Letizia Moratti (2006) e Beppe Sala (2016) durante la campagna elettorale per le amministrative a Milano

Un confronto tra le informazioni discutibili trasmesse in modo implicito

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Dopo aver messo a confronto due sindaci di Roma, ci spostiamo oggi nella “capitale mancata” d’Italia, dove abbiamo preso in considerazione un discorso in campagna elettorale di Letizia Moratti (Forza Italia) del 2006 e uno di Beppe Sala (indipendente di centro-sinistra) del 2016.

Diversamente dai candidati romani, Moratti e Sala non sfruttano la carta della mala gestione del passato: entrambi, infatti, subentrano a giunte dello stesso orientamento politico, per cui spendono parole di lode. Non manca però in nessuno dei due la denigrazione dei candidati avversari: per Moratti l’avversario Ferrante ha realizzato un “programma Dolly – come la pecora -“, mentre il centro-destra che si oppone a Sala è “una banda de mal tra insema” (un’accozzaglia male assortita).

Nei loro discorsi, entrambi i politici rivendicano di incarnare “i veri ideali di Milano”: per Moratti, la libertà (di berlusconiana memoria), il primato della società civile sullo stato, una solidarietà non assistenzialista; per Sala, solo il centro-sinistra può vantarsi degli “ideali di democrazia, di capacità di essere innovativi, di Milano progressista”.

Nei discorsi che abbiamo selezionato, non trovano invece grande spazio i programmi elettorali: conseguentemente, rispetto ai discorso dei sindaci romani risulta meno incisiva la presenza del fenomeno implicitante della vaghezza.

Grazie.

Grazie di questo abbraccio, di questo abbraccio così forte, che mi entra dentro, che mi entra nel cuore.

Ma non è un abbraccio di oggi, è un abbraccio che sento da tanti mesi.

È l'abbraccio di tutti voi, che riconosco, vi riconosco, vi vedo, vi sento dentro di me.

In tutti questi mesi vi ho sentito dentro di me, sempre.

Permettetemi prima di ringraziare anche i miei amici, tutti i miei amici leader, tutti, tutti qua per me, mi sembra incredibile.

Grazie, grazie, grazie, grazie al nostro presidente, al nostro amico, al mio amico, Silvio Berlusconi.

Silvio Berlusconi non ha guidato solo il governo, ha guidato qualche cosa di diverso, ha guidato un esercito di libertà, tutti quelli che nella libertà credono, tutti quelli che nella libertà si riconoscono.

Un grazie, un grazie a un grande altro amico, Umberto Bossi.

Umberto ha sempre combattuto delle battaglie coraggiose, personali e politiche, politiche per far sentire il peso delle nostre città, delle nostre regioni, nella politica nazionale.

Grazie Umberto, grazie del tuo coraggio, della tua forza.

Grazie a Pier Ferdinando Casini, per quello che m'hai detto.

Sarò così anche a Milano.

Grazie, grazie per aver guidato la Camera, in momenti difficili ma esaltanti, di riforme, di riforme importanti per il paese, che rimarranno, che rimarranno, non saranno capaci di cancellarle, rimarranno.

E grazie a Gianfranco Fini per il suo modo di interpretare la politica estera, un unico occidente, non l'Europa e l'America, un unico occidente fatto dei nostri valori, dei valori comuni.

Grazie, Gianfranco.

Un grazie a Roberto Formigoni, che in questi anni ha sempre guidato la nostra regione, la nostra regione che è il motore dell'Italia, con uno sviluppo economico e sociale, grazie.

Gabriele, ti ringrazio dopo.

Grazie a tutti, grazie davvero, grazie perché sono convinta, sono convinta che questa nostra alleanza sarà capace di portare i nostri valori alla guida di Milano.

I nostri valori, che sono i valori di Milano.

La centralità della persona, che si contrappone a una visione nella quale l'individuo è appiattito nello stato, in un collettivismo che non considera più la persona come individuo.

Il primato della società civile, della società civile, perché prima vengono i diritti dei cittadini, dopo viene lo stato.

Questi sono i valori nei quali crediamo.

