Grazie signor presidente .

Il primo pensiero che vorrei condividere nel chiedere la vostra fiducia , riguarda la nostra responsabilità nazionale .

Il principale dovere cui siamo chiamati tutti , io per primo come Presidente del Consiglio , è di combattere con ogni mezzo la pandemia e di salvaguardare le vite dei nostri concittadini .

Una trincea dove combattiamo tutti insieme .

Il virus è nemico di tutti , ed è nel commosso ricordo di chi non c' è più che cresce il nostro impegno .

Prima di illustrarvi il mio programma , vorrei rivolgere un altro pensiero , partecipato e solidale , a tutti coloro che soffrono per la crisi economica che la pandemia ha scatenato , a coloro che lavorano nelle attività più colpite o fermate per motivi sanitari .

Conosciamo le loro ragioni , siamo consci del loro enorme sacrificio .

Ci impegniamo a fare di tutto perché possano tornare , nel più breve tempo possibile , nel riconoscimento dei loro diritti , alla normalità delle loro occupazioni .

Ci impegniamo a informare i cittadini con sufficiente anticipo , per quanto compatibile con la rapida evoluzione della pandemia , di ogni cambiamento delle regole .

Il governo , il governo farà le riforme , ma affronterà anche l' emergenza .

Non esiste un prima e un dopo .

Siamo consci dell' insegnamento di Cavour .

" Le riforme compiute a tempo , invece di indebolire l' autorità , la rafforzano " .

Ma nel frattempo , dobbiamo occuparci di chi soffre adesso , di chi oggi perde il lavoro o è costretto a chiudere la propria attività .

Nel ringraziare ancora una volta il Presidente della Repubblica per l' onore dell' incarico che mi è stato assegnato , vorrei dirvi che non vi è mai stato , nella mia lunga vita professionale , un momento di emozione così intensa e di responsabilità così ampia .

Ringrazio altresì il mio predecessore , Giuseppe Conte , che ha affrontato una situazione ...

Ringrazio altresì il mio predecessore , Giuseppe Conte , che ha affrontato una situazione di emergenza sanitaria ed economica come mai era accaduto dall' unità d' Italia .

Si è discusso molto sulla natura di questo governo .

La storia repubblicana ha dispensato una varietà infinita di formule .

Nel rispetto che tutti abbiamo per le istituzioni e per il corretto funzionamento di una democrazia rappresentativa , un esecutivo come quello che ho l' onore di presiedere , specialmente in una situazione drammatica come quella che stiamo vivendo , è semplicemente il governo del Paese .

Non ha bisogno di alcun aggettivo che lo definisca .

Riassume la volontà , la consapevolezza , il senso di responsabilità delle forze politiche che lo sostengono , alle quali è stata chiesta una rinuncia per il bene di tutti , dei propri elettori come degli elettori di altri schieramenti , anche dell' opposizione , dei cittadini tutti .

Questo è lo spirito repubblicano di un governo che nasce in una situazione di emergenza , raccogliendo l' alta indicazione del Capo dello Stato .

La crescita di un' economia non dipende solo da fattori economici .

Dipende dalle istituzioni , dalla fiducia dei cittadini verso di esse , dalla condivisione di valori e di speranze , gli stessi fattori che determinano il progresso di un Paese .

Si è detto e scritto che questo governo è stato reso necessario dal fallimento della politica .

Mi sia consentito di non essere d' accordo .

Nessuno fa un passo indietro rispetto alla propria identità , ma semmai ...

Nessuno fa un passo indietro rispetto alla propria identità , ma semmai , in un nuovo e del tutto inconsueto perimetro di collaborazione , ne fa uno avanti , nel rispondere alle necessità del Paese , nell' avvicinarsi ai problemi quotidiani delle famiglie e delle imprese , che ben sanno quando è il momento di lavorare insieme senza pregiudizi e senza rivalità .

Nei momenti più difficili della nostra storia , l' espressione più alta e nobile della politica si è tradotta in scelte coraggiose , in visioni che fino a un attimo prima sembravano impossibili , perché prima di ogni appartenenza viene il dovere della cittadinanza .

Siamo cittadini di un Paese che ci chiede di fare tutto il possibile senza perdere tempo , senza lesinare anche il più piccolo sforzo per combattere la pandemia e contrastare la crisi economica .

E noi oggi , politici e tecnici che formano questo nuovo esecutivo , siamo semplicemente tutti cittadini italiani , onorati di servire il proprio Paese , tutti ugualmente consapevoli del compito che ci è stato affidato .

