Enrico Letta e Carlo Calenda sul referendum per il taglio dei parlamentari (2020)

Un confronto tra le informazioni discutibili trasmesse in modo implicito

Questa settimana vi proponiamo un confronto su un argomento di stretta attualità: il referendum del 20 e 21 settembre, indetto per approvare o respingere la legge di revisione costituzionale che riduce il numero dei deputati da 630 a 400 e dei senatori elettivi da 315 a 200.

La proposta di tagliare drasticamente il numero dei parlamentari, fortemente voluta dal M5S, faceva inizialmente parte del “contratto per il governo del cambiamento”, che ha portato alla formazione del Governo Conte I (M5S-Lega). L’iter è stato portato avanti anche dal successivo Conte II (M5S-PD), e tra il 7 febbraio e il 9 ottobre 2019 la legge è stata approvata in doppia lettura da entrambe le Camere.

Ma perché è stato indetto il referendum confermativo?

La Costituzione prevede che una legge possa essere sottoposta a referendum popolare qualora entro tre mesi dalla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale ne facciano domanda un quinto dei membri di una Camera o cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali. Questo solo nel caso in cui la legge non sia stata approvata a maggioranza qualificata (due terzi dei componenti) di ciascuna camera in ciascuna votazione, caso in cui la richiesta di referendum non può essere avanzata.

Nonostante i partiti di governo abbiano dato risonanza soprattutto alla maggioranza bulgara con cui la legge sul taglio dei parlamentari è stata approvata nell’ultima votazione alla Camera, durante la seconda deliberazione al Senato non è invece stata raggiunta l’approvazione dei due terzi dei componenti. Si sono infatti registrati 180 voti favorevoli, 50 contrari tra le fila di PD e LeU, e l’astensione di Forza Italia. Questo mancato raggiungimento della maggioranza assoluta ha reso possibile l’indizione di un referendum popolare: promossa dai senatori Tommaso Nannicini (PD), Andrea Cagini e Nazario Pagano (FI), la richiesta di referendum è stata firmata da 71 senatori. Inizialmente programmato per il 29 marzo 2020, il referendum è stato posticipato in seguito all’emergenza Covid-19.

La campagna elettorale referendaria vede i partiti principali schierati per il Sì (M5S, Lega, PD, FdI), pur con ampi margini di divergenza interna, mentre la maggior parte dei partiti più piccoli raccomanda ai propri elettori di votare No (Articolo Uno, +Europa, UdC, Azione). Tra le voci a sostegno delle ragioni del Sì, abbiamo selezionato quella di Enrico Letta (PD), espressa durante un’intervista alla Festa dell’Unità. Per il No, abbiamo analizzato il discorso che il leader di Azione Carlo Calenda ha diffuso tramite i giornali online e i social networks.

Letta sostiene che, in primo luogo, nei referendum bisogna guardare il merito e non le conseguenze politiche, e che la riduzione dei parlamentari è auspicabile per vari motivi, incluso il fatto che la riforma sul federalismo ha accresciuto i poteri dei presidenti di regione, che si sovrappongono in molti casi ai parlamentari. Inoltre, ricorda Letta, il Parlamento ha sempre funzionato con un terzo di parlamentari in meno, perché nella prima repubblica si accettava che un certo numero di parlamentari non andasse mai in parlamento perché svolgeva importanti incarichi di partito.

Calenda spiega che con la riduzione del numero dei parlamentari rimarranno esclusi dalle Camere tutti quei membri della società civile che danno lustro alle liste elettorali, lasciando spazio solo ai fedelissimi delle segreterie di partito. I problemi veri, secondo lui, sono il bicameralismo perfetto e le liste elettorali bloccate, mentre questo referendum è solo una strategia del M5S per “rifarsi il belletto”, mentre in realtà sono “peggio di qualunque casta […] agganciati coi rampini alle loro sedie”: diversamente da Letta, per Calenda è dunque cruciale la fortissima valenza politica del referendum.

Azione voterà convintamente no al referendum sul taglio dei parlamentari .

Perché lo faremo ?

Oggi il parlamento italiano ha sostanzialmente due problemi .

Il primo è il bicameralismo perfetto , paritario , come si dice , cioè il fatto che camera e senato fanno esattamente lo stesso lavoro , duplicano anzi , il senato duplica il lavoro della camera , e dunque i processi legislativi sono complicati , farraginosi , lunghi , e spesso le maggioranze sono addirittura diverse , o comunque non hanno gli stessi numeri , nella camera e nel senato , e ciò rende i governi instabili e è complicato governare e il legiferare .

Il secondo elemento è che i cittadini non scelgono i propri parlamentari , che i parlamentari sono scelti dalle segreterie di partito , che spesso hanno una qualità molto molto scadente .

