E voi, che Roma vorreste voi?
Beh posso dire una cosa: alle sette e mezza la piazza è piena.
E non abbiamo ancora iniziato proprio, davvero!
Allora, come noi gli insegneremo come si riempie una piazza, noi gli insegneremo come si fa politica a Roma!
Ci accusano di essere inesperti.
Eppure gli esperti l'hanno distrutta Roma.
Gli esperti Roma se la sono mangiata con i loro amici, con le lobby.
Ecco in che cosa erano esperti.
Noi quell'esperienza non la vogliamo.
Noi ne vogliamo un'altra, vogliamo questa.
Vogliamo quella che ci viene da vivere ogni giorno nella città.
Svegliarsi la mattina, provare a prendere i mezzi pubblici e quando non ce l'hai, perché te l'hanno tagliato - hanno detto che l'hanno razionalizzato - quando non ce l'hai prendi la macchina e stai chiuso nella tua scatoletta di metallo per andare al lavoro.
Quando ce l'hai il lavoro, perché poi tra la legge Fornero e il Jobs Act, è una fortuna se ti resta il lavoro!
Legge Fornero, votata anche dalla Meloni, che va in piazza a difendere le persone.
E allora noi siamo qui.
Così mi emoziono!
E allora noi siamo qui, io sono qui con voi, per...
Li asfaltiamo, li asfaltiamo, mi suggeriscono.
Sì li asfaltiamo!
Sono qui con voi, perché questo è il nostro momento.
Perché noi, noi, che siamo portavoce, avevamo una vita esattamente come voi.
Eravamo sul divano, guardavamo la televisione e dicevamo: "Guarda questo che dice sempre le stesse cose, guarda quest'altro...".
E invece di lamentarci a un certo punto abbiamo detto: "Beh iniziamo a fare qualcosa".
E abbiamo rinunciato un po' a quelle che erano le nostre vite, per impegnarci in questa avventura bellissima che si chiama "la politica".
Signori, la politica fatta così è una cosa bellissima.
Pensare alla nostra città.
Ricostruire quel senso di comunità che non c'è più.
Ce lo ricordiamo l'episodio di Sara?
Le parole sono queste: "Se qualcuno si fosse fermato, quella ragazza forse oggi sarebbe ancora viva".
Noi questo dobbiamo fare, dobbiamo ricostruire, ricostruire oltre a una città, un senso di comunità che non c'è più.
Questo dobbiamo fare.
Allora, allora Mafia Capitale noi non ce la dobbiamo dimenticare, perché se siamo qui è perché sino ad oggi, è perché sino ad oggi, sino ad oggi chi era in politica ha distrutto tutto.
S'è mangiato il passato, il presente.
Ci ha rubato la speranza del futuro.
E allora non ce la dimentichiamo Mafia Capitale.
Non ci dimentichiamo lo scempio che hanno fatto.
Non ci dimentichiamo mai, mai neanche dell'accoppiata Alemanno-Meloni.
Non ce li dobbiamo dimenticare.
C'erano gli Assessori della Meloni nella Giunta Alemanno.
E AMA, il CdA di AMA, si riuniva nella sede del PdL.
E Parentopoli è loro!
Allora che loro oggi si presentino con le loro facce, a dire: "Faremo, rinnoveremo, la mobilità e i rifiuti..."
C'hanno campato Cerroni con i rifiuti.
Oggi voglio riformare, e prima che hanno fatto?
Ma dove stavano?
Giachetti dov'era quando se magnavano la città?
Dov'era?
Ah, era solo capo del gabinetto!
Allora, noi insieme a voi abbiamo scritto un programma.
Un programma pieno di soluzioni per far ripartire la città.
E io ho provato, in tutte le trasmissioni in cui sono andata, ho provato a raccontare com'è il nostro programma.
Certo poi mi chiedevano: "Come mai oggi ti sei pettinata i capelli così?
Come mai hai messo queste scarpe?".
Perché questo è, questo è il grado di interesse che avevano.
Però, il programma noi ce l'abbiamo!
Ricordiamolo che voi avete votato le tre priorità per Roma che sono: la mobilità; la trasparenza e la legalità - e lo stop agli sprechi - e il decoro e la gestione dei rifiuti.
Che cosa chiediamo noi?
Sulla mobilità non chiediamo la luna!
Chiediamo di tornare, di far tornare Roma una città del mondo, una città che sia vivibile.
Una città dove non sia impossibile prendere l'autobus.
Vogliamo disegnare tante corsie preferenziali.
