Grazie , grazie Presidente .

Io credo che oggi la discussione sia un elemento del quale tutti dovremmo andare orgogliosi .

Io capisco che c' è la campagna elettorale in Lombardia , e quindi le rivendicazioni di parte che abbiamo sentito anche durante la discussione portano a dire , e a rivendicare la paternità rispetto alla negoziazione sugli accordi .

Ma la verità è che quello di oggi è un atto dovuto per 90.000 lavoratori frontalieri italiani in Svizzera che , in assenza di accordo , si troverebbero a vedere applicato quello che l' Agenzia delle entrate ha deciso con un interpello .

Quindi , forse , per una volta possiamo essere orgogliosi del fatto che questa risposta è un atto dovuto per quei lavoratori .

E il disegno di legge di ratifica , che oggi esaminiamo , nel testo unificato dei disegni di legge 108 , a prima firma Alfieri , e 376 del Governo , approvato dalle Commissioni riunite 3a e 6a , riguarda la ratifica degli accordi tra Italia e Svizzera siglati nel dicembre 2020 e già ratificati col voto parlamentare dello scorso 26 gennaio .

E questo elemento , il fatto che il testo sia stato frutto di un accordo non definitivo .

Perché è vero che c' è il tema del telelavoro , che bisogna disciplinare ; è vero che c' è il tema dello smart working e delle modalità in cui si organizzano le prestazioni lavorative , oggi in maniera diversa a prescindere da quello che è stata l' emergenza dovuta alla pandemia , ci impongono anche un altro elemento di riflessione .

Cioè che questo accordo che oggi sigliamo , o - meglio - che vogliamo che abbia effetto , con la Svizzera , in realtà dovrebbe essere l' occasione per ripensare a tutte le altre situazioni di lavoratori frontalieri che riguardano altri Paesi confinanti .

Prima il senatore Spagnolli ricordava che oggi noi stiamo parlando dei frontalieri italo-svizzeri , ma abbiamo altri temi che riguardano altri territori .

Ricordo , per esempio , che c' è un ordine del giorno a prima firma della senatrice Paita che chiede di promuovere un percorso di aggiornamento degli accordi relativi ai lavoratori frontalieri di altri Paesi .

Quello con la Francia , per esempio , risale al 1989 .

Quello con il Principato di Monaco al 2015 .

E così via , cioè .

Questa può essere l' occasione per avviare un ragionamento più complessivo sulla situazione dei lavoratori frontalieri italiani in tutti i Paesi confinanti .

Ecco , l' auspicio è che il passaggio di oggi , anche con un voto all' unanimità trasversale delle forze politiche , possa aiutarci a affrontare i temi dei lavoratori frontalieri .

Questo è il merito della discussione di oggi , al di là delle rivendicazioni di parte , che io capisco ma che in realtà , in questo caso , hanno sinceramente poco senso .

Oggi l' atto dovuto è per chi lavora quotidianamente attraversando il confine di territori che devono essere sempre più integrati e sempre più diciamo oggetto di accordi bilaterali per evitare che ci siano disparità di trattamento .

Grazie .