L’indice di tendenziosità del discorso di Grillo riflette un contributo più determinante del genere presupposizionale, a cui Grillo ricorre più diffusamente per la codifica di contenuti di critica e di auto-elogio. Implicature e topicalizzazioni, di impatto nettamente inferiore, sono principalmente impiegate con contenuti di critica.
Come mostrato nel grafico, a rendere persuasivo il discorso di Salvini sono soprattutto presupposizioni e strategie di topicalizzazione, con cui vengono espressi talvolta contenuti di attacco, talvolta di auto-elogio. Un contributo significativo, sebbene meno impattante, è quello delle implicature, che veicolano esclusivamente contenuti di attacco o critica.
Discorso di Beppe Grillo
Qui puoi vedere una parte dell’intervento di Beppe Grillo durante il comizio per il No al referendum costituzionale a Giulianova (Teramo) dell’agosto del 2016.
- Allora, la cosa che è sine nota stasera è che ragazzi, così, che sono sul palco vicino a me
- sono diventati veramente dei grandi leader, dei grandi opinion leader, dei grandi trascinatori
- di massa. Spaventa un po’, spaventa un po’ perché la situazione, è da vederla anche dal
- punto – come dicevo all’inizio – dal punto di vista psichiatrico[ppp]. Noi abbiamo fatto
- qualche cosa che doveva essere impossibile. Alcuni mesi fa ho parlato con Picard. Picard è
- uno psichiatra che ha tentato una cosa, che tutti i tecnici sette anni fa dicevano che era
- impossibile: fare il giro del mondo con un aereo fotovoltaico. Andava su, caricava i pannelli,
- prendeva e scendeva, andava su, caricava e scendeva e ha fatto il giro del mondo. Bene,
- sette/otto anni fa io e un manager, un manager che doveva essere qua con noi e che
- purtroppo non c’è, un manager dell’Olivetti, ci siamo incontrati. Io ero all’apice della mia
- carriera, gridavo nelle piazze come Di Battista. Gridavo nelle piazze, riempivo tutti i miei
- palazzetti, Dio mio, a pagamento, guadagnavo qualcosa! E lui usciva da una grande
- esperienza all’Olivetti. Quindi, un manager e un comico: due mondi completamente
- Chi poteva immaginare che saremmo arrivati a questo punto? Anzi, ci
- dicevano[vag] “è impossibile che potete affrontare un sistema finanziario e bancario, gli
- È impossibile!”. Bene. Abbiamo capito che la parola impossibile non c’è. Non
- esiste, la parola impossibile. Un signore balbuziente, che si chiama Mask, balbettava. Mask
- un giorno si incazza perché va a pagare con una carta di credito e la banca gli trattiene delle
- Allora si incazza e fonda PayPal, fonda PayPal, sta dieci anni con PayPal.
- Vende PayPal, ahimè, per 140 milioni, e sta dieci anni ancora a sperimentare tutte le cazzate
- del mondo. Era pazzo e balbuziente. Infine fa la Tesla, fa la Tesla da 80 mila dollari, adesso
- la vuol fare da 35. Non c’è un disegno, non c’è nulla. In un giorno chiede soldi agli
- americani, e in un giorno gli danno 40 miliardi di dollari. In un giorno! A un signore che ha
- iniziato balbuziente! Un altro! Dov’è l’impossibilità? Un altro va da Blockbuster, affitta un
- DVD, lo porta dopo due giorni, gli fanno pagare la penale, cazzo. Neanche fosse di Genova.
- Si incazza talmente tanto e fonda Netflix, che fa chiudere tutti i negozi di Blockbuster. Voi,
- è impossibile che potete fare qualcosa, voi due, con un computer. Ebbene, abbiamo
- cominciato, ma adesso la palla è vostra. Noi siamo qua a sbraitare concetti bellissimi, tutti
- Ma il fatto di dire No[ppp+top] non è solo dire di No a questo referendum. È il
- vostro No dentro! Voi dovete dire di No quando vi dicono “Guarda, puoi avere un
- avanzamento di carriera”[ppp], magari non lo meriti, è lì che dovresti dire no! Dovresti dire
- no a un aumento di stipendio. Voi dovete dire no. Oggi, il No è la forma più bella e più
- gloriosa della politica, dire No! Italiani, italiani, italiani…io guarda….io ho degli scompensi,
- ho degli scompensi. Forse è la vecchiaia. Ho fatto gli anni, sono tanti. Ho fatto la torta. Sono
- arrivati tutti gli amici con la torta. Io mi sono accorto di essere vecchio perché invece di
- spegnerla si sono messi lì a scaldarsi le mani. Cioè, mi sono sentito un po’ vecchio. E l’altro
- giorno ho anche avuto questo pensiero, proprio da vecchio. Dio mio, non pensavo di essere
- così…è anni che non vado sull’autobus col terrore che qualcuno mi dica “si sieda, prego si
- sieda pure!”. Mi sono abbassato per allacciarmi una scarpa, e mentre ero lì che mi allacciavo
- una scarpa, ho pensato “già che sono così, potrei fare qualche altro lavoretto?”. Il vecchio, il
- vecchio, il vecchio, arriva, arriva. Ce l’hai dentro. Fuori, la tua testa rimane giovane, ma
- fuori ti cominci a decomporre un pochino. Il sesso, io ho quasi settant’anni, il sesso. E voi lo
- sapete benissimo, cosa fate finta di niente, merde! Il sesso è come giocare a biliardo con una
- Ci vuole un po’ di tempo per capirla…Comunque io sono sconvolto, ho questi modi
- di pensare, cambio. In casa non mi sopportano più, neanche i miei figli. Io arrivo qua e sono
- osannato dalle folle, mentre entro in casa e sono una semi-merda. I miei figli che mi
- prendono per il culo. Mi passi il sale? Uno vale uno, prenditelo! Io ce n’ho sei, capite? Sei!
