinvolgeremo, anche con coloro che non ci avranno votato, nel
- governo del Paese e nelle scelte che si dovranno fare. Noi non siamo entrati nelle istituzioni per
- impadronirci delle istituzioni, noi siamo entrati nelle istituzioni per restituirvene le chiavi[ppp]. Ed
- è QUESTO che vogliamo fare.
[conta caratteri – 16.180]
Discorso di Matteo Salvini
Pontida, 17 settembre 2019, dal palco della storica manifestazione leghista
Puoi vedere il video dell’intervento qui.
- Grazie Gianluca, grazie Vittoria, grazie Fiore, non molleremo mai! È un dovere che
- abbiamo nei vostri confronti. Giustizia, giustizia! Noi abbiamo militanti condannati a pagare
- di tasca propria, a pagare 15.000 euro col conto corrente bloccato perché hanno scritto su
- Facebook che le cooperative si arricchiscono con l’immigrazione clandestina. Noi abbiamo
- un giudice che è entrato di notte nelle sedi della Lega a ripulire le vostre tasche, non a portar
- via i soldi del finanziamento pubblico che la Lega non prende più da anni[ppp+impl], ma a
- portar vita i 10/20 euro di contributi dei pensionati, degli studenti, degli operai e degli
- artigiani che credono nel nostro progetto[ppp], in un Paese diverso[ppp]. Se pensano di
- bloccarci rubando quello che è il frutto del nostro lavoro[top+vag] hanno sbagliato a capire!
- Andiamo avanti più determinati e più arrabbiati di prima[ppp]! Andassero a sequestrare i
- conti correnti dei mafiosi che girano liberi per l’Italia[ppp], perché su questo prato c’è gente
- per bene. E io vi chiedo di dire sì o no a una proposta di legge che presenteremo al
- Parlamento quando l’anno prossimo andremo al Governo[ppp], come in altri Paesi, giudici
- eletti direttamente dal popolo: sì o no? E chi sbaglia paga. E chi sbaglia paga. E siccome noi
- siamo un movimento nato per la libertà[top], altre leggi liberticide che
- cancelleremo[ppp+top] sono la legge Mancino e la legge Fiano. Le storie e le idee non si
- processano[impl]. In Unione Sovietica processano le idee. Fanno[vag] il processo al
- ventennio mussoliniano e poi si comportano[vag] come il regime nel 1925 che imbavagliava
- chi non la pensava come la dittatura voleva. Un Paese libero, di pensare, di parlare, di
- lavorare e di sognare. Per questo siamo qua oggi. Io ringrazio, le ragazze e i ragazzi, e i
- giovani che sono il futuro per cui stiamo combattendo[ppp].
- E ringrazio anche alcuni ospiti, per farvi capire che cosa farà la Lega al Governo perché,
- ricordatevelo, quest’anno è l’ultimo con la Lega a Pontida con l’opposizione e la Sinistra al
- Governo. Io chiamo sul palco due amici, di due associazioni non leghiste, ma che ci stanno
- seguendo e che stiamo seguendo, e sono Nicola Stilla, Presidente Regionale dell’Unione
- Italiana Ciechi, e Renzo Corti, Presidente Regionale dell’Ente Nazionale Sordi, perché la
- disabilità e i disabili saranno una priorità della Lega al Governo. Perché io mi vergogno di
- un Governo che dà 280 euro al mese a un disabile totale, e 1000 euro a quelli che sbarcano
- domani mattina a Lampedusa[ppp+top]. Grazie Nicola, grazie Renzo a nome dei 3 milioni
- di dimenticati, di fantasmi in Italia[ppp], a nome di quei papà e di quelle mamme che
- resistono[ppp], coi bimbi che sono nati con una difficoltà in più e che vanno a scuola e che,
- con la Buona Scuola di Renzi, non trovano neanche la maestra di sostegno in classe[ppp].
- Un Paese che non aiuta chi è in difficoltà[top+impl] è un Paese barbaro e incivile.
