Nel discorso di Verini, critica e attacco trovano espressione soprattutto in presupposizioni e implicature, sebbene queste ultime siano meno diffuse. In alcuni casi, le presupposizioni, unitamente a strategie di topicalizzazione, sono associate anche a contenuti di auto-elogio. Il genere implicaturale, invece, così come la vaghezza, sono principalmente associati a contenuti di attacco e critica.
In Molteni, presupposizioni e topicalizzazioni sono le strategie che contribuiscono più massicciamente alla persuasività del discorso. Molteni le utilizza diffusamente per esprimere attacco o per rimarcare determinate posizioni ideologiche. Decisamente minore è invece l’impatto di di implicature e strategie di vaghezza, principalmente associate a contenuti di critica.
Discorso di Walter Verini
Camera dei Deputati – 4 maggio 2017
Puoi vedere il video dell’intervento qui.
- Grazie Presidente.
- Mi chiedevo, durante queste ore e questi giorni, e sollevo questo interrogativo: è possibile, quando si
- tratta di temi così delicati, usare ancora parole che si chiamano “serietà”, “responsabilità”,
- “delicatezza”[ppp]? Io voglio credere, voglio credere di sì, anche se quanto abbiamo ascoltato in
- queste due ore, in questi giorni, in quest’aula, mi pare che siano elementi e cose[vag] che pongano al
- Però voglio credere – perché è l’atteggiamento che abbiamo tenuto, noi del Partito
- Democratico – davanti ad atteggiamenti speculari, opposti[vag] – naturalmente non li metto sullo
- stesso piano. Però, per esempio, io penso che sia sbagliato, sia pericoloso – ma non solo perché
- siamo alla vigilia di competizioni elettorali – ma penso che sia sbagliato, sia pericoloso per tutti
- strumentalizzare, quando ci sono, le paure dei cittadini[ppp+top+impl]. Oppure, amplificarle
- [impl] quando queste paure sono percepite[ppp], oppure addirittura suscitarle[impl] quando queste
- paure non esistono, non ci sono[ppp]. E tutto questo è ancora più grave[ppp] perché si tiene questo
- atteggiamento – farò qualche polemica anch’io[ppp], ma la voglio fare, se possibile, invitando a
- una riflessione, per tutelare non la sicurezza dei cittadini, che credo dovrebbe stare a cuore a tutti, ma
- semplicemente per qualche presunto pugno di voti in più[impl+vag]. Io credo che anche coloro che
- hanno mostrato – e vedo la parte nobile, se c’è, ma si fa per dire – un’idea diversa della sicurezza da
- quella che abbiamo espresso noi[ppp+vag], bè hanno perso una grande occasione. Io credo
- soprattutto che alcuni interventi di parte leghista[vag], di parte Fratelli d’Italia[vag] hanno dato uno
- spettacolo avvilente, che secondo me non ha avuto niente a che fare con la sicurezza ma solo a
- qualche inaccettabile strumentalizzazione elettorale[vag], ma inaccettabile anche perché pericolosa.
- Pensate, in quest’aula qualcuno[vag] ha definito coloro che sostengono la proposta di legge Ermini è
- “amici dei delinquenti”, ci hanno detto[vag] “siete dalla parte dei carnefici”. Cioè, siamo arrivati a
- questo lessico, che dire propagandistico è già un’esagerazione. Ecco, riflettiamo, se possibile, un po’
- insieme, ma si può arrivare a questo livello[impl]? Dall’altra parte ci siamo trovati altre forze[vag].
- Penso, per così dire, alla nostra Sinistra che, con ben altro spessore e con ben altra
- ispirazione[ppp+top], ovviamente, però, hanno dimostrato una inadeguatezza, secondo me,
- Cioè, siamo stati definiti[vag] la tartaruga che non raggiungerà mai la lepre. Bè, però, io ho
- paura di una Sinistra un po’ pachidermica[impl], ecco, per rimanere sempre a un’espressione
- faunistica, che però è attardata e mostra di non avere le antenne su quello che c’è nella società[vag].
