L’implicito della settimana: Salvini al pastificio Rummo

In questi giorni potreste esservi imbattuti nel breve video che Matteo Salvini ha pubblicato su Tik Tok in occasione di una visita al pastificio Rummo. Con cuffietta e camice d’ordinanza, il Ministro dei Trasporti si aggira entusiasta nello stabilimento, dichiarando: “Alla faccia di quelli che vogliono la farina di insetti, i vermi, i grilli, le cavallette, a quelli che stanno a Bruxelles, combattono la dieta mediterranea, viva la nostra pasta! […] Evviva l’Italia, evviva la nostra qualità!”

In questo messaggio Salvini sfrutta un meccanismo retorico noto fin dall’antichità: la falsa dicotomia, tramite cui due scenari vengono proposti come alternativi, fingendo che siano mutuamente esclusivi e che non siano date altre possibilità. Dal punto di vista dell’analisi degli impliciti, questo meccanismo è analizzato come presupposizione da alternativa attivata dal costrutto “alla faccia di… viva…”: ai destinatari della comunicazione si presenta come vero e scontato che in una certa situazione vi siano solo due possibili scelte, e che accogliendone una diventi impossibile l’altra. È proprio quello che fa Salvini contrapponendo, da una parte, “quelli che vogliono la farina di insetti, stanno a Bruxelles, combattono la dieta mediterranea” e dall’altra noi italiani, artigiani della tradizione e della qualità alimentare. Dà per scontato che se si realizza qualcosa di innovativo o proposto da Bruxelles si dovrà rinunciare alla buona cucina e alla cucina italiana.

In questo meccanismo implicito gioca un ruolo importante anche la presupposizione di “la dieta mediterranea”, ottenuta grazie all’uso dell’articolo determinativo: Salvini dà per scontato che esista una dieta mediterranea ben definita e che tutti sappiano cos’è, mentre in realtà la dieta mediterranea non è un ricettario, ma uno schema alimentare con grandi margini di variabilità, che non esclude affatto a priori i nuovi alimenti a base di insetti.

Nella contrapposizione presente nel messaggio è implicito ovviamente anche un giudizio: i due scenari non sono equivalenti, ma il primo è dipinto come molto peggiore dell’altro (grazie anche all’accostamento nella parte finale del messaggio di “Italia” e “qualità”). Grazie alla presupposizione da alternativa, il Ministro riesce a far passare sotto traccia un contenuto falso, che se asserito verrebbe prontamente smascherato: che è impossibile voler mangiare sia farina di insetti sia pasta di semola, voler promuovere i novel foods e anche la dieta mediterranea, stare a Bruxelles e fare gli interessi dell’Italia.

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Informazioni utili alla lettura

Ogni contenuto discutibile è evidenziato con un colore diverso che corrisponde al tipo di implicito linguistico usato dal parlante in quell’occasione. Il tipo di implicito è indicato nell’etichetta che compare al passaggio, e che ne esplicita anche la funzione comunicativa.

Ogni contenuto implicito serve a realizzare un certo obbiettivo nella comunicazione: cioè, è dotato di una Funzione comunicativa. Ad esempio: Autoelogio, Elogio di altri, Attacco, Difesa e Opinione personale. 

La Presupposizione è un contenuto presentato come se i destinatari ne fossero già al corrente: in questo modo non sono indotti a metterlo in discussione.

L’Implicatura è un contenuto che non è detto esplicitamente, ma è lasciato intuire. Poiché lo implica lui, il destinatario si accorge di meno che gli è stato trasmesso dall’emittente. 

Un’Espressione vaga è compatibile con molti diversi contenuti concreti, per cui è difficile accorgersi se essa sia falsa o esagerata.

Un Topic, per i linguisti, è un’informazione presentata come se se ne stesse già parlando, quindi come se fosse già abbastanza accettata nel discorso.