- Quindi grazie Nicola, grazie Renzo. Vi porteremo con noi a Roma a
- cambiare questo Paese[ppp] e poi invito – fateglielo un applauso perché domattina si alzano
- senza vedere questo mondo e senza sentire le vostre voci, ma devono avere i nostri stessi
- diritti e le nostre stesse possibilità di avere una vita da donne e uomini liberi. Non ci sono
- italiani di serie B, da dimenticare in soffitta e in ospizio. Questo è un Paese giusto. E
- ringrazio per la presenza anche l’amico Capone, segretario generale della Ugl, perché il
- primo mondo che cambieremo[ppp+top] è quello del lavoro. Basta col Jobs Act e un futuro
- a tempo determinato, in prova, a 3 euro all’ora, con le false cooperative, che sfruttano e che
- non pagano le tasse che dovrebbero pagare[impl+ppp]! Una riforma del lavoro che sarà
- fondata sulle certezze[impl]! Sul lavoro che sia lavoro[impl]! Riportando in Italia i migliaia
- di ragazzi costretti a scappare all’estero, per studiare o per lavorare[ppp]. QUESTA è
- l’immigrazione che la Lega al Governo favorirà[ppp+top]! Di portare in Italia i milioni di
- italiani che sono scappati all’estero, per costruirsi un futuro e che noi vogliamo riportare
- qua, in Lombardia come in Sicilia, per costruirsi qua, nella loro terra, un futuro da uomini
- liberi[impl]. Questo è il Governo che va avanti a colpi di bonus, a colpi di elemosine, a colpi
- di pseudo-diritti[ppp]. Stanno abituando questi ragazzi ad accontentarsi di poco o niente. Le
- tutele precarie[ppp]. Ormai avere un contratto a tempo determinato è la normalità e avere un
- posto fisso è l’eccezionalità. Ormai per fare un favore alle multinazionali che speculano sul
- sudore, sul lavoro e sulla fatica[ppp+top] non si dà il minimo valore a quello che è il lavoro.
- E noi – e vi chiedo se siete d’accordo, come hanno fatto alcuni cantoni in Svizzera –
- proporremo un minimo salariale sotto il quale non si può andare: sì o no? Tre
- euro non sono uno stipendio[ppp+impl]. Tre euro è sfruttamento. E penso anche ai 3 milioni
- di lavoratori autonomi, alle partite IVA, ai liberi professionisti, agli artigiani, ai piccoli
- imprenditori, che non sono i fighetti che vanno a discutere in televisione o nei salotti[ppp],
- ma sono quelli che domani mattina tirano su la saracinesca. Vi prometto che il nostro
- Stato[ppp+top] vi lascerà lavorare senza rompervi le scatole dalla mattina alla sera[impl].
- Basta con gli studi di settore: spesometro, redditometro. La gente libera di lavorare. Gli
- agricoltori liberi di mietere il grano e di mungere le vacche, senza che l’Unione Europea
- massacri i nostri prodotti[impl]. Questa è un’altra delle nostre priorità: la difesa dei prodotti
- italiani. Se serve proteggendoli con dei dazi. Sì o no? Sono stufo che sulle nostre tavole
- arrivi il riso della Cambogia, il pomodoro del Marocco, il pesce marcio della Turchia o le
- schifezze dall’altra parte del mondo[ppp+top]. Giù le mani dalla nostra agricoltura e dalla
- nostra pesca[impl]. Diamo da mangiare e da bere ai nostri figli il frutto della nostra terra,
- perché è lavoro, ma perché è salute. Ringrazio anche, e li invito a salire sul palco, due amici
- particolari che rappresentano centinaia di migliaia di lavoratori, che in queste settimane sono
- stati infamati, attaccati, derisi, insultati. Io invito gli amici Gianni Tonelli e Armelao, dei
- sindacati della polizia e delle forze dell’ordine, perché noi stiamo con le forze dell’ordine,
- noi stiamo con chi si difende, senza sé e senza ma. Se su centinaia di miglia di poliziotti, di
- carabinieri, di vigili del fuoco, di forestali, di agenti della polizia penitenziaria, ce ne sono
