Il discorso di Salvini supera di 10 punti in tendenziosità quello di Cancelleri. Come mostrato dall’impatto delle singole categorie di implicito, l’implicitezza globale in Salvini poggia soprattutto sul contributo di strategie di topicalizzazione. Diversamente, in Cancelleri l’implicitezza globale risulta in particolar modo dall’impatto di strategie presupposizionali. In entrambi i discorsi, implicature e vaghezza ricoprono un ruolo più marginale.
Intervento di Matteo Salvini
Comizio elettorale della Lega a Catania il 2 novembre 2017
Puoi vedere il video dell’intervento qui.
- Per me è un’emozione e una gioia. Ho fatto comizi in piazza a Brescia, a Bergamo, a
- Milano, a Firenze, a Bologna. Però, in questa settimana in Sicilia mi porto a casa tante e tali
- emozioni che mi riavrete presto con voi perché questa è una terra che merita tanto, quindi
- contateci. Anche se qualcuno a Sinistra[vag] ha detto: “Che ci fa Salvini in Sicilia?”. Eh,
- Salvini in Sicilia avrebbe anche potuto non venire se qualcuno avesse fatto il suo
- mestiere[ppp+top+vag], se non ci fossero stati siciliani che hanno tradito altri
- siciliani[ppp+top+vag]. Salvini viene in Sicilia per mandare a casa Crocetta e Alfano che
- dovrebbero avere vergogna a farsi vedere da queste parti. L’acqua. L’acqua in Sicilia non
- deve arrivare dall’alto[impl]. Deve uscire dai rubinetti. Non è possibile che ci siano decine
- di comuni, nel 2017, nel cuore dell’Europa, dove, girando il rubinetto, non esce
- niente[ppp+top]. O, se esce qualcosa, esce marrone. O, se esce qualcosa, esce fango. Non è
- possibile metterci nove ore per andare in treno da Trapani ad Agrigento[ppp+top]. Non è
- possibile che a Messina ci sia un rione dove i bambini giocano in mezzo ai topi[ppp+top].
- Non è possibile morire di parto negli ospedali siciliani perché c’è gente che non è in grado
- di fare il suo lavoro [ppp+top+vag]. Non è possibile scappare da Catania per andare a farsi curare
- negli ospedali del Nord[ppp+top]. E soprattutto non è possibile che i nostri ragazzi e le nostre ragazze
- si diplomino, si laureino e poi mettano in valigia la loro laurea, perché vanno a Berlino, perché vanno
- a Londra, perché vanno a Zurigo, perché vanno a New York[ppp+top].
- Perché qua, o sei amico dell’amico del cugino del cognato del parente, o hai
- la raccomandazione di tizio o di caio, o hai il papà ricco oppure per te non c’è futuro.
- Centinaia di migliaia di siciliani costretti a scappare all’estero, e in cambio cosa ci beccano?
- Cosa ci becchiamo? I galeotti tunisini[ppp] che sbarcano in Sicilia per venire in vacanza. E
- questi li rimanderemo a casa loro uno per uno, barcone per barcone, canoa per canoa e
- zattera per zattera. Questo è. Accogliere le donne e i bambini che scappan dalla guerra è un
- dovere sacrosanto. Ma non mi sembra che in Sicilia stiano arrivando bambini che arrivano
- dalla Siria. Io son stato, l’altro giorno, in questo hotel 4 stelle sotto la costa agrigentina dove
- c’erano 200 ragazzi più robusti e più pasciuti della metà di voi che passano il tempo tra la
- televisione, il computer, il calcetto e il telefonino. Se devi venire in Sicilia a giocare a
- calcetto pagato da voi[top] torna a casa tua a giocare a calcetto, e ricostruisci il tuo Paese, e
- ricostruisci la tua terra. Quindi, è questo: lavoro, lavoro, lavoro. Sentivo Nello che è
- giustamente arrabbiato, perché gli altri[vag] non hanno parlato di programmi, non hanno
- parlato di ospedali, non hanno parlato di autostrade. Come si fa a chiamare autostrade e a far
- pagare un pedaggio per quelle che sono delle mulattiere di campagna[impl]? Come si fa a
- conciare alcune strade che io ho percorso che non hanno qualche buca in mezzo all’asfalto,
- hanno un po’ di asfalto in mezzo al buche[impl]? E mi sembra che voi paghiate le tasse che
- pagano gli altri per andare in giro in macchina o in moto. E invece ci sono sindaci, alla
- Bianco o alla Orlando – quello di Messina non lo commento. “Free Tibet”. Ci credo anch’io
- “Free Tibet”, però ti hanno eletto per fare il sindaco a Messina, non per liberare il Tibet.
