Cari lettori e lettrici OPPP!, questa settimana commentiamo lo slogan di una delle principali banche italiane, UBI Banca, dal 2020 incorporata in Intesa Sanpaolo.
Lo slogan recita fare banca per bene. Questo è un esempio illustrativo della strategia della vaghezza, ovvero del dire cose molto generiche, che non si sa bene a che cosa si riferiscano. Come abbiamo già notato in altri post, il potenziale persuasivo della vaghezza risiede spesso nella combinazione semantica vincente tra una scarsa denotazione e una chiara connotazione. Spieghiamo meglio. Dal punto di vista denotativo, ovvero del significato lessicale delle parole, lo slogan non dice nulla di nuovo al destinatario, non è particolarmente informativo, poiché tutti coloro che leggono una pubblicità o uno slogan si aspettano che il fornitore presenti il proprio prodotto come un prodotto buono, che funziona per bene. Tuttavia, ognuno può immaginare aspetti diversi associati a un buon servizio bancario: tassi d’interesse bassi, tasse ridotte per la gestione del conto corrente, assistenza clienti efficiente che eviti lunghe attese, assistenza clienti disponibile 24/7, attenzione a questioni etiche come la sostenibilità, e altro ancora. Ciascuno di questi aspetti, importanti a livelli diversi per diversi potenziali clienti, può essere associato al fare banca per bene, e quindi ciascun lettore vedendo lo slogan della banca può immaginare di trovare quello di cui ha bisogno. Tuttavia, è evidente che ciò potrebbe non verificarsi affatto (poiché verosimilmente non tutte le qualità elencate caratterizzano effettivamente la banca in questione). Si noti, poi, che “fare banca per bene” può anche significare realizzare grandi profitti senza particolare vantaggio per i clienti. Tuttavia grazie al valore connotativo positivo della frase e in particolare dell’espressione per bene (con connotazione si intendono i valori allusivi, evocativi, affettivi, che accompagnano l’uso della parola), lo slogan può implicitamente evocare al cliente tutte le qualità che a lui sembrano positive. Restando così sul vago, ovvero non impegnandosi per qualcosa di preciso, gli autori massimizzano le probabilità di consenso tra i destinatari. Infatti più è preciso ciò che si dice (ad esempio: “abbiamo un’ottima assistenza clienti”, oppure “i nostri consulenti aiutano ad investire al meglio”) più facilmente si vede che non corrisponde alla realtà. Se lo slogan fosse stato più preciso, avrebbe convinto una cerchia di persone più ristretta. Essendo vaghi, invece, ci si tutela dall’essere contrariati e si può dare a tutti la sensazione di stare a parlare della cosa a cui i destinatari stanno pensando, massimizzando appunto (la percezione di) con-senso. Insomma, uno slogan fatto per bene.