L’implicito della settimana: il commento di Giorgia Meloni a un tweet di Enrico Letta

Il post di questa settimana è un commento di Giorgia Meloni a un tweet di Enrico Letta, nel quale il politico commentava le elezioni parlamentari in Ungheria sperando in una sconfitta del Premier Viktor Orbán. Nella frase “Il vero miracolo sarebbe che, una volta tanto, capiste come la pensa la gente” notiamo due occorrenze di vaghezza. Un caso molto evidente riguarda l’espressione generale “la gente”, che vuole creare un gruppo non meglio identificato di persone che la pensano tutte alla stessa maniera. Di chi si parli (elettori italiani? ungheresi? il mondo?) non è chiaro. A non capire la gente è poi un gruppo individuato da un vago “voi”, che non sappiamo a chi si riferisca esattamente: a Enrico Letta? A tutto il PD? A tutti i partiti di sinistra (italiani o d’Europa)? Meloni non si espone nel rivolgere un insulto diretto, tra l’altro potenzialmente indirizzato a un partito con il quale di recente sembrava poter nascere un dialogo. Inoltre, le espressioni “il vero miracolo sarebbe” e “una volta tanto” implicano che i politici in questione siano davvero lontanissimi dall’avere una comprensione della realtà politica, al punto che praticamente non capiscono mai nulla, neanche una volta ogni tanto. Tale concetto è ripreso nella frase finale da una topicalizzazione “Ma non capite gli italiani”, grazie alla quale l’incapacità degli avversari è, sì, espressa, ma presentata come informazione già attiva nella mente di tutti i lettori, e quindi fuori discussione. Infine, “figuriamoci gli ungheresi” cerca di ridicolizzare Letta sollevando nei lettori l’implicatura che questi, dicendo che spera in un risultato sfavorevole a Orbán, si vanti o pretenda di capire gli ungheresi; il che decisamente Letta non fa. Immaginando una versione esplicita del post, avremmo potuto leggere: “Tu, Enrico Letta, e il tuo partito (o tutti i partiti di sinistra) non capite mai nulla di come la pensano gli elettori italiani. Inoltre vi vantate di capire gli ungheresi, e invece non capite neanche loro”. Si può notare che un tale messaggio, rivolto a un partito di governo che detiene più del 20% dei voti, avrebbe esposto la politica Meloni a molte più critiche, e al riconoscimento che diceva cose esagerate o false, e sarebbe risultato potenzialmente dannoso anziché persuasivo.

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Ogni contenuto discutibile è evidenziato con un colore diverso che corrisponde al tipo di implicito linguistico usato dal parlante in quell’occasione. Il tipo di implicito è indicato nell’etichetta che compare al passaggio, e che ne esplicita anche la funzione comunicativa.

Ogni contenuto implicito serve a realizzare un certo obbiettivo nella comunicazione: cioè, è dotato di una Funzione comunicativa. Ad esempio: Autoelogio, Elogio di altri, Attacco, Difesa e Opinione personale. 

La Presupposizione è un contenuto presentato come se i destinatari ne fossero già al corrente: in questo modo non sono indotti a metterlo in discussione.

L’Implicatura è un contenuto che non è detto esplicitamente, ma è lasciato intuire. Poiché lo implica lui, il destinatario si accorge di meno che gli è stato trasmesso dall’emittente. 

Un’Espressione vaga è compatibile con molti diversi contenuti concreti, per cui è difficile accorgersi se essa sia falsa o esagerata.

Un Topic, per i linguisti, è un’informazione presentata come se se ne stesse già parlando, quindi come se fosse già abbastanza accettata nel discorso.