Un saluto ai lettori di OPPP!
Un partito come Fratelli d’Italia deve da un lato cercare di affermarsi più che può nelle istituzioni europee, dall’altro accontentare una base elettorale che di Europa non ne vuole proprio sapere. Vi sarebbe una certa non troppo latente contraddizione nel dire contemporaneamente “l’Europa non dovrebbe esistere come organismo capace di regolare aspetti delle nostre vite” ed “Eleggeteci nelle istituzioni europee”. Per risolverla, non restano molte strade. E infatti a distanza di cinque anni lo slogan principale a cui si affida Giorgia Meloni rimane sostanziamente lo stesso, ed esprime l’idea che Fratelli d’Italia vuole sì entrare nelle istituzioni europee, ma più che per farle funzionare, per renderle qualcosa di diverso da ciò che sono adesso, e che non piace al suo elettorato. Nel 2019 lo slogan era “In Europa per cambiare tutto”, nel 2024 è “Con Giorgia l’Italia cambia l’Europa”.
Entrambi gli slogan hanno due caratteristiche persuasive fondamentali. La prima è che la connotazione di queste espressioni è sempre molto positiva: l’idea del “cambiare (tutto)” suona bene all’orecchio di chiunque. Fa venire in mente cambiamenti positivi, non negativi. A messaggi del genere tendiamo istintivamente ad aderire. Ma questa adesione istintiva verrebbe meno se il contenuto dei messaggi non ci fosse congeniale. Se, cioè, la loro denotazione, ossia la concreta realtà a cui si riferiscono, non ci trovasse d’accordo. Ebbene, la seconda caratteristica persuasiva di questi messaggi è l’estrema vaghezza: sono così vaghi, che la loro denotazione è in grado di variare a piacimento.
Che cosa vuol dire “cambiare tutto”? Certo non può essere interpretato in maniera letterale, quindi ognuno può attribuirgli il significato più gli piace. Qualcuno immaginerà un aumento delle quote latte concesse dall’Europa agli allevatori italiani, altri una riduzione delle stesse quote latte. Alcuni immagineranno misure restrittive sui combustibili fossili per favorire la costruzione di impianti di energie rinnovabili, altri una minore regolamentazione sugli stessi combustibili fossili. Ci sarà chi pregusti misure per la riduzione dei flussi turistici, e chi si fregherà le mani pensando a incentivi che riempiano ancora di più gli alberghi e i negozi di souvenir.
Insomma, il risultato di una connotazione positiva associata a una denotazione molto vaga è che con Meloni possono sentirsi pienamente d’accordo anche persone che la pensano in modi diametralmente opposti.