- Non bisogna esagerare con la strumentalizzazione delle paure[impl+ppp], non bisogna
- suscitarle[impl], ma non si può neppure negare che il tema della sicurezza è un tema presente nella
- nostra società; e una sinistra degna di questo nome[top+impl] non può sottovalutare il tema della
- sicurezza dei cittadini. Ma le risposte che noi vogliamo dare al tema della sicurezza[ppp+top] sono
- ovviamente radicalmente diverse da quelle forcaiole, pericolose che da parte della estrema Destra
- sono state date[ppp]. E infine, in questa premessa più politica, io devo dire che ho avuto anche – non
- so come definirlo – ma veramente, non so come definire l’atteggiamento di altre forze come il
- Cinque Stelle che, ancora una volta[ppp+top], quando si tratta di temi scomodi, danno un colpo al
- cerchio e uno alla botte, votano gli emendamenti leghisti ma vergognandosi un po’, strizzano
- l’occhio a opposizioni pericolose[vag] come fanno sempre su temi scomodi[ppp], ma stando un po’
- di qua e un po’ di là, stando un po’, un po’ a guardare. Bè, allora io dico – lo dico col rispetto di tutte
- le forze politiche, quando prima o poi – e io mi auguro meglio prima di poi – chiederete scusa sui
- temi dei vaccini[ppp+top], vi auguro di sottoporvi a un vaccino contro l’opportunismo e la vostra
- demagogia[ppp+impl]. Dicevo che il Partito Democratico ha tenuto una linea seria, che è una linea
- delle legislazioni europee, dei principi di civiltà giuridica. Noi ci SIAMO dalla parte della sicurezza
- dei cittadini, ma vogliamo che i principi cardine, cioè della proporzione tra l’offesa e la difesa, che
- sono in tutti gli ordinamenti europei, vengano rispettati. La proposta Ermini sostiene questo. Perfino
- lo dico a qualche avvocato[vag] che prima è intervenuto dicendo francamente cose intollerabili su
- cui ha replicato il collega Ermini. Perfino il codice ROCCO[ppp] sanciva il tema dell’adeguatezza
- della reazione. Soprattutto a chi viene dall’estrema Destra quel nome di insigne giurista evoca
- dei periodi a loro cari. Nella nostra proposta di legge non può essere altrimenti, c’è il ruolo centrale
- del magistrato. Solo, la novità che introduciamo[ppp+top] sta nell’aiutare il magistrato a
- contestualizzare meglio possibile quando il cittadino, giustamente, nella propria casa si difende da
- un’aggressione, notte-tempo ma non solo notte-tempo. E, in questo senso, noi credo che abbiamo
- fatto un passo in avanti. Lo abbiamo fatto in una cornice democratica, dove la sicurezza non è una
- giungla, dove non c’è la difesa fai da te, non c’è la giustizia fai da te, ma c’è la possibilità per un
- cittadino che si senta aggredito, nella sua casa, nei suoi affetti, nei suoi beni, che ha giustamente un
- turbamento o una paura, c’è la possibilità di reagire. QUELLA[ppp] è legittima difesa. Ma, per noi,
- mai e poi mai accetteremo di considerare legittima difesa magari quando uno spara a un ladro che
- fugge, a quando uno in giardino ruba una bicicletta! No, in quei casi, la difesa non è legittima. In
- quei casi, come oggi dicono, molti magistrati e molti avvocati in molte interviste, si tratta di un reato
- e non di una difesa. E allora, chiamare all’autodifesa i cittadini[top+impl], lanciare questo
- messaggio[top+impl], è pericoloso. Lo ha detto il questore di Milano Marcello Cardona in
- un’intervista dell’altro giorno quando dice “io non faccio altro che dire no alla richiesta di porto
- d’armi”. Ma poi, nei paesi, è stato ricordato nel dibattito, nei paesi in cui si sollecita la diffusione
- delle armi, nei paesi in cui ogni cittadino quasi ha un’arma ma, aumentano a dismisura gli omicidi
- per futili motivi, aumentano a dismisura gli omicidi in famiglia. Ma è questo il messaggio che
- davvero volete dare[impl]? Io penso che l’escalation delle armi in un Paese, della difesa e della
- giustizia fai da te[ppp+impl], abbia come effetto collaterale questo. Ce lo dicono tutti i Paesi in cui
- questo avviene. E voi[vag], con questi messaggi, vi prendete una grande responsabilità. Altro che
- difendere la sicurezza dei cittadini[impl]. Così, la sicurezza si indebolisce. Qualcuno[vag] ci ha
- chiamato “imbroglioni”. Ma, voglio dire, chi è che ha imbrogliato i cittadini[impl]? Dieci anni
- fa avevate[vag] fatto credere che con la legge Castelli i furti in abitazione sarebbero diminuiti. No,
- c’è stata una crescita esponenziale. Allora, chi ha imbrogliato i cittadini[impl]? Allora, come oggi.
