Discorso di Matteo Salvini
Conferenza Stampa in Parlamento il 17 gennaio 2019. Puoi vedere il video dell’intervento qui.
Dedico questa decina di paginette alla Signora Fornero e al Signor Monti[impl], che ancora non se ne fanno una ragione. Leggo che sono un bugiardo, siamo bugiardi e dovrei essere pensionato io. Conto di farei il ministro ancora a lungo e quindi non conto su quota 100. Fortunatamente decidono gli italiani, non la signora piangente[ppp+impl], che ha fatto piangere milioni di italiani. Un milione di persone avranno questa possibilità, questa libertà di scelta – a me piace la libertà di scelta. Investimento: 22 miliardi di euro. Requisito anagrafico: 62 anni di età. Requisito contributivo: 38 anni di versamenti. Ripeto, senza alcuna penalizzazione. E’ un punto di partenza, non è un punto di arrivo. Quindi, si prepari a piangere ancora la signora Fornero[impl] perché l’obiettivo finale è quota 41. Però è un bel mattoncino, per costruire un’Italia più giusta[ppp]. I requisiti partono da chi matura questo diritto al 31 dicembre 2018, che potrà tornare alla sua vita dal 1 aprile 2019. Dopo tre mesi, a partire da chi matura i requisiti il primo gennaio, ci sarà la seconda possibilità. Per quanto riguarda i lavoratori pubblici – che, ripeto, ci stanno già ringraziando via mail e via social, perché recuperano il diritto a incassare alcune decine di migliaia di euro che erano stati loro trattenuti negli anni passati – per motivi tecnici, visto che ci sono sei mesi di preavviso, visto che contiamo che occorrano alcuni giorni perché venga pubblicato questo decreto e poi approvato al Parlamento, i requisiti matureranno a partire dal 1 agosto. Dopo sei mesi, 1 febbraio 2019, per quanto riguarda il comparto della scuola, ovviamente si lega l’andata in pensione all’inizio dell’anno scolastico e dell’anno accademico. Come dicevamo prima, stop agli scatti di età. La pensione non è legata all’aspettativa di vita. E’ possibile cumulare periodi assicurativi presenti su più gestioni; anche questo va a garantire milioni di italiani[ppp]. La pensione, ovviamente, non è cumulabile con redditi da lavoro indipendente o autonomo. Perché, noi presentiamo, con queste due iniziative, un’idea di Italia dei prossimi trent’anni. Non sono due iniziative temporanee. E’ un’idea di futuro, di sviluppo, di lavoro e di patto generazionale fra i ventenni e i sessantenni. La pensione è cumulabile, comunque, con redditi da lavoro occasionale fino a 5.000 euro massimo annui. I dipendenti pubblici -come dicevo – devono dare, dicevo, come previsto, un preavviso di sei mesi. E’ previsto un fondo bilaterale per il cambio generazionale. Si può accedere, per andare in pensione, tre anni prima di quota 100, a patto che ci sia un’assunzione. E qua, il combinato disposto fra le due iniziative incentiverà tantissimi imprenditori a poter ringiovanire, rinforzare, ri-motivare una forza lavoro più giovane. Ricordo che in passato si parlò del milione di posti di lavoro[vag]. Qua, nell’arco del triennio – non voglio fare paragoni che possono risultare fuori luogo e fuori tempo[impl], però… – c’è un’autostrada aperta per tantissimi italiani. Non sono esclusi i lavoratori in iso-pensione, prestazioni già in essere o erogate. Le novità: è possibile andare in pensione in anticipo, con 42 anni e 10 mesi di contributi, se uomini, e con 41 anni e 10 mesi di contributi, se donne. Maturati i requisiti, i lavoratori e le lavoratrici percepiscono la pensione dopo tre mesi, tre mesi. Le lavoratrici a 58 anni, se indipendenti a 59, se autonome con almeno 5 anni di contributi, al 31/12/2018 possono andare con il ri-finanziamento di “opzione donna”. Ho letto su qualche giornale[vag] che era una misura che non avremmo potuto rifinanziare. Dalle parole ai fatti, anche in questo caso[ppp]. Ai lavoratori precoci non si applicano gli adeguamenti alla speranza di vita. I lavoratori precoci potranno quindi andare in pensione con 41 anni di contributi. Il diritto al trattamento pensionistico decorre dopo tre mesi dalla data di maturazione dei requisiti. APE sociale. Riconfermiamo il periodo 1 gennaio – 31 dicembre 2019. E’ un’indennità sostitutiva. Vale fino al conseguimento dell’età anagrafica per la pensione di vecchiaia. Occorrono 63 anni di età e un requisito contributivo, a seconda dei casi, di 30 o 36 anni con bonus di un anno per figlio, per le lavoratrici. Pace contributiva. Anche questa è la semplificazione dei problemi burocratici di molti, troppi italiani[ppp]. Riguarda