Qui siamo nei tecnicismi da linguisti. Tipicamente, ogni enunciato contiene un po’ di informazione già nota perché appena introdotta nel discorso, e un po’ di informazione nuova. Cioè, segnala che una parte di ciò che dice è un aggancio al contesto precedente, e una parte è ciò che gli aggiunge. Per esempio, se qualcuno vi chiede:
– Dove siete andati nel fine settimana?
voi potete rispondere:
– Siamo andati a fare una gita di scialpinismo.
A ben guardare, la prima metà della risposta (siamo andati) non dice niente di nuovo, serve solo a introdurre l’informazione nuova e utile. Infatti si potrebbe anche rispondere solo con la parte nuova:
– A fare una gita di scialpinismo.
Ebbene, i linguisti chiamano Topic la parte che si presenta come aggancio a ciò cui già si rivolge l’attenzione dei partecipanti, e Focus ciò che si presenta come il contributo nuovo del messaggio.
Qualche volta la distinzione fra Topic e Focus può anche essere più netta e marcata:
– È all’alba, che ho visto Pino uscire da casa di Carlotta
In tal caso si parla di topicalizzazione di un contenuto. Questo enunciato è adatto a un contesto in cui si stesse già parlando della visita notturna di Pino a Carlotta. Infatti presenta l’idea dell’alba come il contributo dell’emittente alle conoscenze del ricevente, ma presenta il fatto che Pino sia uscito da casa di Carlotta come ciò di cui si stava proprio parlando. Insomma, l’enunciato non attribuisce la responsabilità di questa idea al locutore, e invece la presenta come già oggetto di attenzione anche da parte del ricevente. Il locutore si presenta come responsabile dell’informazione che la nota cosa sia avvenuta all’alba.
La comunicazione persuasiva sfrutta i Topic per dare al destinatario l’impressione di stare già pensando a qualcosa, come se quella cosa non fosse una idea del venditore, ma una opinione o un’esigenza già sentita dal potenziale compratore. Se non sta abbastanza attento e si lascia influenzare da questa presentazione, il destinatario di un messaggio non lo metterà in discussione come farebbe con un’opinione altrui, e lo accetterà anche nelle sue componenti più discutibili.
Ad esempio, una pubblicità pro Europa diffusa in Italia dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri negli anni Ottanta si presentava come una serie di istruzioni (“La Guida all’Europa”) per le aziende italiane che volessero trarre vantaggio dalle nuove opportunità offerte dai provvedimenti economici europei. Come sempre nella pubblicità, tutto ciò che è scritto piccolo è irrilevante perché non verrà letto, mentre l’unica scritta che conta è la headline. Qui, in particolare, tutte le istruzioni elencate a destra sono solo un pretesto per formulare la headline, che presenta come se fosse già attiva nel discorso (mediante una subordinata finale in Topic) l’idea (peraltro efficacemente vaga: vedi Vaghezza) che “entrare in Europa” sia desiderabile. Le subordinate finali anteposte hanno proprio la funzione di presentare uno scopo come già condiviso anche dal ricevente; questo spiega perché in situazioni normali è strano o sarcastico dire a qualcuno: “Per sporcarti la camicia in modo irrimediabile, usa il gelato di mora”, oppure: “per farti rubare il portafoglio, lo devi far sporgere di più dalla tasca dei pantaloni”. Ora, presentare il desiderio di “entrare in Europa” come qualcosa di già condiviso da tutti i destinatari del messaggio è proprio ciò che questa pubblicità europeista voleva fare, in un periodo in cui l’euroscetticismo era molto diffuso nel nostro paese:
L’evidente simbolismo sessuale della chiave dritta e dura che punta al buco dell’Europa serve a rafforzare nell’imprenditore che legge l’annuncio il desiderio di “entrare in Europa”, e ci conferma che far sentire quel desiderio come tale è lo scopo principale del messaggio.
In questo annuncio del Movimento Cinque Stelle è presentato in Topic il sintagma “la nostra”, riferito all’idea di rivoluzione. Apparentemente lo scopo (in Focus) sembra essere di dire che sarà una rivoluzione normale, ma la parte più importante del messaggio è proprio dare a intendere che nessuno metta in discussione la parte in Topic, ossia che ciò che loro porteranno a compimento nel Comune di Roma sarà comunque una rivoluzione. Sottolineando che sarà “normale”, si introduce tacitamente e come già scontata l’idea di cui è più difficile convincere i destinatari, cioè che si sarà capaci di fare una rivoluzione:
Nella pubblicità qui sotto, la BMW potrebbe asserire, in Focus: “Nuova BMW Serie 1 è una novità!”. Questo provocherebbe il giudizio critico dei destinatari, i quali si accorgerebbero che si tratta di un’auto solo in minima parte nuova. Ma presentando l’idea di “una novità” in Topic, il pubblicitario riesce a dare ai destinatari l’impressione che si tratti di uno stato di cose ben noto e condiviso; col risultato che molti assorbiranno quasi interamente senza discuterla l’idea che quell’auto sia una novità:
Nei discorsi dei politici succede spesso che un’idea di chi parla sia presentata in Topic per dare l’impressione che su di essa sia già aperto il discorso, e che l’emittente non la esprima perché è cara a lui, ma perché è condivisa da molti. In enunciati come quelli qui sotto (da un discorso di Matteo Renzi e da uno di Paola Taverna) la parte (sottolineata) che è presentata in Topic (cioè con una specifica intonazione “di sfondo”, che i linguisti riconoscono) codifica informazione che l’oratore/trice preferisce non presentare come introdotta da lui/lei, ma come “proposta” dalle circostanze in cui si trova a parlare; un contenuto la cui attivazione nel discorso in atto non è sua responsabilità, e che lui/lei è obbligato a richiamare per far capire ciò che vuole aggiungere di suo, ma insomma qualcosa di cui stanno già parlando tutti:
– Dall’altro lato, un’idea di Europa che in questi anni non ha funzionato, ha fallito.
– Insomma un delinquente abituale, recidivo e dedito al crimine, anche organizzato, visti i suoi sodali.
Nel primo enunciato, l’opinione che una certa idea di Europa non abbia funzionato è espressa come Topic, cioè presentata come se tutti l’avessero già ben presente; quindi non una opinione soggettiva e discutibile di chi parla, ma uno stato di cose unanimemente riconosciuto nelle circostanze. Nel secondo esempio, l’idea che i sodali di Berlusconi siano di natura tale da qualificarlo come criminale è presentata come una “coda” in Topic, cioè come qualcosa di scontato per tutti e non come una maliziosa insinuazione dell’oratrice.
Funzionano in modo simile i seguenti enunciati, dove la parte sottolineata presenta come già attivi nel discorso contenuti che invece l’emittente sta proprio introducendo in quel momento di sua iniziativa:
– …senza dover risalire alle gride manzoniane, l’idea che le norme che si sono succedute nel corso degli anni non abbiano prodotto il risultato auspicato è sotto gli occhi di tutti. (Renzi)
– Aver vinto le sfide organizzative dell’EXPO e del Giubileo non è merito del Governo ma di una struttura straordinaria di professionisti cui va la mia rinnovata gratitudine. (Renzi)
– La prostituzione, è sessant’anni che l’Italia fa finta di niente. (Salvini)