- Perché oggi, tra l’altro, sappiamo – è stato ricordato dal Mazziotti ieri, dal questore d’Ambroso, i
- reati sono diminuiti dal 2014 ad oggi, anche anche grazie al fatto che noi, noi, nei limiti del possibile
- – lo ricorda sempre Emanuele Fiano – le risorse alle forze dell’ordine e sicurezza le abbiamo
- aumentate[ppp]. Dov’era La Russa[impl]? Dov’era la Meloni[impl], quando i loro consigli dei
- ministri diminuivano le risorse alle forze dell’ordine e della sicurezza[ppp]? Ecco, allora, abbiamo
- rifiutato un terreno pericoloso[vag], ma al tempo stesso, siccome noi teniamo alla sicurezza dei
- cittadini[top], abbiamo offerto ulteriori strumenti ai magistrati e, come PD, abbiamo anche
- presentato l’emendamento che in caso di attestazione di legittima difesa sarà lo Stato a pagare le
- spese di quei cittadini. E infine, Presidente e colleghi, noi abbiamo parlato di legittima difesa,
- abbiamo parlato della sicurezza, e per me la sicurezza è un bene fondamentale, di tutti i cittadini e
- così è per il Partito Democratico. Ma la sicurezza non può significare solo repressione e
- contrasto[impl]. Sicurezza significa avere più vita nelle città, più vita nelle periferie, più
- illuminazione, più vita sociale, perché più queste cose ci sono, più la sicurezza è garantita. Non si
- può replicare soltanto con le armi[impl]. E allora, sì, in questi giorni, con toni del tutto inaccettabili,
- ma comunque si è sviluppato un dibattito serio, tra chi pensa che sicurezza sia un
- problema[ppp+vag], quasi con snobismo, da non affrontare, tra chi lo vuole affrontare con dei
- messaggi pericolosi[ppp+vag], e sono contrari alla sicurezza, e chi vuole dare delle risposte nel solco
- della civiltà democratica e della convivenza civile[ppp+vag]. La proposta di legge Ermini va in
- questa direzione, e il Partito Democratico la vota senza enfasi, ma con grande convinzione e
- responsabilità.
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Discorso di Nicola Molteni
Camera dei Deputati – 7 marzo 2016
Puoi vedere il video del discorso qui.