- Sei! Uno più testa di cazzo dell’altro! Sei! Sono tutti fuori! Uno a Londra, uno a Birkenau,
- uno in Australia! Il casino, sai qual è? È che tornano, porca puttana, tornano tutti! Tornano
- da papino, papino. Non vogliono sapere un cazzo se il mio lavoro va bene o va male, non mi
- hanno mai chiesto niente. Io non lavoro da almeno un anno e non mi chiedono niente.
- Quando io ho detto in casa “Guardate che se io non lavoro il vostro tenore di vita si
- abbassa”, tutte le sere mi chiamano “Papino, come va? Come va?”. La mia vita, la mia vita.
- Mi dicono “sei vecchio, sei fuori movimento, sei a un lato”. Dove volete che sia? Dovete
- volete che sia? Non è possibile uscire dal Movimento. È come uscire da jazz, dal buddismo.
- Come cazzo fai a uscire dal Movimento? Ce l’ho dentro! Un pezzo mio ce l’ha dentro lui, un
- pezzo mio ce l’ha dentro lui…Allora, è il cervello, è il nostro cervello. Noi siamo in uno
- stato di quasi psicosi, di paura, indotta, indotta; e io sento sempre più frequente dire che
- siamo nella terza guerra mondiale, che è una terza guerra mondiale a frammenti, lo dicono
- Ma, se andiamo ad analizzare i dati, i macro-dati, vediamo che questa è indotta,
- questa paura[ppp+top]. Il terrorismo, le guerre, la violenza, gli extra-comunitari. Guardate,
- se andiamo a vedere i dati, prendiamo i dati dopo l’11 settembre fino a oggi. Bene, oggi,
- mediamente, al mondo, i dati sono, eh? Muoiono 56 milioni di persone, 56 e mezzo, nel
- mondo, tutti gli anni. Bene, 174 mila di questi 56 milioni muoiono per atti di guerra, atti di
- terrorismo, atti vandalici, atti di grande terrore. Va bene? 175 mila su 56 milioni. E poi ne
- muoiono 185 mila per suicidio. Abbiamo più probabilità di morire suicidi che non il
- terrorismo, che non in una guerra, che non in un atto terroristico. E allora, perché abbiamo
- quest’ansia[ppp]? Perché l’ansia ci fa fare delle cose, ci fa non fare delle cose. L’ansia,
- abbiamo ansia di tutto. Lo Stato non lo vediamo mai. Hai paura della tua casella delle
- lettere, hai paura di Equitalia, hai paura di quella busta che ti arriva. Cos’è? Guardi la
- cassetta delle lettere come una roba incredibile. Vivi questo stato di paura perenne. Ansia!
- Se c’hai il lavoro hai paura di perderlo. Se non hai il lavoro, il lavoro, il lavoro e il lavoro!
- La Repubblica fondata sul lavoro! State attenti! Deve essere, questa, un Repubblica fondata
- sulla felicità, non sul lavoro! Il lavoro è una parte consistente della tua vita, ma non può
- essere solo la tua vita! Dunque, il cervello arriva sempre con alcuni secondi di ritardo nella
- percezione della verità, perché abbiamo la verità e abbiamo la realtà. Sono due cose diverse.
- A volte dai per scontato dei significati che non ci sono! Quando noi, prendendomi io e Gian
- Roberto, avevamo deciso di non prendere né soldi e né rimborsi elettorali[ppp+top], ci
- siamo presi vagonate di merda, da tutti! Come? Prendi i soldi, 42 milioni, e poi li dedichi a
- fattori benefici, a piccole e medie imprese. Perché non prendete i soldi e li date alle piccole e
- medie imprese? Perché, ho detto, poi ci sarà la piccolissima impresa che si incazza,
- quell’altra associazione che si incazza. Noi, per principio, non prendiamo soldi. Abbiamo
- dovuto combattere, non era semplice. E io pensavo che questa azione, in un momento di
- disintegrazione della politica[top], fosse capita da tutti gli italiani. Esce un movimento e non
- prende 42 milioni di euro di rimborsi elettorali. Io credevo di uscire, che c’è uno onesto, mi
- abbracceranno, mi sbaciucchieranno, con quelle bocche maledette. Invece, la maggior parte
- degli italiani non ci ha creduto, non ci ha creduto. Sì, non li ha presi, però, chissà, sotto cosa
- c’è, sotto cosa fai? E allora dai per scontato certi significati che non arrivano. Come dire,
- siamo onesti, onesti, onesti. Abbiamo dovuto gridare “siamo onesti!”. Dio mio, è terribile
- sentire uno gridarsi da solo “sono onesto”, no? È l’ultima persona che se lo deve dire “sono
- onesto”, perché se io vengo e dico “sono onesto” la maggior parte di voi[vag] pensa il
- contrario! È così, è così! Pensi il contrario! Perché, perché, se sei onesto te lo devono dire
- gli altri. Noi dobbiamo escogitare delle tattiche di comunicazione completamente
- diverse[ppp], come fa il tenente Colombo. Il tenente Colombo si fa suggerire l’indagine
- dall’assassino. Noi dobbiamo fare così. E queste persone[vag], che noi abbiamo attaccato,
- fino al midollo. E sono da attaccare, spregevoli. Ma sono talmente spregevoli da andare oltre
- il nostro interessamento. Anzi, dobbiamo avvicinarle, con anche un po’ di sentimento e dire
- “basta, basta, è finita”. È finita, perché è finita. È come un teatro che entra il comediante e
- non c’è più nessuno. È finita per questa gente qua[vag], e lo sappiamo. E la cosa che mi
- sento di dire e che mi fa incazzare più de…è che – dice “guarda che noi andiamo
- benissimo” – e la gente dice, a volte, “speriamo”. Speriamo. Io mi incazzo come una
- bestia, perché la speranza è proprio il delirio al suo stato naturale. Non bisogna più
- assolutamente sperare niente. LORO[ppp+vag] devono sperare che non succeda qualcosa
- di drammatico in questo Paese, non noi! Quindi, signori, ce la raccontiamo tra noi stasera.