- Vabbè, comunque, ognuno nella sua vita – e quindi, normalità. Io a Nello chiedo questo:
- normalità. In campagna elettorale tutti promettono tutto[vag]: soldi, pensioni, lavoro,
- ricchezza, fortuna, ricrescita dei capelli. No, noi non siamo in grado…questi ci han provato
- con gli 80 euro. A Sinistra, quando son disperati, questi tirano fuori dal portafogli
- 80 euro e cercano di comprare i voti per 80 euro. Noi promettiamo onestà, lavoro
- vero[impl]. E lavoro vero vuol dire che la formazione professionale in Regione Sicilia
- dev’essere a disposizione dei ragazzi che cercano un lavoro, non di qualcuno che cerca un
- lavoro sulle spalle dei ragazzi[impl]. E significa aiutare le imprese. Significa aiutare gli
- alberghi, i bar, i ristoranti, riducendo le tasse e sistemando dei porti e degli aeroporti. Io ero
- a Gela l’altro giorno. Ma se le barche si incagliano per entrare in porto[top] non ci arrivano.
- Se tu spendi 500 euro per un Milano-Catania[top], come fai ad arrivare qua a fare business e
- a fare turismo? Una battaglia io ho cominciato anni fa prima di venire in Sicilia, in questa
- splendida piazza, e la ritenevo giusta e la ricordo giusta perché l’uomo è ciò che mangia.
- Giù le mani dall’agricoltura siciliana e dall’agricoltura italiana[impl]. Quei siciliani traditori
- e italiani traditori[vag] che a Bruxelles votano a favore dell’arrivo dell’olio tunisino, dei
- pomodori marocchini, delle arance marocchine, del pesce dalla Turchia. Lo desse Renzi ai
- suoi figli, l’olio tunisino. Io preferisco l’olio siciliano. Preferisco le arance siciliane e i
- limoni siciliani, che devono poter essere coltivati, raccolti ed esportati con strade e
- autostrade dignitose. Quindi, Nello, c’è bisogno di normalità, non di miracoli. Mancano tre
- giorni. Io ho fatto 2 mila chilometri in questi giorni, in lungo e in largo, e torno a casa più
- ricco di quando sono arrivato – probabilmente anche più grasso di quando sono arrivato,
- perché qua si mangia assolutamente bene. È una terra con orgoglio, con enormi ricchezze.
- Però, Nello non è possibile che l’altra mattina, a Scala dei Turchi – noi siamo andati a
- visitare una delle coste più belle del mondo – che io abbia trovato un ragazzo laureato in
- archeologia, un master all’estero in archeologia che, a 27 anni, in una terra come la Sicilia,
- che ha un terzo dei beni architettonici e monumentali italiani, non trova lavoro, non trova
- lavoro come archeologo, perché il museo è chiuso, perché il santuario è chiuso, perché il
- comune è chiuso[ppp+top]. Nello, ti chiedo una cortesia, apriamo e mettiamo a disposizione
- del mondo le bellezze che ha la Sicilia e che non ha nessun altro[ppp]. Perché non ce le
- hanno i tedeschi, non ce le hanno i francesi, non ce le hanno i lussemburghesi. Qua ci sono,
- valorizziamoli. Con calma, senza fare tante promesse. Quello è lavoro, quello è sviluppo.
- Questa è l’urgenza: lavoro, lavoro, lavoro. Poi, io mi impegno, se scegliete Nello come
- governatore nel voto di domenica[top], che, se ci mandate al Governo a livello nazionale[top],
- a cancellare la legge Fornero, che sta rovinando milioni di italiani. E questo è un impegno
- che intendo mantenere, fosse l’ultima cosa che faccio. Via la legge Fornero e, come
- secondo, siccome i ragazzi si formano quando siedono sui banchi di scuola, via la Buona
- Scuola, che è una pessima scuola per come l’hanno intesa Renzi e la Fedeli. Con un criterio,
- di cui parlava anche Vittorio Sgarbi: il criterio di giustizia. Concorsi su base regionale.