il triennio 2019-2021. E’ la possibilità di riscattare, su richiesta, periodi di buco contributivo non obbligatori per un massimo di cinque anni e prevede anche il riscatto del periodo di laurea a condizioni agevolate entro i 45 anni. Quindi, io ci sarei dentro da poco ma, non avendo la laurea, ho poco da riscattare. Però, chi è stato più bravo di me evidentemente ci guadagna qualcosa. Agevolazioni e detraibilità dell’onere del 50% in cinque quote annuali e rateizzazioni fino a 60 rate mensili. Trattamento di fine rapporto – ripeto, anche questa è un’innovazione che era attesa a chiacchiere da parte degli altri da otto anni[ppp], e noi alle chiacchiere abbiamo sostituito i fatti – e riguarda tutti i pensionati pubblici, non solo quelli che usufruiranno di quota 100, anche quelli che matureranno il diritto alla pensione dal 2019 in poi, quindi riguarda milioni di lavoratori in prospettiva, che potranno avere subito quello che è loro. Perché la follia[ppp+top] è che si stava trattenendo, grazie all’incapacità dei governi passati[ppp+top], qualcosa che loro avevano prestato e che lo Stato riteneva sua proprietà. E quindi non aspetteranno più i due o tre anni, ma l’anticipo di fine rapporto, fino a 30 mila euro. Poi, questo è un governo composto da ottimisti, c’è un percorso parlamentare, e quindi nessuno esclude che durante il percorso parlamentare, la già soddisfacente cifra di 30.000 euro di fine rapporto possa salire fino a 40-45 mila euro, non vado oltre, se no si arrabbia la signora Fornero[impl]. Però, questo è l’obiettivo che ci siamo dati. Che dire? Abbiam fatto tanti e tanti vertici. Qualche giornalista ormai la mattina manda il messaggio: oggi c’è un vertice. Stasera non ci sono vertici e con questo noi chiudiamo una giornata già abbastanza positiva e impegnativa. Però, son contento di essermi confrontato su fatti concreti e vita reale[ppp+top]. In passato, c’erano vertici su rimpasti di governo, ministri che andavano e venivano, segretari che sparivano[vag]. Noi abbiam fatto tutti i vertici necessari, e altrettanti ne faremo, per entrare nella casa degli italiani, per incidere positivamente sulla vita vera di milioni di italiani. Giuseppe e Luigi io vi dico grazie perché sono stati sette mesi entusiasmanti, e i prossimi dieci anni che ci aspettano lo saranno altrettanto.
Discorso di Luigi Di Maio
Conferenza stampa in Parlamento il 17 gennaio 2019. Puoi vedere il video dell’intervento qui.
- Oggi lo raccontiamo prima di tutto come una misura di reinserimento nel mondo del
- lavoro. Non è assistenzialismo[impl_cvrs]. Ed è stato progettato per essere il più grande
- investimento nel capitale umano della storia d’Italia, per portare le persone nel mondo
- del lavoro[ppp_pcs]. Gli obiettivi principali partono da chi ne ha diritto. Le persone che
- avranno diritto al reddito di cittadinanza sono persone che devono avere un minimo di
- sé inferiore o uguale a 9.360 euro all’anno. Un patrimonio immobiliare, tolta la prima
- casa fino a 30.000 euro annui, un patrimonio finanziario non superiore a 6.000 per i
- single e 20.000 per le famiglie. E, ovviamente, sono coinvolti 255.000 nuclei familiari
- con disabili che riceveranno il reddito di cittadinanza. Voglio farvi qualche esempio,
- così da spiegare anche bene come funziona questo reddito. Una persona che vive da
- sola avrà fino a 780 euro al mese di reddito di cittadinanza, che si divide in 500 come
- integrazione al reddito e 280 euro per un contributo all’affitto, oppure, se hai un mutuo,
- 150 euro. Se invece hai una famiglia composta da due adulti e due figli minorenni, si
- arriva fino a 1.180 euro. Due adulti, un figlio maggiorenne e un figlio minorenne, fino a
- 1.280 euro. E una famiglia composta da due adulti, un figlio maggiorenne, due figli
- minorenni, fino a 1.330 euro. Ovviamente, il tutto è ripartito tra contributo all’affitto o
- integrazione al mutuo e sostegno al reddito. Questo significa permettere a tanti padri e
- madri di famiglia, che in questi anni hanno perso il posto di lavoro, e non sapevano
- dove sbattere la testa per sfamare i propri figli, di poter accedere ad un reddito. Ma, non
- è solo questo il punto. Le abbiamo chiamate norme anti-divano, che sono le norme su
- cui si fonda tutto il programma; e che non consente a nessuno, che entra in questo
- programma, di poter abusare del sistema del reddito di cittadinanza. Il reddito di
- cittadinanza dura 18 mesi. Entro i primi 12 deve arrivare almeno un’offerta di lavoro.