- Voi siete in vacanza, non avevate soldi, non sapevate che cazzo fare stasera e siete venuti
- Dai, diciamocelo, su! Fate finta di essere interessati alla politica. Dove siamo? Ci
- sembra che ogni cinque anni andiamo a mettere una crocetta e abbiamo fatto il nostro
- dovere[impl]. No! Non è così! Voi dovete diventare sindaci! Ognuno di voi deve essere un
- sindaco del suo metro quadro e difenderselo e amorevolmente proteggerselo. Ecco cosa
- bisogna fare! Ci attendono delle battaglie immani, Dio mio, immani! Ma meravigliose!
- Meravigliose! Meravigliose! Sarà sempre più semplice per noi[ppp], fare le cose in
- trasparenza e onestamente[top]! Io voglio l’onestà, non quella di non rubare. Non me ne
- frega niente se uno rubicchia un po’ più o un po’ meno. Io sono un corruttibile come tutti!
- Basta che mi offrano un prezzo adeguato. Non mi hanno mai offerto un cazzo, cosa devo
- fare? Ma l’onestà, l’onestà che noi chiediamo è quella intellettuale. No l’onestà di chi
- rubicchia o non rubicchia, non mi interessa! Ma è l’onesta intellettuale quello che porta
- avanti i Paesi e li migliora[ppp+top]! E allora, anche voi, nella vostra vita dovete fare delle
- piccole scelte. Non imposte. Delle piccole scelte. Io le sto facendo. Non voglio imporre
- nessuna scelta. Però, dentro di voi, fatevi un’analisi dentro di voi, e decidete. Quando
- entrate in un supermercato, fate un atto politico vero! Cosa comprate e cosa non comprate,
- cosa bevete, cosa non bevete, come vi muovete. Che tipo di mezzo usate. Ma abbiamo un
- sacco di idee, basterebbe copiarle. Io ho girato mezzo mondo. Basterebbe copiare le idee!
- A Ragusa c’è un nostro sindaco. Due ragazzi hanno fatto una app sui trasporti. Vuol dire
- che con questa app la fermata dell’autobus viene da te non sei più tu che vai alla fermata
- dell’autobus. Arrivano dei piccoli pulmini da 10 posti messi lì dalla Mercedes, e quindi il
- servizio è gratuito. Viene a prenderti il pulmino e ti re-inserisce nel circuito dell’autobus. E
- allora la gente non prende più la macchina, prende meno la macchina! Abbiamo il
- telelavoro, la tecnologia, e invece siamo sempre disperati. Code, code, le macchine, code!
- Poi non riesci a capire che la coda sei tu, non è un altro! E allora, se facessimo un’analisi
- della coda, del tempo che stiamo lì fermi, se facessimo un’analisi capiresti che
- psichiatricamente siamo fuori completamente, non percepiamo più la realtà. Il
- nostro cervello non la percepisce più. Come nella caverna di Platone, percepiamo delle
- Ma non percepiamo più cos’è la realtà e la distinguiamo dalla verità. Sono due cose
- È come quando vai a lavare la macchina. Vai a lavare la tua macchina, è un
- catorcio che ha vent’anni, piena di merda e di polvere, la vai a lavare, esce pulita e il tuo
- cervello dice “pulita, bella, nuova”. Diventa albanese, il tuo cervello diventa un po’
- albanese[impl]. E la mente, la tua mente dice “ma che cazzo dici? È sempre il tuo catorcio
- di prima!”. Percepiamo due piani diversi della realtà. Allora il mio consiglio è
- quello di fermarvi, guardatevi dentro, guardatevi voi[ppp], se siete in grado di prendere
- qualche scelta che possa condizionare la vostra vita. Perché, scelte che non condizionano
- più la vostra vita non sono scelte. Bisogna cominciare a rischiare qualche cosa[ppp].