- Perché ci devono essere centinaia di insegnanti che dalla Sicilia ogni anno fanno la borsa e
- vengono mandati a Belluno, a Treviso, a Cuneo e a Genova[impl]? La scuola che io da papà
- ho in testa è una scuola di cui parlavo con una mamma, oggi, prima di Taormina, è la scuola
- di un bimbo di 10 anni disabile, che mi diceva: “Matteo, ma perché ogni anno cambia
- l’insegnante di sostegno per mio figlio?”. Mio figlio che già parte un passo indietro, ogni
- anno deve riabituarsi a conoscer la faccia della maestra, la faccia del maestro, e poi
- cambiano, cambiano e cambiano. Una scuola che è davvero buona[impl] prende il bambino
- in prima classe, e con lo stesso maestro e la stessa maestra accompagna il bambino fino alla
- quinta classe, senza fargli fare il giro d’Italia o il giro del mondo[impl]. Per gli insegnanti
- siciliani ci sono una marea di scuole in Sicilia, senza usare donne e uomini da mandare
- come pacchi postali in giro per il mondo[impl]. Ci sono tante cose da fare. Le faremo con
- calma. Una legge è pronta a livello nazionale, ed è molto semplice, quasi banale. La
- legittima difesa è sempre e comunque legittima difesa, punto accapo. Se entri in casa mia,
- sei TU che compi un reato, sei TU che metti a rischio la tua vita, non devo essere io
- aggredito ad aspettare di essere aggredito per potermi difendere. Son cose normali ma che
- per questo Parlamento, a guida PD, normali non sono perché qual è la loro urgenza ed
- emergenza? Lo ius soli, lo ius soli. Come se non avessimo già abbastanza problemi di
- convivenza sociale[impl]. Quindi, ragazzi, siamo nella città di Sant’Agata. A me piacerà,
- anzi a me piacerebbe e io lo farò per la prima volta nei miei 44 anni, nel prossimo mese di
- febbraio, essere in mezzo a voi, per vivere la vostra storia, la vostra cultura, il vostro
- calore[ppp]. È la storia di una ragazza che, per dire no, per non abiurare ai suoi ideali e alla
- sua fede, c’ha rimesso la vita. E questo ci impone di essere un popolo accogliente, solidale,
- generoso, che dà rispetto a chi offre rispetto. Io ti apro le porte di casa mia, ma se cominci a
- dire “Togli il presepe, togli il crocifisso”[top], torna a casa tua e fai quello che vuoi, perché
- a casa mia si usa così. Questa è la nostra storia, la nostra cultura e il nostro futuro, non il
- nostro passato. Un popolo che dimentica il suo passato è un popolo che non ha futuro. Un
- popolo che non fa figli è un popolo che non ha futuro. Io, questa cosa ho detto quest’estate,
- m’hanno fatto[vag] una testa così con delle polemiche incredibili. Ho detto: “Il primo dato
- economico a cui porrò attenzione quando andrò al Governo[ppp+top] non è il rapporto
- deficit-PIL, lo spread, il 0,3, le statistiche di Bruxelles. Il primo dato economico su cui d-
- dimostreremo la bontà della nostra azione di Governo in Sicilia come in tutta
- Italia[ppp+top] è che io voglio che le culle tornino a riempirsi di bambine e di
- bambini[ppp], che i nostri ragazzi possano scommettere sul futuro. M’han detto: “Ah, però
- lo diceva anche Mussolini”. Eh, cosa vuol dire? C’è qualcuno[vag] che c’ha questa tara
- mentale per cui invece che guardare avanti[impl] fa il processo al passato. C’è
- qualcuno[vag] che vorrebbe sbianchettare i monumenti perché son stati fatti settant’anni fa.
- C’è qualcuno[vag] che vorrebbe mettere in galera chi viene trovato in possesso
- dell’accendino con la faccia del Duce perché dà fastidio a qualcuno[vag]. Ragazzi,
- abbiamo pianto ieri altri otto morti per mano del terrorismo islamico, che è l’unico e
- principale nemico della nostra civiltà in questo momento. Quindi, non guardiamo al
- passato, guardiamo al futuro. Questo è. Son tante cose da fare. Sì, le faremo, sì. Son
- cocciuto, son de coccio. Qualcuno mi ha detto: “Ma, addirittura, hai passato una settimana
- intera in giro per la Sicilia?”. Sì. Ma non per chiedere voti. Non mi interessano i voti. Io
- non chiedevo voti, chiedevo cuori, chiedevo passione. Il voto oggi arriva e domani va. La
- passione, la testa e il cuore rimangono per sempre. Se voi ci siete io ci sono. Ma non
- adesso in campagna elettorale. Per i prossimi trent’anni, a Dio piacendo, visto che siamo
- nelle sue mani. Non per chiedere il voto. Quindi, Nello, io ti auguro tutto il bene per il voto
- di domenica. Non lo auguro a te. I giornalisti chiedevano sempre dietro, “ma quindi la
- Sicilia è una prova nazionale, è un esperimento nazionale”. No. Quello lasciamolo dire ai
- grillini[impl]. Con Grillo che arriva a Palermo e dice: “Sì, è vero. Forse non siamo capaci
- di amministrare. Però, sperimenteremo la Sicilia”. Cioè, siete delle cavie umane? Siete dei
- topi su cui sperimentare l’incapacità di Governo?[impl] Non c’è bisogno di provar la
- Sicilia. Andate a Roma, andate a Torino, andate a Livorno, andate a Ragusa, andate a Porto
- Empedocle, andate a Bagheria[impl]. Onestà è fondamentale. E io la mia faccia ce la
- metto, e sulla sua faccia ci scommetto. Però, all’onestà, se uno vuole fare il sindaco o il
- governatore, in un mondo normale dovresti associare la capacità, la competenza. Se voi
- avete un negozio, se voi avete un ristorante, se voi avete un’azienda, non mi interessa il
- dipendente onesto ma imbecille, o il socio d’affari onesto ma incapace. Dopo un po’ gli
- date una pacca sulla spalla. Gli dite: “Guarda, sei una brava persona. Sei onesto, sei
- simpatico, ma non è il tuo mestiere. Fai qualcos’altro!”. Fare il sindaco e fare il
- governatore non è un hobby, un passatempo. Ci sono ospedali da ricostruire, strade da
- ricostruire. Questa persona è in grado di farlo, gli altri no! Molto semplice! Molto
- semplice! […] Perché, qual è il dato su cui io chiedo a voi un aiuto[ppp]? Ad oggi, il 50%
- dei siciliani non va a votare. È sbagliato ma posso capire. Li ho trovati nelle piazze piene
- di Vittoria, di Agrigento, di Trapani, di Palermo.
