Matteo Renzi e Giorgia Meloni sulla guerra in Ucraina (2022)

Un confronto tra le informazioni discutibili trasmesse in modo implicito

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Oggi confrontiamo due discorsi pronunciati nelle due Camere del Parlamento in occasione delle informative del Presidente Draghi rispetto alla drammatica circostanza internazionale dell’attacco russo all’Ucraina. Il discorso di Matteo Renzi si concentra sulla questione contingente, dichiarando pieno sostegno a Draghi, e risulta relativamente poco implicito, mentre Giorgia Meloni coglie l’occasione per fare opposizione al Governo, risultando piuttosto caustica, e si avvale di numerose strategie di implicitezza.

Tra i relativamente poco numerosi impliciti prodotti da Matteo Renzi vi facciamo notare un passaggio dove si sommano implicatura conversazionale e vaghezza: “Forse – dice Renzi – qualche paese dell’area di Visegrád, quando si vedrà arrivare qualche centinaio di migliaia di profughi, capirà che il sistema di accoglienza dell’immigrazione basato sull’accordo di Dublino non funziona più”. Con questa frase Renzi attacca le nazioni dell’est Europa che in passato sono state accusate dai partiti di centro-sinistra di lasciare soli i Paesi del Mediterraneo a gestire l’emergenza immigrazione, implicando che la nuova circostanza li metterà di fronte alla necessità di condividere maggiori responsabilità. Al tempo stesso, è vago a quali Paesi Renzi si riferisca: tutti e quattro gli stati dell’area di Visegrád, o solo Ungheria e/o Polonia?

Giorgia Meloni, come accennato, approfitta della circostanza per fare polemica politica, criticando sia esplicitamente sia con allusioni i partiti di sinistra (“gli allegri sventolatori di bandiere arcobaleno”), l’UE (“troppo impegnata a parlare di politiche gender e di come cancellare il Natale”) e anche i media (“ho visto molti più camerieri tra certi giornalisti che in tutto il popolo ucraino”). Il principale bersaglio delle critiche è però il Governo: “Questo Parlamento – inizia Meloni – voterà il suo primo indirizzo sulla vicenda ucraina, quando il suo Governo ha perfino già decretato un altro stato di emergenza del quale nessuno ha discusso. […] Non accetteremo che la crisi internazionale diventi l’ ennesimo pretesto per calpestare la democrazia italiana”. L’uso dell’avverbio perfino attiva l’implicatura convenzionale che sia clamoroso che il Governo abbia decretato un altro stato di emergenza, nonché la presupposizione che il Governo abbia fatto altre cose criticabili. È inoltre globalmente implicato che il Governo abbia sbagliato a coinvolgere il Parlamento soltanto dopo aver decretato un altro stato di emergenza, e che agisca con metodi antidemocratici. Nella seconda parte, il predicato non accetteremo presuppone la verità del contenuto della frase subordinata, ossia che la crisi internazionale possa diventare l’ennesimo pretesto per calpestare la democrazia italiana. L’aggettivo ennesimo presuppone che in passato siano stati trovati altri pretesti per calpestare la democrazia italiana: e quali potrebbero essere questi pretesti? Di nuovo per implicatura, l’ascoltatore inferisce che anche il precedente stato di emergenza, quello legato all’epidemia da Covid, sia stato usato come pretesto per calpestare la democrazia italiana.

Così tanti impliciti, è facile verificarlo, servono a far passare inosservato quello di cui chiunque si accorgerebbe se le stesse cose venissero asserite esplicitamente: che si tratta di opinioni che vanno quanto meno dall’esagerato al discutibile.

Signora Presidente , signor Presidente del Consiglio , siamo con lei , siamo con il Governo e apprezziamo il tono delle sue dichiarazioni e l' appello finale che ha fatto all' unità .

Cinque minuti per cinque flash .

Il primo .

Io non credo che Putin stia cercando nel passato le motivazioni dell' intervento di questi giorni in Ucraina .

Non credo cioè che , al di là dell' armamentario ideologico e dei discorsi che ha fatto , egli immagini di riscrivere la storia .

Putin ha in testa un disegno per il futuro , non per il passato .

E se vogliamo cercare la base ideologica del suo intervento , si vada a rileggere il documento firmato insieme da Putin e Xi Jinping il 4 febbraio 2022 a Pechino .

C' è l' idea di cambiare l' ordine mondiale .

Questo è il punto in discussione .

Se non partiamo di qui , non cogliamo la gravità della situazione che stiamo vivendo .

Secondo punto .