- Innanzitutto, mi lasci esprimere il profondo rammarico per l’assenza del Ministro della Giustizia,
- Ministro che era presente – è presente il sotto-segretario, va bene – il Ministro era presente poco fa
- per il dibattito sulle modifiche sul processo civile. Crediamo che il tema della legittima difesa non
- sia un tema meno importante rispetto al processo civile. Avremmo aspettato, ci saremmo aspettati
- che il Ministro, anche con la sua presenza[ppp+top], legittimasse l’importanza di questo tema[ppp],
- un tema importante, un tema fondamentale, un tema particolarmente sentito dalla cittadinanza e dai
- Innanzitutto, mi lasci ricordare che se oggi in quest’aula parliamo di legittima difesa o di
- difesa legittima domiciliare com’è il testo della nostra proposta di legge, perché una forza
- politica[vag] ha voluto, con ostinazione e con forza, portare nel dibattito, prima in commissione e
- poi nel dibattito dell’aula questo tema. Ripeto, un tema importante, un tema particolarmente sentito,
- un tema rispetto al quale, i cittadini che ci stanno ascoltando in questo momento, aspettano e
- probabilmente pretendono dalla politica risposte chiare, risposte inequivocabili, risposte che vanno
- nella direzione di garantire un bene sacro e primario per i cittadini qual è il bene della sicurezza. Noi
- circa un anno fa, anche alla luce degli episodi di quotidiana vita che si sono sviluppati nel nostro
- Paese[ppp+top], abbiamo presentato una proposta di legge, una proposta di legge chiara, una
- proposta di legge che mira a garantire l’effettività della legittima difesa. Lo slogan “la difesa è
- sempre legittima”[ppp+top] è per noi una parola d’ordine importante ai fini di poter garantire
- sicurezza ai nostri cittadini. Abbiamo presentato questa proposta di legge. Questa proposta di legge è
- stata calendarizzata nel mese di novembre. Rispetto a questa proposta di legge abbiamo acconsentito,
- com’è giusto che fosse, ad un’attività istruttoria seria, audendo soggetti e giuristi, legittimati da
- portare un contributo importante allo sviluppo di questo tema. La Lega ha chiesto che questa
- proposta di legge fosse una proposta di legge in quota opposizione. La proposta di legge della Lega è
- poi stata, anche alla luce del dibattito in commissione[ppp+top], e dei suggerimenti e dei consigli che
- sono stati portati dagli esperti e dai tecnici di cui parlavo prima, l’abbiamo migliorata dal nostro
- punto di vista. Questa proposta è stata poi bocciata con un voto chiaro da parte della commissione,
- bocciata anche con il parere di bocciatura da parte del governo e sostituita con un emendamento, a
- firma del collega Ermini, che oggi è il testo che giunge in quest’aula. Nel momento in cui la proposta
- di legge presentata dalla Lega non corrispondeva più, essendo stata bocciata, alle esigenze e
- agli obiettivi rispetto ai quali noi abbiamo presentato questa proposta di legge[ppp+top], il
- sottoscritto si è dimesso da relatore, il quale non può essere relatore di una legge a nostro avviso
- assolutamente inutile rispetto alle finalità che si dovrebbe prefiggere[impl], ovvero quello di
- garantire la certezza dell’applicazione della legittima difesa, e quindi ci troviamo, come gruppo della Lega, ad
- essere relatori di minoranza rispetto al nostro testo, ad essere relatori, a difendere convintamente la nostra
- proposta di legge, a difendere convintamente le finalità e le motivazioni che ci hanno portato a
- presentare questa proposta di legge, avversando pertanto la proposta di legge presentata dal Partito
- Democratico a firma del collega Ermini. Proposta di legge che – sgombro subito il campo da
- equivoci – non migliorerà e non produrrà effetti positivi sull’applicazione di una legge. Legge è
- l’articolo 52 del Codice Penale sull’istituto della legittima difesa. Ricordo che questo istituto è stato
- attraversato dal 1983 ad oggi da circa 2.500 sentenze giurisprudenziali. Quindi oggi noi abbiamo una
- lettura dell’articolo 52, poi modificato nel 2006 con la legge 59, soprattutto una lettura di natura
- giurisprudenziale che sta determinando, anche alla luce dei casi di cronaca e di cronaca giudiziaria,
- che sistematicamente vengono riportati all’attenzione della quotidianità di ognuno di noi [ppp+top],
- casi di confusione, casi di cattiva o mala interpretazione, casi tali per cui – cito alcuni esempi a
- modello, e cito alcuni cittadini che hanno incappato e che si sono trovati a doversi scontrare con
- l’istituto della legittima difesa – situazioni alquanto anomale, alquanto spiacevoli. Cito il caso di
- Antonio Monella, imprenditore bergamasco, condannato a sei anni di carcere, pena in parte scontata
- e in parte graziata attraverso un provvedimento del capo dello Stato. Condannato a sei anni di
- carcere per aver difeso la sua famiglia e la sua abitazione dall’ingresso abusivo di alcuni criminali.