- Bisogna assolutamente dire di No a certi privilegi che ti possono essere offerti. È da lì che
- comincia la vera rivoluzione che abbiamo iniziato da noi[ppp+top]. Noi non ce la faremo
- da soli. A Roma siamo entrati in un circuito pazzesco. Roma è la stratificazione della
- merda galattica[ppp], di tutti, di tutte le qualità. Fra la Raggi e gli assessori, e queste
- persone che son state messe lì, son state scelte da loro[vag]. Son persone determinate,
- molto determinate, e andiamo avanti. E oggi, Roma, il centro è pulito. Gli argini del Tevere
- sono puliti. Abbiamo trovato venti milioni per riparare gli autobus rotti[ppp]. Abbiamo
- visto che tutti i dispositivi per fare il riciclaggio dei rifiuti erano stati sabotati. Cazzo! E
- allora, il nostro compito sarà estremamente difficile ed estremamente facile! Se
- sarà una persona per bene si circonderà di persone per bene. Basterà appianare le cose,
- basterà fare dei bilanci trasparenti. Casaleggio è stato un grandissimo perché ha lasciato, ha
- lasciato qualche cosa di straordinario. Ha lasciato un sistema operativo, che si chiama
- Rousseau, dove qualsiasi cittadino, qualsiasi, che abbia una sua esperienza di lavoro
- personale, quell’esperienza lì, attraverso questo sistema operativo non va persa. Dai la
- possibilità a chiunque di lasciare un segno della sua vita nel posto in cui ha vissuto. Siamo
- invisibili, trasparenti! Bene, con questo sistema operativo, se hai fatto il meccanico tutta la
- vita, puoi TU proporre una legge sui motori Diesel. O se tu hai fatto l’ingegnere, puoi TU
- proporre una legge sull’ingegneria di come fare i materiali. È straordinaria questa cosa,
- basta…da casa tua! Noi stiamo in un cambiamento epocale, un cambiamento, siamo a metà
- tra due mondi che non reggono più! Quello vecchio[vag+impl], ecco perché siamo costretti
- a immaginarci un mondo diverso[top], siamo costretti! Costretti! Perché questo non
- funziona più. Il Pil e la crescita! Abbiamo bisogno di parole nuove[ppp+impl]! Abbiamo
- bisogno che, con le parole, di pensieri nuovi[ppp+impl]! E abbiamo bisogno di un sogno,
- un sogno[ppp+impl], per capire cosa dobbiamo fare, e per capire come sarà la società fra
- dieci, quindici, vent’anni! Come sarà l’energia, come saranno i materiali, come sarà
- l’economia! E come sarà la politica fra vent’anni. Il Movimento è tutto questo. È una
- grande occasione. Se la lasciate perdere, andate affanculo!! Ciao a tutti. Grazie!
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Intervento di Matteo Salvini
Comizio a Cuneo – 26 novembre 2016
Puoi vedere il video dell’intervento qui.
- Un ringraziamento e una riflessione, in una città tranquilla, qualcuno dice un po’
- democristiana, che ha paura di cambiare, che merita tanto. Una riflessione prima di arrivare
- al referendum. Io e noi ci mettiamo la faccia, ci mettiamo il coraggio, ci mettiamo le idee, ci
- mettiamo onestà, ci mettiamo energia. Io chiedo però a Cuneo in due occasioni: il 4
- dicembre è la più vicina, alle elezioni amministrative di primavera, di tirar fuori l’orgoglio
- di essere cuneesi, di tirar fuori il coraggio di cambiare un’amministrazione comunale
- che è veramente una cosa che Cuneo non si merita[ppp]. Io penso che la vostra città si meriti
- di più, non marmellate senza colore[impl]. Non si capisce se uno è di qua, se uno è di là, se
- uno è di giù, se uno è di su. Io posso dire che io, da segretario, chiederò che ci sia la più
- ampia squadra possibile, però ci sia un candidato o una candidata della Lega che si
- propongano di amministrare e di guidare, di ribaltare questa città, perché siamo arrivati al
- punto in cui leggevo che in provincia di Cuneo sono stanziati dalla prefettura, e quindi dal
- governo Renzi, 71 milioni di euro per la gestione dei finti profughi. Con quei 71 milioni di
- euro si potrebbero fare tante cose. Entro la fine dell’anno ne arriveranno 2.300, sparsi per le
- valli della provincia di Cuneo. I numeri dicono che di questi 2.300 quelli che verranno
- riconosciuti come rifugiati, in fuga dalla guerra, non saranno più di 150. Quindi un Paese
- normale, una città normale, un governo normale, una provincia normale, spalanca le porte,
- magari spende i soldi per quelle 150 donne e bambini che scappano dalla guerra. Per tutti gli
- altri, la risposta è tornare a casa perché l’Italia non può ospitare tutto il mondo, e una
- provincia grande non può ospitare tutto il mondo. Quindi, questa è generosità, accoglienza e
- solidarietà vera. A meno che, anche in provincia di Cuneo[ppp] non ci sia qualcuno[vag] che
- ci guadagna, non ci sia qualcuno[vag] che ci guadagna fior di quattrini. Che magari parla di
- bontà, di generosità, di solidarietà, e l’unica cosa che guarda è il suo conto corrente alla fine
- del mese. Ecco, quindi, noi di questa solidarietà a pagamento dei cuneesi siamo stufi perché,
- se vuoi fare solidarietà, la vai a fare gratis, con i tuoi soldi e con le tue strutture[impl].