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Intervento di Giancarlo Cancelleri
Comizio elettorale del M5S a Catania il 28 ottobre 2017
Puoi vedere il video dell’intervento qui.
- Buonasera! Buonasera, buonasera a voi, buonasera […] buonasera anche a voi!
- Che dire? È incredibile, è incredibile, è incredibile. Ce la faremo. Ce la facciamo tutti
- insieme. Questa terra ha bisogno di un popolo che la governi[impl], e quel popolo siamo
- noi, i siciliani. Ha bisogno di noi. Tutte le volte che abbiamo alzato le spalle per dire che gli
- altri erano migliori di noi[ppp+top] abbiamo rappresentato la rassegnazione, ma la
- rassegnazione è la virtù dei mediocri e i mediocri [impl+top] li abbiamo avuti al governo
- fino ad oggi, ed è arrivato il momento di mandarli via, di mandarli tutti via, di scacciarli
- fuori dal tempio[impl] e di entrare a prenderci quello che ci spetta di diritto[vag+ppp]: la
- nostra terra e il governo della nostra terra, per le opportunità che ci servono[vag+ppp], per
- quello che dobbiamo costruire per il nostro popolo[ppp+vag]. Io sto guardando gli altri[vag]
- in questi giorni, con un… hanno[vag] un nervosismo incredibile. Guardano[vag] a noi,
- guardano[vag] a noi, e non parlano[vag] mai dei programmi. Noi siamo gli unici a parlare di
- temi, di soluzioni per i problemi della gente, dei siciliani, della nostra terra[ppp]. Gli
- altri[vag] insultano, e gli insulti sono personali. C’è una violenza verbale nei loro[vag]
- linguaggi che è incredibile. Musumeci mi ha detto che sono un vampiro che succhio sangue.
- Nell’ordine mi ha detto che sono un cialtrone; e ieri, dulcis in fundo, mi ha detto che sono
- un imbecille. Aspetta, aspetta, aspetta, aspetta. Io però dico sempre una cosa. Fino a prova
- contraria, fino a prova contraria, dico che i miei avversari, invece, sono davvero delle brave
- persone. Davvero, lo dico, sono davvero delle brave persone. Aspetta, aspetta, aspetta.
- Frequentano gli impresentabili[vag], sono diventati impresentabili, ma sono delle brave
- persone. Ma sapete cosa manca[impl]? Io sono andato lì a guardarmi un po’ i video di Nello
- Musumeci. Gli manca il sorriso, gli manca il sorriso, gli manca la bellezza nel cuore,
- quell’armonia con la propria terra. È carico di odio nei miei confronti. È carico di odio nei
- confronti della Sicilia. Allora facciamo un’operazione, regaliamo un sorriso a Nello
- Musumeci da Catania. Facciamo una foto mentre sorridiamo tutti e regaliamoci,
- regaliamogli un po’ di serenità, un po’ di felicità[impl]. Dai! Dove sei? Tutti, tutti! Sorridete
- tutti, dai! Grandi, grandi! Il sorriso. Che grande arma! Che grande opera di contagio che
- possiamo fare con la felicità, perché dev’essere questo il modo nuovo al quale dobbiamo
- rivolgere il pensiero della nostra terra[ppp+top]. Io sono stato anche, mi ha anche definito
- un geometra. Bè, un geometra! Ve la racconto tutta, la storia della mia vita lavorativa, visto
- che non ve l’ha raccontata tutta[top]. Ed è una di quelle fasi della mia vita di cui io vado
- estremamente orgoglioso. Io non sono stato soltanto un geometra. Per quindici anni ho
- lavorato in un’azienda metalmeccanica facendo anche il magazziniere di quell’azienda. E ho
- avuto le mani sporche di grasso, e non mi sono mai vergognato del lavoro che ho fatto.