Il valore della solidarietà, di una solidarietà che non è fatta di assistenzialismo, è fatta di sostegno, che è una cosa diversa rispetto all'assistenzialismo.

I valori della sussidiarietà, perché noi crediamo nel primato, di nuovo, delle persone, non di uno stato che decide per noi, noi vogliamo decidere per noi stessi, per la nostra vita, per quella dei nostri figli, noi, non lo stato.

Milano ha da sempre interpretato questi valori.

Milano è una città riformista, è una città che interpreta questi valori.

Questa è la Milano che noi amiamo, questa è la Milano che è stata guidata fino ad oggi dalla giunta Albertini, grazie Gabriele.

Dobbiamo proseguire, proseguire su questo impegno, per questi valori, perché la nostra città sia una città sempre più vivibile, una città sempre più bella, una città sempre più sicura di sé, orgogliosa, orgogliosa, orgogliosa di sapere di essere il motore del nostro paese.

Per questa Milano, con questi valori, noi siamo qui oggi.

Questi valori che sono valori riformisti, valori di tolleranza, non sono i valori della sinistra, non sono i loro valori.

Noi rifiutiamo gli estremismi, loro no, non li rifiutano, si nutrono degli estremismi.

E l'hanno dimostrato, tristemente, in due occasioni: l'hanno dimostrato il 25 aprile, quando con mio padre, quando con mio padre ero in corteo per testimoniare i valori della tolleranza, i valori della libertà, i valori della democrazia.

Loro, questi valori, o li ritengono loro, o non li riconoscono agli altri, non sono capaci.

E la stessa cosa il primo maggio.

Ero stata invitata, ero stata invitata dai sindacati per testimoniare come il lavoro è importante della nostra città.

Beh, neppure questo è bastato, neppure l'invito dei sindacati, la piazza deve essere solo loro, ma non è così, anche noi possiamo scendere in piazza, anche noi, anche noi, è anche nostra la piazza, non è solo loro, è anche nostra, è anche nostra, nostra, nostra, nostra.

E perché siamo uniti... e perché siamo uniti, riusciremo a sconfiggere questa intolleranza, questi estremismi, questa intolleranza che anche il dottor Ferrante ha dimostrato, nel chiamarmi "padrona".

Io lavoro da quando ho 18 anni, nessuno si può permettere di chiamarmi in quel modo, e comunque non ha offeso solo me, ha offeso tutte le migliaia, i migliaia di padroncini che in questa città lavorano con il loro impegno, pagano le tasse, devono essere rispettati, ma non si può offendere così la gente, non si può delegittimare l'avversario politico, non si può.

E non si può offendere le donne, come ha fatto a "Le Invasioni Barbariche", ma dai, «le donne devono stare un passo indietro», ma non è vero, nessuna di noi vuole stare un passo indietro, scusateci, ma un passo avanti, non un passo indietro, un passo avanti, tutte insieme, tutte, tutte.

Del programma di Ferrante non parlo, perché non c'è, l'ha copiato dal mio.

Il mio staff l'ha definito un programma Dolly, come la pecora, più di questo non si può dire, non c'è, non importa.

Una cosa però, io in sinagoga sono andata a stringere la mano al dottor Ferrante, io.

Ora mi aspetto le sue scuse, non le ho ancora ricevute.

Ma io sono certa, sono certa che con i nostri valori, coi valori della consapevolezza, che la libertà, la libertà di ognuno è il bene più prezioso, e che lo stato, la regione, il comune, devono essere garanti, custodi di questo valore, ma lasciar crescere le energie, le risorse che questa nostra città ha, bene, io sono certa che ci riusciremo.

Lasciamo agli altri questa cartolina grigia di Milano, di nuovo, dipingere tutto in declino.

Certo, ci sono tante cose da fare, tantissimo è stato fatto, altro si può fare.

Raccolgo un testimone da una giunta che ha fatto tantissimo per la nostra città, proseguiremo, è un impegno, non è una promessa, è un impegno, un impegno, col cuore, non solo con la mente, col cuore, e ci riusciremo.

