Legenda colori: giallo = vaghezza; verde = topic; violetto = presupposizione; celeste= implicatura. L’alternanza di colori in una medesima stringa di testo indica la concomitanza di più impliciti linguistici.
Discorso di Matteo Renzi
Aula del Senato – 27 febbraio 2019
Puoi vedere il video dell’intervento qui.
- Signora Presidente, membri del Governo, onorevoli Colleghi.
- Il decreto legge che il Governo oggi presenta a quest’aula costituisce il biglietto da visita
- della maggioranza giallo-verde[vag]. Dobbiamo attenzione a una scelta che è la scelta
- qualificante della politica economica di Cinque Stelle e Lega. E’ il vostro biglietto da
- visita[vag]. Vedremo se questo decreto vi permetterà, nei prossimi mesi, di realizzare
- un 2019 bellissimo, di abolire la povertà, di dare il via libera al boom economico[vag].
- Sono le parole che il Presidente del Consiglio e il Vicepresidente del Consiglio hanno
- utilizzato per presentare questo atto. Per noi, Signora Presidente, non è così. Questo decreto
- legge è un decreto legge sbagliato, per tre motivi: uno legato al passato, uno al presente, uno
- al futuro. E mi perdonerà, Signora Presidente, se non ribadisco le straordinarie e puntuali
- osservazioni, di merito, che i miei colleghi del Partito Democratico, Tommaso
- Nannicini, Annamaria Parente, Edoardo Patriarca e Mauro Laus, hanno rivolto, in
- questo dibattito, alla maggioranza[ppp+vag] ponendo dei semplici emendamenti,
- nell’ottica di fare il proprio lavoro di parlamentari della minoranza e dare una mano. Non
- ripeterò gli argomenti di merito. Dico soltanto che con questo decreto legge
- voi certificate di aver mentito agli elettori[vag], perché avevate promesso un reddito di
- cittadinanza che noi avevamo valutato per 63 miliardi di euro[vag], che il
- Vicepresidente di Maio aveva detto in campagna valere 20 miliardi di euro. Oggi ci sono 4
- miliardi di euro. Avete mentito agli elettori[vag] quando avete detto che avreste abolito
- la Fornero nella prima settimana di governo[vag]. Voi non avete abolito la
- Fornero[vag], non avete fatto quota 41[vag], avete fatto quota 100[vag], mettendo le
- giovani generazioni in difficoltà per i prossimi mesi e per i prossimi anni. E, del resto, voi
- avete mentito sulla flat tax[vag]. Avete mentito sui rimpatri[vag]. Questo decreto segna
- la fine dell’innocenza del Governo giallo-verde rispetto alla campagna elettorale[ppp].
- Ma, ben più grave, questo decreto legge segna un clamoroso atto di masochismo di fronte
- alla crisi economica che stiamo per vivere[ppp]. Mancano all’appello 40 miliardi di euro.
- Manca anche il Ministro dell’Economia, all’appello, in quest’aula. Ne capisco
- l’imbarazzo[impl]. Avete gridato per anni contro le clausole di salvaguardia[vag] e,
- quando siete voi al Governo[vag], le avete raddoppiate[vag]. Vi sono 25 miliardi di euro
- da trovare per il 2020. Ma, ben più grave, l’errore nelle previsioni[ppp]. Il vero falso che
- sta alla base della legge di bilancio[ppp+top] porta ad avere necessità, per il 2019, almeno
- di 15 miliardi di euro. Mancano 40 miliardi, e voi mettete 8 miliardi su un provvedimento
- che non aiuta la crescita[vag]. Non si dica che la crescita è impossibile in Italia[impl].
