Gli strumenti linguistici per dire le cose in maniera non esplicita si possono dividere in due categorie principali: gli impliciti del contenuto e gli impliciti della responsabilità (Lombardi Vallauri 2016, 2019).
Ci sono espressioni linguistiche che, mentre esprimono un contenuto, inducono il destinatario a “estrarne” altri contenuti non espressi, spesso con l’aiuto del contesto. L’essenza persuasiva di questi impliciti sta nel fatto che il destinatario, poiché non “vede” l’emittente asserire quel contenuto, e anzi è lui stesso a costruirlo, più difficilmente lo metterà in discussione. I più rappresentativi fra gli impliciti di questo genere sono le implicature e la vaghezza.
Un’altra cosa che di un messaggio può rimanere non espressa è la responsabilità dell’emittente per una parte del contenuto trasmesso. Questo avviene in particolare quando la responsabilità per quel contenuto viene attribuita anche al destinatario. Il contenuto, per quanto menzionato esplicitamente, viene presentato come se il destinatario ne fosse già al corrente, e non come se fosse l’emittente a informarlo. Questo dà al destinatario l’impressione che non occorra vagliare quel contenuto con attenzione, perché si tratta di cosa che lui sa già, o addirittura che “si sa” già. La conseguenza è che se quel contenuto è in parte discutibile, il ricevente potrebbe non accorgersene; o comunque meno probabilmente che se gli fosse introdotto presentandolo come informazione nuova proposta dall’emittente. Sono impliciti della responsabilità le presupposizioni e i topic.