Se è vero questo principio , la NATO e l' Unione europea vivono un momento di sfida enorme .

Non la stanno facendo contro la NATO e l' Unione europea , semplicemente non le considerano .

C' è l' idea di organizzare e costruire un nuovo mondo che parta dalle oggettive difficoltà della NATO ( e ricordiamo Macron , due anni e mezzo fa , " la morte cerebrale della NATO " ) e che immagini , come diceva giustamente il collega Bressa qualche istante fa , altri soggetti protagonisti a livello istituzionale , dall' India al Sud-Est ( e non soltanto Sud-Est ) Asiatico .

Dunque , la NATO e l' Unione Europea parlino con una voce sola .

Nel piccolo abbiamo fatto una proposta .

Ci sia un inviato speciale dell' Unione europea e della NATO che sia possibilmente lo stesso .

Abbiamo per questo proposto una figura autorevole e credibile quale quella di Angela Merkel .

Terzo punto .

Le sanzioni , sono inevitabili , lo dicono tutti , giusto .

C' è un dato di fatto che ha ricordato il Presidente molto giustamente , il presidente Draghi .

Le sanzioni le paghiamo anche noi .

E se è vero che l' Unione europea ha costituito un fondo da 5.4 miliardi di euro per l' emergenza Brexit , è altrettanto vero che occorre un fondo quantomeno doppio per agevolare e in qualche modo aiutare le aziende che saranno colpite dalle sanzioni , in Italia e nel resto d' Europa .

Anche su questo si mostra la solidarietà .

Quarto punto .

Sull' energia condividiamo dalla A alla Z ciò che ha detto il presidente Draghi .

Non c' è da aggiungere altro se non da attendere che i provvedimenti che il Governo vorrà attuare siano portati in Parlamento .

Noi da subito , signor Presidente , le assicuriamo il nostro sostegno convinto e determinato .

Quinto e ultimo punto prima della conclusione .

Forse qualche Paese dell' area Visegrád , quando si vedrà arrivare qualche centinaio di migliaio di profughi , capirà che il sistema di accoglienza dell' immigrazione basato sull' accordo di Dublino non funziona più .

Perché noi viviamo con grandissima sofferenza la catastrofe umanitaria in corso in Ucraina .

Questa catastrofe umanitaria porterà ad arrivare alle porte di quei Paesi che per anni hanno voltato la testa all' Italia e agli altri Paesi del Mediterraneo respingendo le modifiche dell' accordo di Dublino .

Sono cinque delle tante questioni che si pongono davanti a noi .

Io non credo , signor Presidente , come ha detto giustamente lei ( io sono d' accordo con lei ) , non credo che Putin abbia fatto un colpo a sorpresa .

È un' operazione pianificata scientificamente , partita , penso , quando il Presidente russo ha visto l' atteggiamento della comunità occidentale in Afghanistan .

Guardate che nel 2013 , nel 2013 l' amministrazione Obama non interviene in Siria e sei mesi dopo i russi intervengono in Crimea .

Dopo ciò che è accaduto in Afghanistan , sei mesi dopo è arrivata l' Ucraina .

Penso che sia fondamentale che tutti noi ci stringiamo di fronte al presidente del Consiglio Draghi e al presidente Mattarella per portare alta e forte la voce dell' Italia e dell' Europa .

Dunque , presidente Draghi , partiamo dal metodo .

Perché questo Parlamento voterà il suo primo indirizzo sulla vicenda ucraina , quando il suo Governo ha perfino già decretato un altro stato di emergenza del quale nessuno ha discusso .

Allora , vede , io voglio essere chiara .

Noi , come Fratelli d’ Italia , abbiamo assicurato lealtà in questa fase drammatica , però non accetteremo che la crisi internazionale diventi l’ ennesimo pretesto per calpestare la democrazia italiana .

Se avete varato un nuovo stato di emergenza , minimo bisogna rimuovere immediatamente lo stato di emergenza relativo al COVID .

Perché , consentitemi signori , è grottesca una nazione nella quale ci sono contemporaneamente due stati di emergenza , soprattutto se è una democrazia .

E questo mi corre l’ obbligo di dirlo anche per segnalare che la collaborazione sulla situazione italiana che Fratelli d' Italia ha , sulla situazione internazionale che Fratelli d’ Italia ha garantito nulla cambia sulla convinta opposizione che facciamo a questo Governo .

Solo che noi l’ opposizione , per l’ appunto , la facciamo al Governo , non la facciamo mai all’ Italia .