- Anche perché io ricordo, a questi buoni e solidali[ppp+impl], che il Mar Mediterraneo,
- grazie a queste partenze di massa, entro quest’anno sarà una fossa comune che ospita
- cinquemila morti, cinquemila cadaveri, di bambini, donne e uomini sul fondo del Mar
- Perché i buoni[ppp+impl], più dicono “partite, ché a Cuneo c’è posto”, più
- questa gente finisce in fondo al mare. Un Paese buono veramente[top+impl] sposta la
- frontiera al di là del Mediterraneo. In quei Paesi distingue chi scappa dalla guerra e chi non
- scappa dalla guerra. Chi scappa davvero dalla guerra non arriva a Lampedusa su un
- gommone o su una zattera, ma gli pago l’aereo per arrivare qua. Chi non scappa dalla guerra
- non parte neanche e resta là. QUESTO[ppp] fa un Paese buono. Perché io sono anche stufo
- di sentirmi dare del cattivo[ppp+top] perché poi c’è, negli ultimi quindici giorni, due
- Uno di Mariano Comense, in provincia di Como, che durante l’omelia ha detto “o si
- è con Salvini o si è cristiani”. Ora, io sono l’ultimo dei buoni cattolici, sono il primo fra i
- Però, teoricamente, ero rimasto al fatto che il parroco deve dispensare, perdonare,
- convertire e abbracciare; e non penso che qualcuno si possa permettere di usare la tonaca per
- decidere chi è cristiano e chi non è cristiano[impl]. Io penso che questo spetti a un uomo di
- pace, teoricamente. Poi, un altro, prima della manifestazione di Firenze, è venuto un parroco
- della provincia di Firenze che si è spinto oltre e ha scritto su Facebook Napalm su Salvini. E
- questo, da uomo di Chiesa…ama il prossimo tuo come te stesso. L’ha applicato proprio alla
- lettera[impl]. Probabilmente questo è uno dei fautori del comandamento “Ama il profugo
- tuo come te stesso” e non il prossimo tuo come te stesso, e quindi, se qualcuno gli toglie la
- pagnotta[top+impl] si arrabbia. Vabbè, questo per chiarire che a me piacerebbe che a Cuneo
- ci fosse dall’anno prossimo un sindaco giusto, che, in un momento in cui ci sono pochi
- soldi, pochi contributi per gli asili nido, pochi contributi per gli anziani, poche case
- popolari[ppp+top], quel poco che c’è in questo momento prima lo riserva ai cittadini italiani,
- prima lo riserva ai cittadini cuneesi, e poi quello che avanza lo redistribuisce a tutto il resto
- del mondo[impl]. La riforma, c’entra in tutto questo? Sì! La riforma stra-c’entra in tutto
- Mi hanno detto che il sindaco di Cuneo invita a votare sì. Bè, è come il marito che
- per far dispetto sappiamo cosa va a fare. Questa riforma toglie soldi e poteri a tutti i territori,
- a tutti i sindaci e a tutte le regioni. In questa riforma c’è scritto che l’ultima parola spetta allo
- Si chiama clausola di supremazia. Già la parola ti fa venire, a un autonomista, a un
- cittadino che si sente libero…lo Stato ha la clausola di supremazia. Ossia, se il sindaco di
- Cuneo, un domani, a prescindere dal partito che lo sostenesse, decidesse: in quella caserma
- ci faccio una scuola, riduco le tasse ai miei cittadini, faccio un enorme parco pubblico per i
- Se allo Stato non va bene, lo Stato dice no. Perché in Costituzione c’è scritto che
- l’ultima parola, su tutto e su tutti, spetta allo Stato centrale. Peggio ancora, l’articolo 117, la
- doppia fregatura[ppp]. Non solo l’ultima parola su Cuneo e sulle scelte di Cuneo spetta allo
- Stato centrale, ma allo Stato centrale, da articolo 117 della nuova Costituzione deve
- rispettare i vincoli imposti dall’Europa. Fregatura nella fregatura. Voi avete visto i
- telegiornali dell’ultimo mese? Bene, se avete visto i telegiornali dell’ultimo mese, con chi se
- la sta prendendo Renzi da un mese a questa parte? Con l’Europa. L’Europa è cattiva,
- l’Europa non ci aiuta sugli immigrati. L’Europa ci ha fatto fallire le banche. L’Europa ci ha
- imposto la legge Fornero. L’Europa non ci fa spendere i soldi per i terremotati. L’Europa ci
- costa venti miliardi. L’Europa, l’Europa, l’Europa. E quindi, lui cosa fa? Questa Europa la
- mette in Costituzione. Eh, ragazzi, ma non devi essere normale per votare sì a una roba del
- genere, quando la fonte dei tuoi problemi entra in Costituzione con potere di vita o di
- morte[ppp+top]. Io richiedo un posto a settimana. Oggi che è sabato. Da sabato a
- Da domani fuori da messa, al campo sportivo dei vostri figli che vanno a
- giocare a pallone. Cercate i cuneesi per il sì, perché ci sono. E chiedete “Scusa, ma tu sei
- d’accordo che lasci a tuo figlio una Costituzione per cui tuo figlio è schiavo[impl]? Per cui
- Cuneo è sovrana ma a tempo determinato[impl]?”. Questa è una Costituzione precaria, come
- va di moda in questo periodo. Lavoro precario, col Jobs Act. Con Renzi che va a dire…io
- spero di incontrarlo a un dibattito televisivo. È un anno che gli chiedo di fare un confronto
- televisivo, per un quarto d’ora[top]. Per dirgli in faccia quello che io penso e che farei al suo
- Lui dice “Ho creato 600 mila nuovi posti di lavoro”. Poi vai a guardare, e lui per posti
- di lavoro conta anche contratti di 4/5 ore alla settimana. Ma che contratto è 4/5 ore alla
- settimana, 3 euro all’ora? Che mutuo ti danno in banca se vai lì con un contrattone…io c’ho
- un contrattone di 5 euro alla settimana. Bello, bel contrattone, bel posto di lavoro! Così, sì
- che ti compri casa e metti su famiglia, con belle cinque ore…Quindi, il lavoro è precario. La
- prima legge, io me lo ricordo ogni giorno che il buon Dio manda in terra, quando torniamo
- al governo[ppp+top], la prima legge che cancelliamo[ppp+top] si chiama Legge Fornero.