- Perché questo Paese lo hanno reso enorme e grande[top] gli uomini e le donne di buona
- volontà, e non i titoli di studio[impl]. Mai! Sono state le persone a fare di questo Paese il
- Paese che è oggi[top]. Allora noi dobbiamo cominciare a metterci in cammino come
- popolo[ppp], dobbiamo cominciare a parlare di soluzioni[ppp]. In tanti mi dicono “I giovani,
- i meno giovani, cosa fare ancora?”. Innanzitutto c’è da sfatare un mito. Perché, per i tanti
- che nella mia gioventù mi hanno ripetuto “I giovani sono il futuro di questo
- Paese”[ppp+top]. Ebbene, io vi dico una cosa: è una bugia. È una grande bugia. I giovani
- non sono il futuro di questo Paese. I giovani sono il presente di questo Paese e gli vanno dati
- gli strumenti in mano per creare il loro futuro[ppp]. Allora dobbiamo ripartire con una
- mentalità nuova[ppp], con una logica nuova[ppp]. Dobbiamo cominciare ad investire nelle
- imprese, creare il lavoro[ppp]. Noi vogliamo creare un istituto regionale di investimenti, lo
- vogliamo armare con un miliardo di euro in cinque anni per estirpare la disoccupazione dalla
- nostra terra e per avviare lo sviluppo economico delle imprese siciliane[ppp]. E vogliamo
- fare ritornare tutti i giovani che se ne sono andati da questa terra, perché li rivogliamo qui a
- casa, accanto a noi. E andremo dalle aziende, quelle che nonostante la politica, nonostante la
- burocrazia, nonostante la Regione siciliana[im.cnvn.], sono riusciti a vincere delle gare
- importanti con i loro competitor europei[ppp]. E questo istituto gli dirà: “Tira fuori i progetti
- che hai nei cassetti, te li finanziamo, perché tu rappresenti un valore aggiunto per la nostra
- terra, e dobbiamo creare ancora lavoro, ancora posti di lavoro, ancora opportunità, ancora
- ricchezza sul territorio”. Ma ci rivolgeremo anche a chi oggi fa impresa e non naviga in
- buone acque. Entreremo nella loro amministrazione, li accompagneremo e li riporteremo di
- nuovo in carreggiata[ppp], e li riavvieremo, perché vogliamo salvare quei posti di lavoro e
- perché vogliamo salvare quella ricchezza sul territorio e quelle esperienze
- lavorative[ppp+impl]. Questa cosa la potremo fare[top] perché l’istituto regionale
- risponderà a logiche nostre e il tasso di interesse per questi investimenti sarà il più basso
- possibile. E poi faremo un discorso, alle imprese: potrete restituirlo, questo mutuo, fin da
- subito, oppure cominciarlo a restituire dopo uno, due, cinque o anche dieci anni. Come fare
- ad allontanare la prima rata[impl]? Semplicemente assumendo. Più persone assumerai e più
- la rata si allontanerà nel tempo. Questa cosa la stanno facendo già in Svizzera dove, di fronte
- alla crisi economica, non hanno risposto come abbiamo risposto noi in Italia, con l’austerity,
- tagliando i servizi, tassando le imprese e le famiglie e i cittadini[impl]. Ma hanno invece
- investito nelle imprese. E, quando hanno capito che funzionava cinque anni fa[ppp+top],
- hanno cominciato a mandare il loro manager in giro per tutta l’Europa. Sono arrivati qui in
- Italia e anche in Sicilia. E facevano questi discorsi alle nostre aziende. Ti diamo un
- capannone, ti diamo delle utenze, ti diamo anche le infrastrutture. E se assumi il 100% degli
- operai svizzeri per dieci anni non paghi le tasse. Questo è stato il modo col quale hanno
- affrontato la crisi. Questo è stato il modo in cui hanno fatto diventare un momento di crisi un
- momento di opportunità, e ne sono usciti meglio di tutti gli altri. Noi dobbiamo cominciare a
- pensare che la Sicilia dev’essere un motore per l’Italia[ppp]. Noi non dobbiamo essere più
- quelli percepiti come la palla al piede[impl], io mi sono stancato che questa regione venga
- percepita e raccontata da tutto il resto d’Italia come qualcosa che non funziona[ppp+top]. Ed
- è da QUI che dobbiamo partire[top]. Quando parlo di imprese non posso fermarmi a
- Palermo. E non mi posso fermare neanche a Roma. Devo andare a Bruxelles. Perché noi
- abbiamo da risolvere parecchi problemi. Intere fasce, interi settori delle nostre imprese,
- intere aree geografiche della nostra regione sono state distrutte dai trattati europei. UE-
- Marocco, UE-Paesi del Mediterraneo, gli accordi con la Cina, gli accordi del CETA con il
- Canada, che fanno arrivare le navi di grano mentre i nostri avviano le mietitrebbie e
- uccidono il prezzo del grano siciliano. I pomodori, le arance, l’olio. Ma noi, questi prodotti
- come li rivendiamo? Con delle conferenze stampa? O li rivendiamo con dei titoli sui
- giornali? Quello che ho visto in questi anni è poca roba, non funziona! Allora noi abbiamo
- una opportunità: l’ufficio di Bruxelles. In tutte le campagne elettorali avete sentito quelli che
- si candidavano[vag] dire “Lo chiuderemo, perché è uno spreco. Costa due milioni di euro”.