- Cito il caso emblematico, triste, a cui va ancora la nostra solidarietà e il nostro senso di
- vicinanza[ppp+top], di Ermes Mattielli, un cittadino, un pensionato italiano che, per aver difeso la
- sua attività economica, la sua povera attività economica, dall’ingresso abusivo di due delinquenti, è
- stato condannato a cinque anni e quattro mesi di carcere, a 130 mila euro di risarcimento danni e i
- due criminali sono stati condannati per reato prescritto e di nuovo recidiva a commettere reato solo
- quattro mesi per violazione di domicilio. Cito il caso di Fabio Dadda, siciliano, anch’esso indagato
- per il reato di omicidio volontario per aver difeso la sua incolumità, quella dei suoi figli, quella dei
- suoi familiari, dall’ingresso illegale, illecito di chi probabilmente non è entrato in casa sua per bere
- un caffè ma per commettere un grave reato. Cito il caso del tabaccaio di Vicenza. E tanti altri
- potrebbero essere i casi di quotidiana verificazione che dimostrano come la legge sulla legittima
- difesa, a dieci anni di distanza dalla modifica del 2006, probabilmente merita un tagliando[impl].
- Perché abbiamo portato, perché abbiamo insistito e perché insistiamo affinché questa legge venga
- approvata? Perché la criminalità, la criminalità del 2006, la criminalità di allora è probabilmente
- mutata rispetto alla criminalità di oggi. Oggi noi abbiamo una recrudescenza, sul fenomeno della
- sicurezza, grave. In modo particolare, alcuni reati, in modo particolare i reati predatori, furti, furti
- all’interno delle abitazioni, scippi, borseggi, rapine che sono in netto aumento. La criminalità di
- oggi[ppp+top] mostra dei caratteri di violenza e di crudeltà molto più violenti e molto più crudeli del
- Siamo passati dai furti all’interno delle abitazioni vuote[ppp+top], dove l’aggressione era
- solo ed esclusivamente al bene, a una criminalità che invece porta a un’aggressione continua e
- sistematica non solo sui beni ma in modo particolare anche sulle persone. Spesso e volentieri, chi
- entra per commettere un reato di furto, che poi diventa rapina e poi, spesso e volentieri, sfocia
- nell’omicidio, lo fa in presenza di individui all’interno dell’abitazione. Non solo per rubare o per
- sottrarre un bene ma, spesso e volentieri, apportando fatti di violenza e di criminalità esattamente
- sulle persone. E allora noi riteniamo opportuno che, nel momento in cui, la responsabilità grave da
- parte di uno Stato[ppp+top], la responsabilità grave da parte di un Governo[ppp+top] che,
- rispetto a tre fattori, il fattore dell’immigrazione – completamente fuori controllo – il fattore dell’investimento
- sulla sicurezza – si è disinvestito su un tema fondamentale come il tema della sicurezza, tant’è che
- oggi abbiamo le forze dell’ordine che protestano. C’è oggi un rappresentante sindacale delle forze
- dell’ordine, che è stato addirittura ricoverato dopo 45 giorni di sciopero della fame per denunciare le
- mancanze e le assenze di questo Governo sul tema della sicurezza[ppp], per denunciare che in questi
- quattro anni, in questo Parlamento, si è discusso solo ed esclusivamente di carceri, di
- sovraffollamento delle carceri, e di tutela dei diritti dei detenuti, cito in modo particolare i quattro
- svuota-carceri, i cinque svuota-carceri e faccio mie le lamentele di tutti i sostituti procuratori che
- dicono “non possiamo più mettere in carcere” i criminali per la norma approvata da questo governo
- sulla carcerazione preventiva, tale per cui il criminale viene fermato alla sera, e rimesso in
- libertà al mattino, con sfregio sia del cittadino che subisce il reato e il furto sia nei confronti delle
- forze dell’ordine che tentano di garantire sicurezza rischiando la propria vita, noi oggi vediamo che
- l’allarme sicurezza, l’emergenza sicurezza rappresenta sicuramente una priorità fondamentale per i
- nostri cittadini. I nostri cittadini vogliono e pretendono giustamente sicurezza da parte dello Stato. In
- questo contesto e in questi fattori – Presidente, ovviamente il dibattito meriterebbe molto di più che
- dieci minuti di tempo naturalmente – in questo contesto, di grave allarme di sicurezza da parte dei
- cittadini[ppp+top], in questo contesto in cui noi riteniamo assolutamente ingiusto, il fatto che un
- cittadino, nel momento in cui si difende da un reato, debba essere messo sotto processo[ppp+top],
- rispetto al fatto che noi ci chiediamo con quale diritto lo Stato italiano metta sotto
- processo un cittadino semplicemente per essersi difeso da un reato[impl], reato che lo Stato
- avrebbe dovuto prevenire e che non ha prevenuto, noi riteniamo opportuno riscrivere in modo chiaro – non
- togliendo all’interpretazione soggettiva e alla discrezionalità di valutazione da parte del magistrato – il tipo di
- comportamento che il cittadino può e deve tenere all’interno della sua abitazione per difendere che
- cosa, per difendere il bene primario[ppp], il bene per eccellenza[ppp], quel bene che anche la Corte
- dei Diritti Europea e l’articolo 2 definisce un bene assoluto[ppp], che è il bene della vita, la difesa
- dell’incolumità, la difesa del domicilio sacro inviolabile, come la Corte Costituzionale e l’articolo 14
- ci ricorda, per noi sono beni che vanno tutelati.