- Ahimè, donna piemontese, indegnamente piemontese, questa è la prima legge da togliere di
- Perché se fai l’infermiera, il pompiere o il muratore fino a 67 anni[top], è chiaro che
- chi di anni ne ha venti difficilmente comincia a fare l’infermiere, il poliziotto o l’insegnante.
- È un ragionamento che non occorre uno scienziato dell’economia per arrivarci. Però, quindi,
- il lavoro è precario. La famiglia – ormai l’abbiam visto che la famiglia è tutto o niente.
- Ripeto, non do giudizi morali perché nella vita ti può andare bene o ti può andare male.
- Però, a una cosa dirò di no finché campo, ieri si celebrava la giornata mondiale contro la
- violenza sulle donne. Sacrosanto. Spero che non rimanga la solita ipocrisia italiana[ppp] per
- cui, finita la giornata mondiale della violenza contro le donne, da domani tutto torna come
- prima, perché per qualcuno – penso alla Boldrini – difendere la donna significa mettere la A
- in fondo alla parola: la sindaca, la ministra, la assessora, la consigliera. Io penso che le
- donne abbiano bisogno di ben altro che non la A in fondo all’aggettivo o al sostantivo. E
- magari abbiano bisogno di pene certe per quelli che commettono violenza nei loro confronti
- che, per buona condotta, dopo due o tre anni sono già fuori di galera, ammesso e non
- concesso che entrino in galera. E io, per quelli che mettono le mani addosso a una donna
- o a un bambino, applicherei la sanzione che c’è in altri Paesi europei. Con la castrazione
- chimica, tu hai finito di fare il pedofilo o lo stupratore, e ti passa la voglia di fare il
- pedofilo e lo stupratore. Questo, magari, tutelerebbe un po’ di più la donna, più che
- chiamarla ministra o sindaca. Questo è. Però, ecco, una cosa a cui sarò, nel nome della
- tutela della donna ma nel nome del futuro della nostra società, a cui dirò sempre di no,
- invece, secondo me, sta arrivando in Parlamento e sarà una conseguenza del sì, perché con
- il sì tutto potrebbe essere possibile, ecco io non concepisco che il corpo della donna possa
- essere comprato[top]. L’utero in affitto, i bambini in vendita[ppp+top] sono una roba che
- non sta né in cielo né in terra, che non sta né in cielo né in terra. Il lavoro è precario, la
- famiglia è precaria, la scuola è precaria – hanno fatto la buona scuola. Un genio. La buona
- scuola, duecentomila insegnanti che giravano da nord a sud, da sud a nord, non si capiva
- Gente che insegnava da dieci anni che è rimasta a casa. Però, un posto di lavoro
- fisso Renzi l’ha creato, quello per sua moglie vicino casa. Perché lì, un posto di lavoro a
- tempo indeterminato, stranamente, nella scuola vicino casa, è arrivato. Guarda che
- coincidenza strana e incredibile. E quindi, la precarietà sul lavoro[ppp], la precarietà nella
- società[ppp], la precarietà in Costituzione[ppp]. Se passa il sì, invitate chi ancora non ha
- deciso a leggerla, a leggere. È tutto aperto. Manca una settimana. I sondaggi non possono
- essere pubblicati. Io ce li ho. Non perché noi, come Lega abbiamo i soldi per farli, ma
- perché mi girano di seconda mano quelli che fanno gli altri. Perché Renzi ha milioni e
- milioni da spendere. Ha scritto agli italiani in giro per tutti il mondo. Scriverà anche a voi,
- eh? Arriveranno lettere in tutta Italia, a Cuneo, in provincia di Cuneo. Questo c’ha i
- Eh, tenetele per il caminetto. Però, questo per dire che i milioni ce li ha. Lui ha i
- milioni da spendere, noi non abbiamo, noi non abbiamo i milioni da spendere. Abbiamo
- E io preferisco voi ai milioni. Però, se si votasse oggi, è vero che sarebbe in vantaggio,
- di un pochino, miracolosamente. Perché di là ci sono tutti i poteri forti: le banche, la
- finanza, la borsa, le televisioni, le radio, i giornali. Una disinformazione come quella che la
- televisione pubblica sta facendo in questi mesi[top] io non la ricordo neanche nei
- documentari che ci riportano al ventennio di Mussolini, per intenderci, a proposito di
- libertà di informazione. Però, nonostante tutto e nonostante tutti, il No è un pochino in
- Però ci sono ancora tanti indecisi, a Cuneo, in provincia, i vostri vicini, i vostri
- colleghi, i vostri parenti che magari incontrate domani a pranzo. Fate questo tentativo. Io
- son sicuro che se domani o se oggi pomeriggio fermate dieci persone fra quelli che
- conoscete, gli fate la domanda secca: “Ma tu cosa fai il 4 dicembre?”. Almeno la metà vi
- guarderà con due occhi così. Cosa succede? È il patrono? C’è la partita? C’è il ponte?