Grazie a tutti voi, grazie.

Grazie .

Ho tolto la giacca perché , se devo cominciare a riparare anche le aste dei microfoni , mi si annuncia una vita di grande impegno .

Ma questo , ogni giorno , ogni ora , rappresenterà il nostro modo d' essere .

Rappresenta il mio modo d' essere , onestamente , ma so che rappresenta il vostro modo d' essere e - lasciatemi dire - ho visto , in questi cinque anni , che ha rappresentato il modo d' essere di questa meravigliosa Giunta , con , con Giuliano , con Giuliano Pisapia , ma con i suoi assessori che , obiettivamente , han fatto un lavoro straordinario , ma hanno garantito soprattutto un impegno straordinario .

E con un modo , un modo di essere che mette insieme all' impegno , all' attenzione , anche una sana positività , una voglia di guardare al futuro con , con coraggio , con positività , insomma , uno sguardo sorridente .

Attenzione : dialogo con tutti , ma molto molto positivi .

Ora , io vorrei cominciare proprio da questo , perché c' è in giro un po ' questa arietta di : " Sì , ma i candidati sono uguali , sono tre manager " .

Ecco , guarda , proprio non è così .

Io non c' entro nulla con , con gli altri .

In primo , in primo luogo , perché ho scelto voi come compagni di viaggio e quindi questo , questo fa una differenza enorme .

Ma , obiettivamente , è molto diverso il modo con cui ci presentiamo , quello che vogliamo fare .

Pensate a Passera , per esempio , che evoca continuamente paure , che passa da quello dei cartelli sulla sicurezza : " E basta la sinistra " .

Allora , io credo che chi vuol governare - tutti noi abbiamo paura , eh , tutti noi abbiam paure - , ma chi vuole governare le paure se le tiene un po ' addosso , le gestisce , non è che continua a ributtarle sugli altri .

E poi sì , vi devo dire ...

Bisogna avere il coraggio , a volte , di fronte alla paura .

Guardate , io non ...

È chiaro che a volte torno sull' EXPO e lo faccio , per me è stato - ma non tanto per dire - è stato un successo , ma ci torno perché è stata veramente la mia vita per , per sei anni .

E quando ...

Il mio collaboratore mi faceva vedere l' altro giorno un articolo di giornale .

Mancavano - va - trenta giorni , quaranta giorni all' apertura , nessuno , nessuno che ci credeva che avremmo aperto in tempo e io mi ricordo che , di fronte ai giornalisti , ho detto : " Guardate , se le cose non van bene , la responsabilità è mia , c' è un unico responsabile " .

Ora , queste cose non è che si fanno per eroismo , ma lo si fa perché chi governa deve avere questa capacità , di prendersi addosso i problemi , non è che deve continuare a buttarli sugli altri .

E questo è quello che è stato fatto in , in questi cinque anni e che noi continueremo a fare .

Poi , se devo dirla tutta , è chiaro che la paura , la sicurezza , la paura relativa alla sicurezza c' è - ci mancherebbe altro - , però se ve la devo dire tutta , io ho molto più , più paura pensando che il 20 % di giovani milanesi non hanno un lavoro , per cui diamo , diamo il giusto peso alle paure .

E poi , e poi , e poi Parisi .

Mi viene in mente , tra l' altro , un , un aneddoto .

Io ho un paio di amici milanesi che , come me , amano un po ' il dialetto e con , con i quali proviamo , abbiamo deciso , ma l' abbiam deciso in maniera , così , spontanea , di scriverci messaggini WhatsApp solo in milanese .

È un casino perché il correttore ti fa dire che ci metti tre volte il tempo , no ?

Uno è Enrico Bertolino e l' altro è Antonio Albanese .

Forse Antonio c' è .

Grazie , Antonio .

Enrico , credo che arrivi dopo .

E l' altro giorno uno dei due - per privacy non rivelo chi dei due - mi scrive un messaggino con scritto : " Te vist la Le Pen " ?

Cioè : " Hai visto la Le Pen " ?

E io , e io rispondo dicendo : " Sete diset " ?

