Questa settimana vi proponiamo una interessante occorrenza di implicature conversazionali tratte da un messaggio Twitter di Carlo Calenda, candidato sindaco al Comune di Roma. Nella prima parte del tweet (Il bello di presentarsi con una sola lista civica è che non hai nessun partito che ti impone le scelte da compiere e le persone da mettere in squadra) è implicato (e non detto esplicitamente) che agli altri candidati sindaci le scelte da compiere e le persone da mettere in squadra siano state imposte dai rispettivi partiti. Calenda si presenta perciò come individuo libero, coraggioso, intellettualmente onesto e in contrapposizione agli altri candidati, che pertanto non vanterebbero le stesse virtù. Nella seconda parte del tweet (L’unico criterio sarà la competenza, l’unica bussola l’interesse dei cittadini) è implicato che le priorità dei partiti non riguardino né la competenza dei candidati, né l’interesse dei cittadini, e che dunque questo scenario si riproporrebbe qualora venisse eletto qualcuno di diverso da Calenda. Entrambe queste opinioni sono almeno in parte diffamatorie dei suoi avversari, ed è per questo che a Calenda conviene trasmetterle, sì, ma in modo implicito.