- Vado a castagne? Vado a funghi? Vado a sciare? Cosa succede il 4 dicembre? Ma no,
- niente di grave. Il 4 dicembre si vota sulla Costituzione che regola la tua vita per i prossimi
- cinquant’anni, niente di che, non preoccuparti, niente di decisivo. Eh, ma tanto io non voto,
- tanto non serve a niente, tanto son tutti uguali, tanto son tutte parole. Ragazzi, io vi chiedo
- Io, ieri, ho fatto Lucca, Camaiore, Forte dei Marmi, Aulla, Spezia, Chiavari,
- Oggi, Mondovì, poi Asti, Alessandria. Domani Milano, poi vado a Roma, poi
- Sesto San Giovanni. In settimana ho Parma, Piacenza, Padova, Vicenza, Verona. Io non mi
- fermo un istante. Ma, la vittoria la portate voi. La differenza la fate voi. Mancano otto
- Se ciascuno di voi, in questi otto giorni, in coscienza, pensa di poter aprire il cuore
- di due o tre persone al giorno dicendo quanto è importante scegliere il 4 dicembre[top].
- Perché è a monte. Perché, se passa il sì, poi chi fa il sindaco di Cuneo è un sindaco che
- decide sul colore delle panchine. Chi fa il governatore del Piemonte, senza soldi, senza
- quattrini, senza ospedali, decide di che colore fare i treni che viaggiano per il Piemonte.
- Ma anche lo stesso Parlamento. Se passa questa riforma – l’hanno studiata bene – il Senato
- sarà in mano al Partito Democratico vita natural durante. Quindi, la Lega potrebbe
- prendere il 98% dei voti ma noi la Costituzione non la tocchiamo più e ci teniamo Roma e
- Bruxelles in Costituzione[impl]. Quindi, alzi la mano chi pensa di poter convincere almeno
- una decina di persone, da qui a domenica prossima, ad andare a votare e a votare No per la
- libertà. Ce la fate? Ce ne avete voglia? Mi date una mano? Ci diamo una mano? Ecco,
- io…la vittoria è qua! Non la porto a casa. Io domani vado venti minuti alle 4/4 e mezza da
- Giletti, a DomenicaIn, su RaiUno, e cercherò di essere calmo, tranquillo, pacato. Però, la
- differenza la fate voi col vostro vicino di casa, col vostro collega, vostro cognato, vostra
- Se è vostra suocera, non andate più a mangiarci a casa, se è il vostro collega
- toglietegli il saluto. Però, c’è una settimana. Ripeto, di là – non so a Cuneo – a Milano c’è
- il Sì ovunque: aeroporti, stazioni, metropolitana, autobus, le radio. Io, ieri l’altro,
- cercavo…ero in albergo a dormire, volevo ascoltarmi un po’ di musica prima di andare a
- dormire e cercavo gli Eagles su Youtube, digito e mi esce un bambino che mi dice “Vota
- sì!”. E io…
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Commento all’analisi del discorso di Beppe Grillo
Nel discorso di Grillo, il ricorso a presupposizioni è generalmente più limitato. Talvolta appaiono associate a contenuti di attacco o critica, talvolta veicolano contenuti auto-elogiativi o servono a rimarcare una determinata posizione ideologica.
In 29, la descrizione definita Il fatto di dire No dà per scontato che si debba dire No al referendum e che questa scelta appartenga già alle conoscenze condivise dagli interlocutori. Successivamente, allude allo stato d’animo dei cittadini italiani presupponendo, mediante un sintagma dimostrativo, che vi sia uno stato di paura in 61 (questa paura) e di ansia in 68 (quest’ansia). Rispetto alle scelte compiute dal Movimento Cinque Stelle, in 77-78 (Quando noi, prendendomi io e Gian Roberto, avevamo deciso di non prendere soldi e né rimborsi elettorali) Grillo presenta come informazione già in possesso del ricevente che lui e Gian Roberto Casaleggio abbiano deciso di non prendere soldi né rimborsi elettorali. Questa informazione, seppure nota a molti, potrebbe non esserlo a tutti, pertanto presupporla mediante una subordinata temporale ne impone la tacita accettazione da parte di tutti i riceventi. Presupposizioni auto-elogiative sono esemplificate da casi come quello in 111 (sempre più semplice per noi) in cui l’avverbio con valore intensivo sempre più presuppone che anche in precedenza sia stato semplice per il Movimento Cinque Stelle “fare le cose in trasparenza”.