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Commento all’analisi del discorso di Walter Verini
In Verini, le presupposizioni sono associate principalmente a contenuti di attacco o critica. In 10, il predicato fattivo penso che sia sbagliato, sia pericoloso strumentalizzare, quando ci sono, le paure dei cittadini, introduce la presupposizione che attualmente qualcuno stia strumentalizzando le paure dei cittadini. Come annotato nel testo, questa presupposizione appare altresì topicalizzata e implicata dal parlante. Successivamente, in 12 (ancora più grave) è presupposto che tale strumentalizzazione fosse già grave in precedenza. In 34 e 35, Verini ricorre a una descrizione definita (quelle forcaiole, pericolose che da parte dell’estrema Destra sono state date) presentando come data l’idea che le risposte che l’estrema Destra ha dato al tema della sicurezza siano forcaiole e pericolose. La descrizione definita in 67-68 (l’escalation delle armi in un Paese, della difesa e della giustizia fai da te) presuppone che in Italia vi sia stata un’escalation di armi, della difesa e della giustizia fai da te. Altre presupposizioni di contenuti di attacco sono quelle veicolate da frasi subordinate temporali, come l’esempio in 77-78 (quando i loro consigli dei ministri diminuivano le risorse alle forze dell’ordine e alla sicurezza) con cui Verini attribuisce alle conoscenze già condivise dai suoi interlocutori che i consigli dei ministri della Destra diminuivano le risorse alle forze dell’ordine e alla sicurezza. Altre presupposizioni veicolano contenuti di auto-elogio, come la descrizione definita in 33 (le risposte che noi vogliamo dare al tema della sicurezza) in cui è comunicato come informazione già nota all’interlocutore che il Partito Democratico intenda dare delle risposte al tema della sicurezza, o quella in 51 (la novità che introduciamo) in cui è presupposto che il Partito Democratico stia introducendo delle novità. Dello stesso tipo è la presupposizione proiettata dall’avverbiale anche in 75-76-77 (anche grazie al fatto che noi, noi, nei limiti del possibile – lo ricorda sempre Emanuele Fiano – le risorse alle forze dell’ordine e sicurezza le abbiamo aumentate) che presuppone che, dal 2014, i reati siano diminuiti anche grazie ad altri fattori.
Diffuso è altresì l’uso di implicature conversazionali, spesso associate al proferimento di atti linguistici indiretti. Ad esempio, in 24 (ma si può arrivare a questo livello?), Verini sfrutta la massima di relazione per esprimere il suo dissenso verso il lessico impiegato da altri politici nei cofronti del Partito Democratico. Dello stesso genere è l’implicatura in 66-67 (Ma è questo il messaggio che davvero volete dare?) con cui Verini allude all’inadeguatezza del messaggio della Destra che intende promuovere la legittima difesa. Altre implicature sono rappresentate dall’occorrenza in 30 (Non bisogna esagerare con la strumentalizzazione delle paure) è in cui è implicato che si stia esagerando con la strumentalizzazione delle paure, oppure da quella in 86-87 (Non si può replicare soltanto con le armi) in cui è attribuito alla Destra l’idea che si debba replicare soltanto con le armi. Dello stesso tipo è l’implicatura in 84-85 (la sicurezza non può significare solo repressione e contrasto) mediante la quale è attribuita all’ideologia della Sinistra che la sicurezza debba realizzarsi soltanto attraverso la repressione e il contrasto.