- due che sbagliano, quei due, e quei due soli, visto che hanno sbagliato, forse – fino a prova
- contraria – indossando una divisa, dovranno pagare e pagare fino in fondo, perché la divisa
- va onorata. Ma quando andiamo al governo[ppp+top], daremo mano libera alle donne e agli
- uomini delle forze dell’ordine, per poterci difendere, riportare sicurezza, onestà e pulizia
- nelle nostre città[ppp]. Questo è un impegno. Ce lo prendiamo, sì o no? Grazie per quello
- che fate, per 1.200 euro al mese, fra sputi, insulti, minacce, da parte – ad esempio – da parte
- dei bravi ragazzi dei black block o dei centri sociali. E al posto dei centri sociali, tanti bei
- parchi giochi per bambini. Questo è quello che garantiamo al Paese[ppp+top]. Poi invito
- anche una ragazza, che ha fatto ore e ore di macchina, per portare la vostra testimonianza
- qua, in mezzo a voi. In questa splendida giornata, saluto e ringrazio le televisioni che ci
- stanno dando un minimo spazio, sempre se Renzi permette per carità di Dio[impl]. Non
- vorremmo oscurare la renzeide che va in onda a reti unificate dalla mattina alla sera[impl]. E
- poi, rivedere il ruolo degli ordini professionali. Cancellare assurdità come la formazione
- professionale obbligatoria continua, che è solo una mangiatoia. E rivedere anche il ruolo
- dell’ordine dei giornalisti. Lo dico da giornalista, sarà nostra particolare attenzione, perché,
- se secondo gli standard mondiali, l’Italia, in quanto a libertà di stampa, viene dopo il
- Botswana[top], è perché evidentemente c’è qualche problema. Invito a salire sul palco
- Letizia Giorgianni, che rappresenta i cento mila italiani truffati dal salva-banche di
- Renzi[ppp]. E questa ragazza che, con la sua squadra, sta girando in tutta Italia per restituire
- a centinaia di migliaia di truffati i loro diritti[ppp]. Hanno approvato[vag] il salva-banche.
- Lo dice il nome: hanno salvato le chiappe ai banchieri, ma hanno rovinato milioni di
- risparmiatori. Banca Etruria, Monte dei Paschi, Veneto Banca, Popolare di Vicenza e via
- tutte le altre. Quando andiamo al Governo, qualcuno di questi signori che ha
- sbagliato[vag+ppp+top], che ha rubato miliardi e che adesso va a giro a fare
- shopping[ppp+top], con l’autista della sua auto di lusso[ppp+top], va in galera e sono i
- SUOI[ppp] di conti correnti che sequestriamo[ppp+top]! Non quelli della Lega e dei
- militanti. Quelli di qualche banchiere e di qualche speculatore che ha sbagliato[vag+ppp] e,
- siccome siamo in Italia[impl+top], non ha pagato niente. Anzi, magari va in televisione a
- spiegarci come gira il mondo. L’Europa, l’Europa che va cambiata. Noi daremo l’ultima
- chance di cambiamento di questa Europa che, con le sue direttive, sta massacrando un
- Paese, la sua storia e la sua cultura. Con la direttiva sulle banche, con la direttiva
- Bolkestein, coi limiti assurdi per i nostri artigiani, per i nostri agricoltori, per i nostri
- pescatori, con l’idea folle che ancora qualcuno ha[ppp] – io lo dico, agli alleati con cui
- andremo a governare – visto che ho sentito parole un po’ fuori posto[top+vag]. Chi vuole
- governare con la Lega abbia ben chiaro che la Turchia non è e non sarà mai Europa. Il
- regime turco non è e non sarà mai Europa! E, o cambiano i trattati o ci danno la possibilità
- di controllare la moneta, le banche, i porti, il diritto al lavoro o alla pensione, oppure,
- meglio soli che male accompagnati. Non abbiamo niente da invidiare a nessuno. L’ultima
- chance la diamo, ma è l’ultima, oppure padroni a casa nostra. In tutto e per tutto. Grazie.