Cosa dici ?

Naturalmente .

E la risposta ha dato , secondo me , una definizione bellissima di quello che è , in questo momento , il centro-destra .

La definizione è stato : " Me paren - mi paiono - una banda de mal tra insema " .

Ed è così .

Ed è così .

È difficile trovare una definizione migliore , proprio rende il tutto .

Ma se passiamo dalla battuta al , alle questioni serie , è evidente che ...

Vabbè , ieri abbiamo saputo finalmente , ufficialmente , che Salvini sarà il capolista della Lega .

Allora , io nei confronti di , di Parisi ...

Parisi ha tutta la mia solidarietà umana .

Perché , perché se vincesse il centro-destra , noi ci prepareremmo a questo : a Salvini vero sindaco e a Parisi che farà il garbato portavoce di un' idea folle che da verde sta diventando nera .

Però la cattiva notizia per loro è che noi non lo permetteremo mai e quindi ...

Comunque , siamo diversi , torniamo un po ' a questo punto , e la diversità si vede in tante cose .

Primo : le primarie .

Allora , le primarie non è che siano esenti da difetti , eh .

Per amor del cielo .

Lo sappiamo tutti .

Anche se a Milano - e anche questo Milano è stata , obiettivamente , ha insegnato - è stato un buon momento di confronto , abbiamo lavorato bene e , però , rimane il fatto che io son qua a presentarmi con decine di migliaia di milanesi che hanno deciso chi , chi li avrebbe rappresentati e dalle altre parti , guardate ...

Allora , uno si è fatto il suo partitino - e , vabbè - , Parisi è stato scelto ad Arcore , i CinqueStelle han fatto sufficientemente casino e , quindi , questo tema delle , delle primarie - ripeto , con tutti i difetti - , però ci porta due considerazioni .

Uno , sono un esercizio di democrazia e hanno portato a confrontarci con tante idee e io sto prendendo e prenderemo nel programma alcune delle idee di chi è stato con me e chi è stato mio competitore .

E , la seconda , è stato un modo per Milano di dimostrarsi all' altezza , anche da questo punto di vista .

Quindi , io non so quale sarà il futuro delle primarie , ma , in questo caso , le primarie , Milano esce dalle primarie molto bene .

Secondo differenza : siamo obiettivamente nella scia di quegli ideali di democrazia , di capacità di essere innovativi , di Milano progressista che , di cui solamente noi possiamo vantarci .

E questo è , è qualcosa che caratterizza il nostro modo d' essere ed è qualcosa su cui noi , obiettivamente , non possiamo , non possiamo che esserne fieri .

E poi c' è un elemento fondamentale .

Guardate , ancora , l' avete visto in Carlotta , lo vedete ogni giorno .

Noi guardiamo al futuro , loro , obiettivamente , gli altri , guardano indietro , non c' è dubbio .

Noi abbiamo questa capacità di guardare avanti , ma di crederci fortemente al futuro , di crederci ai giovani , non come modo di dire , ma perché , obiettivamente , abbiamo nelle nostre corde la volontà di far crescere questa città e di portarla ad essere una città , come dicevamo prima , veramente nel cuore dell' Europa .

E quindi una proiezione nel futuro .

Adesso obiettivamente si può dir tutto , ma dall' altra parte c' è un tuffo al passato che fa una malinconia straordinaria .

E noi non vogliamo essere malinconici , noi vogliamo essere seri , rigorosi , milanesi , con la nostra capacità di star lì belli , coi piedi piantati per terra , ma ottimisti .

Una cosa che credo - e , beh , cioè , non credo - solamente noi possiamo vantarci .

E questo non lo dico io , ma Giuliano , la Giunta .

Insomma , alla fine siamo comunque gli eredi e abbiamo nella nostra diversità il fatto che l' EXPO l' abbiamo vissuto , abbiamo portato avanti questo grande evento che , poi , alla fine , possiamo dire tante cose , ma è stato un evento di grande cultura popolare , e questo è assolutamente vero .

Adesso , a sentire quelli centro-destra , in certi momenti , quasi mi devo vergognare di dire che abbiam fatto l' EXPO .