Ecco , il referendum non risolve nessuno di questi due problemi .

Perché non li risolve ?

Beh , in primo luogo perché , per quello che succederà , è che un senato molto più piccolo della camera , con 200 membri , che deve fare lo stesso lavoro identico della camera , porterà per esempio , per quanto riguarda il lavoro delle commissioni , a un allungamento dei tempi , probabilmente le commissioni andranno fuse , dovranno fare molte più materie una singola commissione , e questo renderà il lavoro ancora più farraginoso .

In secondo luogo , quando si riduce il numero dei parlamentari , inevitabilmente la qualità dei parlamentari stessi peggiorerà .

Perché , come sono fatte oggi le liste ?

I segretari di partito mettono dentro , prima di tutto , i loro fedelissimi , a seconda delle correnti .

Ho visto succedere queste cose nelle elezioni politiche , e l' avete visto anche voi .

Cosa accade ?

Che poi , normalmente , aggiungono dei profili diversi , dei profili della società civile , dei profili delle professioni , persone che , in qualche modo , riescono a dare lustro alle liste elettorali .

Ecco , questi li aggiungono per ultimi .

Ora , la domanda che vi faccio è : ma quando saranno tagliati i parlamentari e saranno di meno , secondo voi , i segretari di partito , chi taglieranno , i fedelissimi , o quei pochi parlamentari di qualità che rappresentano la società civile e che vengono da fuori ?

Beh , la do , la risposta credo sia abbastanza semplice .

Dunque avremo un parlamento meno efficiente e qualitativamente peggiore .

Aggiungo un elemento : avremo anche il parlamento che è più distante dai cittadini , perché un parlamentare rappresenterà 151 mila cittadini italiani .

E questo farà sì che ancora di più di oggi , e questo è il numero più ampio che ci sarà in Europa , e quindi la distanza sarà la distanza maggiore in Europa , e questo farà sì che sempre meno il parlamentare è conosciuto dal cittadino che lo può votare .

Cosa si dovrebbe fare ?

Mah , si dovrebbe finire col bicameralismo perfetto , il referendum del 2016 sarebbe stato un grande passo avanti , e per questo l' ho sostenuto fortemente , ma si potrebbe pure pensare di arrivare a un monocameralismo secco , cioè di avere veramente una sola camera .

Ma in quel caso avremmo un miglioramento dell' efficienza .

E cosa si potrebbe fare dal punto di vista della legge elettorale ?

Beh , si potrebbero , per esempio , reinserire le preferenze .

Io sono stato eletto con le preferenze .

Le preferenze impegnano il parlamentare , per esempio , a continuare a stare sul territorio .

Sono la risoluzione di tutti i mali ?

No , sappiamo che le preferenze , per esempio , spesso al sud Italia , hanno dato luogo a fenomeni di degenerazione , però non si può evitare il punto , diciamo , di responsabilizzare l' elettorato sulla scelta di chi lo rappresenterà .

E guardate , questo alla fine è il tema vero .

Cioè , il tema vero è che noi eleggiamo parlamentari , o votiamo partiti che candidano parlamentari spesso di pessima qualità , e allo stesso tempo quello che facciamo , è che poi questi parlamentari li odiamo , perché ci sembrano , e spesso sono , inefficienti , incapaci .

E quindi li vogliamo punire , e pensiamo di punirli in questo modo , ma in realtà puniremo solamente le istituzioni .

Tutto questo referendum è una pagliacciata , ed è una pagliacciata portata avanti da un movimento , che è il Movimento Cinque Stelle , che ha appena fatto una cosa , diciamo , inaudita .

Cioè , dopo aver fondato tutto il suo racconto sul limite dei due mandati , che diceva sostanzialmente " noi siamo in politica per poco , non diventiamo professionisti della politica , torneremo al nostro lavoro normale " , ecco , tutto questo se lo sono rimangiato .

E oggi hanno bisogno di questo referendum , che scasserà le istituzioni italiane , per rifarsi in qualche modo il belletto , per rimettersi , per ridire agli elettori " guardate , noi siamo quelli contro la casta " , ma la realtà , è che la casta vera è avere persone in parlamento come Luigi Di Maio , che non hanno mai fatto niente in vita loro , e che per una serie di ragioni , nella storia , di accidenti della storia , non solo sono arrivati lì , ma riescono anche a condizionare la politica italiana .

E riescono perché , come in tutto quello che sta accadendo , i partiti che dovevano essere riformisti , in questo caso il Partito Democratico e Italia Viva , gli vanno dietro , e gli vanno dietro con delle giravolte incredibili , votano tre volte no al taglio dei parlamentari , facendo interventi in aula durissimi contro i Cinque Stelle , e poi votano sì , e poi , su quando devono dire agli elettori , ai loro lettori cosa fare , entrano in confusione , o danno libertà di voto , oppure non si pronunciano come Partito Democratico .