Non è una cosa dell'altro mondo, ce l'hanno tutte le città.
Noi ne abbiamo poche.
Corsie preferenziali e semafori intelligenti.
Che cosa c'è di male nel voler dire che gli autobus per noi devono essere tanti, devono arrivare in tutta la città?
Devono arrivare soprattutto nelle periferie, che quando sono ancora senza servizi pubblici, sono ancora più lontane dal centro.
Che male c'è a dire questo?
Che male c'è a farlo?
Nulla!
Non l' hanno mai fatto, anzi, sempre per la famosa razionalizzazione, i servizi di trasporto pubblico l'hanno tagliati, perché ovviamente servivano i soldi!
E allora noi che cosa chiediamo?
Beh tagliamo gli sprechi in ATAC: consulenze, appalti esterni, evasione da biglietto, biglietti non pagati.
Ma che ci vuole?
Biglietti falsi, biglietti falsi.
C'è un'indagine in Procura sui biglietti falsi.
Che fine avrà fatto?
Chi li stampa i biglietti?
Chi ha interesse affinché si stampino miliardi o chissà quanti biglietti falsi, se non per guadagnarci sopra?
Adesso ATAC la stanno distruggendo.
L'hanno distrutta piano piano.
Parlano di licenziare se sarà necessario.
Loro, che non hanno mai lavorato un giorno in vita loro!
Stanno solo in Parlamento, a prendere uno stipendio da favola e giocano a fare i candidati sindaco, peraltro, con quello stipendio che noi gli paghiamo.
Hanno distrutto ATAC e adesso la vogliono svendere ai privati.
E allora no!
Noi abbiamo un piano per ATAC.
Per ATAC, per AMA.
Ma per ATAC in particolare.
La legge dice che 2019 il servizio di trasporto pubblico dovrà andare a gara.
Questo dice la legge.
Allora noi diciamo un'altra cosa: facciamo che se non riusciamo a cambiare la legge, facciamo che a quella gara, ATAC ci arrivi sana, efficiente e competitiva, perché quella gara ATAC deve essere in condizione di poterla vincere, da azienda pubblica.
E poi, e poi parliamo di piste ciclabili.
Ce l'hanno in tutto il mondo, in tutta Europa.
Una rete di piste, corsie ciclabili.
Questo chiediamo.
Non è una cosa dell'altro mondo, è una cosa normale!
Ci sono tante persone che vogliono prendere la bicicletta per andare al lavoro o per spostarsi.
Perché devono farlo rischiando la vita?
Lo possiamo fare!
Sono gli stessi ciclisti che ci comunicano quali sono i percorsi che frequentano di più.
Basta semplicemente ascoltare e provare a disegnare.
Questo vogliamo fare.
E bike sharing, car sharing comunali a flusso libero, soprattutto nelle periferie.
E poi vogliamo ridisegnare gli orari e le modalità della logistica, carico-scarico merci.
Perché, nelle altre città del mondo, questi orari non si sovrappongono a quelli di entrata e uscita dalle scuole o dal lavoro?
Sono tutti matti o forse siamo matti noi?
E poi ho parlato di un'idea, attenzione, un'idea, le funivie.
Ce le ricordiamo?
Sono stata attaccata - quando poi peraltro le funivie l'hanno pure proposte loro, diciamolo - ma siccome lo propongo io, sia mai!
Che cos'è questo progetto, che peraltro esiste in tutto il mondo?
A Berlino apre il prossimo anno.
Londra ce l'ha.
Barcellona ce l'ha.
Medellín, Rio...
Ce l'hanno tutte le più grandi città, perché?
Perché hanno capito che il futuro è quello di costruire verso l'alto, non verso il basso.
Allora noi abbiamo un gruppo di cittadini.
Questo deve fare il MoVimento 5 Stelle, deve ascoltare.
Abbiamo un gruppo di cittadini, un comitato di quartiere che vive, che nasce a Casalotti, una periferia romana che è collegata al centro.
L'autoambulanza, mi segnalano.
C'è una persona che si è sentita male?
Allora mi segnalano che c'è una persona che si è sentita male.
Aprite un attimo, fate passare?
La persona è più o meno sotto l'obelisco, davanti al palco.
Aprite un po' la folla per favore?
Grazie.
Grazie.
Aspettiamo un attimo.
Tutto a posto?
Grazie!
Grazie!
Ecco adesso, con una funivia...
Tutto bene?
Ok, grazie.
E allora parlavamo di funivie.
E tutto il mondo ce l'ha!
