Questa settimana condividiamo con voi un delizioso caso di implicitezza: la pubblicità dei biscotti Pan di Stelle, che ci dice: “Sogna, è buonissimo”. Questa frase piuttosto originale (siamo infatti abituati a pensare che sognare sia bellissimo, non buonissimo) cela un’implicatura conversazionale. I destinatari di questo messaggio sono portati a cercare una relazione tra il sognare e la presenza di qualcosa di buono. Nell’ambito della pubblicità dei biscotti Pan di Stelle, sarà proprio questo prodotto a rappresentare l’elemento mancante. Pertanto, quello che la pubblicità fa implicare è: se ti metti a sognare (metaforicamente), sognerai qualcosa di buonissimo, e quel qualcosa saranno i Pan di Stelle. In altri termini, queste poche parole ci suggeriscono implicitamente che i Pan di Stelle siano biscotti buonissimi, addirittura da sogno; e che anzi, siano i biscotti dei nostri sogni. Un messaggio indubbiamente persuasivo. Ora pensiamo: se ci avessero detto esplicitamente “I Pan di Stelle sono biscotti buonissimi, così buoni da essere i biscotti che sogni di poter mangiare” il messaggio ci avrebbe convinti?