In questi giorni abbiamo sentito molto parlare del videomessaggio del Ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara trasmesso alla Camera dei Deputati in occasione della presentazione della Fondazione Cecchettin. È stata contestata la scelta del Ministro di affermare che il patriarcato non esiste più, ed è stata trovato inopportuno il suo puntare il dito contro l’immigrazione illegale come fonte dei crimini d’odio verso le donne, quando Giulia Cecchettin è stata uccisa da un ex fidanzato italianissimo.
Noi di OPPP! non abbiamo potuto non notare nel discorso del Ministro alcuni significativi esempi di strategie implicite. Le più interessanti si concentrano in un passaggio in cui una implicatura generalizzata si sovrappone a una implicatura conversazionale. Spieghiamo di cosa si tratta partendo dalle parole di Valditara. Parlando delle soluzioni per contrastare la violenza sulle donne, il Ministro dice: “Abbiamo di fronte due strade: una concreta, ispirata ai valori costituzionali; l’altra ideologica. In genere i percorsi ideologici non mirano mai a risolvere i problemi, ma ad affermare una personale visione del mondo. La visione ideologica è quella che vorrebbe risolvere la questione femminile lottando contro il patriarcato”.
Quando si dice che ci sono “due strade”, si sta suggerendo (con una implicatura che si attiva in ogni contesto, ed è dunque definita “generalizzata”) che le strade sono due e non più di due, e che è dunque inutile cercare di pensare ad altre soluzioni. La metafora della strada suggerisce inoltre che le due soluzioni siano mutuamente esclusive. Valditara non dice esplicitamente quale delle due strade sia quella giusta, ma fornisce degli “indizi” perché chi lo ascolta giunga alla sua stessa conclusione attraverso una implicatura conversazionale. La strada “concreta” è quella “ispirata ai valori costituzionali”: questa precisazione, del tutto irrilevante nel contesto e anche molto vaga, serve a suggerire che si tratta di una soluzione virtuosa, e anche che la strada alternativa potrebbe non essere altrettanto fedele allo spirito della Costituzione. Il giudizio sulla “strada ideologica” è affidato a una considerazione generica: “In genere i percorsi ideologici non mirano mai a risolvere i problemi”, che conduce chi ascolta a pensare che anche questa volta la strada ideologica non porterebbe a nulla. Dunque, la strada ideologica è quella sbagliata, e non resta che prendere quella concreta.
Ma nel frattempo, il discorso del Ministro procede nella sua critica della rilevanza del patriarcato e la strada “concreta”, a dispetto del suo nome, non viene illustrata, finendo per diventare sempre più vaga. Alla fine del discorso, chi ascolta non ha idea di cosa intenda fare il Ministero dell’istruzione per contrastare la violenza di genere.