- Perché, con il governo Monti eravamo al meno 2,3[vag], con il governo Letta al meno
- 1,7[vag]. Poi, con i nostri governi, è tornata la crescita[ppp+vag] e, casualmente, con il
- governo Conte, siamo tornati in recessione. Sarà casualità?[impl] Saranno circostanze
- fortuite?[impl] Leggo con stupore il continuo riferimento: “Eh, ma voi avevate
- Draghi”[ppp]. Sveliamo un segreto: lo avete anche voi, Draghi. Draghi è presidente della
- Banca Centrale Europea da cinque governi. Berlusconi, poi Monti, poi Letta, poi i nostri, e
- poi Conte. Farà in tempo, io credo, prima della fine del mandato, a vedere il settimo
- presidente del Consiglio. Ma, quello che manca oggi[ppp+top] non è il Presidente della
- Banca Centrale Europea, che c’è. E’ una politica di sviluppo! Che cosa volete fare sulle
- infrastrutture? La fate o no, la TAV? Il problema non è che non c’è Draghi, il problema è
- che c’è Toninelli[impl+vag]! Questo è il punto problematico! Il punto sul lavoro. Il
- Ministro Di Maio ha svolto un post, ha realizzato un post su Facebook valorizzando i dati
- del 2018. Lo condivido e capisco il vostro imbarazzo[impl+ppp], perché basta anche un
- ministro multi-tasking, come il nostro Vicepresidente del Consiglio, fare una semplice
- somma e sottrazione sulla calcolatrice dell’IPhone, per rendersi conto che i dati positivi del
- 2018 derivano dalle misure del passato. Tant’è vero che dal 1 giugno, giorno dal quale siete
- in carica voi, ad oggi, anzi no, al 31 dicembre, l’ISTAT segna una regressione dei posti di
- lavoro, di 75 mila posti di lavoro totale e di 122 mila a tempo indeterminato. L’aumento dei
- posti di lavoro lo state dicendo voi sulla base dei risultati che abbiamo prodotto noi[ppp]!
- Non è che non c’è Draghi, è che c’è Di Maio[impl+vag]. Questi sono i problemi reali di
- sviluppo economico di questo governo[ppp+top]. E, lasciatemi dire che il tema del reddito
- di cittadinanza nasce da una visione del lavoro che noi non condividiamo. Abbiamo letto nei
- sacri testi di Davide Casaleggio che nel 2054 tutti noi lavoreremo l’1% del nostro tempo. E’
- una visione neo-luddista, 4.0. E’ una visione che continua a immaginare che il futuro
- faccia paura[ppp]! Che non ci sia lavoro perché internet delle cose cambierà il modo di
- fare lavoro. Perché, la rivoluzione dei big data, dell’intelligenza artificiale…è vero, cambierà,
- il lavoro. Ma ci saranno nuovi lavori. Non è che noi possiamo immaginare che, siccome il
- futuro cambia, noi non lavoreremo più[impl]. Siamo come gli amanuensi che avevano
- paura della macchina da stampa, siamo come i luddisti che avevano paura dei robot,
- dell’innovazione tecnologica. Non è così, il futuro non è una minaccia, amici dei Cinque
- Stelle! Vi diciamo no perché siamo totalmente diversi da voi, nella visione del lavoro. Se c’è
- la povertà[top], se c’è la povertà[top], non si combatte la povertà creando un
- sussidio[impl], trovando 6.000 navigator che ancora non abbiamo capito chi assumerà, e
- cercando di dare a questi navigator l’incarico di offrire tre proposte di lavoro a chi non ce
- l’ha. Perché, se a Vibo Valentia qualcuno c’ha tre proposte di lavoro, non c’è bisogno del
- navigator per trovare tre proposte di lavoro, ve lo garantiamo! Il punto centrale è che voi
- utilizzate una cultura della paura, sul futuro, che è la stessa che ha la Lega
- sull’immigrazione. Voi immaginate che il domani sia un qualcosa di cui avere timore. Noi
- pensiamo di no. Il domani è senz’altro incerto. Dobbiamo lavorare tutti insieme, come
- italiani, per renderlo più forte. Ma non potete immaginare che il futuro della Repubblica
- italiana fondata sul lavoro sia un sussidio[impl], sia l’assistenzialismo[impl], sia un
- messaggio diseducativo verso i nostri giovani[impl]. E’ la direzione di marcia, che è
- sbagliata[top], non sono le tecnicalità. E allora, Signora Presidente, questo sguardo, che è
- uno sguardo di affetto verso l’Italia, che noi abbiamo come Partito Democratico, è uno
- sguardo di affetto di chi porta dei risultati[ppp+impl] perché, quando abbiamo governato
