Grazie , grazie presidente , onorevoli colleghi .
Conformemente a quanto previsto dall' articolo 94 della nostra Costituzione e dall' articolo 161 del regolamento del Senato , si discutono oggi le mozioni di sfiducia presentate da 33 senatori .
Affronto questo dibattito e il voto finale dell' aula con il rispetto che si deve a tutte le iniziative parlamentari .
E con la consapevolezza di avere ogni giorno servito il mio paese con disciplina ed onore attraverso questi mesi terribili .
Il 5 settembre 2019 ho giurato come ministro della salute di essere fedele alla Repubblica , di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell' interesse esclusivo della nazione .
Ogni giorno ho tenuto fede a questo giuramento , facendo tutto quanto in mio potere , tutto quanto nelle mie forze , per difendere la salute degli italiani .
È stato ed è questo il mio dovere costituzionale , il faro che mi guida in ogni scelta e in ogni azione .
Ho ribadito lo stesso giuramento il 13 febbraio 2021 .
Quando , confermato in questo ruolo dal presidente Draghi , ho continuato ad operare senza sosta per il paese contro questo virus tremendo .
Nessuno di noi dovrebbe mai dimenticare che il nemico è il virus e che occorre essere più uniti che mai nel combatterlo , resistendo alla tentazione di trascinare la pandemia su di un terreno improprio .
È con amarezza che vedo nelle ultime settimane prevalere invece lo scontro politico , spesso anche alimentando un linguaggio di odio che non può mai essere accettato .
Si afferma il tentativo di sfruttare l' angoscia di tanti italiani per miopi interessi di parte .
Questo è profondamente sbagliato , perché produce danni enormi , non a me o al governo di cui faccio parte , ma all' intero paese , che invece deve restare unito in un passaggio così delicato .
Questo ci ha chiesto il presidente Mattarella quando ha proposto a tutti noi di sostenere il nuovo governo Draghi .
Questo ho sempre ribadito in ogni mio intervento in Parlamento e questa rimarrà sempre la mia posizione : unità , unità , unità .
Al paese e al Parlamento ho sempre detto la verità e continuerò a farlo .
Considero quindi questa discussione un' opportunità per rispondere puntualmente nel merito , nella sede più appropriata e con rigore , a contestazioni che nel corso delle settimane si sono susseguite con un certo disordine .
Lo farò riavvolgendo il nastro dei principali avvenimenti che abbiamo attraversato dalla fine di dicembre del 2019 e ricostruendo la sequenza delle decisioni più rilevanti adottate per fronteggiare questo virus forte , invisibile e sconosciuto .
Una lettura unitaria , che tenga insieme eventi , tempi , evidenze scientifiche , contesto internazionale , è fondamentale .
Una lettura decontestualizzata e parziale non spiega nulla .
Senza dilungarmi in troppi preamboli , intendo da subito soffermarmi sui due principali argomenti affrontati nelle mozioni : il piano pandemico antinfluenzale del 2006 e lo studio dell' ufficio OMS Europa di Venezia finanziato dal Kuwait .
La contestazione meno pertinente riguarda il mancato aggiornamento del piano pandemico antinfluenzale .
È un tema che va affrontato con grande serietà , evitando di piegarlo alla polemica politica , come purtroppo è avvenuto nelle ultime settimane , anche perché è un tema che viene da molto lontano .
Tutte le mozioni sottolineano come il piano non sia stato aggiornato secondo le linee giuda dell' OMS per molti anni .
Fanno riferimento , quelle mozioni , a 180 mesi durante i quali si sono alternati sette governi con diverse maggioranze parlamentari .
Tutti i gruppi di quest' aula , tutti i gruppi di quest' aula , nessuno escluso , anche compresi quelli che hanno presentato le mozioni oggi in discussione , hanno sostenuto alcuni di questi governi .
Troppo facile far finta oggi di non vedere .
Io ho fiducia e rispetto per il delicato lavoro che sta svolgendo la magistratura .
Credo fermamente , convintamente , da cittadino italiano prima ancora che da ministro , che chiunque , nessuno escluso , chiunque abbia avuto responsabilità in questi mesi così difficili , dai vertici dell' OMS fino al sindaco del più piccolo comune del nostro paese , debba essere pronto a rendere sempre conto delle proprie azioni .