- La Lega non è un partito. Noi siamo un popolo. E questo popolo salverà questo Paese e gli
- restituirà quello che merita[ppp] soprattutto per dovere nei nostri figli. Grazie, perché
- essendo qua oggi avete fatto una cosa straordinaria, alla faccia di tutto e di tutti. Un’altra
- riforma, un’altra riforma che cancelleremo quando andiamo al Governo, che sarà presto,
- sarà un pessima riforma. Provano[vag] a truccare le fregature[ppp] mettendogli dei nomi
- appetibili. Però io penso ai milioni di studenti, alle mamme, ai papà, ai bidelli agli
- insegnanti, ai professori, ai direttori scolastici. Un’altra riforma che, nel primo mese,
- andiamo a cancellare è la Buona Scuola, che sta rovinando le nostre scuole e il futuro dei
- nostri ragazzi. Nel nome della sussidiarietà e dell’efficienza[ppp+top], la nostra
- buona scuola[ppp+top] avrà concorsi e graduatorie per gli insegnanti su base regionale.
- Ognuno vive, insegna e lavora nella sua terra. Perché non è possibile spostare migliaia di
- persone come animali, da nord a sud, dalle isole al continente, dalla Sicilia al Veneto e dal
- Veneto all’Abruzzo, senza rimanere nella stessa cattedra e nella stessa classe per più di due
- mesi[top+impl]. D’altronde siamo l’unico Paese al mondo che ha un Ministro della
- Pubblica Istruzione che ha mentito sul suo titolo di studio, e capite….ma che?! E lo dico da
- papà, lo dico da papà. Se devi educare al merito, alla fatica, al rispetto, i bimbi che oggi
- hanno 6, 8, 10, 12 anni, come puoi pensare alla follia di dire che sono proibite le bocciature
- alle scuole elementari e alle scuole medie[ppp+impl]? Come puoi educare i tuoi figli a
- dire non studiare, fai quello che vuoi, fai casino, insulta la maestra, ché tanto lo Stato ti
- promette il 6 politico come nel ‘68[impl]? E adesso li vediamo i frutti del ’68, le mele
- marce del ’68[ppp+top], delle lauree regalate nel ’68[ppp+top]. Per andare avanti si fa
- fatica, si suda e si studia. E occorre meritare, perché i risultati arrivano se fai fatica, non se
- qualcuno te li regala. Leggevo settimana scorsa che questo pseudo-ministro[ppp+top] ha
- istituito una commissione ministeriale per valutare come far usare in classe ai bambini i
- telefonini e gli IPhone. Se mio figlio viene beccato dall’insegnante in classe a giocare col
- telefonino, non è la maestra ad arrabbiarsi, ma sono io che mi arrabbio come una bestia.
- Che modello diseducativo stiamo lasciando ai nostri figli[impl]? Roba da matti! E da qua,
- arriviamo alla libertà, che non deve essere solo libertà di pensiero o di parola. Libertà di
- impresa, libertà di lavorare se meriti e non se sei raccomandato, o amico dell’amico,
- dell’amico! È per QUESTO che io farò di tutto perché la Lega arrivi a governare anche in
- quelle regioni rosse come la Toscana, le Marche, l’Umbria, l’Emilia Romagna, l’Abruzzo
- o la Puglia[ppp+top], dove lavori se sei amico dell’amico e hai appalto se sei l’amico
- dell’amico. In Lombardia, in Veneto e in Liguria lavori se meriti. Questo dev’essere il
- principio. Ma la libertà vuol dire che è la libertà di scelta, la libertà di educazione, la libertà
- di tutela della salute, in una famiglia, spettano alla mamma e al papà. Non allo Stato e non
- al Governo. Alla mamma e al papà. Hanno montato[vag] un cinema di settimane sulle
- presunte epidemie che ci sarebbero in Italia per colpa degli italiani[ppp], facendo un regalo
- miliardario a qualche multinazionale del farmaco[vag], sulla pelle dei nostri bambini. Lo
- dico da genitore, anzi, da papà: non voglio mai più vedere, sui moduli per iscrivere i bimbi
- a scuola, quelle follie del genitore 1 e del genitore 2[ppp]. Ogni bambino ha una mamma e
- un papà; e i bambini vengono adottati se ci sono una mamma e un papà. Punto! Stop! Il
- resto è altro! E quindi da papà, ho scelto – con la mamma – di vaccinare i miei figli. Ma,
- un Paese serio, un Paese libero che, dalla sera alla mattina, unico in Europa, mette in vena
- a bimbi di pochi mesi dieci vaccini in poco tempo deve quantomeno garantire esami pre-
- vaccinali gratuiti, per tutti i bambini, le mamme e i papà. Perché, quando io incontro,
- stringo le mani e guardo negli occhi quei troppi genitori, i cui figli nati sani sono stati
- danneggiati per colpa dello Stato[ppp+top] mi vergogno e chiedo scusa a nome dello Stato.