- L’impianto delle offerte si basa su tre tipi di offerte. La prima a cento chilometri e 100
- minuti di distanza, la seconda a 250 chilometri, la terza in tutt’Italia. Voi direte: ma
- perché dobbiamo fare una seconda e una terza domanda di lavoro, offerta di lavoro, se
- rifiuta la prima? Infatti io non credo che converrà rifiutare la prima domanda, perché
- dalla seconda gli viene offerta un’offerta di lavoro ancora più lontana, dalla terza in
- tutta Italia. Quindi conviene accettare la prima offerta di lavoro che faranno gli enti
- coinvolti. È ovvio, però, che se ci sono famiglie con persone con disabilità non si va
- oltre i 250 chilometri, perché non vogliamo trasferire il nucleo familiare con a carico un
- disabile in un’altra zona dell’Italia, dal Sud verso Nord, dal Nord verso Sud. Ci tenevo
- anche a dire che questa è una misura che per quasi 50% va al Centro-Nord e per l’altro
- 50% circa va al Sud e nelle isole. Come si chiede? Io voglio darvi, più che altro, i tempi,
- perché sono molto importanti i tempi. A marzo, noi per febbraio siamo pronti a
- pubblicare il sito internet che dirà ai cittadini italiani quali sono le documentazioni che
- si dovranno preparare . E poi, da marzo, il sito internet sarà attivo per recepire le
- documentazioni che gli abbiamo detto il mese prima di preparare. Non c’è bisogno di
- andare a nessuno sportello se non lo si vuole. Si può fare tutta la domanda in maniera
- telematica, e il nostro portale è in grado di verificare la domanda dall’inizio alla fine. Se
- invece non si ha dimestichezza con un sito web – è anche normale – allora si può
- andare ad un normale sportello postale. Io voglio ringraziare Poste, l’INPS, tutti quelli
- che hanno lavorato a questo progetto, perché le Poste hanno uno sportello in quasi
- ogni comune italiano, e quindi questo ci consente di non creare ingorghi. E ci sono
- anche i CAF per presentare la domanda, qualora non si volesse andare alla posta.