- Poi, invece, vincevano le elezioni e non lo ha chiuso mai nessuno. Perché gli piazzavano i
- trombati della politica[vag+ppp], perché gli piazzavano i loro amici[vag], gli piazzavano gli
- incapaci ai quali dovevano dare uno stipendio[vag+ppp]. Allora, diciamocela tutta, in realtà,
- il reddito di cittadinanza i partiti in Sicilia lo hanno fatto. È stato quando hanno dato i denari
- e gli stipendi a queste persone che hanno nominato negli enti, nelle partecipate[ppp] che
- hanno fatto mancare le opportunità per i nostri giovani[top]. Ogni incapace che hanno
- nominato[ppp+top] erano dieci giovani neo-laureati siciliani che se ne dovevano andare
- perché gli mancavano le opportunità lavorative. Allora noi vogliamo ristrutturarlo,
- quell’ufficio, fare due squadre di tecnici. La prima: esperti che devono rappresentare le
- imprese siciliane, in nome e per conto della regione siciliana, pagati dalla regione siciliana.
- Andranno lì al Parlamento Europeo a parlare con tutte le forze politiche, anche quelle degli
- altri Paesi esteri. E scopriremo, sicuramente, che chi è Paese estero in provincia, come lo
- siamo noi, avrà effetti su alcuni trattati europei devastanti anche nei loro territori. E
- capiremo che fare comunità, anche istituzionale[top], sarà importante, perché un voto a
- nostro favore sarà un voto a loro favore per trasformare quei trattati europei. Ci
- riusciremo[top] perché sono convinto che questa è un’azione buona, ma poi interverrà lo
- Stato centrale quando andrà a dire finalmente a Bruxelles che gli diamo ogni anno 20
- miliardi di euro[ppp] e che, se non risolvono il problema[top+impl], una parte ce li teniamo
- per le nostre imprese. L’altra squadra, la seconda, è quella di manager, che dovranno cercare
- compratori per le merci delle nostre imprese siciliane in tutta Europa e nel mondo, perché io
- vorrei che in quegli uffici, su quei tavoli si cominciassero a firmare contratti di vendita, si
- cominciassero a stringere mani per fare accordi che portano sul nostro territorio ricchezza e
- posti di lavoro ancora[ppp]. Ma un pensiero molto, un pensiero fondamentale che oggi
- dobbiamo rivolgere è alla sanità. La sanità nella nostra terra è stata trattata[vag] a calci. È
- umiliante avere un servizio sanitario così che non funziona[ppp+top]. Io rivolgo a medici e
- infermieri il mio personale ringraziamento per quello che stanno facendo, perché è grazie a
- loro se non siamo calati a picco[top]. Pericolosamente sotto-numero, sono riusciti comunque
- a dare una parvenza di presenza dello Stato e una parvenza di servizio pubblico
- regionale[ppp+impl]. Ma sono troppo pochi. Allora dobbiamo procedere non solo alla
- stabilizzazione del personale precario in sanità[ppp+impl], medici e infermieri, ma a nuovi
- concorsi per completare le piante organiche. Qualcuno[vag] mi dirà: “Ma da dove prendi i
- soldi?”. Spendiamo 250 milioni di euro ogni anno di soldi che dalla regione siciliana se ne
- vanno in altre regioni perché i cittadini siciliani che non trovano una buona offerta si vanno
- a curare nelle altre regioni d’Italia. Vanno in Veneto, in Lombardia, vanno in Emilia
- Romagna, in Toscana, e in altre regioni. E spesso, di fronte, quando arrivano lì, beffa delle
- beffe, a visitarlo e a curarlo è un medico siciliano che lavora lì. È incredibile questa cosa. E
- allora io vi dico che, fermo restando la libertà di ognuno di noi di curarsi dove vuole, vorrei
- capire quali, i quattro motivi principali per i quali ci andiamo a curare fuori e vorrei
- spendere quei 250 milioni di euro qui in Sicilia per creare dei centri di eccellenza. Facciamo
- tornare il paziente, ma facciamo tornare anche quel medico siciliano che lavora nelle altre
- regioni e cominciamo a creare una struttura sanitaria di qualità[ppp], nella nostra terra. Ma
- c’è una grande cosa che mi fa arrabbiare e che voglio da subito risolvere. Incontro anziani
- che mi raccontano che prendono 400/450 euro di pensione e che non si possono permettere
- di aspettare le liste d’attesa per fare visite ed esami nelle strutture pubbliche. Allora mi
- dicono: “Mi hanno prenotato la visita fra un anno e mezzo, fra due anni”. “Mi sono
- informata per andare a fare una visita in una struttura sanitaria privata a pagamento e mi
- costerà 300 euro. Come farò ad arrivare alla fine del mese?”. Allora, lo sapere cosa mi
- dicono? Che non si curano, che rinunciato a curarsi. Che grande ingiustizia, che grande
- vergogna per una terra che dovrebbe essere civile[impl]! E una giovane donna l’altro giorno
- mi ha raccontato che è incinta del quarto mese. Il proprio dottore le ha detto che forse aveva
- dei problemi. Allora doveva fare immediatamente una visita. Ha chiamato immediatamente
- il centralino dell’ospedale di zona e gli hanno detto che la visita l’avrebbe potuta fare fra un
- anno. Qualcuno di voi sorride, io sono veramente indignato, sono molto arrabbiato.