- noi i posti di lavoro sono aumentati; e mi auguro che voi facciate meglio di noi! Ma il punto
- fondamentale è che questo sguardo di affetto si scontra con un linguaggio di odio, Signora
- Presidente, è un linguaggio di odio che viene espresso sui social, contro una cantante che
- dice semplicemente “aprite i porti”. E’ un linguaggio di odio che porta un maestro della
- scuola pubblica italiana a dire a un bambino di colore che lui è brutto e che la sorella è una
- E’ un linguaggio di odio, Signora Presidente – mi rivolgo a una persona che stimo,
- come il presidente del gruppo dei Cinque Stelle, Patuanelli – è un linguaggio di odio che non
- può permettere al vostro gruppo di avere all’interno del gruppo non soltanto chi mima le
- manette[ppp+vag], ma chi dice che un senatore dev’essere impiccato[ppp+vag], questo
- linguaggio d’odio è un linguaggio dal quale voi dovete prendere le distanze. Ed è un
- linguaggio d’odio che non può portare qui, ieri, a dire a un senatore del nostro gruppo che
- deve bruciare all’inferno[vag], Signora Presidente. Anche da parte dell’ufficio di
- Presidenza ci dev’essere più forza nello stigmatizzare questo linguaggio[ppp], perché è
- un linguaggio che produce danni per gli uni e per gli altri. Vedete, chi dice a me che devo
- essere impiccato provoca una reazione nel gruppo del PD. Che il Presidente Marcucci dice:
- “Matteo, fallo te l’intervento a nome di tutti noi”. Perché, chi vuole far tacere qualcuno di
- noi[ppp+vag] non si rende conto che costituisce un amplificatore delle nostre idee e per la
- nostra voglia di portare avanti le idee e la forza del futuro di domani[ppp] nel nostro
- Ma, chi dice a me che devo essere impiccato non fa paura al gruppo del PD. Con quel
- linguaggio crea una situazione di disagio al Paese . Quando il Ministro dello Sviluppo
- Economico va dai gilet gialli[ppp+top], dalla frangia più militare e dalla frangia
- golpista[ppp], spaventa gli investitori internazionali! Quando voi continuate a dare
- messaggi sbagliati sullo spread[ppp+top], portate via il risparmio delle famiglie. Voi non
- fate paura a noi, state facendo paura agli italiani. Cambiate strada prima che sia tardi.
Discorso di Paola Taverna
Aula del Senato – 27 febbraio 2019
Puoi vedere il video dell’intervento qui.
- Presidente e Colleghi, oggi si chiude un cerchio, un cerchio che si è aperto circa sei anni fa,
- quando prendevo la parola in quest’aula per raccontare la fine di una impietosa storia
- italiana[ppp], che ha contribuito al declino morale ed economico del Paese[ppp].
- Stavolta, invece, intervengo a nome di tutto il Movimento Cinque Stelle, del quale mi onoro
- e sono fiera di far parte, per segnare l’inizio di una nuova storia[ppp], una storia che
- affonda le proprie radici nella nostra Costituzione che abbatte, finalmente, quegli ostacoli
- economici e sociali che, per colpa dell‘ignavia e del menefreghismo di una vecchia
- politica, hanno fin qui impedito ai cittadini di essere uguali e liberi allo stesso
- modo[ppp+impl]. Oggi, la nostra Costituzione, quella che il PD voleva ridurre a
- brandelli[ppp], riceve attuazione. Oggi lo Stato guarda a chi è stato lasciato indietro, molto
- indietro, in un angolo. A chi è stato messo nelle condizioni di credere di essere un fallito,
- di smettere di sperare nel futuro[ppp+vag]. Oggi, l’aula del Senato approva il reddito di
- Tutti, tutti verranno messi nelle condizioni di ripartire, di credere in se stessi e
- nel loro futuro. E’ finito il tempo del “le faremo sapere”. “Un lavoro? Un lavoro di questi
- tempi non lo trovi neanche a pagarlo oro”. Oppure, come i buoni consigli dispensati dall’ex
- Ministro del Lavoro[ppp+impl]: “Vai a farti una partita di calcetto così incontri qualcuno
- che il lavoro te lo offre!”. Perché il reddito è molto più che un sostegno economico. Ce
- l’hanno messa tutta per far credere che non fosse così[vag]. Si è parlato di un sussidio, di
- assistenzialismo, ho sentito anche parlare di elemosina da chi l’elemosina l’ha fatta
- veramente[ppp+vag], a tranche di ottanta euro, e ad alcuni l’ha anche richiesta indietro.