- L’INPS verifica se si è in possesso dei requisiti, e il reddito verrà erogato attraverso una
- normalissima, post…una normalissima carta elettronica di Poste Italiane. Dopo
- l’accesso ovviamente al programma, entro trenta giorni si verrà contattati, dai
- cosiddetti attori, soggetti attuatori del reddito. Quali sono gli obblighi di chi entra nel
- reddito di cittadinanza? La prima cosa: se sei adeguatamente formato, devi
- assolutamente sottoscrivere un contratto che si chiama “patto per il lavoro”, e ti prendi
- degli impegni con lo Stato. Se non li rispetti in quel contratto, che è un patto, allora
- decadi dal reddito. Se non sei adeguatamente formato, devi sottoscrivere il patto per la
- formazione, che ha gli stessi doveri, ne ha anche di più, di quelli del patto del lavoro. E
- quindi, sono gli impegni che prendi con lo Stato, pena la decadenza del reddito. Se,
- invece, non sei in condizione di lavorare, sottoscrivi il patto per l’inclusione sociale, che
- coinvolge sia i servizi sociali che i centri per l’impiego. Nell’ambito del patto del lavoro e
- dell’inclusione sociale, e del patto di inclusione, ti verrà chiesto di partecipare a otto ore
- settimanali di lavori di pubblica utilità o di progetti di pubblica utilità. Ovviamente, dalla
- sottoscrizione del patto per il lavoro e del patto di inclusione sono esclusi sia individui
- che hanno una disabilità tale da non consentirgli di lavorare, sia le persone che
- assistono i figli di età inferiore a tre anni. Le regole e le sanzioni, che per noi sono molto
- importanti e fanno parte della serietà che diamo a questo progetto[ppp_rel]. Tutti
- coloro che non sottoscrivono il patto per il lavoro e per l’inclusione sociale, che non
- partecipano alle iniziative formative e non presentano giustificazioni, non aderiscono ai
- progetti utili per la comunità, rifiutano la terza offerta congrua, non aggiornano le
- autorità competenti sulla formazione del nucleo familiare, e forniscono dati falsi – e
- quindi, in questo caso, rischiano fino a sei anni di carcere – decadono dal progetto del
- reddito. Ma siccome noi crediamo fortemente in questo progetto, chi entra nel
- programma del reddito di cittadinanza avrà giustamente un faro ulteriore su di sé, che
- fa parte di tutte quelle verifiche sulla giornata di chi percepisce il reddito, che
- porteranno avanti i centri per l’impiego, i navigator che assumeremo, ma anche le
- agenzie del lavoro private, ma anche le aziende con cui il cittadino sottoscriverà il patto
- di formazione. Questo significa che con quel faro siamo in grado anche di capire se
- l’ispettorato nazionale del lavoro, la guardia di finanza e le altre autorità competenti, se
- quella persona sta facendo il furbo oppure no. Anche se io credo che, in questo Paese,
- le persone che sono in difficoltà, la stragrande maggioranza di persone in difficoltà,
- sono persone corrette e oneste. C’è sempre un furbo, in ogni parte della nostra
- comunità. Ma queste persone sono anche in condizioni di difficoltà, proprio perché si
- sono sempre comportate onestamente e le loro difficoltà hanno deciso di non aggirarle
- con la furbizia nella loro vita. Voglio dirvi qualche ultima cosa, facendovi
- qualche…portandovi all’attenzione gli incentivi al lavoro. Un’impresa che assume chi
- prende il reddito di cittadinanza arriva fino a 18 mesi di sgravi fiscali. Voglio farvi
- questo esempio: se Marco assume Luca nella sua azienda. Luca è single e vive in
- affitto, e quindi prende 780 euro al mese di reddito di cittadinanza, e lo assume dal
- secondo mese in cui prende il reddito, quell’azienda avrà 17 mesi per 780 euro, o sedici
- mesi, se lo assume nel secondo mese del reddito, per 780 euro, di sgravi fiscali. Se,
- invece, chi prende il reddito decide di aprire un’azienda, allora gli riconosciamo fino a
- 16 mesi, l’equivalente di 16 mesi di assegno per poter avviare la propria azienda. Il
- reddito di cittadinanza non serve solo a far assumere da aziende persone che non
- hanno il lavoro, ma anche a stimolare l’auto-impiego, fornendo gli incentivi che servono.
- Io credo che con questa misura permetteremo anche a molte aziende, nei primi 18
- mesi, 16 mesi di assunzione, di poter abbassare il costo del lavoro[ppp_pcs], su cui c’è
- tanto da fare. Un’ultima menzione per le pensioni di cittadinanza, che stanno
- aspettando tanti pensionati che in questo Paese vanno alla mensa dei poveri per
- riuscire a mangiare fino alla fine del mese. Ci sono dei requisiti, che sono molto simili a
- quelli del reddito, come li potete vedere, e che permettono a un pensionato che vive da
- solo di arrivare a 780 euro al mese di pensione di cittadinanza e a un nucleo di
- pensionati di arrivare fino a 1.032 euro al mese di pensione di cittadinanza. Questo, per
- noi, è molto importante, e si somma anche all’integrazione che daremo a 255
- mila nuclei familiari che hanno persone con disabilità a carico. Questa misura si
- rivolge a cinque milioni di italiani. Per me è un grande orgoglio poterla portare
- nel nostro ordinamento, anche perché grazie a questa misura, finalmente l’Italia
- torna al passo con l’Europa nel Welfare[impl_cnv+ppp_pcs]. Grazie.
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