Un saluto ai nostri lettori OPPP!
Questa settimana vorremmo sottoporvi il commento a un recente post di Matteo Renzi, le cui sferzanti critiche sono spesso veicolate mediante il ricorso a strategie di implicitezza linguistica. Vediamone alcune, concentrandoci in special modo sulla seconda parte del post.
Nel punto 1, l’enunciato basta di dar sempre la colpa a qualcun altro presuppone che, finora, si sia sempre data la colpa a qualcun altro di ciò che non funzionava nell’operato del governo. Un’altra evidente presupposizione è quella veicolata dal verbo di cambiamento di stato smettere in “possiamo smetterla con queste planetarie figure barbine?” che presuppone che Meloni e i suoi collaboratori abbiano sinora fatto figure barbine.
Nel punto 2, un altro verbo di cambiamento di stato (finirla) presuppone che finora Meloni abbia manifestato un vittimismo cosmico per il quale lei si ritiene sempre oggetto di cattiverie e complotti. Ancora, l’uso dell’imperativo (esortativo) in “porti le sue idee” presuppone che finora non abbia mai portato le sue idee e, nuovamente, in smetta di dire che tutti ce l’hanno con lei è presupposto che Meloni dica insistentemente che tutti ce l’hanno con lei. Anche l’imperativo in faccia uno sforzo di serietà attiva la presupposizione che Giorgia Meloni non si sforzi di agire con serietà. Infine, in basta con i dilettanti è presupposto che Meloni e i suoi collaboratori abbiano agito da dilettanti.
Insomma, l’ingrediente “presupposizione” in questo messaggio di Renzi rende le sue critiche senza dubbio più manipolatorie che se fossero espresse in modo più diretto ed esplicito. Ma si sa…il segreto del linguaggio politico sta proprio nel suo essere la “parte sommersa di un iceberg”!