- Ormai, ormai lo sanno tutti che il reddito è molto di più. Tutti sanno che il reddito di
- cittadinanza è uno strumento di politica attiva. Se guardo indietro e ripenso a tutto ciò che
- di straordinario un movimento di cittadini[ppp+vag]…se guardo indietro e ripenso a
- tutto ciò che di straordinario un movimento di cittadini[ppp+vag] ha fatto in questi
- anni per i cittadini, le prime immagini che mi vengono in mente sono quelle delle due marce
- che da Perugia ad Assisi ci hanno visto al fianco di migliaia di persone, che chiedevano
- un’opportunità per rimettersi in gioco[ppp]: diritti, giustizia sociale, chiedevano che
- nessuno restasse più indietro[ppp]. E’ stato lì, ascoltando le tante voci di chi, costretto a
- vivere ai margini e a vedere emigrati i suoi figli all’estero, mentre i soliti noti ingrassavano
- sempre di più[ppp], che ho capito che è la storia di ognuno di noi a scrivere quella di un
- intero Paese[top]. D’altra parte, è proprio dalla storia di cittadini comuni che è nato il
- Movimento Cinque Stelle. Ma non posso dimenticare quanta fatica ci è costata[ppp], non
- è stato facile. Il Movimento Cinque Stelle ne ha fatto la sua battaglia più
- importante[ppp]. Era il primo punto del programma già alle elezioni del 2013. Da allora
- non abbiamo mai smesso di combattere in Parlamento perché divenisse realtà[ppp]; e
- ci tengo a ringraziare in particolar modo la collega e amica, Nunzia Catalfo, oggi presidente
- della Commissione Lavoro, per l’instancabile impegno con cui si è dedicata alla stesura e
- alla pomozione del disegno di legge[ppp]. Era l’ottobre del 2013 quando lo depositavamo
- qui in Senato – come dimenticarlo – in quel periodo io ero capogruppo. Era il tempo in cui il
- Senato si esprimeva sulla decadenza di Berlusconi, perché, vede, collega Saccone, noi siamo
- fieri di avere un capo politico che ha 32 anni, che è incensurato, che ha fatto dei lavori
- umili prima di diventare Ministro[ppp+top], come tutti i ragazzi italiani. E non sono certo
- io che le devo ricordare la storia del suo capo politico. L’Italia, solo cinque anni fa si
- ritrovava un condannato che sedeva in Parlamento[vag] dopo essere stato per venti
- anni al governo a suon di leggi ad personam[ppp]. Era appena finito un governo tecnico
- che scriveva le leggi solo per l’Europa[vag] e ne stava per iniziare un altro che le leggi le
- faceva, per amici, banche, banche degli amici e amici delle banche[vag]. E poi, e poi, e
- poi siamo arrivati noi che dall’opposizione abbiamo iniziato subito dando battaglia per una
- misura di lotta alla povertà. Ora i ruoli si sono invertiti: noi siamo al governo e voi siete
- all’opposizione, sempre uniti, stavolta contro il reddito di cittadinanza[impl]. Ma come si
- fa a venire in Parlamento e a contrastare l’unica misura che può abbattere la
- disuguaglianza sociale nel nostro Paese?[impl] Per tanti, troppi anni, questo Paese è stato
- sfinito, mangiato pezzo per pezzo, da quella Destra e da quella Sinistra che senza un
- briciolo di vergogna oggi vanno sbandierando l’intenzione di raccogliere le firme per
- un referendum contro il reddito di cittadinanza[ppp]. Non gli è bastato distruggere lo
- Stato sociale, creando un abisso tra ricchi e poveri[impl]. No, adesso questi poveri,
- sfiniti delle loro politiche[top], questi signori[vag]hanno deciso addirittura di dichiarargli
- guerra, la Sinistra. La Sinistra, ma dov’è la Sinistra?[impl] Avete rinnegato anche voi
- stessi[ppp+vag], pur di contrastare il reddito di cittadinanza. Ci hanno provato in tutti i
- modi[vag], ci hanno provato in tutti i modi[vag], ci hanno provato in tutti i modi[vag],
- e fu il tempo delle coperture….ce lo avranno chiesto cinque milioni di volte[vag], dove