Ecco , questo consente a Di Maio , Toninelli e company , di dominare la politica italiana .

Persone che non solo si sono dimostrate totalmente incapaci di governare , ma che si sono dimostrati molto peggio , di qualunque casta , raccontando agli elettori , appunto , che il loro è un impegno a termine , per poi agganciarsi con dei rampini alla sedia .

Noi questo lo vogliamo fermare .

Questo è il populismo che va fermato con il no al referendum , che ha dunque una valenza di merito , ma anche una fortissima valenza politica .

Colgo questa occasione anche di spiegare perché voto sì , so che deluderò parte della platea , che è per votare no , una parte della platea , so per certo , questo lato qua alla mia sinistra , c' è una parte significativa che vota no , ma spiego semplicemente perché io voterò sì , e aggiungo anche abbastanza convintamente , nel senso che non è che ho dovuto nemmeno pensarci troppo , e voglio spiegare perché .

Io voterò sì per questo motivo .

Io ho sempre , in ogni referendum , applicato lo stesso metodo , che è il seguente .

Il referendum è fatto normalmente di due cose : la domanda , in sé , e tutte le conseguenze politiche attorno alla domanda stessa .

Normalmente , il dibattito politico spinge a votare in un modo o nell' altro a seconda delle conseguenze politiche .

Casca il governo , non casca il governo , quali conseguenze su chi l' ha proposto , chi l' ha proposto .

Io ho sempre , nella vita , applicato la regola di non guardare a questa parte della questione .

E di fermarmi sempre , esclusivamente , alla sostanza della domanda .

E mi son sempre trovato bene .

Perché , con la volubilità della politica italiana , se stai dietro al dibattito sulle conseguenze , queste conseguenze cambiano di una settimana nell' altra , nel senso che una campagna comincia in modo , finisce in un altro .

Soprattutto sulla questione di dire chi l' ha proposto , mi piace o non mi piace che l' ha proposto ?

Perché se uno comincia così ...

E dimostrazione di questo , e io , fatemelo dire con la massima trasparenza e serenità , se posso dirlo , io l' altra volta , l' ultimo referendum , benché l' avesse proposto Renzi , io ho votato sì .

Se avessi dovuto fare dentro di me un calcolo delle conseguenze , chissà cosa avrei dovuto fare .

Io ho semplicemente , sul merito di quel referendum , andando a vedere le cose , pensavo che fosse meglio che vincesse il sì , e ho votato sì , anche se l' aveva proposto Renzi , punto .

Questa volta faccio lo stesso ragionamento .

Non mi interessa il dibattito attorno a chi l' ha proposto , quali sono le conseguenze , a me mi interessa la sostanza .

La sostanza dice , sostanzialmente che , si passa , se passa il sì , da 945 parlamentari eletti a livello nazionale , cioè la somma dei 630 deputati e dei 315 senatori , che fa 945 , a 600 , cioè 400 deputati e 200 senatori .

Da 945 a 600 .

Vado a vedere due cose , tre cose anzi .

La prima : tutte le nostre precedenti proposte in campo di riforme costituzionali e istituzionali .

E in tutte , è previsto esattamente questa cosa .

Una riduzione , all' incirca di un terzo , del numero dei parlamentari , noi .

Secondo , vado a vedere come funziona nel resto d' Europa , e nel resto d' Europa , se noi passiamo a 600 parlamentari , perché attenzione , spesso e volentieri fanno vedere delle tabelle che sono solo sulla camera dei deputati , che sarebbero 400 , ma noi abbiamo due camere , che danno la fiducia , e che sono elette direttamente dai cittadini , questa è l' anomalia col resto d' Europa .

Noi saremmo 600 , eletti direttamente dai cittadini , parlamentari nazionali .

Molto più della Francia , molto più della Spagna , insomma , un numero assolutamente superiore agli altri .

Quindi , il parallelo con gli altri paesi europei non ...

E terzo , la mia esperienza personale di quando son stato parlamentare .

Son stato parlamentare , son stato deputato , per qualche anno , e vi assicuro , dalla mia esperienza , io ho sempre pensato che , parlo della camera , 630 deputati sono troppi , per le attività che si svolgono alla camera , e 400 deputati fanno benissimo il lavoro che la camera deve svolgere .

E se devo essere ancora più preciso , aggiungo un altro argomento , che secondo me è un argomento che conta in questa vicenda .

Perché uno mi può dire " ma perché i costituenti hanno previsto un numero così alto ?