E questa, questo comitato di quartiere che cosa ha fatto?
Ha capito che l'unico modo per superare la via Boccea, che è stretta, non è la metropolitana, perché è satura la Metro A, non può arrivare fino lì.
Non è il tram, non sono le corsie preferenziali, non c'è spazio.
Ha ipotizzato di raggiungere il centro di Roma...
Il centro no, diciamo la metro A Battistini oppure la fermata FM3 Gemelli.
Ha ipotizzato una funivia.
Ha iniziato a fare degli studi, ha contattato le ditte, ha contattato degli ingegneri, dei professori dell'università che questo studiano.
E cosa dovrebbe fare una buona amministrazione?
Ascoltare.
Ascoltare e studiare.
E ci prendono in giro, mentre tutto il mondo le funivie già le ha!
Tutto il resto del mondo capisce quali sono i bisogni dei cittadini e prova a metterli in atto.
Quindi è questo quello che io dico: ascoltiamo!
E per quanto riguarda la legalità, la trasparenza.
Beh signori, dopo Mafia Capitale!
Ma dopo Mafia Capitale non si può non parlare di trasparenza, perché quello che è accaduto, è accaduto perché nessuno controllava e perché lì dentro facevano i loro porci comodi!
E ce lo ricordiamo lo scandalo dei campi rom?
Lo scandalo dell'accoglienza?
Buzzi, ricordatelo sempre, diceva che con gli immigrati si fanno più soldi che con la droga!
Con le persone si fanno più soldi che con la droga!
Oh!
Sono persone!
Questo è il loro modo di gestire i problemi: capire dove c'è il guadagno e spartirsi la torta.
Allora forse serve una gestione diversa.
Una gestione nella quale, quando si parla di appalti, si inizia a capire e ci si legge innanzitutto!
Perché forse loro la legge, il Codice degli Appalti non se lo sono mai letto!
Adesso peraltro l'hanno modificato!
E analizzeremo, poi, che modifiche che hanno fatto.
Quindi ci si legge la legge, si studia, si capisce come si fanno le gare.
Non si arriva il giorno prima della scadenza del contratto e si dice: "Uh, non c'è tempo per fare una gara!
Come facciamo a non interrompere il servizio?
Beh, tocca affidarlo alla ditta che già lo stava portando avanti, altrimenti è un'interruzione del servizio!".
E via di proroga.
"Uh, come facciamo?
Qui c'è un'urgenza, non ho tempo di fare la gara.
Via, affidamento diretto, lo diamo all'amico Tizio, all'amico Caio".
Così facevano e così hanno fatto anche sulle buche.
Una campagna elettorale passata parlare delle buche di Roma!
Sono diventate il programma del Governo le buche di Roma.
Perché?
Perché la Procura ci ha detto che riuscivano a gestire male anche la questione delle buche.
Le ditte pagavano mazzette ad alcuni funzionari del Comune di Roma per la controllare i lavori.
Eh...ottimo così!
La strada io la riasfalto.
Tu non sai cosa c'ho messo dentro, non sai che materiale c'è, quanto è spesso.
Così alla prima pioggia e al primo carico la strada si riapre e io dovrò necessariamente riaffidarti il lavoro.
"Stai tranquillo, lavoro ce n'è!".
E infatti Roma è un colabrodo!
E questo è il modo in cui gestivano gli appalti.
E allora trasparenza significa, trasparenza e legalità significa iniziare a far rispettare la legge.
Perché se per fare le gare serve, servono sei mesi, bisognerà iniziare a mettersi in agenda la scadenza delle gare.
E bisogna iniziare a programmare, esattamente come farebbe ciascuno di noi.
E quando parliamo di sprechi...
Noi abbiamo presieduto la Commissione revisione della spesa per due anni e mezzo e in soli - mi permetto di dire - in soli due anni e mezzo abbiamo individuato oltre un miliardo e duecento milioni di euro di sprechi l'anno!
Sprechi e mancati incassi.
Soldi nostri!
Soldi nostri che, invece di essere utilizzati per servizi, venivano utilizzati per finanziare gli amici o non venivano riscossi.
Perché non si può chiedere ovviamente a qualcuno che abita, a qualcuno di ricco che abita in una casa del comune di pagare più di cento, duecento euro o sette euro.
"Sia mai!
Che poi quella persona non me vota più!".
Questo era il modo in cui gestivano i nostri soldi.