Questo è lo spirito repubblicano del mio governo .

La durata dei governi in Italia è stata mediamente breve , ma ciò non ha impedito , in momenti anche più drammatici , di compiere scelte decisive per il nostro futuro .

Contano la qualità delle decisioni , conta il coraggio delle visioni , non contano i giorni di tempo ...

Il tempo del potere può essere sprecato anche nella sola preoccupazione di conservarlo .

Oggi noi abbiamo , come accadde ai governi dell' immediato dopoguerra , la possibilità , o meglio la responsabilità , di avviare una nuova ricostruzione .

Ma soprattutto grazie alla convinzione che il futuro delle generazioni successive sarebbe stato migliore per tutti .

Nella fiducia reciproca , nella fratellanza nazionale , nel perseguimento di un riscatto civico e morale , a quella ricostruzione collaborarono forze politiche ideologicamente lontane , se non contrapposte .

Sono certo che anche a questa nuova ricostruzione nessuno farà mancare , nella distinzione di ruoli e identità , il proprio apporto .

Spesso mi sono chiesto se noi , e mi riferisco prima di tutto alla mia generazione , abbiamo fatto e stiamo facendo per loro tutto quello che i nostri nonni e padri fecero per noi , sacrificandosi oltremisura .

Loro sono i nostri figli , i nostri nipoti , il nostro futuro .

È questa una domanda che ci dobbiamo porre quando non facciamo tutto il necessario per promuovere al meglio il capitale umano , la formazione , la scuola , l' università , la cultura .

Una domanda alla quale dobbiamo dare risposte concrete e urgenti quando deludiamo i nostri giovani , costringendoli a emigrare da un Paese che troppo spesso non sa valutare il merito e non ha ancora realizzato un' effettiva parità di genere .

Una domanda che non possiamo eludere quando aumentiamo il nostro debito pubblico senza aver speso e investito al meglio risorse che sono sempre scarse .

Ogni spreco oggi è un torto che facciamo alle prossime generazioni , una sottrazione dei loro diritti .

Esprimo davanti a voi , che siete i rappresentanti eletti degli italiani , l' auspicio che il desiderio e la necessità di costruire un futuro migliore orientino saggiamente le nostre decisioni .

Nella speranza che i giovani italiani che prenderanno il nostro posto , anche qui , in quest' Aula , ci ringrazino per il nostro lavoro e non abbiano di che rimproverarci per il nostro egoismo .

Questo governo nasce nel solco dell' appartenenza del nostro Paese , come socio fondatore , all' Unione europea , e come protagonista dell' Alleanza atlantica , nel solco delle grandi democrazie occidentali , a difesa dei loro irrinunciabili principi e valori .

Sostenere questo governo significa condividere l' irreversibilità della scelta dell' euro , significa condividere la prospettiva di un' Unione europea sempre più integrata che approderà ...

Sempre più integrata , che approderà a un bilancio pubblico comune , capace di sostenere i Paesi nei periodi di recessione .

Gli Stati nazionali rimangono il riferimento dei nostri cittadini , ma nelle aree definite dalla loro debolezza , cedono sovranità nazionale per acquistare sovranità condivisa .

Anzi ...

Anzi , nell' appartenenza convinta al destino dell' Europa , siamo ancora più italiani , ancora più vicini ai nostri territori di origine e residenza .

Dobbiamo essere orgogliosi del contributo italiano alla crescita e allo sviluppo dell' Unione europea .

Senza l' Italia non c' è l' Europa , ma fuori dall' Europa c' è meno Italia .

Non c' è sovranità nella solitudine .

C' è solo l' inganno di ciò che siamo , nell' oblio di ciò che siamo stati e nella negazione di quello che potremmo essere .

Siamo una grande potenza economica e culturale .

Mi sono sempre stupito e un po ' addolorato , in questi anni , nel notare come spesso il giudizio degli altri sul nostro Paese sia migliore del nostro .

Dobbiamo essere più orgogliosi , più giusti e più generosi nei confronti del nostro Paese ...

E riconoscerne i tanti primati , tra cui la profonda ricchezza del nostro capitale sociale , del nostro volontariato , che altri ci invidiano .

Da quando è esplosa l' epidemia , ci sono stati , e i dati ufficiali sottostimano il fenomeno , 92.522 morti , 2.725.106 cittadini colpiti dal virus .

In questo momento , 2.002.074 sono i ricoverati in terapia intensiva .

Ci sono duecentocinquanta ...

