Signora presidente , gentili senatrici e gentili senatori , venerdì 17 , sabato 18 luglio parteciperò al Consiglio europeo straordinario che , per la prima volta dal febbraio scorso , si terrà nuovamente a Bruxelles .

Il Consiglio torna dunque a svolgersi in presenza , recuperando quella normalità che il Covid-19 ha stravolto , insieme anche al vivere quotidiano dell' Europa , del mondo intero .

Questo Consiglio europeo straordinario scaturisce , in una prospettiva fortemente politica , dalle proposte della Commissione europea del 27 maggio .

Lo ricordo , un fondo prevede questa proposta , un fondo per la ripresa , Next Generation EU , di 750 miliardi di euro , di cui 500 miliardi di sovvenzioni e 250 miliardi di prestiti , oltre che , ovviamente , la definizione del quadro finanziario pluriennale 2021-2027 .

E anche , devo ricordare doverosamente , la proposta franco-tedesca , che è stata un passaggio preliminare molto importante - la proposta risale al 18 maggio - perché ha comunque delineato un poderoso piano europeo di rispo , di ripresa .

Sia le proposte della Commissione europea , sia la proposta franco-tedesca sono coerenti con quanto l' Italia , sin dall' inizio della crisi , ha affermato con la massima determinazione in sede comunitaria .

Mai come in questa occasione dobbiamo riconoscere che le istituzioni dell' Unione europea si sono mostrate sensibili agli strumenti con i quali il mio governo , già nelle fasi iniziali della pandemia , ha cercato di leggere , di interpretare la natura , la portata della sfida che avevamo e abbiamo ancora di fronte .

Mai come oggi possiamo affermare che l' Italia ha contribuito in maniera decisiva a orientare la prospettiva nella quale collocare le risposte che l' Europa è chiamata ad offrire per essere all' altezza della sua storia , della sua civiltà , del suo destino .

E ricordo , in particolare , la lettera che abbiamo scritto , insieme a altri 8 Paesi membri , già dal marzo scorso , per sollecitare strumenti finanziari innovativi in un quadro di debito comune europeo .

D' altra parte , la crisi Covid-19 è senza precedenti .

Richiede azioni , misure straordinarie .

La crisi determinata dalla pandemia è una crisi simmetrica , a cui si deve rispondere anche , se necessario , con soluzioni asimmetriche , in un' ottica responsabile e matura di solidarietà , di redistribuzione .

Non , non solo un' unione tra Stati membri , ma ancor più unità tra Stati membri .

Il Consiglio europeo deve mostrarsi all' altezza di questa coraggiosa visione .

Non può mancare questo obiettivo di portata epocale : rilanciare l' economia europea per disegnare il futuro del nostro continente per i prossimi decenni .

Solo uniti riusciremo a rendere l' Europa di nuovo forte , di nuovo protagonista , competitiva nel mondo .

Risposte nazionali sarebbero anacronistiche e inefficaci .

La crisi da Covid-19 dimostra che ai cittadini dobbiamo offrire soluzioni , dobbiamo offrire rimedi , non nuove paure o l' illusione di un anacronistico ritorno a un piccolo mondo antico , dominato da egoismo , chiusure identitarie , un mondo tutt' altro che sicuro , tutt' altro che protetto , anzi , molto più esposto al rischio di un inesorabile declino .

Certamente dobbiamo essere consapevoli che visioni meramente economicistiche , rigoriste ci darebbero solo " l' illusione del concreto " , per usare le parole di Carlo Morandi , uno storico molto sensibile alle prospettive avanzate dell' integrazione europea .

La posta in gioco , vedete , non è solo il funzionamento del mercato unico : la tenuta delle economie europee , ormai sempre più interdipendenti , la difesa delle catene di valore europee , la convergenza economica , sociale .

Sono in gioco anche i pilastri sui quali è stata costruita l' Unione europea , sui quali si è sviluppato , grazie all' intuizione , alla visione dei grandi europeisti del secolo , del Secondo dopoguerra , quel processo di integrazione che ha contribuito ad assicurare un lungo periodo di pace , di crescita economica , un periodo mai conosciuto dalle precedenti generazioni .

I pilastri sui quali è stata costruita l' identità dell' edificio europeo sono oggi messi a rischio dalla crisi da Covid-19 , che ha colpito il continente dopo due gravi crisi finanziarie , acuendo ancor di più gli squilibri e le divergenze economiche tra gli Stati membri .

Se non vogliamo essere travolti , dobbiamo agire con coraggio , porre in essere misure straordinarie .

Non abbiamo alternative .

Le proposte avanzate dalla Commissione presieduta da Ursula von der Leyen muovono in questa direzione .

Peraltro sono state confermate , quantomeno negli obiettivi di fondo , dalla proposta di conclusioni presentata dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel , venerdì 10 luglio scorso , a seguito delle varie consultazioni che ha condotto con i 27 capi di Stato e capi di governo .

Bisogna riconoscere che , in uno scenario assolutamente inedito , l' Unione europea , con il contributo di tutte , tutte le sue istituzioni , ha già assunto , con una certa rapidità , decisioni fondamentali .

Come ha affermato nella giornata di apertura della consultazione nazionale " Progettiamo il rilancio " il presidente del Parlamento europeo David Sassoli , le prime politiche di contrasto all' emergenza messe in campo dalle istituzioni europee sono state ispirate ad una visione già di ampio respiro protesa al cambiamento .

