
Tutti noi vorremmo che i ritmi dell’estate fossero più distesi e rilassati, un po’ come se vivessimo una eterna “gita in barca”. E RUMMO, con la sua “lenta” essiccazione – che ne garantisce tenuta alla cottura, qualità e inimitabile sapore – ne è l’esempio più calzante. In effetti, il messaggio tenta proprio di comunicarci questo: RUMMO rende le nostre giornate rilassanti e allontana la frenesia del quotidiano, anche quando si cucina! In altre parole, mangiando RUMMO, l’estate avrà ritmi più rilassanti e distensivi, e sarà pertanto più bella. Questi ambiziosi contenuti non sono asseriti, ma sono ricavabili per inferenza e, nello specifico, tramite implicatura. Presentarli implicitamente permette di evitare che i prodigi attribuiti a RUMMO appaiano esagerati e inverosimili, come invece risulterebbero subito per chiunque se fossero detti in modo esplicito.
Inoltre, l’estate sarà “più bella” in che senso? In effetti, anche qui il messaggio vuole lasciare implicito – in particolare, lascia vago – che cosa si voglia intendere con questo aggettivo. Bella perché ci permette di trascorrere più tempo al mare? Perché possiamo continuare ad organizzare piacevoli aperitivi serali in spiaggia? Perché possiamo continuare a fare rilassanti gite in barca (come mostrato nell’immagine)? Forse, il vero senso di “bella” è volutamente lasciato indeterminato proprio perché ciascun destinatario possa completarlo in base a ciò che gli è più gradito, e soprattutto non si accorga che RUMMO in realtà non può rendere la nostra estate né più lunga, né più tranquilla, né più avventurosa… né, probabilmente, più felice.