Meno diffuse sono le strategie di topicalizzazione, che nel testo sono per lo più associate a contenuti di critica o auto-elogio. In 61-62 (chiamare all’auto-difesa i cittadini, lanciare questo messaggio) è presentato come informazione già attiva nel contesto di discorso che la Destra voglia chiamare all’autodifesa i cittadini, che voglia lanciare questo messaggio. In 79-80, la clausola ipotetica siccome noi teniamo alla sicurezza dei cittadini presenta come informazione già attiva nella mente del ricevente che il Partito Democratico tenga alla sicurezza dei cittadini.
La vaghezza è principalmente espressa dall’impiego di sintagmi indefiniti e dall’uso di plurali generici. Ad esempio, in 18 (alcuni interventi di parte leghista) Verini non fornisce dettagli su quanti e quali interventi della Lega e di Fratelli d’Italia abbiano dato uno “spettacolo avvilente”. Analogamente, in 20 (qualche inaccettabile strumentalizzazione elettorale) l’aggettivo indefinito qualche non specifica di quale inaccettabile strumentalizzazione elettorale siano tacciabili la Lega e il partito di Fratelli d’Italia. Alla stessa categoria appartiene in sintagma in 24 (altre forze) e quello in 47 (qualche avvocato). Usi generici del plurale, mediante i quali il parlante omette l’agente dell’evento descritto, è esemplificato dall’occorrenza in 22 (ci hanno detto); mentre lo stesso effetto di “demozione” dell’agente è ottenuto mediante la struttura passiva in 27 (siamo stati definiti).
Commento all’analisi del discorso di Nicola Molteni
Nel discorso di Molteni, le strategie presupposizionali sono meno diffuse e principalmente finalizzate a rimarcare posizioni ideologiche rispetto al tema della legittima difesa. Tra le più tendenziose, vi sono quelle in 72-73 (la responsabilità grave da parte di uno Stato, la responsabilità grave da parte di un Governo), in cui è presupposto che allo Stato e al Governo vada imputata un responsabilità grave per i fatti di violenza e di criminalità accaduti in Italia. A seguire, in 77-78 (le mancanze e le assenze di questo Governo sul tema della sicurezza) è presupposto che il Governo non abbia tutelato il tema della sicurezza come invece avrebbe dovuto fare. In 27-28-29 (Nel momento in cui la proposta di legge presentata dalla Lega non corrispondeva più, essendo stata bocciata, alle esigenze e agli obiettivi rispetto ai quali noi abbiamo presentato questa proposta di legge), Molteni ricorre a una frase relativa restrittiva mediante la quale attribuisce alle previe conoscenze dei suoi interlocutori che la proposta di legge sulla legittima difesa che la Lega ha presentato in Parlamento è stata modificata in modo tale da non risultare più conforme alle esigenze e agli obiettivi iniziali.
Meno diffuso è l’uso di implicature conversazionali, associate tendenzialmente a contenuti di critica o attacco. Interessante è l’occorrenza in 30-31 (non può essere relatore di una legge a nostro avviso assolutamente inutile rispetto alle finalità che si dovrebbe prefiggere) in cui è comunicato indirettamente che Molteni sarebbe stato il relatore di una legge inutile rispetto alle sue finalità originarie. Successivamente, in 92-93 (con quale diritto lo Stato italiano metta sotto processo un cittadino semplicemente per essersi difeso da un reato) è implicato che la messa sotto processo di un cittadino per essersi difeso da un reato è una mossa inopportuna da parte dello Stato.
Nessuna particolare strategia di topicalizzazione con finalità persuasiva è stata rinvenuta in questo discorso e l’unica occorrenza più significativa di vaghezza è quella che segnaliamo in 8-9 (una forza politica) con cui Molteni si riferisce, in modo generico, al partito della Lega.