Adesso , va bene tutto , ma è stato un momento per la nostra città e per il nostro Paese che , insomma , ha , ha lasciato un segno profondissimo .

E poi i valori .

Il primo valore , il primo valore è - e lo voglio dire e voglio anche argomentare su questo - il tema della legalità .

Insomma , è qualcosa su cui non si può fare un passo indietro .

No , ve lo dico perché , guardate , è chiaro che la Giunta Pisapia passerà alla storia per aver riportato la legalità - non solo aver riportato la legalità - in una città importante come Milano , ma per aver vissuto , giorno per giorno , tutti i giorni , con questa Stella Polare .

Io - la mia storia la conoscete tutti - ho passato dei momenti obiettivamente difficili in EXPO .

Ci sono stati momenti - ma non difficili - veramente molto dolorosi .

Cioè , momenti in cui ti senti tradito , in cui pensi di aver fatto tutto bene , pensi di aver gestito al meglio e , e qualcosa non è andato .

Però , la vita è fatta di , è fatta di queste cose .

Capita , non dovrebbe capitare , ma capita .

Ma bisogna avere , in certi momenti , nei momenti difficili , veramente la forza di pensare che poi le cose cambiano , che poi possono migliorare , che poi devi essere più attento , che poi devi imparare , che poi devi fidarti di un sistema che ti aiuta - e non finirò mai di ringraziare l' Autorità anticorruzione e il presidente Cantone - ma alla fine , alla fine , quello che ne rimane , perché questo rimane - e , appunto , chiedetelo a , a Cantone , - è che il modello EXPO è un modello esportabile .

E quello che l' anticorruzione e il presidente Cantone han fatto è stato anche ridare la capacità di gestire eventi come questi al nostro Paese .

E a qualcosa servirà .

Dopodiché , il fatto di credere alla legalità deve trovare , poi , nelle azioni , un suo modo di essere , un suo territorio fertile .

Ecco , io penso che si possa fare un paio di cose .

La prima - ne parlavo con , col sindaco , qualche giorno fa - la prima è : ancora di più , portiamo nelle scuole , negli insegnamenti , nei programmi , questa idea della legalità .

E , quindi , cominciamo , cominciamo dai ragazzi a spiegar loro perché è importante , cosa bisogna fare , quindi , cominciamo da Milano .

Anche da questo punto di vista , possiamo fare molto .

E poi credo che il comitato Antimafia vada rinforzato , vada protetto , ne vada confermata la grande importanza e , quindi , far sì che non si rischi più di dire : " No , ma le mafie non esistono " .

Le mafie , le mafie esistono eccome .

Dopodiché , Milano farà la sua parte .

Però , ecco , Milano ha in sé la forza di gestire questi fenomeni e quindi io penso che Milano possa essere veramente un territorio dove le mafie , i delinquenti , le " Lady Dentiera " del caso non avranno mai spazio .

E questo noi lo faremo .

Poi , un secondo valore importante è quello , e l' abbiamo anche sentito ...

Per esempio , Lorena .

Lorena , sei bravissima , e il fatto di dirci il valore ...

Ma pensate , pensate a una cosa , una cosa piccola che ha detto .

Insomma , poi , alla fine , le mamme che hanno bambini piccoli e non hanno i genitori qua che pensano a i bambini , è una famiglia che è più , queste famiglie sono più in difficoltà , e quindi noi una mano dovremmo dargliela .

Però , ecco , il tema del , dell' inclusione e dell' equità è un tema su cui s' è lavorato molto , ma su cui io penso che si debba fare ancora di più .

In ogni caso , credo che , senza se e senza ma , Milano deve , deve confermare che , per quanto riguarda i diritti , nessuna , nessuna discriminazione sull' orientamento sessuale potrà condizionare , potrà condizionare la vita di chi vive a Milano .

E poi una seconda cosa : ha ragione Maiorino .

Noi dobbiamo far sì che a Milano si combatta , nelle forme migliori che troveremo , ma la più grande lotta contro la povertà in Italia .

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