Più ridotto è l’uso di implicature. Un caso che vale pena di commentare è quello in 106-108 (Ci sembra che ogni cinque anni andiamo a mettere una crocetta e abbiamo fatto il nostro dovere) in cui è implicato – mediante sfruttamento della massima di relazione – che il dovere degli italiani nei confronti della politica non sia semplicemente quello di apporre una crocetta ogni cinque anni in occasione delle elezioni politiche.
Più limitato è altresì il ricorso a topicalizzazioni, principalmente associate a contenuti di critica o di auto-elogio. In 83-84 (in un momento di disintegrazione della politica) l’informazione che la politica abbia attraversato un momento di disintegrazione è veicolata come già introdotta nell’universo di discorso e, pertanto, come già vagliata dal ricevente. Dello stesso tipo è la topicalizzazione post-focale in 111-112 (fare le cose in trasparenza e onestamente), in cui è presentato come informazione data che il Movimento Cinque Stelle faccia le cose in trasparenza e onestamente.
La vaghezza è espressa soprattutto dall’uso di plurali generici, come in 14-15 (ci dicevano) in cui il soggetto del verbo dire è lasciato sotto-determinato. Altre occorrenze sono quelle esemplificate dai sintagmi indefiniti in 95 (queste persone), 99 (questa gente qua) e da pronomi personali generici come loro in 146.
Commento all’analisi del discorso di Matteo Salvini
Anche in Salvini, le presupposizioni sono spesso associate a contenuti di attacco o critica. L’attivatore avverbiale anche in 21 (anche in provincia di Cuneo) presuppone che altrove ci sia qualcuno che guadagni sull’immigrazione. A seguire, in 26 (questi buoni e solidali), Salvini ricorre a una descrizione definita per riferirsi ironicamente a coloro che si occupano di assistere gli immigrati che sbarcano, presupponendo che siano “buoni e solidali”. In 35 (sono stufo di sentirmi dare del cattivo), mediante una presupposizione da predicato fattivo, Salvini dà per scontato che qualcuno gli dia del cattivo. Successivamente, in 60-61 (la doppia truffa) è presupposto che l’articolo 117, che regola le funzioni dello Stato, delle Regioni e dei Comuni, sia una doppia truffa. Ancora più incisiva è la subordinata in 70-71 (quando la fonte dei tuoi problemi entra in Costituzione con potere di vita e di morte) che presuppone non solo che l’Europa sia la fonte dei problemi dell’Italia, ma altresì che stia entrando nella Costituzione con potere di vita o di morte. Successivamente, in 93, nei confronti dell’ipocrisia italiana, è presupposto che essa sia consueta, così come nota è presentata in 115-116 la precarietà sul lavoro, nella società e in Costituzione, con un crescendo di persuasività che va dall’informazione più “attesa” e realistica (la precarietà sul lavoro) a quella meno attesa e possibile (la precarietà in Costituzione).
L’uso di implicature è correlato in special modo a contenuti offensivi, di attacco o critica. Ad esempio, l’occorrenza in 8 (non marmellate senza colore) mostra un caso di implicatura originata dalla violazione della massima di relazione, che lascia implicare che l’attuale amministrazione comunale cuneese non sia altro che una marmellata senza colore. Dello stesso tipo è l’implicatura veicolata in 38-39 (qualcuno si possa permettere di usare la tonaca per decidere chi è cristiano e chi non è cristiano) in cui Salvini lascia inferire che un sacerdote si sia approfittato del suo status per elargire giudizi di cristianità. Altri esempi di implicatura conversazionale associata a contenuti di critica sono quella in 49-50-51 (prima lo riserva ai cittadini italiani, prima lo riserva ai cittadini cuneesi, e poi quello che avanza lo redistribuisce a tutto il resto del mondo) in cui è implicato che attualmente lo Stato italiano non stia riservando le proprie risorse innanzitutto ai cittadini italiani e cuneesi, ma piuttosto a tutto il resto del mondo, e quella in 150-151 (ci teniamo Roma e Bruxelles in Costituzione) dove è implicato che il referendum porterà il potere interamente nelle mani del Governo (identificato con la città di Roma mediante sineddoche) e dell’Unione Europea.
Altrove nel discorso le implicature convergono con strategie di topicalizzazione, come è il caso di 30 (Un Paese buono veramente) in cui non solo è implicato, ma è anche topicalizzato – e quindi confezionato come informazione già presente nelle conoscenze già attivate dal discorso – che l’Italia non sia in realtà un Paese buono. Altre topicalizzazioni sono realizzate da clausole ipotetiche come quella in 87 (se fai l’infermiera, il pompiere o il muratore fino a 67 anni) che codifica come informazione già attiva che la legge Fornero abbia rovinosamente avanzato l’età pensionabile. Un charo tono di attacco è quello associato alla topicalizzazione in 126-127 (una disinformazione come quella che la televisione pubblica sta facendo in questi mesi) in cui Salvini attribuisce alle conoscenze recentemente attivate nella mente del ricevente il fatto che la televisione pubblica stia facendo disinformazione.
Come per molti altri discorsi già analizzati, anche in questo caso la vaghezza è manifestata soprattutto nell’uso di pronomi indefiniti come qualcuno a cui, in 21 e 22, è associato il fatto di “guadagnare fior di quattrini sull’immigrazione”.