Per questo dall’ inizio abbiamo chiarito quale fosse la nostra posizione , condannando senza tentennamenti l’ aggressione russa all’ Ucraina , ribadendo la nostra collocazione occidentale .

Abbiamo potuto essere chiari oggi , Presidente , perché lo siamo stati in passato .

Perché noi non abbiamo mai voluto vincere il premio di chi era il più atlantista , di chi era il più gradito alle cancellerie europee , o piuttosto di chi era il migliore amico di Putin , come piace fare ad altri , anche qui dentro .

Noi guardiamo sempre la politica estera solo e unicamente dal punto di vista dell’ unico padrone che abbiamo , cioè l’ Italia .

Per questo non ci siamo fatti problemi a criticare in passato , per esempio , una strategia delle amministrazioni americane e democratiche che , secondo noi , eh poteva portare a sviluppi discutibili .

Avevamo rivendicato che un clima da nuova guerra fredda eh rischiava , insomma , di creare dei risultati che nessuno poteva prevedere .

Avevamo tentato di segnalare che fosse piuttosto nell’ interesse dell’ Europa lavorare a una pace secolare con la Russia , per combattere insieme la minaccia del fondamentalismo islamico , per evitare di consegnarla all’ abbraccio mortale con la Cina ( scenario che tragicamente rischia di manifestarsi in queste ore ) .

Non abbiamo avuto titubanza a dire che l’ incredibile ritiro delle truppe dall’ Afghanistan , beh , era un segnale di debolezza enorme , che sarebbe stato colto da chi sperava in una vulnerabilità dell’ Occidente .

Da Putin , oggi , in Ucraina e magari dalla Cina , domani , a Taiwan .

Non abbiamo avuto torto .

E ci sarà tempo , perché ci sarà , per discutere errori e responsabilità di questi anni .

Ci sarà tempo per parlare degli assetti futuri , per discutere il ruolo della NATO , e di un’ Unione europea troppo impegnata a parlare di politiche gender e di come cancellare il Natale per presentarsi adeguatamente all’ appuntamento con la storia .

Ma non è questo il tempo .

Questo è il tempo del coraggio , è il tempo della fermezza , il tempo della libertà , il tempo della solidarietà .

È il tempo di una risposta compatta ad una aggressione militare che noi non possiamo accettare .

È il tempo di dare il massimo sostegno , al popolo ucraino che sta insegnando al mondo cosa sia dignità , cosa sia amore per la propria terra .

E di fronte a questi obiettivi , l’ Italia non può che camminare a fianco dei suoi alleati .

Non può che fare il possibile perché venga respinto l’ assalto e si eviti la polverizzazione di una nazione sovrana a poche centinaia di chilometri da qui .

L’ Italia deve fare tutto quello che può per favorire le negoziazioni , per favorire una soluzione di questo conflitto .

Anche se , consentitemelo , sulle doti diplomatiche di questo Governo ci permettiamo , così , insomma , di nutrire qualche sommessa perplessità .

Presidente Draghi , francamente , ieri ha saltato il collegamento con Macron perché non c’ era campo , qualche giorno fa il presidente Zelensky è stato rimbalzato da un suo collaboratore evidentemente non adeguatamente informato ...

Voglio dire …

PRESIDENTE : Colleghi , colleghi , colleghi .

Colleghi , per favore , silenzio .

GIORGIA MELONI : È un dato , sono fatti , signori , sono fatti eh .

Le critiche anche si fanno .

Sono fatti , obiettivamente , lo dico perché , insomma , neanche se si stesse nella grotta di Bin Laden si avrebbero tutti questi problemi di comunicazione .

E non penso che l’ Italia , in una fase come questa , possa permettersi di fare queste figure .

Con la stessa determinazione , mentre facciamo questo , noi dobbiamo lavorare per attutire le conseguenze pesanti che questa crisi rischia di avere sull’ Italia .

È stato detto e ripetuto molte volte , noi dipendiamo in maniera sensibile dal gas russo , dal grano ucraino , i prezzi erano già schizzati prima dell’ inizio della crisi , avranno un ulteriore rimbalzo .

E beh , non possiamo permetterci che impatti ancora sulle famiglie e sulle imprese di questa nazione .

E allora io penso che noi dobbiamo pretendere che , a fronte della lealtà italiana , il peso di queste conseguenze venga attenuato .

Io penso che noi dobbiamo pretendere che l’ Unione europea crei un fondo cospicuo per ristorare le Nazioni che saranno maggiormente colpite dalle sanzioni , come è già stato fatto con la Brexit .