Questa è la forza e la bellezza di una grande democrazia come la nostra .
Quanto , invece , alle responsabilità politiche , non sono io a dovermi difendere .
Come dicevo , ho giurato al Quirinale il 5 settembre del 2019 e posso dire a testa alta che adesso il piano pandemico antinfluenzale aggiornato c' è ed è stato approvato all' unanimità in conferenza stato-regioni , quello che non è stato fatto in molti anni è stato invece realizzato in pochi mesi , proprio durante il mio mandato .
E quello approvato è un documento importante , anche e soprattutto per l' impostazione fortemente operativa e per la chiara definizione di compiti , ruoli e responsabilità che vi sono riportate .
Il lavoro per organizzare e migliorare la risposta del paese al Covid non si è mai fermato , neanche nei mesi in cui alcuni abbassavano la guardia .
È dell' 11 agosto il documento pubblicato dal ministero della salute « Elementi di preparazione e risposta al Covid-19 nella stagione autunno-invernale » , poi ancora il 12 ottobre è stato pubblicato il manuale « Prevenzione e risposta al Covid-19 : evoluzione della strategia e pianificazione della fase di transizione » , e anche questo documento è stato approvato all' unanimità in fase di conferenza stato-regioni .
Sul piano pandemico antinfluenzale del 2006 e sulla sua applicazione tornerò più avanti , nel corso del mio intervento .
Prima intendo affrontare il caso del documento dell' ufficio OMS Europa di Venezia , finanziato dal Kuwait , anch'esso richiamato nelle mozioni presentate .
Occorre innanzitutto fornire un' informazione importante di natura preliminare .
Durante le emergenze sanitarie , una delle principali modalità operative dell' OMS e dell' ECDC è rappresentata dalle cosiddette country visits : visite ai paesi colpiti .
Una delegazione composta esclusivamente da esperti di alto profilo di queste organizzazioni si reca in un paese membro per effettuare una verifica tecnica indipendente .
È sulla base di questo lavoro svolto sul campo che vengono definite alcune raccomandazioni per migliorare la risposta della nazione visitata alla diffusione dell' infezione .
Veniamo quindi allo svolgersi dei fatti .
Primo .
OMS ed ECDC vengono in Italia per una visita dal 24 febbraio al 4 marzo .
Tre giorni dopo la scoperta del cluster di Codogno .
Gli esiti di questa missione vengono trasmessi formalmente al governo italiano il 12 marzo 2020 .
Secondo .
Il report a cui invece si è fatto riferimento sulla situazione dell' Italia arriva soltanto a metà maggio .
Comprendere la differenza tra la visita e il report è fondamentale per dare il giusto peso alla questione sollevata nelle mozioni .
La visita infatti produce un documento con raccomandazioni e indicazioni , anche operative , per la nazione oggetto della missione .
Il report invece è uno studio rispettabile il cui fine è far circolare nella comunità scientifica dati e analisi sulla situazione del paese e di ogni singola regione .
L' OMS e l' ECDC , con i quali abbiamo avuto e abbiamo rapporti costanti e positivi , ci hanno indicato le loro raccomandazioni operative in seguito alla visita del 24 febbraio-4 marzo .
E quelle valutazioni , pur avendo carattere non vincolante , rappresentano le indicazioni all' Italia che noi abbiamo prontamente valorizzato .
Il report al centro della polemica è invece successivo e non ha una ricaduta operativa nella gestione della pandemia .
Non ha infatti indicazioni di natura operativa .
Non è un caso che la visita avvenga pochi giorni dopo Codogno , mentre il documento tanto discusso viene pubblicato il 13 maggio , dopo il lockdown , quando la curva del contagio della prima ondata era già stata appiattita .
Questi sono i fatti di rilievo .
La scelta di pubblicare e poi ritirare quel documento viene assunta esclusivamente dall' OMS , nella sua piena autonomia , che noi rispettiamo , anche nelle sue diverse articolazioni e nel dibattito interno che con evidenza vi è stato a questo proposito tra dirigenti dell' OMS in palese contrasto tra loro .
Ma una cosa è certa : non c' è nessuno , nessuno dei protagonisti di questa vicenda che affermi il contrario .
Le scelte relative al dossier sono autonome dell' OMS .
L' OMS , di cui è parte la sede di Venezia che propone lo studio in discussione , ha chiarito che il report è stato ritirato per inesattezze fattuali .