Due milioni , scusate .

Duemila ?

2.074 .

Sono ricoverati in terapia intensiva .

Ci sono 259 morti , ci sono 259 morti tra gli operatori sanitari e 118.856 sono quelli contagiati , a dimostrazione di un enorme sacrificio sostenuto con generosità e impegno .

Cifre che hanno messo a dura prova il sistema sanitario nazionale , sottraendo personale e risorse alla prevenzione e alla cura di altre patologie , con conseguenze pesanti sulla salute di tanti italiani .

L' aspettativa di vita a causa della pandemia è diminuita .

Fino a quattro o cinque anni nelle zone di maggior contagio , un anno e mezzo o due per tutta la popolazione italiana .

Un calo simile non si registrava in Italia dai tempi delle guerre mondiali .

La diffusione del virus ha comportato gravissime conseguenze anche sul tessuto economico e sociale del nostro Paese , con rilevanti impatti sull' occupazione , specialmente quella dei giovani e delle donne .

Un fenomeno destinato ad aggravarsi quando verrà meno il divieto di licenziamento .

Si è anche aggravata la povertà .

I dati dei centri di ascolto Caritas , che confrontano il periodo maggio-settembre 2019 con lo stesso periodo del 2020 , mostrano che da un anno all' altro l' incidenza dei nuovi poveri passa dal 31 al 45 per cento .

Quasi una persona su due che oggi si rivolge alla Caritas lo fa per la prima volta .

Tra i nuovi poveri aumenta , in particolare , il peso delle famiglie con minori , delle donne , dei giovani , degli italiani , che oggi sono la maggioranza rispetto anche allo scorso anno , e delle persone in età lavorativa , di fasce di cittadini finora mai sfiorate dall' indigenza .

Il numero totale di ore di cassa integrazione per emergenza sanitaria dal 1° aprile al 31 dicembre dello scorso anno supera i quattro milioni .

Nel 2020 gli occupati sono scesi di 444.000 unità , ma il calo si è accentrato sui contratti a termine e i lavoratori autonomi .

La pandemia ha finora colpito soprattutto giovani e donne , è una disoccupazione selettiva , ma che presto potrebbe iniziare a colpire anche i lavoratori con contratti a tempo indeterminato .

Gravi e con pochi precedenti storici gli effetti sulla disuguaglianza .

In assenza di interventi pubblici , una misura della disuguaglianza che si chiama il coefficiente di Gini , una misu- che nella distribuzio- che misura la disuguaglianza e la distribuzione del reddito , sarebbe aumentata nel primo semestre del 2020 di quattro punti percentuali rispetto al 34 per cento del 2019 .

Questo aumento sarebbe stato maggiore di quello cumulato durante le due recenti recessioni .

L' aumento della diseguaglianza è stato tuttavia attenuato dalle reti di protezione presenti nel nostro sistema di sicurezza sociale , in particolare dai provvedimenti che dall' inizio della pandemia li hanno rafforzati .

Rimane però il fatto che il nostro sistema di sicurezza sociale è squilibrato , non proteggendo a sufficienza i cittadini con impieghi a tempo determinato e i lavoratori autonomi .

Le previsioni pubblicate la scorsa settimana dalla Commissione europea indicano che , sebbene nel 2020 la recessione europea sia stata meno grave di quanto ci si aspettasse , e quindi già fra poco più di un

anno si dovrebbero recuperare i livelli di attività economica pre-pandemia , in Italia questo non accadrà prima della fine del 2022 .

In un contesto in cui prima della pandemia non avevamo ancora recuperato pienamente gli effetti delle crisi del 2008-2009 e del 2011-2013 .

La diffusione del Covid ha provocato ferite profonde nelle nostre comunità , non solo sul piano sanitario ed economico , ma anche in quello culturale ed educativo .

Le ragazze e i ragazzi hanno avuto , soprattutto quelli delle scuole secondarie di secondo grado , il servizio scolastico attraverso la didattica a distanza , che , pur garantendo la continuità del servizio , non può non creare disagi e evidenziare diseguaglianze .

Un dato chiarisce meglio la dinamica attuale .

A fronte di 1.696.300 studenti delle scuole secondarie di secondo grado , nella prima settimana di febbraio solo 1 milione 39mila studenti , cioè il 61 per cento del totale , hanno avuto assicurato il servizio attraverso la didattica a distanza .

Questa situazione di emergenza senza precedenti impone di imboccare con decisione e rapidità una strada di unità e impegno comune .