- Giù le mani dai bambini. I bambini non sono un business[impl], i bambini vanno protetti.
- Magari, magari, vanno protetti da quelle malattie come la tubercolosi, come la lebbra,
- come la malaria, come la scabbia, che non c’erano più nella nostra Italia e che ci ha portato
- come gentile omaggio qualcuno che è arrivato ospite non invitato negli ultimi
- anni[vag+impl]. Vaccini obbligatori per i nostri figli, e i 600.000 sbarcati chi li ha
- vaccinati[impl]? Cancellare, nel nome della salute e del rispetto, il decreto Lorenzin. Sì o
- no? Poi, ne hanno parlato Toti, soprattutto Maroni e Zaia. Io ho l’onore, ma soprattutto la
- fortuna di essere segretario di un movimento in cui milito da 27 anni, in un anno storico in
- cui finalmente la battaglia per il federalismo e per l’autonomia[ppp+top] la possiamo
- vincere non al gazebo, non con una raccolta di firme, non con una fiaccolata, non con una
- manifestazione, ma con due referendum veri. Il 22 ottobre, che sono due referendum su cui
- avranno gli occhi e le orecchie i Paesi in tutto il mondo, perché sono due occasioni di
- libertà, di giustizia, di partecipazione e di buona politica. Sicuramente, per 15 milioni di
- lombardi e di veneti che, dopo trent’anni di fatiche e di battaglie, hanno l’occasione storica
- di dire “sì, voglio autogovernarmi, senza intromissioni e vincoli dello Stato o di
- Bruxelles[impl]”. Quindi è un’occasione storica nel nome della libertà, sicuramente per
- Lombardia e Veneto. Ma è un’occasione storica anche per gli altri 45 milioni di italiani
- perché, se vince il sì, in Lombardi a e in Veneto, io vi chiedo se siete d’accordo o no sul
- fatto che io dal giorno dopo, suole delle scarpe consumate, zaino in spalla, comincio a
- girare tutta Italia, da nord a sud per offrire la stessa possibilità alla Liguria, all’Emilia,
- all’Abruzzo, alla Puglia, al Piemonte e a tutti quelli che vogliono una politica sicura e
- vicina ai propri cittadini[ppp+impl]. Sì o no? E io ve lo chiedo, perché qualcuno il parere
- degli italiani lo chiede coi click, coi click. Scelgono i sindaci coi click. Evidentemente
- sbagliano qualcosa, se coi click è uscita una marziana come Virginia Raggi[top], che sta
- distruggendo quello che era rimasto della Capitale, se coi click è uscita la Appendino[top],
- è uscito il sindaco di Livorno[top], è spuntato il funghetto Di Maio[top], che ho visto
- stamattina ha detto ai giornali “Bisogna bloccare l’immigrazione clandestina”. Fategli un
- applauso. Ci è arrivato. Ci ha messo qualche anno. Probabilmente ha ascoltato i comizi
- della Lega e ha capito qualcosa. L’ha capito anche Renzi! Ha dovuto scrivere un libro per
- dire “Aiutiamoli a casa loro”! E io vorrei chiedere al signor Di Maio, se bisogna bloccare
- l’immigrazione clandestina, per quale benedetto motivo i parlamentari grillini in
- Parlamento hanno votato con Renzi per cancellare il reato di immigrazione
- clandestina[top]? Chiacchieroni! Un giornalista ieri mi ha chiesto: “Ha paura di Di Maio?”.