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Commento all’analisi del discorso di Matteo Salvini
In Salvini, la presupposizione è sovente associata a contenuti di critica e, meno frequentemente, di auto-elogio ed elogio indirizzato all’interlocutore. In molti casi essa occorre simultaneamente a strategie di topicalizzazione o di vaghezza, come negli esempi in 5-6 (se qualcuno avesse fatto il suo mestiere) e in 7 (se non ci fossero stati siciliani che hanno tradito altri siciliani). Piuttosto diffusa è la presupposizione proiettata da predicati fattivi. È il caso soprattutto delle occorrenze in 9-11 (Non è possibile che ci siano decine di comuni, nel 2017, nel cuore dell’Europa, dove, girando il rubinetto, non esce niente), in 12 (non è possibile metterci nove ore per andare in treno da Trapani ad Agrigento) o in 14 (non è possibile morire di parto negli ospedali siciliani perché c’è gente che non sa fare il suo lavoro). Mediante la clausola fattiva in 9-11, Salvini presuppone che esistano comuni con rubinetti da cui non sgorga nulla); in 12 è presentato come noto il fatto che per raggiungere Agrigento da Trapani si impieghino 9 ore di treno, e in 14 si dà per scontato che negli ospedali siciliani si muoia di parto perché c’è gente che non sa fare il proprio lavoro. Di tipo auto-elogiativo è la descrizione definita in 107-108 (la bontà della nostra azione di Governo in Sicilia come in tutta Italia) in cui è presupposto che l’azione di Governo della Lega e del Centro-Destra sia buona. Elogi rivolti all’interlocutore sono quelli espressi dalla descrizione definita in 96-97 (il vostro calore), che presenta come noto il fatto che la popolazione siciliana sappia esprimere calore, e l’occorrenza in 66-67 (apriamo e mettiamo a disposizione le bellezze che ha la Sicilia e che non ha nessun altro) che poggia sull’uso di verbi di cambiamento di stato come apriamo e sulla frase relativa che segue, in cui Salvini attribuisce alle previe conoscenze dell’interlocutore il fatto che in Sicilia vi siano bellezze che nessun altro ha e che tali bellezze siano chiuse al mondo. Dello stesso tipo è la presupposizione in 108-109 (le culle tornino a riempirsi di bambine e di bambini), che presuppone che in passato il livello delle nascite in Sicilia fosse superiore a quello attuale.
In questo discorso, Salvini ricorre ad implicature di tipo conversazionale principalmente per la codifica di contenuti di attacco o critica. In molti casi, esse originano dal proferimento di atti interrogativi indiretti, come gli esempi in 32-33 (Come si fa a chiamare autostrade e a far pagare un pedaggio per quelle che sono delle mulattiere di campagna?), in 33-35 (Come si fa a conciare alcune strade che io percorso che non hanno qualche buca in mezzo all’asfalto, hanno un po’ di asfalto in mezzo alle buche?). Mediante l’atto interrogativo in 32-33, Salvini esprime in realtà una critica verso la condizione delle strade in Sicilia, nonché verso l’ingiusta richiesta di pagamento di un pedaggio per percorrerle. In 33-35, Salvini critica gli interventi eccessivamente “approssimati” per la riparazione di strade già piuttosto malridotte. In 45-46 (non di qualcuno che cerca lavoro sulle spalle dei ragazzi), Salvini accusa indirettamente la Regione Sicilia di aver sfruttato la forza lavoro giovanile senza offrire la necessaria formazione professionale. Mediante strategia implicaturale, in 86-87 (senza usare donne e uomini da mandare come pacchi postali in giro per il mondo), Salvini lascia intendere che il Governo stia usando donne e uomini da mandare in giro per il mondo come pacchi postali.