Un piano imponente , utilizzando tutti gli strumenti necessari .

Però , attenzione , parlo di soldi a fondo perduto , non parlo di altri debiti per stringerci ancora il cappio intorno al collo .

Cioè parlo dell’ esatto contrario di quello che si rischia di fare quando ci si appresta ad approvare la riforma del MES , contro la quale annuncio che la nostra opposizione sarà totale .

Insomma , Presidente , ora è tempo di far valere il grande prestigio internazionale che in quest’ Aula tutti le hanno sempre riconosciuto , ed è ora , colleghi , di chiamare alcune cose con il loro nome .

Riconoscere lo status di rifugiato a chi fugge dall’ Ucraina , madri e bambini che scappano davvero dalla guerra , e magari approfittare allo stesso tempo per rimpatriare quelli che qui stanno ma rifugiati non sono .

Dare accoglienza a una comunità , dare accoglienza a una comunità che in Italia vede molte persone integrate , rispettose delle nostre regole .

Lavoratori onesti , gli ucraini che sono qui in Italia .

Quando la sinistra aveva un’ identità li avrebbe definiti così , oggi li definiscono camerieri e badanti .

E guardi , lo dico con rispetto , lo dico con rispetto della categoria dei camerieri , ma ho visto molti più camerieri tra certi giornalisti che in tutto il popolo ucraino .

Anche su questo abbiamo avuto ragione .

Vede , Presidente , quando c’ è una guerra a scappare sono le donne e i bambini , tendenzialmente gli uomini rimangono a combattere .

E lo dico perché qui per anni ci è stato raccontato che c’ era il dramma dei profughi di fronte alle immagini di barconi pieni di uomini soli in età da lavoro .

Le immagini di queste ore sono un macigno su certe menzogne .

E , guarda caso , di fronte a una distinzione netta tra rifugiati e migranti economici , quali sono le prime Nazioni che prestano assistenza ?

I cattivissimi Paesi dell’ Est , primi tra tutti Polonia e Ungheria .

Minacciati , insultati per anni dalla Commissione europea , dalla sinistra e dai media mainstream .

Se ci fosse un po ’ di onestà intellettuale , anche in quest’ Aula qualcuno forse dovrebbe ravvedersi .

Abbiamo avuto ragione su molte altre cose .

Oggi sento parlare di sovranità , sento parlare di amore di patria , esaltare il patriottismo del popolo ucraino .

Fino a ieri ci si diceva che l’ appartenenza nazionale non aveva senso , che la sovranità era una specie di anticaglia .

Beh , sono contenta che si sia capito quello che diciamo da tempo , e cioè che senza patria non c’ è neanche libertà .

Avevamo ragione quando , unici in Italia , rivendicavamo la necessità di maggiori spese sulla difesa , perché non può esserci politica estera senza un’ adeguata deterrenza militare .

Noi lo diciamo da sempre , oggi ovviamente se ne rendono conto anche gli allegri sventolatori di bandiere arcobaleno .

Avevamo ragione quando denunciavamo l’ assenza di una strategia energetica nazionale , l’ eccessiva dipendenza dall’ estero , figli di un ambientalismo a tratti lunare e gli irragionevoli obiettivi della Commissione europea ( vado alla conclusione ) sul clima .

PRESIDENTE : Concluda .

GIORGIA MELONI : Eh , insomma , diciamo , è interessante quello che dice Greta Thunberg , ma poi le cose le devi calare nella realtà .

E , in qualche maniera , anche su questo ci si deve svegliare .

Insomma , tempi duri per alcuni .

Non per noi , che non abbiamo capriole da fare , non abbiamo complessi da superare .

Abbiamo sempre difeso l’ amor di patria , il diritto dei popoli a difendere la loro libertà e la loro sovranità , la necessità di investire nella difesa e abbiamo sempre difeso , e concludo ...

PRESIDENTE : Meloni , concluda .

GIORGIA MELONI : Sì , concludo .

E abbiamo sempre difeso le Nazioni dell’ Est .

Perché , vede , eravamo a fianco del popolo ungherese quando i carri armati sovietici entrarono a Budapest nel 1956 .

Sono passati 65 anni e siamo ancora sullo stesso fronte , quel fronte per noi è la libertà .

E per decenni , da decenni , noi guardiamo al mondo dall’ unica angolazione che conosciamo , che è la difesa dell’ interesse nazionale italiano .

Presidente Draghi , se lei si dimostrerà capace di difenderlo , Fratelli d’ Italia farà la sua parte .

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