- Ho detto: “Io sicuramente no”. Però, se tanto mi dà tanto, a guardare quello che fanno in
- giro[vag], ad aver paura di Di Maio devono essere gli italiani, come, ad aver paura della
- Raggi devono essere i romani. Qua c’è gente che non ha paura di niente e di nessuno[vag].
- Quando ci mandate al Governo[ppp+top], lo reintroduciamo quello che è un limite preciso
- e di buon senso[ppp]. Entri in casa mia se bussi e chiedi permesso. Lo reintroduciamo il
- reato di immigrazione clandestina. Sì o no? Click. Potrei andare avanti ancora per tanto,
- però…Come hai detto? Non dire Alfano con una giornata così bella! C’è il sole, c’è una
- marea di gente! C’è gente che s’è fatta 1.500 chilometri per venire qua. Questo l’ho detto a
- Berlusconi ma lo chiedo a voi. Io farò di tutto per portare le idee della Lega a vincere per
- cambiare questo Paese con una alleanza seria, concreta, compatta, che è quella che ha
- liberato Genova, che ha liberato Verona, ha liberato Alessandria, Piacenza, L’Aquila, Sesto
- San Giovanni. Però, però, non voglio più vedere, neanche dipinti sui muri i poltronari di
- professione alla Alfano[ppp]. Questo sia chiaro a Berlusconi e agli alleati. Chi ci ha fregato
- il voto una volta[impl+ppp+top] non ce lo frega più. Ho questo mandato da parte vostra
- per tener fuori poltronari e traditori, sì o no? Agli atti, del tribunale di Genova. Che
- cambieremo la legge Fornero[top] l’hanno capito anche i tombini tranne la Fornero. Io non
- so perché continuano a invitarla in televisione,[ppp] perché mi metto nei panni di milioni
- di lavoratori che, quando la vedono comparire in televisione, scagliano il telecomando
- contro la parete. E io ricordo un principio sacrosanto su cui mi impegno e chiedo il vostro
- impegno: andare in pensione, dopo aver faticato e sudato in fabbrica, in ospedale, sul
- camion, a scuola. […] Facciamogli un applauso straordinario ai volontari del
- soccorso che, gratuitamente in tutta Italia, dalla mattina alla sera, fanno quello che
- dovrebbe fare lo Stato e salvano le vite che dovrebbe salvare lo Stato, e salvano le vite che
- dovrebbe salvare lo Stato[impl]. E quindi, il mio pensiero ai 5, 6, 7 milioni di volontari che
- ci sono in tutta Italia, e un pensiero particolare ai donatori di sangue che, in questi giorni di
- emergenza, stanno facendo il loro lavoro e il loro dovere gratuitamente e volontariamente.
- Il dono del sangue è anonimo, gratuito e volontario. Però, siccome molti, magari, per
- pigrizia o per ingiustificata paura, non lo fanno, noi, al governo, rispettando i diritti e la
- libertà di scelta di tutti. Però io penso ai ragazzi che ci sono con me sul palco. Penso a
- questi ragazzi e a queste ragazze nelle scuole, invece dei telefonini, vorrei riportare
- l’educazione civica e un’ora di volontariato[ppp], per spiegare ai ragazzi di 18 anni quanto
- è bello aiutare il prossimo. Quanto è bello salvare una vita. Quanto è bello tirar fuori il
- sorriso di un bambino o di un anziano costretti in ospedale, che non hanno più niente e
- nessuno. QUESTO[ppp] mi piacerebbe che tornasse nelle nostre scuole[ppp+top], magari
- accompagnandolo nel nome dell’educazione e del rispetto alla reintroduzione, e vi chiedo
- il sì o il no di sei mesi di servizio civile, di servizio militare a livello regionale, per le
- nostre ragazze e i nostri ragazzi.
[conta caratteri – 16.411]