Strategie di topicalizzazione sono rappresentante soprattutto dall’uso di subordinate ipotetiche, come l’esempio in 48 (se le barche si incagliano per entrare in porto) che veicola come già presente all’attenzione cosciente del ricevente che le barche si incaglino per entrare in porto, l’esempio in 49 (se tu spendi 500 euro per un Milano-Catania) che attribuisce all’universo di discorso dell’interlocutore il fatto che un viaggio Milano-Catania costi 500 euro. Altre topicalizzazioni realizzate da clausole subordinate ipotetiche sono associate a contenuti esortativi, come l’occorrenza in 70-71 (se scegliete Nello come governatore nel voto di domenica) o quella in 71 (se ci mandate al governo a livello nazionale) in cui ad essere presentato come informazione recentemente introdotta nel discorso è la (possibile) scelta da parte degli interlocutori di eleggere Nello Musumeci governatore di Catania e di mandare il Centro-Destra anche al Governo nazionale.
La vaghezza è espressa principalmente nell’uso di pronomi indefiniti come qualcuno in 4 (qualcuno a Sinistra), in 110 (C’è qualcuno che c’ha questa tara mentale), in 112 (C’è qualcuno che vorrebbe sbanchettare i monumenti) e in 113 (C’è qualcuno che vorrebbe mettere in galera…). Altre occorrenze sono rappresentate da sintagmi definiti aventi testa referenzialmente generica, come gli altri in 31, o quei siciliani in 52-53 (Quei siciliani traditori e italiani traditori). In ciascuno di questi casi, l’entità o la persona a cui Salvini attribuisce lo stato di cose predicato dal resto della frase rimane indefinito e solo indirettamente determinabile.
Commento all’analisi del discorso di Giancarlo Cancelleri
Nel discorso di Cancelleri, la presupposizione è spesso associata a contenuti di auto-elogio ed esortazione. Mediante la frase relativa in 10 (quello che dobbiamo costruire per il nostro popolo), Cancelleri presuppone che il Movimento Cinque Stelle debba costruire qualcosa per il popolo siciliano. Analogamente, in 28-29 non solo è presupposto che in precedenza il modo di guardare alla realtà siciliana non fosse adeguato, ma anche che il Movimento Cinque Stelle sia intenzionato rivolgere un nuovo pensiero alla Sicilia. Talvolta, contenuti di esortazione sono espressi da verbi di cambiamento di stato, come cominciare in 37-38 (cominciare a metterci in cammino come popolo), che presuppone che in precedenza il popolo siciliano non si fosse messo in cammino o che non lo avesse fatto con un sentimento di popolo, o in 38 (dobbiamo cominciare a parlare di soluzioni) in cui è presupposto che in precedenza non si sia mai parlato di soluzioni. Presupposizioni proiettate da attivatori dello stesso tipo sono quelle in 50-51 (riusciti a vincere della gare importanti con i loro competitor europei), in 55-56 (li riporteremo di nuovo in carreggiata) e quella in 72-73 (cominciare a pensare che la Sicilia dev’essere un motore per l’Italia). In 50-51 è presupposto che diverse aziende siciliane abbiamo tentato di vincere gare importanti a livello europeo. In 55-56, è presupposto che l’attività di alcuni imprenditori fosse in carreggiata in precedenza, mentre in 72-73 (cominciare a pensare che la Sicilia dev’essere un motore per l’Italia) è presupposto che in precedenza non si sia mai pensato alla Sicilia come a un motore per l’Italia. Meno diffuse sono le presupposizioni proiettate da subordinate temporali, per lo più associate a contenuti di critica, come quella in 90-91 (quando hanno dato i denari e gli stipendi a queste persone che hanno nominato negli enti, nelle partecipate), che attribuisce alle previe conoscenze dell’interlocutore il fatto che “qualcuno” abbia dato denari e stipendi agli uffici di Bruxelles. Vi sono poi descrizioni definite introdotte da quantificatori esistenziali, come il caso di Ogni incapace che hanno nominato, con cui Cancelleri attribuisce alle previe conoscenze dei propri interlocutori il fatto che siano stati nominati degli incapaci.
Implicature di tipo conversazionale sono spesso impiegate codificare contenuti di critica o per rimarcare determinate posizioni ideologiche, come esemplificato in 73-74 (Noi non dobbiamo essere più quelli percepiti come la palla al piede), in cui Cancelleri lascia inferire – senza asserire esplicitamente – che fino ad oggi la Sicilia sia stata percepita come una “palla al piede”. Invece, in 49-50 (nonostante la politica, nonostante la burocrazia, nonostante la Regione siciliana), il significato convenzionale della congiunzione concessiva nonostante veicola l’implicatura che la politica, la burocrazia e la Regione siciliana rappresentino un ostacolo per lo sviluppo e il lavoro delle aziende.
In Cancelleri la vaghezza trova espressione nell’impiego di plurali riferiti a soggetti generici, come hanno (11), guardano (12), parlano (12), talvolta nel ricorso a sintagmi nominali aventi testa referenzialmente indefinita, come quelli che si candidavano (85-86), i trombati della politica (87-88), i loro amici (88), gli incapaci ai quali dovevano dare uno stipendio (88-89).