E perché durante tutta la prima repubblica ha funzionato , il sistema , con così tanti parlamentari ? "

Per un motivo molto semplice : che nella prima repubblica c' era un patto , non scritto , per il quale si accettava che fosse parlamentare , e quindi con lo stipendio da parlamentare , anche chi faceva il parlamentare formalmente , cioè in parlamento ci andava molto poco , perché svolgeva le funzioni di leader politico di partito .

Se voi andate a vedere le presenze in aula , o le presenze nelle commissioni , durante tutta la prima repubblica , un terzo almeno dei parlamentari , erano praticamente sempre assenti .

Perché ?

Perché si accettava che i ruoli di leadership di partito , fossero appunto accettati , e nessuno criticava se un certo numero di parlamentari non andava fisicamente in parlamento perché erano segretario del partito , segretario organizzativo , responsabile enti locali , o segretario regionale , e tutto il resto .

Oggi , cioè da 15 anni , 10 anni a questa parte , è cambiato il clima in tutto il mondo .

Noi cittadini , pretendiamo che il parlamentare che noi eleggiamo , e al quale diamo uno stipendio , vada in parlamento .

La prima cosa che guardiamo sono le sue presenze in parlamento .

E oggi è intollerabile che ci siano parlamentari con il 5 % di presenze in parlamento , intollerabile .

Questa cosa qui , andatevi a rivedere le presenze durante la prima repubblica .

Un terzo dei parlamentari avevano il 10 , il 15 , il 20 % di presenze in parlamento .

Perché faceva parte di una specie di patto non scritto , per cui i partiti erano parte del sistema istituzionale .

Oggi non è più così , e non accetteremmo più , una cosa di questo genere , quindi , noi , oggi , abbiamo un sistema per il quale tolleriamo solamente il parlamentare che votiamo deve andare in parlamento .

Quindi , a maggior ragione , come funzionava durante la prima repubblica , che bastava due terzi dei parlamentari per far funzionare il parlamento , così molto semplicemente adesso , col fatto che noi possiamo accettare il parlamentare che eleggiamo , soltanto se ha una presenza parlamentare , una presenza in aula , quella che è giusta e necessaria .

E per fare questo , vi assicuro , 400 deputati sono più che sufficienti alla camera e 200 senatori sono più che sufficienti al senato .

Altri , in più , sono di troppo , per le cose che sono necessarie da fare nelle aule .

Aggiungo , scusami se sono troppo lungo , ma devo aggiungere un' altra cosa , nel frattempo , mi accaloro , perché poi quando su queste cose mi accaloro , nel frattempo si è aggiunta anche un' altra cosa .

Vent'anni fa , possiamo criticarla , oppure possiamo dire che è stata una bella cosa , però c' è .

Abbiamo fatto una riforma che ha molto federalizzato il nostro paese , cioè abbiamo dato molto potere alle regioni .

Un tempo , i presidenti di regione , non sapevamo nemmeno come si chiamavano .

Da 20 anni a questa parte , i presidenti di regione , i consiglieri regionali , sono dei veri e propri deputati regionali .

Questo ha spostato una parte delle attività legislative verso le regioni , e quindi ha tolto una parte di competenza al parlamento , parlamento che prima era il cuore di tutto e tutto si faceva in parlamento , oggi , in parte le cose le fa molto il governo , e in parte le fanno le regioni .

Quindi , tutti questi argomenti mi portano a dire che alla fine , una riduzione del numero dei parlamentari , che non è la cosa più importante del mondo , ma visto che c' è un referendum e bisogna votare sul merito delle questioni , io non ho dubbi .

E aggiungo , non mi convince l' argomento di chi dice " voto no , perché meno parlamentari vogliono dire meno democrazia " , mi dispiace , non è così , anzi , alle volte troppi , senza qualità , sono scarsa democrazia , quindi non è questo il problema , il tema non è il numero , il tema è la legge elettorale e lo scempio che abbiamo fatto in questi anni di fare le liste bloccate , che hanno tolto la possibilità a noi cittadini di scegliere i parlamentari .

Perché se vogliamo andare alla sostanza della questione , questa è la sostanza della questione , fatemelo dire , avendo combattuto in tutte le capacità che ho avuto , in tutti i ruoli che ho avuto , contro le liste bloccate .

Ma questo è il vero problema .

Non veniamo a dire che basta aumentare il numero dei parlamentari o tenere i 945 che abbiamo per avere la migliore rappresentanza politica .

E poi , evidentemente , chi lo fa per motivi di contingenza politica , dare una botta ai Cinque Stelle .

Se mi si dice poi " ma ti piace il modo col quale alcuni presentano , alcuni promotori presentano il referendum ?

FRANCESCA SCHIANCHI : Cioè che si spende meno .

Dicendo che si spende meno , e che così basta con questi mangiapane a ufo dei parlamentari " è ovvio che questo a me non piace , no.

Ma non è che per questo motivo , io cambio idea sulla sostanza .

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