- erano le coperture, cinque milioni di volte, tante quante saranno le persone che potranno
- avere, adesso, la loro dignità. A volte mi sveglio la notte e vado a cercare la legge di
- stabilità. Sa, mi dovesse chiamare Giannini, e mi chiede delle coperture. Poi fu quello del
- divano: ne ho sentite di tutti i colori, per far passare l’idea che aiutiamo chi non vuol
- lavorare, mentendo, sapendo di mentire. Invece, tutti sanno che per ottenere il reddito
- bisogna attivarsi in un percorso di reinserimento, sociale e lavorativo. Oggi, se mi guardo
- indietro, ciò che mi suscita più rabbia[ppp+top] è che, così facendo, avete fatto solo in
- modo che trascorressero invano altri cinque anni[vag], cinque anni che – è impossibile
- negarlo – nei quali le condizioni del Paese sono peggiorate, in cui i poveri sono aumentati e
- milioni di italiani sono stati costretti a rinunciare non solo a curarsi ma anche a fare il
- secondo pasto. Cinque anni in cui milioni di giovani hanno continuato a scappare dall’Italia
- e tanti imprenditori sul lastrico hanno scelto di togliersi la vita, pur di non accettare la loro
- vergogna[ppp] e la vergogna dei propri figli[ppp]. Per noi c’è sempre stato un solo faro:
- nessuno deve rimanere indietro, nessuno deve rimanere indietro, proprio come sognavano i
- nostri padri Costituenti. E ora quel sogno sta diventando realtà, perché nel nostro Paese,
- finalmente, ci sarà una reale ed efficace misura di lotta all povertà, perché finalmente
- viene riconosciuto, per legge, il diritto di tutti a una vita dignitosa[impl]. Meno intuitivo
- è forse il nesso tra reddito di cittadinanza e mafia[ppp]. Sì, perché, se si è liberi e non
- costretti dal bisogno[top] non si è più ricattabili. Questo vuol dire una cosa molto
- Quei soggetti che hanno costruito le loro carriere politiche su biechi scambi
- elettorali[ppp+top+vag] dovranno farsene una ragione: è finita. Libertà dal bisogno e
- spesso anche dalla disperazione. L’ultimo pensiero va ai sindacati che sono scesi in piazza
- contro il reddito di cittadinanza, peraltro insieme a confindustria. Bè, è finita anche per voi:
- vi siete arroccati sulle vostre prerogative[ppp], dimenticando che dovevate rappresentare
- i più deboli e non i più forti[impl]. Ho sentito anche che dare un reddito di cittadinanza
- così elevato fa sì che non si è più invogliati ad accettare i lavori a basso salario, come se il
- problema fosse il reddito di cittadinanza troppo alto e non i salari troppo bassi[impl].
- Io, mentre vi sentivo parlare, pensavo: ma questi che criticano il reddito di
- cittadinanza[vag], ma che ne sanno di povertà? C’è, c’è una frase c’è una frase di Madre
- Teresa di Calcutta, c’è una frase di Madre Teresa di Calcutta, c’è una frase di Madre Teresa
- di Calcutta che, invitata ad un convegno sulla fame nel mondo, disse: “Io vengo a questo
- convegno, a patto che coloro che vi partecipano rispettino almeno per tre giorni il digiuno.
- Perché, per parlare di fame, bisogna avere fame”. Allora io consiglio ai miei colleghi[vag],
- prima di parlare di povertà, che comincino a vivere a 400 euro al mese[impl+vag], come
- hanno predetto che facessero i nostri pensionati[ppp+vag], mentre loro si mantenevano
- i vitalizi[ppp+vag]. Che cominciassero a mantenere le famiglie a 800 euro al
- mese[impl+vag], come hanno voluto che facessero i nostri cittadini perché avevano gli
- stipendi superiori a 14.000 euro[ppp]. E comunque, i vitalizi sono stati già tagliati e per
- gli stipendi ci stiamo attrezzando, perché noi del Movimento abbiamo tanti difetti, ma due
- cose nessuno ce le può negare: abbiamo un cuore grande e la testa dura, perché a noi
- hanno insegnato a fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile, e all’improvviso ci
- siamo sorpresi a fare l’impossibile.