E quando noi alla Giunta Marino gli abbiamo presentato quell'elenco, quella noticina, quella noticina con l'elenco di tutti gli sprechi da tagliare o le spese da andare a prendere, a recuperare.
Oh, tutti fermi!
Si so' guardati un attimo, messo sotto il tavolo.
"Io non l'ho visto, nessuno ha visto niente!"
Zitti, zitti come prima.
Così hanno continuato a fare, perché non potevano andare a tagliare gli sprechi.
Quindi infatti oggi cosa continuano a dire?
"Faremo, vedremo...".
Cioè, ma con quali soldi?
Con i soldi dei servizi.
Continuano a tagliare i servizi invece tagliare gli sprechi.
Scusate, non è ammissibile!
E poi i rifiuti, i rifiuti.
La grande piaga di Roma, i rifiuti.
L'Europa ci dice, che cosa ci dice?
Che innanzitutto i rifiuti andrebbero ridotti alla fonte.
Quindi noi dovremmo iniziare a pensare quando inventiamo i prodotti.
Dovremmo iniziare a pensare a prodotti che magari alla fine della loro vita possono essere disassemblati e riutilizzati o completamente riciclati.
E invece noi continuiamo a produrre imballaggi, doppi imballaggi...
Talvolta, quando vai a comprare quattro mele al supermercato, ti danno quattro mele, una vaschetta di polistirolo e tutto il cellophane intorno.
E io sto comprando quattro mele!
Però poi devo buttare queste cose.
Ce le ricordiamo le isole di rifiuti galleggianti negli oceani?
Ecco, è anche colpa nostra, diciamolo.
Quindi, iniziamo a puntare sulla riduzione dei rifiuti alla fonte.
Poi cosa dobbiamo fare?
Eh, dobbiamo creare delle isole ecologiche in ogni municipio.
Dobbiamo creare dei centri di riparazione e riuso, perché non è detto che un prodotto che arriva a fine della vita non possa essere in qualche modo riparatore e reimmesso sul mercato.
Non è detto!
Quindi facciamolo.
E poi soprattutto AMA deve diventare proprietaria dell'intera filiera!
Oggi ama si accolla la parte più onerosa, più costosa del servizio: fa la raccolta, fa il trasporto, poi paga i privati, che puliscono, ripuliscono, differenziano bene e vendono sul mercato.
I privati guadagnano due volte: una volta da AMA - che paghiamo noi - e un' altra volta quando rivendono prodotto.
Ma siamo cretini?
No, io mi chiedo.
Fino ad oggi nessuno delle persone, nessuna delle persone che ci ha governato ha capito questo meccanismo così oscuro?
Oggi tutti a dire: "AMA deve chiudere il ciclo dei rifiuti".
Scusa ma fino a ieri non lo potevi fare?
No, vieni oggi a dire: "Lo faremo un'altra volta".
E pensi che io, dopo vent'anni, adesso ti creda?
Ecco no, no, non gli crediamo più, basta!
Questo gli dobbiamo dire.
Sì tutti a casa, tutti a casa.
Si dovrebbero fermare almeno uno o due anni.
Si dovrebbero fermare un giro, invece di continuare a guadagnare soldi nostri e farsi i comodi loro.
Questo è il punto.
Ma glielo dobbiamo dire, perché purtroppo hanno ancora il coraggio di venire a parlare di come risolvere i problemi di una città che hanno devastato loro!
E ci accusano a noi di essere inesperti.
Nel frattempo la piazza è sempre più piena, siete fantastici!
Siamo fantastici!
Stiamo dando vita a qualcosa di nuovo.
E voi siete qui a scandire il mio nome, ma voi dovreste scandire il vostro, perché la grande rivoluzione che stiamo facendo, qui oggi, che è già iniziata in altre quindici città italiane, è quella di portare i cittadini all'interno delle istituzioni.
È il vostro nome che deve risuonare in questa piazza.
Cinque Stelle, sì Cinque Stelle, cittadini.
È questa la nostra rivoluzione.
Hanno paura, continuano a parlare di noi.
Addirittura vi dico una cosa.
Oggi il Premier - oggi, ieri - il Premier ha detto: "Se il Cinque Stelle vince al primo turno, mi dimetto".
Signori.
Signori, questo è un motivo in più per convincere gli indecisi, quelli che si vogliono astenere, quelli che vogliono andare al mare.
Ricordate, l'ha detto, l'ha detto, si dimette.
Signori, è la nostra occasione.
Riprendiamoci questa città.
È nostra, è nostra!
Vi saluto.
Ci rivediamo dopo, ciao!