Tra gli errori rilevanti , quello relativo alla timeline dell' epidemia in Cina .
La stessa OMS/Europa , in un comunicato ufficiale del 14 dicembre 2020 , ha dichiarato che in nessun momento il governo italiano ha chiesto all' OMS di rimuovere il documento .
Mi sembra una posizione molto chiara , che pone fine a ogni ulteriore speculazione .
Veniamo così alla ricostruzione dell' emergenza sanitaria .
Ripercorrerò i passaggi salienti delle enormi difficoltà che abbiamo vissuto , delle misure che abbiamo adottato .
Il ministero della salute ha sempre considerato la serietà della situazione .
Sarebbe molto facile per me in quest' aula oggi sottolineare che non si può contemporaneamente criticarmi perché avrei sottovalutato la gravità della situazione e al tempo stesso contestarmi per aver seguito sempre la linea della massima prudenza .
E che è contraddittorio lamentare l' assenza di un' efficace strategia di contenimento del virus e nel contempo chiedere ripetutamente di cancellare le misure più severe adottate dal governo proprio per contenere il virus .
Preferisco invece svolgere un ragionamento di merito , fondato sui fatti , anziché su interpretazioni strumentali ed emotive .
A tal fine , ritengo innanzitutto necessaria una riflessione di fondo , per comprendere cosa è realmente accaduto in questi mesi , a partire dal contagio che ha colpito Wuhan e la provincia di Hubei , in Cina , alla fine di dicembre del 2019 .
Perché grandi potenze economiche e sistemi sanitari strutturati sono stati a tal punto messi in difficoltà da questo virus ?
Com'è potuto accadere che persino una delle massime potenze mondiali , gli Stati Uniti d' America , abbia dovuto vedere ospedali da campo montati in un luogo simbolico come Central Park ?
Perché mentre celebriamo i successi di una scienza che ogni giorno fa compiere passi in avanti nel contrasto a patologie mortali l' intero pianeta è stato travolto da un virus prima sconosciuto ?
A queste domande difficili , vere , profonde , la comunità scientifica internazionale ha fornito nel corso dei mesi risposte che ci offrono una chiave di lettura di quanto accaduto nel mondo , in Europa e nella nostra Italia .
La ragione di fondo delle nostre difficoltà è una : SARS-Covid-2 è un virus del tutto nuovo e particolarmente aggressivo , con caratteristiche molto diverse non solo dai virus influenzali , ma anche da quelli che in passato si erano manifestati , con un salto di specie , dagli animali agli uomini .
Un virus molto diverso anche dall' evento pandemico del 2002-2003 , provocato da un altro Coronavirus , quello della SARS , diverso - questo è il punto che mi preme evidenziare - per due caratteristiche fondamentali .
La prima è che le persone affette da SARS , affette da SARS in gran parte presentavano sintomi gravi ed erano dunque facilmente identificabili , mentre SARS-CoV-2 è frequentemente causa di casi asintomatici e paucisintomatici .
La seconda .
Il picco di contagiosità della SARS si raggiungeva circa una settimana dopo la comparsa dei sintomi , quindi si faceva in tempo ad isolare i malati che diventavano contagiosi , mentre per SARS-CoV-2 il picco coincide con la comparsa dei sintomi o addirittura li anticipa .
Viste con gli occhi di oggi queste differenze appaiono scontate , ma al contrario sono acquisizioni a cui la comunità scientifica è giunta solo dopo mesi .
Basti ricordare , per fare un esempio , che a lungo l' indicazione di tutte le autorità scientifiche mondiali è stata quella di effettuare tamponi solo ai sintomatici .
La circolazione virale di SARS-CoV-2 per le sue caratteristiche può essere contenuta e poi mitigata in assenza del vaccino innanzitutto con interventi che favoriscono il distanziamento .
In questa cruciale differenza con i precedenti virus c' è la ragione e il filo conduttore della nostra strategia di contrasto alla diffusione dell' infezione .
I lockdown , le zone rosse , il blocco delle attività che non è possibile svolgere in sicurezza o che possono determinare assembramenti , la limitazione dei movimenti non necessari , l' utilizzo costante delle mascherine , non sono decisioni adottate per complicare la vita delle persone , ma l' unica strada in assenza del vaccino per arginare la diffusione del contagio .