Già in quella fase una politica miope , ispirata a canoni neoliberisti , ad una visione angusta della competitività , della concorrenza è stata ritenuta inidonea a gestire e affrontare la crisi .

Ricordo le decisioni più importanti che abbiamo assunto .

Innanzitutto , la sospensione del Patto di stabilità e di crescita , attraverso l' applicazione della General Escape Clause .

Poi la flessibilità accordata al regime degli aiuti di Stato .

Ancora , l' avvio da parte della Banca centrale europea , del programma PEPP , cosiddetto PEPP , da 750 miliardi di euro .

E ricordo che a giugno la medesima BCE ha deciso un incremento del programma per ulteriori 600 miliardi di euro , per un totale di 1350 miliardi di euro .

Ricordo ancora il ricorso alla flessibilità nell' uso delle risorse della coesione e , ancora , il piano della Banca europea per gli investimenti , della BEI , per attivare fino a più di 40 miliardi di euro di finanziamenti destinati alle piccole e alle medie imprese .

A queste misure si sono aggiunte le 3 linee di sicurezza , per i lavoratori , per le imprese , per gli Stati , avallate dai capi di Stato e di governo dell' Unione europea , il 23 aprile scorso , sulla base della relazione dell' Eurogruppo del 9 aprile .

Si tratta di un pacchetto consistente , di 540 miliardi , così articolati : un fondo europeo di sostegno a strumenti nazionali per la lotta alla disoccupazione , cosiddetto Sure , di 100 miliardi di euro .

Ancora , un fondo paneuropeo della BEI , in grado di mobilitare sino a 200 miliardi di euro .

C' è poi la Pandemic Crisis Support , nell' ambito della linea di credito precauzionale del Meccanismo di stabilità , pari a 240 miliardi di euro , alla quale gli Stati membri dell' area eur , dell' area euro possono decidere di ricorrere .

Proprio il Consiglio europeo del 23 aprile ha dato un inequivoco segnale politico verso l' istituzione del Recovery Fund , definito espressamente , come richiesto - e lo devo sottolineare - da parte italiana , necessario e urgente .

Possiamo affermare che la decisione è frutto di un percorso negoziale nel quale l' Italia ha svolto un ruolo fondamentale , un ruolo propulsivo .

È stata una decisione senza precedenti , ha segnato un' apertura inedita a uno strumento di politica fiscale europea basato su un principio di intervento finanziario comune .

Sottolineo che la proposta del Recovery Fund modifica i termini del rapporto tra la Commissione e i governi nazionali .

Adesso sono i singoli Stati ad essere chiamati a una maggiore responsabilità , indicando i propri progetti di rilancio , il proprio percorso di riforme , di investimenti .

Ora tocca a noi , capi di Stato , capi di governo dei 27 Stati membri , assumere con rapidità una decisione altrettanto coraggiosa , affinché il Next Generation EU e il prossimo quadro finanziario pluriennale possano tradursi in misure e azioni concrete .

La nostra casa comune è in grado di offrire vantaggi per tutti , se però usciamo dall' ottica negoziale del gioco a somma zero e acquisiamo la consapevolezza di una diversa prospettiva negoziale .

Quando sono in pericolo le fondamenta dell' edificio europeo , nessuno Stato può avvantaggiarsi a scapito di altri .

Dobbiamo essere tutti consapevoli che , se alcuni Paesi europei più in difficoltà dovessero soccombere di fronte alla crisi , i Paesi più ricchi non se ne avvantaggerebbero .

E in questo grave tornante della storia europea , la negoziazione tradizionale stessa è destinata al fallimento .

Oggi , o vinciamo tutti o perdiamo tutti .

Per questo riteniamo cruciale che la decisione del Consiglio europeo sia assunta entro luglio , quindi al più presto , e non sia svilita sulla base di una logica , di un compromesso al ribasso .

Sarebbe inaccettabile non solo - vedete - sotto il profilo politico , economico , ma anche dal punto di vista morale .

Un simile scenario non sarebbe certamente auspicabile .

L' ho già affermato in quest' Aula - se ricordate bene - il 17 giugno scorso .

Non lo meritano le decine di migliaia di vittime europee del Covid-19 , come anche le famiglie , i giovani , le imprese che stanno affrontando le conseguenze economiche , sociali della pandemia .

In queste settimane , ho condotto un' intensa attività diplomatica , nell' ultima settimana anche con vari incontri , visite , per discutere con i miei omologhi sulla necessità di assumere al più presto una decisione di alto profilo basata sui principi di responsabilità , di solidarietà , ambiziosa , capace di assumere davvero un sostegno senza precedenti all' economia europea .

E il Next Generation EU dovrà essere all' altezza delle sfide presenti e future .

Lo ha ribadito anche il Parlamento europeo , il cui consenso politico , come quello dei Parlamenti nazionali , rimane fondamentale per una immediata attivazione e , dunque , per rispondere tempestivamente alle urgenti necessità che nessuno Stato membro può affrontare in modo isolato e in solitudine .

Con spirito europeo , dunque , continuerò a lavorare - come sempre nel corso di questa crisi - affinché al tavolo del Consiglio europeo prevalga la logica di una comunità di interessi basata su valori condivisi .